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martedì 31 luglio 2018

Obbligo vaccini, “una manovra del Big Pharma”. Parla il candidato al  Nobel 

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di Antonio Amorosi  – – www.affaritaliani.it
“Non siamo un Paese scandinavo o anglosassone, manchiamo di conoscenza scientifica e allora qualcuno pensa al nostro posto, il Grande fratello, Big Pharma”, dice ridendo ilvirologo e professore Giulio Tarro, più volte (anche di recente) candidato al Nobel per la Medicina, allievo di Albert Sabin, presidente della Commissione sulle biotecnologie della virosfera all’Unesco e autore di numerose ricerche presso le università statunitensi tra cui alcune sul rapporto tra virus e tumori. Una vera autorità nel campo. Napoletano, con un esperienza internazionale, dotato di una proverbiale ironia, ci ha parlato delle sue analisi e di come bisognerebbe approcciarsi al tema al di là delle bufale dei media.
L’obbligo vaccinale di massa non ha alcun senso. E’ controproducente. E’ chiaro che la vaccinazione è un fatto positivo per la saluta delle popolazioni ma bisognerebbe fare un anamnesi di ogni caso, capire quale è la storia di ogni paziente. Siamo invece al cospetto di campagne di masse e medici che per principio dicono che i vaccini non hanno effetti collaterali. Ma è assurdo. Il vaccino è di per sé un farmaco e può avere effetti collaterali, anche gravi. Se immettiamo milioni di dosi e facciamo vaccinazioni di massa è ovvio che può essere dannoso per i soggetti immunodeficitari. Io sono per un Paese civile dove prevale la persuasione e il dialogo e si analizzi caso per caso
E qual è la ragione di questa onda che li ha imposti in Italia?
“Hmm… la ragione è Big Pharma”, ride sottovoce, “Probabilmente l’Italia è stata scelta come pacemaker dei vaccini per dare il passo alle altre nazioni. Di recente in Francia ne hanno resi obbligatori 11. Una bella vaccinazione totale di massa…”
Ah…
“Vorremmo una pastiglia che ci protegga da ogni tipo di malattia al mondo, da tutto… e siamo a posto, ma la vita non funziona così. Dal 2000 a Davos si riuniscono non solo per i grandi problemi economici ma anche le grandi case farmaceutiche che cercano di fare vaccini per qualsiasi cosa. Ci sono campagne in giro che favoriscono il terrorismo mediatico. Addirittura qualcuno parla del ritorno del vaiolo (ride)”.
Quindi capiremo gli effetti di questa campagna di vaccinazione di massa fra qualche anno!?
“Ah, bisogna raggiungere l’immunità di gregge. Effettivamente se si riesce a vaccinare il 95% della popolazione poi abbiamo un 5% che vive a sbafo e può permettersi di non correre né rischi né malattie (ride). Dovremmo quindi vaccinare tutti i bambini dell’Africa, del sud est asiatico, del sud America. Oltre al fatto che sarebbe impossibile ci rendiamo conto di cosa significhi? Avremmo ben altri problemi”.
Quindi lei dice che per proteggersi dalle malattie invece che pensare ai vaccini sarebbe più importante investire in alimentazione adeguata, istruzione, migliori condizioni igienico-sanitarie!?
E certo. Bisogna tornare a Paster che diceva ‘L’organismo è tutto e il microbo è niente’. E’ l’organismo che deve essere in grado di far fronte alle malattie.”
Ci spieghi come è potuto accadere quanto vediamo oggi.
“Negli anni 80 c’è stato un notevole calo dell’uso dei vaccini, quando si è scoperto che si potevano citare i produttori in giudizio. Ad un certo punto solo tre case farmaceutiche erano rimaste a fare vaccini. Quando nel 1992 è stata fatta la legge, giustissima, per il risarcimento dei danni per le trasfusione e per i danni da vaccino si è previsto di fare un bugiardino per dare delle spiegazioni maggiori a chi fosse obbligato alle vaccinazioni. Ma non è mai stata scritto dal ministero. Oggi per con Davos si è rilanciato il sistema.”
E cosa risponde al professor Stefano Burioni che dà del somaro a chi è contro i vaccini?
“Penso che Burioni capisca poco. I vaccini sono farmaci veri e propri ed è quindi ovvio che possano causare reazioni avverse. Se usati in modo generalizzato e di massa ancora peggio. E’ ovvio che possono essere utili in alcuni soggetti, inutili in altri e dannosi in altri ancora. Ma non penso ci possa essere un colloquio con persone del genere. Le racconto un aneddoto?”
Dica.
Il 2 marzo scorso l’ordine dei biologi ha organizzato un convegno a Roma ed è nata una gran polemica se era legittimo o meno parlare di vaccini. Mi sono permesso di mandare una lettera dove dicevo che non serviva polemizzare. Bisognava prima discutere e ascoltare. Poi nel caso polemizzare, ma solo dopo aver discusso. Burioni mi ha risposto che non posso parlare perché ho 80 anni (ride). Nell’antichità si è inventata la categoria dei senatori che erano apprezzati se anziani perché avevano maggiore saggezza. E’ proprio anche della cultura orientale. Ma qui il mondo è capovolto. Lui cerca solo di imporre l’ipse dixit aristotelico (avendolo detto lui, vale a dire una persona famosa e autorevole, non si può più discuterne, ndr) che è di per sé sbagliato. Io sono per il dialogo. Che vuole che le dica. L’aneddoto spiega già tutto.
E’ disponibile da qualche giorno un suo libro “10 cose da sapere sui vaccini”, edito dalla Newton Compton, dove spiega anche come non sia vero che il fatturato delle grandi case farmaceutiche sui vaccini sia irrilevante come si sostengono in tanti.
“Miloud Kaddar, senior adviser e health economist dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha spiegato con documenti come i vaccini siano diventati il motore dell’industria farmaceutica. Lo spiego nel libro. Così qualcuno pensa per noi e noi siamo felici”.
Infatti Miloud Kaddar racconta che se è vero che nel fatturato farmaceutico globale i vaccini occupano un posto limitato (2-3 per cento) stanno godendo un esponenziale sviluppo economico. I vaccini sono diventati per l’industria una miniera d’oro: hanno moltiplicato il fatturato che da 5 miliardi di dollari nel 2000 è passato a quasi 24 miliardi nel 2013. E raggiungeranno i 100 miliardi di dollari entro il 2025 grazie ai 120 nuovi prodotti che sono stati programmati e di cui 60 vengono dichiarati rilevanti per i Paesi in via di sviluppo.

