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giovedì 30 settembre 2021

Come iniziò la dittatura

 Non iniziò con le camere a gas

Non iniziò con i forni crematori

Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio.

 Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. 

E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali.

Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”.

 Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso.

 Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle.

Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità

Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione.

Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibileobbediente e cieca

con la convinzione  che tutto questo fosse “normale

martedì 28 settembre 2021

 

Shallow – Lady Gaga e Bradley Cooper – Con testo e Traduzione


Pubblicata il 27 settembre 2018, Shallow è una canzone incisa da Lady Gaga e Bradley Cooper per la colonna sonora del film A Star Is Born, in uscita nei cinema in Italia giovedì 11 ottobre 2018, pellicola che li vede protagonisti.

Autori di questa commovente ballata sono Lady Gaga insieme al produttore Mark Ronson, Anthony Rossomando e Andrew Wyatt. La colonna sonora del film A Star Is Born è disponibile a partire dal 5 ottobre 2018.

A Star Is Born Soundtrack Lady Gaga Bradley Cooper


Il testo e la traduzione di Shallow – disponibile su Amazon o su iTunes

Tell me somethin’ girl – Dimmi una cosa ragazza
Are you happy in this modern world? – Sei felice in questo mondo moderno?
Or do you need more? – O hai bisogno di più?
Is there somethin’ else you’re searchin’ for? – C’è qualcos’altro che stai cercando?
I’m falling – Io sto precipitando
In all the good times I find myself longin’ for change – In tutti i bei momenti mi ritrovo a desiderare il cambiamento
And in the bad times, I fear myself – E in tempi difficili, ho paura di me stesso


Tell me something boy – Dimmi qualcosa ragazzo
Aren’t you tired tryin’ to fill that void? – Non sei stanco di provare a riempire quel vuoto?
Or do you need more? – O hai bisogno di più?
Ain’t it hard keeping it so hardcore? –
I’m falling – Io sto precipitando
In all the good times I find myself longin’ for change – In tutti i bei momenti mi ritrovo a desiderare il cambiamento
And in the bad times, I fear myself – E in tempi difficili, ho paura di me stesso

I’m off the deep end, watch as I dive in – Sono fuori di testa, guardo mentre mi butto
I’ll never meet the ground – Non toccherò mai terra
Crash through the surface, where they can’t hurt us – Mi schianto sulla superficie, dove non possono farci del male
We’re far from the shallow now – Siamo lontani dal superficiale adesso

In the shallow – Nel superficiale
In the shallow – Nel superficiale
In the shallow – Nel superficiale
We’re far from the shallow now – Siamo lontani dal superficiale adesso

I’m off the deep end, watch as I dive in – Sono fuori di testa, guardo mentre mi butto
I’ll never meet the ground – Non toccherò mai terra
Crash through the surface, where they can’t hurt us – Mi schianto sulla superficie, dove non possono farci del male
We’re far from the shallow now – Siamo lontani dal superficiale adesso

In the shallow – Nel superficiale
In the shallow – Nel superficiale
In the shallow – Nel superficiale
We’re far from the shallow now – Siamo lontani dal superficiale adesso

domenica 26 settembre 2021

Cura Covid

 “Sono George Fareed. Esercito la professione di medico in una cittadina rurale chiamata Brawley, in California, che si trova al confine con il Messico. Quello che sto per dirvi oggi è un’estensione di ciò che il dottor Hatfill ha presentato. L’esperienza che vi ha presentato rappresenta la terribile ingiustizia che si è verificata negli Stati Uniti e nel mondo con la soppressione e la stigmatizzazione di una medicina straordinariamente buona: l’idrossiclorochina. Mi ricollego alla presentazione di Pierre Kory dicendo che, l’idrossiclorochina è l’altra penicillina per i virus diretti, per qualsiasi virus, E la nostra esperienza che sto per descrivervi, riguarda oltre 7.000 controlli su pazienti in una comunità ad altissimo rischio, con 99,96% di guarigione, 0 decessi effettivi grazie ad un adeguato trattamento precoce.


Questa piccola comunità in cui lavoro è diventata l’epicentro del COVID-19 in California, e io, che continuo a curare i pazienti sia in ospedale che attraverso le cure domiciliari, mi sono trovato nell’occhio del ciclone, curando persone molto malate e pazienti contagiosi; una situazione in cui non pensavo di trovarmi all’età di 76 anni. Ora 77. E lo stigma di cui il Dr. Hatfill ha parlato ha in gran parte colpito i medici di medicina generale degli Stati Uniti e la nostra comunità senza eccezioni. E solo pochi di noi hanno adottato i protocolli del Dr. Didier Raoul, e Vladimir Zelenko ha mostrato grandi promesse. E vi mostrerò come hanno influenzato la nostra gente.

La mia formazione in biochimica e virologia, insieme alla mia laurea alla Harvard Medical School, mi ha preparato bene per la battaglia che abbiamo incontrato, nei 18 mesi che sono seguiti. Una battaglia che sto combattendo ora e continuo a combattere insieme al mio collega Brian Tyson, proprietario di una clinica di cure urgenti in cui lavoravo, oltre al mio impiego in altre cliniche ospedaliere. Ed era proprio l’assistenza tempestiva che avrebbe dovuto essere il modello da seguire in tutto il mondo e certamente in tutti gli Stati Uniti, trattando i pazienti in un modo sistematico e sicuro, facendo superare le loro paure e facendoli sottoporre a trattamenti precoci dopo essere stati adeguatamente valutati.

