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lunedì 6 gennaio 2025

La stella cometa

 

Cosa videro i Re Magi? Una cometa o due pianeti allineati?

Stella cometa magi

Re Magi e la cometa, cosa videro? L’astrofisico italiano Marco Bersanelli rivela che nell’anno 7 a.C. per 3 volte Giove e Saturno si sfiorarono sulla volta celeste, un segno che i tre astronomi persiani non potevano ignorare.


 

Per tradizione dopo l’arrivo dei Re Magi alla grotta guidati dalla stella cometa, il presepe tornerà negli scatoloni in cantina, pronto per il Natale del prossimo anno.

Proprio sull’esistenza storica di questa cometa è intervenuto recentemente il noto astrofisico italiano Marco Bersanelli, professore ordinario di Astronomia e Astrofisica e direttore della Scuola di Dottorato in Fisica, Astrofisica e Fisica Applicata presso l’Università degli Studi di Milano.

L’interesse verso le comete è sempre stato alto, ha spiegato l’astrofisico, anche perché «potrebbero aver contribuito alla formazione di molecole complesse facilitando così la comparsa dei primi microorganismi sul nostro pianeta».

Ancora oggi colleghiamo una cometa al cammino dei Re Magi, ma «va detto subito che il racconto dell’evangelista Matteo, l’unico che lo riporta, non parla mai di “cometa” ma di “stella”. Anzi, usa la parola greca aster, che indica genericamente un astro o un evento astronomico, aprendo così il campo a molte interpretazioni», ha spiegato l’astrofisico italiano.

 

La tradizione della cometa risale a Giotto

La tradizione della cometa risale in realtà a Giotto il quale, dipingendo l'”Adorazione dei Magi” nella Cappella degli Scrovegni a Padova, rappresentò la stella di Betlemme come una cometa, colpito dall’aver osservato nel 1301 la cometa di Halley.

 A lungo si è pensato che quella di Halley potesse effettivamente essere stata la stella dei Magi, «ma oggi questa ipotesi è caduta come conseguenza della precisione raggiunta dagli studi di astronomi e storici».

 

Cosa videro i Re Magi? Due pianeti allineati

Oggi la pista più promettente sembra essere un’altra, scrive Bersanelli.

A volte due pianeti percorrono le loro orbite a velocità diverse e appaiono in cielo allineati, così da formare quasi un’unica luminosissima stella.

Nel 1604 Keplero ammirò la congiunzione tra Giove e Saturno, ebbe un’intuizione e si gettò in un lungo calcolo: proprio lo stesso fenomeno doveva essere accaduto in prossimità della nascita di Gesù.

Oggi, scrive Bersanelli, «grazie alla precisione della meccanica celeste e al potere di calcolo raggiunto, possiamo confermare con certezza che nell’anno 7 avanti Cristo per ben 3 volte (29 maggio, 3 ottobre, 4 dicembre) Giove e Saturno si sfiorarono sulla volta celeste, sullo sfondo della costellazione dei Pesci. Anche Marte si avvicinò, rendendo la scena ancor più ricca e insolita».

Certamente «non poteva certo sfuggire ai Magi, presumibilmente astronomi persiani o caldei, attenti osservatori del cielo. Questa configurazione celeste avrebbe avuto per loro anche un forte significato astrologico e potrebbe così dare conto dell’intuizione che li avrebbe mossi al cammino».

Nella simbologia del tempo infatti Giove rappresentava la “regalità” e la “divinità”, Saturno la “giustizia”, e la costellazione dei Pesci veniva associata al popolo ebraico. È quindi possibile che i Magi abbiano tradotto quel segno celeste nel concetto che “un grande re di giustizia sta per nascere in Israele”.

Ecco allora che si dirigono verso la Palestina e si recano nella reggia di re Erode chiedendo: “Dov’è il re dei Giudei che è nato?”».

 

Nel cristianesimo lo studio delle stelle

Come abbiamo spiegato nel nostro apposito dossier, è con il cristianesimo che si è potuto studiare scientificamente le stelle e le comete, proprio perché non vennero più concepite come dei o angeli, capaci di determinare deterministicamente il destino dell’uomo.

Gli astri, come ha concluso Bersanelli, possiamo «tentare di conoscerli attraverso la scienza proprio perché non sono realtà soprannaturali ma creature provvisorie, segni di una Bellezza più grande. E così la cometa nel nostro presepe continuerà a essere segno della dimensione cosmica della nascita di quel Bambino, tutt’altro che appariscente, ma decisiva per la storia di ogni uomo e della realtà tutta».

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Autore

La Redazione

7 commenti a Cosa videro i Re Magi? Una cometa o due pianeti allineati?