sabato 28 luglio 2018

Terapia dr.Vieri


1. In cosa consiste la cura elaborata dal dott. Aldo Vieri?
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E' una soluzione composta da tintura alcolica di Colchico autunnale (bulbo), acido acetico, alcool puro a 95°. Le proporzioni e le modalità di preparazione indicate da Aldo Vieri, rese pubbliche dal 1967, sono le seguenti: 10cc di alcool in una boccetta contagocce nuova (per evitare contaminazioni); aggiungere 3 gocce di tintura di colchico; aggiungere 3 gocce di aceto di puro vino.
2. Quali sono le modalità di somministrazione (posologia)?
Agitare bene e a lungo, prima di ogni utilizzo, poiché la tintura di colchico tende a separarsi dall'alcol e dall'aceto.
Ogni giorno, per almeno due mesi, mettere 9 gocce del preparato sulla lingua, attendendo il completo assorbimento da parte della mucosa.
ATTENZIONE. Evitare che il contagocce entri in contatto con agenti di qualsiasi tipo, inclusa lingua, denti, mucosa buccale in generale, poiché una volta inserita la pipetta nella boccetta i batteri contaminano il preparato in modo irrimediabile. Se ciò accade, NON INSERIRE LA PIPETTA NELLA BOCCETTA: IL CONTAGOCCE VA BUTTATO, SIGILLATA LA BOCCETTA E ACQUISTATO UN NUOVO CONTAGOCCE.
3. Come agisce sul cancro?
Il colchico ha effetti antimitotici e conseguentemente antiangiogenetici noti fin dal 1800, in altre parole impedisce la replicazione cellulare, provocando la morte delle cellule. La particolare formulazione del dott. Aldo Vieri fa sì che il colchico agisca selettivamente sulle masse tumorali, preservando le cellule sane, e provocando la progressiva morte cellulare delle masse a seguito della mancata divisione cellulare e la formazione di nuovi vasi sanguigni che alimentano i tumori solidi.


