I Magi

***
Il
Papa, nella Messa di oggi, ha detto che “i Magi d’Oriente che, sotto
la guida della stella, hanno trovato la via verso il presepe di Betlemme
sono solo l’inizio di una grande processione che pervade la storia”.
Poi si è chiesto: “ Che tipo di uomini, dunque, erano costoro?”.
E risponde:
“Gli uomini che allora partirono verso l’ignoto erano, in ogni caso,
uomini dal cuore inquieto. Uomini spinti dalla ricerca inquieta di Dio e
della salvezza del mondo.
Uomini in attesa, che non si
accontentavano del loro reddito assicurato e della loro posizione
sociale forse considerevole. Erano alla ricerca della realtà più grande.
Erano forse uomini dotti che
avevano una grande conoscenza degli astri e probabilmente disponevano
anche di una formazione filosofica.
Ma non volevano soltanto sapere
tante cose. Volevano sapere soprattutto la cosa essenziale. Volevano
sapere come si possa riuscire ad essere persona umana. E per questo
volevano sapere se Dio esista, dove e come Egli sia. Se Egli si curi di
noi e come noi possiamo incontrarlo.
Volevano non soltanto sapere.
Volevano riconoscere la verità su di noi, e su Dio e il mondo. Il loro
pellegrinaggio esteriore era espressione del loro essere interiormente
in cammino, dell’interiore pellegrinaggio del loro cuore.
Erano uomini che cercavano Dio e, in definitiva, erano in cammino verso di Lui. Erano ricercatori di Dio”.
Il Papa con questi tratti delinea il volto di ciascun uomo che sia
chiamato alla dignità episcopale (“egli deve soprattutto essere un uomo
il cui interesse è rivolto verso Dio, perché solo allora egli si
interessa veramente anche degli uomini. Potremmo dirlo anche
inversamente: un Vescovo dev’essere un uomo a cui gli uomini stanno a
cuore, che è toccato dalle vicende degli uomini”).
Uniamoci alla
preghiera del Papa, perché i nostri vescovi siano così. Ma anche perché
siamo così tutti noi e tutti gli uomini del nostro tempo.
E ringraziamo Dio di avere questo Papa! Che ce lo conservi a lungo!
Antonio Socci
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