  • Francesco B. ha detto:

    Molto interessante, proprio ieri sera mi è capitato sott’occhio un documentario in cui parlavano di questa ipotesi (non chiedetemi che canale e che documentario fosse perché avevo parecchio sonno e ne ho visto un pezzetto :D)

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  • Raffaele Vargetto ha detto:

    Stimo l’astrofisico Marco Bersanelli per i suoi interventi di scienziato credente, che manifestano la sua preparazione scientifica, oltre che la sua onestà intellettuale, ed anche la sua fede cattolica. Tuttavia, sull’argomento della stella dei santi Magi, noto che, sia tra gli scienziati credenti che tra gli stessi ministri di Dio, prevale quasi sempre la tesi che la suddetta stella sia un fenomeno strettamente astronomico. Per me non è così. Dobbiamo attenerci al testo sacro: il Vangelo di Matteo al cap.2 versetto 9, afferma: ” Ed ecco, la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino “. Da ciò si evince, secondo me, che il fenomeno non si situa al di fuori dell’atmosfera terrestre, ma, al contrario, al suo interno; e, inoltre, che esso non è un segno naturale, ma soprannaturale, un segno governato dagli angeli, un segno “intelligente”: “si fermò sopra il luogo”. Non bisogna incensare molto la scienza umana, ma l’onnipotenza divina, che se vuole, può fare a meno dei fenomeni naturali. Non è necessario suggerire soluzioni scientifiche alle più luminose manifestazioni dell’Onnipotenza divina.

mercoledì 1 gennaio 2025

Ayn Rand filosofa

 * Una previsione inquietante*

     Il 2 febbraio 1905 nasceva a San Pietroburgo una donna destinata a scuotere le coscienze: 

     Alissa Zinovievna, meglio conosciuta come Ayn Rand, filosofa e scrittrice di origine russa, che avrebbe lasciato un segno indelebile nel mondo della letteratura e del pensiero.

     La sua opera più conosciuta, "La Rivolta di Atlante", non è solo un romanzo, ma un manifesto filosofico. 

      In una delle sue riflessioni più celebri, Ayn Rand delineò un quadro inquietante di una società in declino, un monito che sembra risuonare ancora oggi:

     "Quando ti renderai conto che, per produrre, devi ottenere l’autorizzazione da coloro che non producono nulla

      quando vedrai che il denaro scorre verso chi non commercia beni, ma favori

      quando ti accorgerai che molti si arricchiscono tramite la corruzione e le influenze, piuttosto che con il proprio lavoro,

       e che le leggi non ti proteggono da loro, ma anzi, sono loro ad essere protetti contro di te; 

      quando scoprirai che la corruzione è premiata e l’onestà diventa un sacrificio personale, allora potrai affermare, senza timore di sbagliarti, 

        che la tua società è condannata."

Questa profezia è un riflesso potente del mondo che viviamo, un invito a guardare con occhi aperti le dinamiche che ci circondano.

       Ayn Rand, scomparsa nel marzo del 1982, ci ha lasciato un’eredità intellettuale inestimabile, una sfida a non accettare passivamente il degrado morale e politico, ma a combattere per i nostri valori.

   Da Eresia

La fede dei semplici

 JOSEPH RATZINGER: LA COSA PIÙ PREZIOSA CHE HA LA CHIESA

"Secondo me è fondamentale non perdere di vista che il passaggio dal vecchio al nuovo testamento è avvenuto nella fede dei semplici: erano i poveri ('Anawim') a non partecipare né al liberalismo dei saducei né all'ortodossia alla lettera dei farisei. Con una fede semplice e in un'intuizione fondamentale, vivevano del nucleo della promessa e della dottrina; per questo divennero il luogo in cui poteva avvenire il passaggio dal vecchio al nuovo testamento; erano Zaccaria, Elisabetta, Maria, Gesù stesso. La 'fede dei poveri' rimane la cosa più preziosa di cui dispone la Chiesa".

[J. Ratzinger, Parola nella Chiesa, Seguimi, Salamanca 1976, p. 31. ]. 

Com’è nato il “Te Deum”

 Com’è nato il “Te Deum”. Risponde Jacopo da Varagine nella “Legenda Aurea”: «Il giorno di Pasqua Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio gridò: “Te Deum laudamus”. S. Agostino seguitò: “Te Dominum confitemur”.

E in tal modo rispondendosi composero quest'inno». 


Anche se la redazione finale del “Te Deum” fu del vescovo Niceta, è bello ricordarne questa genesi comunionale: l’antichissimo inno fiorì come dialogo sulle labbra di Ambrogio e Agostino, i due Padri della Chiesa.

È nella relazione, è nel rapporto io-tu che sorge il grande inno di lode a Te o Dio che mi fai (creazione) e mi “ri-fai”, letteralmente “ri-comprandomi” (Red-entore significa esattamente questo: ricomprare uno schiavo per farne un “liberto).