5. Quanto costa il preparato di Aldo Vieri?
Attualmente il costo indicativo del preparato è di circa 15-16 euro per una boccetta da 100cc che garantisce un trattamento di due mesi.
6. E' possibile utilizzare il preparato a scopo preventivo?
Sì, è possibile utilizzare il preparato a scopo preventivo. Il dott. Vieri suggeriva, a questo fine, di assumere il preparato per circa un mese, una volta all'anno. Vista la tossicità pressoché nulla, grazie alla combinazione del preparato, è possibile anche utilizzarlo più frequentemente.
7. Ci sono studi, testimonianze e una casistica che comprovino l'efficacia del colchico?
Negli ultimi 15 anni, ma soprattutto negli ultimi 6, la colchicina è tornata al centro del panorama accademico internazionale ed è molto studiata in diversi atenei universitari. Uno dei ricercatori che stanno approfondendo ampiamente la questione è il prof. Laurence Patterson che ha coniato il nomignolo "Smart Bomb" dopo aver osservato la selettività della colchicina, opportunamente veicolata, nell'attaccare le cellule mutate del cancro lasciando inalterate quelle sane. Per ulteriori informazioni sulle pubblicazioni scientifiche, vale la pena ricercare "colchicum + cancer" (ad esempio) sul portale PubMed.
Oltre a ciò esiste una casistica pressoché sterminata di persone guarite da Aldo Vieri a partire dagli anni '50.
8. Il colchico è tossico? Il preparato colpisce solo le cellule tumorali?
Sì, il colchico è una pianta estremamente tossica SE E SOLO SE assunta pura e in quantità elevate. TUTTAVIA la formulazione di Vieri, grazie all'azione combinata delle sue componenti, rende totalmente innocua la colchicina per le cellule sane di chi la assume, conservandone gli effetti letali per le cellule malate. Inoltre la quantità giornaliera assunta è molto lontana da quella considerata pericolosa per la salute (circa 0,005 ml di tintura di colchico che contiene, oltre alla colchicina, altri fitocomponenti della pianta).
9. Si può utilizzare il preparato di Vieri insieme alle cure tradizionali?
Non esistono controindicazioni particolari in merito a questo. Suggeriamo di valutare eventuali interazioni assieme al medico curante, opportunamente informato sul preparato di Aldo Vieri. E' necessario sottolineare, tuttavia, che alcuni trattamenti utilizzati attualmente per la cura del cancro possono ridurre la risposta dell'organismo all'azione del preparato (chemio, radioterapia).


10. Il preparato può essere assunto da tutti?
Ad oggi non esistono controindicazioni particolari note, fatte salve intolleranze o allergie alle sue componenti.
11. La componente alcolica del preparato di Vieri può far male a chi è astemio o a chi ha patologie epatiche?
La quantità di alcool contenuta in un'assunzione giornaliera di preparato di Vieri, facendo le dovute proporzioni, è pari a circa 1/30 di quella contenuta in un bicchiere di vino.
12. Come mai i media non ne parlano?
Il metodo Vieri è stato dimenticato, nonostante i grandi risultati degli anni '60 e '70, dopo essere stato "cassato" dal sistema sanitario, al pari del metodo Luigi Di Bella il quale, tuttavia, grazie alla tenacia del figlio, è tornato in auge smontando progressivamente i risultati della fallace sperimentazione ufficiale a suon di articoli scientifici.
Lo stesso sta avvenendo anche per il metodo Vieri, grazie a ricercatori che in tutto il mondo stanno riscoprendo l'efficacia della colchicina come potentissimo antitumorale, senza tuttavia menzionare il primo ideatore di questa efficacissima cura.
Il gruppo nasce proprio per ridare lustro a questa grande personalità scientifica.
13. Ci sono tipologie di tumori su cui è stata osservata una maggior efficacia? Su quali si è osservata una minor efficacia?
Non si è osservata nessuna differenza di efficacia sulla tipologia di tumore. Si è rilevata una minor efficacia del preparato su persone che stiano effettuando o che abbiano effettuato chemio e radio-terapia, così come su soggetti in avanzato stadio terminale. In una delle sue pubblicazioni, il dott. Aldo Vieri dichiarò un tasso di successo di circa l'80% su un "campione" di centinaia di pazienti, spesso curati gratuitamente e talvolta aiutandoli economicamente, quando non fossero di Roma, per permanere nella capitale per il periodo necessario.
14. Come mai l'erboristeria ha modificato le proporzioni di colchico ed acido acetico nel preparato di Vieri?