Viene un gran senso di gratitudine agli amici più cari: le spine nella carne permangono, ma in loro compagnia non vince il lamento bensì l’inno di lode.

 Non è di moda, al giorno d’oggi, dilungarsi a decantare i vantaggi della piccola comunità. Ci si dice che dobbiamo puntare alle grandi società, alle grandi idee. C’è tuttavia un vantaggio nel piccolo stato, nella città, nel villaggio, che solo chiudendo gli occhi non si può vedere. L’uomo che vive in una piccola comunità vive in un mondo assai più vasto. Egli, molto più degli altri, conosce le radicali divergenze, i contrasti che dividono gli uomini. La ragione è ovvia: in una grande comunità possiamo scegliere i nostri compagni; ma in una piccola comunità i nostri compagni sono scelti per noi. Così in ogni estesa ed altamente civilizzata società, le comunità che sorgono al suo interno sono fondate sopra quel che si chiama «simpatia», la quale pregiudica la conoscenza autentica della realtà molto più gravemente dei cancelli di un monastero. Non vi è nulla di veramente limitato in un clan; ciò che è davvero limitato sono i circoli. Gli uomini di un clan vivono insieme perché tutti portano lo stesso costume o discendono tutti dalla stessa mucca sacra; ma nella loro anima, per la divina provvidenza della natura, vi saranno sempre più colori che in qualsiasi costume. Ma gli uomini di un circolo vivono insieme perché essi hanno lo stesso genere d’anima, e la loro ristrettezza è quella di un eguale legame spirituale, di esigenze uguali, come quella che esiste all’inferno. Una grande società esiste per formare dei club. Una grande società lavora per promuovere la ristrettezza di idee: è un trucco per impedire all’individuo solitario e sensato di venire a contatto con il mondo, i suoi amari compromessi e le sue esperienze vivificanti. Nel senso più letterale della parola, altro non è che una lega per il soffocamento del senso cristiano della vita. 

Chesterton, Eretici, XIV.

martedì 31 dicembre 2024

Chitosano

 

Chitosano: proprietà, uso, controindicazioni

 


Il chitosano è un polisaccaride estratto  dalla chitina presente nello scheletro dei cristacei marini utile per la riduzione del peso corporeo e il controllo del colesterolo, in quanto ha la capacità di legare a sé i grassi impedendone l'accumulo. Scopriamola meglio.

>  1. Che cos'è la chitosano

Continua a leggere dopo la pubblicità

>  3. Proprietà e uso

>  4. Controindicazioni della chitosano

 

Crostacei da cui si estrae il chitosano

Crostacei


Che cosa è il chitosano

Il chitosano è un polisaccaride lineare, composto da D-glucosamina e N-acetil-D-glucosamina, che protegge crostacei ed insetti conferendo durezza e resistenza ai gusci, carapaci e corazze.


Dove si trova il chitosano

Il chitosano è sintetizzato mediante deacetilazione delle chitine, con una soluzione acquosa basica. La chitina si trova, in natura, nell'esoscheletro di crostacei marini come granchigamberi. 

 

Il chitosano tra gli integratori naturali per dimagrire: scopri gli altri

 

Proprietà e uso del chitosano

Il chitosano viene utilizzato nelle diete ipocaloriche per la riduzione del peso corporeo, in quanto ha la capacità di legare a sé i grassi impedendone l'accumulo. I gruppi amminici del chitosano a forte polarità positiva attirano i gruppi carbossilici a carica negativa dei lipidi (colesterolo, trigliceridi) e di quelli biliari.

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Questa capacità di assorbire i grassi, favorendone l'eliminazione con le feci, viene sfruttata in molti prodotti destinati alle persone sovrappeso o con elevati livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue in quanto, il chitosano ne limita l'assorbimento e l'accumulo, favorendo così l'equilibrio tra massa grassa e massa magra o muscolare. 

Questi legami di tipo elettrolitico che si formano tra chitosano e lipidi presentano scarsa tendenza a legarsi con l’acqua, non vengono digeriti dagli enzimi del nostro apparato digerente e di conseguenza non possono essere assorbiti per via intestinale; così il chitosano cattura il grasso inglobandolo, per poi essere eliminato attraverso le feci a livello intestinale

Datti pace

 Fratello, se vuoi la pace,

Datti pace. La pace
È solo il tuo cuore
Sprigionato.

Fratello, se vuoi l’amore,
Diventalo. Tu sei l’amore:
Tutto l’amore che cerchi.