 L' erborista  avendo rilevato empiricamente una maggior efficacia del preparato se somministrato due volte al dì (soprattutto su persone già radio o chemiotrattate) ha inizialmente suggerito questa posologia, comunque molto lontana da un dosaggio tossico, anche "fingendo" di non considerare la detossificazione prodotta dall'acido acetico.
In un secondo momento, per venire incontro in particolare a chi soffre di neoplasie nel tratto dalla bocca alla gola che possono rendere difficoltosa l'assunzione (soprattutto se doppia), ha correttamente valutato di raddoppiare la quantità di tintura di colchico per boccetta da 100ml (da 30 gocce a 60) e di fare lo stesso anche per la componente acetica.
In questo modo, ora è possibile assumere il dosaggio doppio, che molti pazienti dichiarano essere più efficace, in un'unica soluzione giornaliera di 9 gocce, anziché 9+9 al dì. Di fatto non cambia nulla.
15. Come mai bisogna evitare che il contagocce venga in contatto con lingua, denti, mucosa buccale?
Denti, lingua, mucose in generale, presentano un quadro batterico molto elevato.
Se il contagocce tocca elementi non sterili, pertanto, si contamina e, una volta inserita nuovamente nella boccetta, innesca una reazione del preparato che lo rende, poi, del tutto inefficacie.
16. Come si conserva il preparato di Aldo Vieri?
E' consigliabile conservare la boccetta con il preparato al riparo dalla luce del sole e ad una temperatura controllata. Consigliato, ma non obbligatorio, tenerla in frigo per evitare eccessivi sbalzi termici, soprattutto durante la stagione estiva.
17. Quali sono gli effetti collaterali di questa cura?
Ad oggi non si rileva alcun effetto collaterale, solo miglioramenti delle condizioni di vita.

lunedì 23 luglio 2018

Cerami, Caproni, Morante e la resurrezione necessaria
di Fabio Colagrande | 17 luglio 2013 
Quando intervistai a Natale Vincenzo Cerami - oggi scomparso - mi raccontò un aneddoto a cui forse avrà ripensato in questi giorni

Oggi se ne è andato Vicenzo Cerami, grande scrittore, drammaturgo e sceneggiatore. A Natale lo avevo intervistato per la Radio Vaticana sul significato di questa festa cristiana, vista da un non credente. Nell'occasione mi aveva raccontato un aneddoto a cui forse ha ripensato in questi suoi ultimi giorni. E che forse gli venne in mente perché era già malato. Mi disse che una volta lui e Giorgio Caproni, famoso poeta e traduttore, andarono a trovare la loro amica scrittrice Elsa Morante, gravemente malata. Elsa li sorprese con una domanda a bruciapelo: "Ma voi credete nella Resurrezione di Cristo?". Cerami mi disse che lui e Caproni rimasero imbarazzati da quella domanda, ma allo stesso tempo inteneriti. Capirono infatti che la Morante voleva essere rassicurata, in quel momento estremo della sua vita. Cercava una risposta che le desse la certezza che la sua speranza nella resurrezione di Cristo fosse ben riposta. Ma i due amici non sapevano cosa rispondere. La scrittrice, però, non gliene diede il tempo e si rispose da sola. "Ma non capite? Cristo deve essere risorto per forza. Basta pensare alla sua vita terrena, così come ci è stata raccontata. Un uomo che ha avuto una vita così straordinaria, non può che essere risorto". Cerami mi disse che aveva trovato quella conclusione della Morante una sintesi meravigliosa tra fede e laicità. La Morante, da non credente, era arrivata a credere nella resurrezione sulla base della storia, della vita. Forse, in questi ultimi giorni, ci era arrivato anche Cerami.

A questo link l'intervista. Dal minuto 12'50″ a 23′ circa

lunedì 2 luglio 2018

Una intervista a don Giussani di Renato Farina.

"È drammatica la situazione dell’uomo di fronte all’Essere. Si accetta solo ciò di cui si è fatta esperienza. Ma se non è vissuta come esperienza d’amore si finisce per ancorarsi a una visione tragica, a comunicare la croce senza che questo sia vivificante. Si finisce per comunicare Cristo e ciò che da lui deriva con un discorso pulito, ma non santificante, perché senza un amore, senza essere presi da quel vortice che è il Mistero-Carità si è alla fine sterili. Senza Cristo non c’è nulla di sicuro, saremmo nell’insicurezza assoluta. Invece con Lui il singolo è esaltato. Per questo voglio ricondurre tutto a questo: l’Essere è Mistero. Il Mistero c’è. Da parte nostra si può solo imitare il Mistero. Parlo dell’Essere come affermazione di una positività, della positività della vita: è carità". 

Diceva il catechismo di fare le opere della carità.
" Ma uno non si salva da solo, per i propositi che fa, perché è un Altro che salva lui e il mondo attraverso una cosa nuova fatta nascere nella storia. L’Essere! Tutto fuoriesce dal flusso dell’Essere!". 

Ci si dimentica però, ci si appoggia alla morale, e si tradisce pure quella.
" Senza Cristo uno si sente disperso in se stesso, inedito, incapace di focalizzare la realtà, incapace anche solo di scorgere con nitore qualsiasi bellezza durevole. La capacità degli uomini di ingannarsi e di farsi ingannare è grande. È la fallacia dell’apparenza. E i cristiani spesso vi si crogiolano, essi si illudono di essere buoni perché hanno capito una volta e fanno riferimento come se si salvassero con il discorso e la coerenza. Preferisco molti che cristiani non sono, perché sono consapevoli del male e della loro incapacità di seguire il bene che pure presentono. Per questo prediligo certi temperamenti che si agitano nel mondo e aspettano una pace che non viene, piuttosto che quei cattolici che si costruiscono un sistema per riposare nella loro supposta fede e supposta carità. In loro Cristo viene mummificato, ed in più credono di conoscerlo". 

"Il Mistero non è la tenebra, ma ciò che ci è dato sperimentare dell’Essere. La Madonna toglie qualsiasi equivoco, nella sua semplicità e carnalità. Come fa il Mistero a rivelarsi come Mistero? La Madonna! Ella è il punto culminante della dialettica religiosa e filosofica. Se il Destino considera se stesso come Mistero, l’aspetto umano che ci fa dire che è misterioso diventa coscienza della Madonna. Perché il primo rilievo possibile all’uomo nel Mistero, il primo rilievo fisico e spirituale del fatto del Mistero è la Madonna. La caratteristica del Mistero è che è comprensibile tra i poveri ignoranti. Così l’opera dello Spirito, Creatore dell’universo, è la Madonna. Non lo dico per devozionalismo, ma perché è oggettivamente così. Lo Spirito si rende sperimentabile come Carità nella Madonna. Vorrei fare un articolo sulla Madonna, qualunque cosa che Ella tocca diventa umana e insieme la colloca nel Mistero. Che la Madonna sia il primo segno di questa Presenza di Dio dà scandalo. Ma soltanto chi capisce questo può interessarsi davvero del divino. Scoprire come nella Beata Vergine si sia incarnato Dio, fa sì che tutto diventi parte di questa scoperta: la prima pagina del giornale, il numero dei capelli di chi ami". 

https://www.tempi.it/parlare-al-sangue-che-bolle-un-don-giussani-maestoso-e-tremendo#.WzhsuCOpWDY
Libertà è dovunque vive un uomo che si sente libero. Libertà significa coscienza della propria personalità e dei propri doveri: ciò non può piacere al vile che ha il terrore d'assumersi delle responsabilità e di agire in modo consono alla propria responsabilità. Libertà significa lotta, fede, sacrifici, fatica, studio, lavoro illuminato dall'intelligenza e da un fine: ciò non può piacere all'inetto. Libertà significa rispetto di sé, degli altri e delle leggi basilari che regolano il vivere secondo Dio e secondo la civiltà. Ciò non può piacere al vile che desidera soltanto sottrarsi al dominio della sua coscienza personale per adeguarsi alla coscienza collettiva. Amerai il prossimo tuo come te stesso: se questa è la legge, è dovere di ognuno amare se stesso. Non si deve disprezzare il dono meraviglioso che Dio ci ha dato: Egli ci ha dato una personalità e una coscienza alle quali non dovremo rinunciare. Sul letto di morte, ci troveremo soli a rispondere a Dio delle nostre azioni. 

Giovannino Guareschi