Non chiedere perciò la pace al mondo.
E non pretendere l’amore da nessuno.
La pace dalla tu.
………………………….Falla
Tutti i giorni, con le tue mani.
………………………………………………E dallo tu
L’amore.
…………….Scroscia, dònati, irradia:
Sii felice.
……………È dandolo
L’amore che lo ricevi
In abbondanza.

Marco Guzzi
Filosofo e poeta

La felicità

 La felicità.

Giovanni Pascoli

(Myricae,Elegie


Quando, all'alba, dall'ombra 

s'affaccia,

discende le lucide scale

e vanisce; ecco dietro 

la traccia

d'un fievole sibilo d'ale,


io la inseguo per monti, 

per piani,

nel mare, nel cielo: 

già in cuore io la vedo, 

già tendo le mani,

già tengo la gloria 

e l'amore.


Ahi! ma solo al tramonto

 m'appare,

su l'orlo dell'ombra lontano,

e mi sembra in silenzio 

accennare

lontano, lontano, lontano.⁸


La via fatta, il trascorso dolore,

m'accenna col tacito dito:

improvvisa, con lieve stridore,

discende al silenzio infinito.

domenica 29 dicembre 2024

Presepe

 ⁷


Un antichissimo presepe. Risale al IV secolo d.C. Viene da un sarcofago cristiano ed è conservato ai musei Vaticani.

Già a quell' epoca c'era la capanna col bue e l'asino. E il pastore che guarda stupito e sorridente.

È incredibile vedere come fossero presenti tutti gli elementi della tradizione cristiana!

venerdì 27 dicembre 2024

Del Noce Europa

Del Noce, una lettera inedita indirizzata al filosofo uruguayano Alberto Methol Ferré datata 2 giugno 1982, il cui contenuto

è la guerra anglo-argentina di quei giorni: 

«L'orrore che ispira un'Inghilterrache attacca nel momento stesso in cui il Papa sta per parlare (e certo l'attacco in quel momento era imprevisto), che ottiene una vittoria mista al sacrilegio,è difficile da descrivere. Ma neppure questa vittoria ci sarebbe stata senza l'appoggio determinante degli Stati Uniti. E fosse vero che non c'è un'Europa! Invece un'Europa si è effettivamente formata in questi decenni con un'egemonia nordamericana (che ha corrotto le menti e i cuori europei in una maniera che fino a oggi non era mai stata raggiunta), e un potere di secondo grado; ed è l'Europa che assiste indifferente, oltreché all'ingiustizia contro l'Argentina, al genocidio dei palestinesi operato dagli israeliani» (lettera inedita citata in: Massimo Borghesi,Jorge Mario Bergoglio. Una biografia intellettuale, Jaca Book, Milano, 2017, p. 180).


Ancora nel suo diario in data 13 agosto 1982: «Pensiero della mia passeggiata: l'idea della terza superpotenza, lo Stato d'Israele, con diritto di giustizia diretto contro tutti gli altri elementi di altri Stati che giudicherà anti israeliani o antisemiti (la distinzione non è valida per gli israeliani)». Quindi in data 15 agosto: «Ho l'impressione che due giorni di tregua nel bombardamento di Beirut siano stati sufficienti per addormentare il sentimento di orrore per quello che gli israeliani hanno fatto. Anche l'uso della parola genocidio sarà sfuggito nei prossimi giorni, come banale. Gli israeliani avranno liquidato i palestinesi, con la gratitudine degli occidentali: anche se per ora dovranno mettere da parte il sogno della superpotenza» (entrambe le citazioni in: Gli inediti. I miei nemici, i miei amici, in "Il Sabato", 29 dicembre 1990)

Cfr. Alessandro Banfi Il suo asse Profezia sul dopo voto (intervista a Augusto

Profetico Del Noce.


«Dietro questo congedo dell’ideologia, dietro questa critica apparente al totalitarismo, si nasconde un totalitarismo di nuova natura, assai più aggiornato, assai più capace di dominio assoluto di quel che i modelli passati, Stalin e Hitler inclusi, non fossero. Dico si nasconde, ma sarebbe meglio dire che oggi si dichiara abbastanza apertamente: è il superpartito tecnocratico che attraversa i partiti, che ha in possesso le sorgenti di informazione, che cura la propria apologia attraverso la casta degli intellettuali, che è equamente ripartito secondo le varie posizioni culturali e politiche dai cattolici ai comunisti… Se ben si guarda l’avversario che abbiamo oggi da affrontare è questo: e si vedano quanto siano inadeguate tutte le presenti posizioni culturali e politiche perché si sono formate contro avversari che erano diversi e sono lontani».


(Augusto Del Noce, Il Sabato, 3 novembre 1988, in Lucio Lanna, Attraversare la modernità – Il pensiero inattuale di Augusto Del Noce, Cantagalli 2024, pp. 96-97).