Come ho detto prima, scienziati come il Dr. Didier Raoul, Vladimir Zelenko e Peter McCullough ci hanno insegnato che la prima fase del COVID è il periodo di replicazione virale ed è in quel momento che può essere attaccato in modo efficace. I sintomi simil-influenzali, il mal di testa e la perdita del gusto e dell’olfatto… Se i pazienti non vengono trattati, questo può evolvere in una “tempesta citochinica” – ciò di cui parlava il dottor Kory e ciò che il dottor Mccullough ha indicato, può essere molto difficile da trattare – e spesso fatale quando si sviluppano coaguli di sangue. Ho trattato pazienti in tutte e tre le fasi, ritardare il trattamento in un anziano ad alto rischio, o in quelli con comorbilità con malattie, malattie cardiache, asma, diabete, è a dir poco crudele e lo è ancora, ed è quello che abbiamo visto accadere.

Molti sono morti… questa è una diapositiva del dottor Peter McCullough che mostra i pilastri della pandemia. Il secondo pilastro è il “trattamento precoce”, che avrebbe dovuto essere nel primo trattamento e Fauci avrebbe dovuto promuoverlo, la FDA avrebbe dovuto promuoverlo, tutte le agenzie di tutto il mondo avrebbero dovuto usarlo. E non li perdonerò mai per non averlo fatto.

In ogni caso, la prossima diapositiva è un documento di cui vado molto fiero in quanto coautore; il trattamento farmacologico multiforme, il trattamento in sequenza che il dottor McCullough ha presentato nella sua elaborata diapositiva.. io sono uno dei 57 autori e sono molto orgoglioso di essere su molti di queste pubblicazioni con il mio collega Bryan Tyson perché è quello che abbiamo sposato e continuiamo a fare.

Quindi, l’approccio standard “aspetta e cerca” il COVID-19 è stato il più grande fallimento medico che ho visto nella mia lunga carriera, ed è una carriera di oltre 50 anni: le morti sono prevenibili, ma devi curare in anticipo! Nessuno deve morire di Covid-19. Pochissimi sarebbero dovuto morire!

Diciotto mesi fa, nel marzo 2020, Brian Tyson e io abbiamo iniziato a trattare questi pazienti all’inizio del decorso della malattia con una combinazione di farmaci, inizialmente idrossiclorochina e azitromicina o doxiciclina, e nutraceutici come zinco, vitamina D e C ad alte dosi e aspirina. E abbiamo continuato con questo protocollo, per 10 mesi abbiamo trattato solo con questo protocollo e nessuno dei pazienti è andato in ospedale e vi mostrerò lo studio che abbiamo fatto su questo.

Con il passare del tempo, abbiamo migliorato il nostro trattamento e abbiamo aggiunto farmaci come ivermectina, fluvoxamina e anticorpi monoclonali, ma sono arrivati ​​tardi i monoclonali. Tutto il lavoro che abbiamo fatto su 7.000 pazienti per la copertura non includeva anticorpi monoclonali, ma li raccomandiamo come indicato da Peter McCullough. Abbiamo aggiunto colchicina e budesonide per trattare gli altri aspetti della malattia. Siamo entrati a far parte di una rete internazionale di medici, inclusi gruppi come l’American Association of Physicians and Surgeons guidati dal Dr. McCullough e leader come il Dr. Jean-Pierre Kiekens di Covexit.com. che ha fatto un grande lavoro di informazione in tutto il mondo. Tutti impegnati nell’unico obiettivo di salvare vite attraverso un trattamento precoce. Ho sviluppato i miei protocolli che variano leggermente da paziente a paziente a seconda della loro situazione clinica.

Allora, quali sono i nostri risultati? Perché i pazienti COVID non possono ottenere il trattamento di cui hanno bisogno dai propri medici? E’ questo il problema che abbiamo affrontato, e che stiamo ancora affrontando purtroppo…

In ogni caso, questo è il documento che pubblichiamo su alcuni pazienti (circa 3.476) della comunità e rispetto a quelli che non hanno ricevuto alcun trattamento. La percentuale di guarigione che vi mostrerò è del 99,96% in quel gruppo di pazienti ad alto rischio. Forse la ragione principale è che non hanno ricevuto un trattamento precoce altrove nella nostra comunità, negli Stati Uniti e nel mondo, e che istituti come l’ FDA e il CDC si sono schierati contro questi farmaci – e dottoressa Hatfill la ringrazio molto per aver mostrato la prova di ciò – anche affermando in maniera totalmente non veritiera che fossero pericolosi. Ci è stato detto che l’HCQ era cardiotossico, non abbiamo mai visto alcun effetto cardiotossico nei nostri 7.000 o più pazienti”.

venerdì 24 settembre 2021

 Starec Zosima in "Fratelli Karamazov" di Dostoevskij:

Un medico, vecchio e di grande talento, mi ha detto molto tempo fa: io amo l'umanità, però mi meraviglio di me stesso: tanto più amo l'umanità in generale, tanto meno amo i singoli uomini, presi separatamente, come persone distinte. Non di rado nelle mie fantasticherie ho formulato piani appassionati per servire l'umanità  forse mi sarei davvero fatto crocifiggere per gli uomini, se ce ne fosse stato improvvisamente bisogno, ma intanto non sono capace di vivere due giorni nella stessa stanza con qualcuno, e lo so per esperienza. Non appena qualcuno mi sta vicino, subito la sua personalità soffoca il mio amor proprio e limita la mia libertà. In sole ventiquattr'ore arrivo a odiare le persone migliori del mondo: uno perché è troppo lento a pranzo, l'altro perché ha il raffreddore e si soffia il naso di continuo. Divento nemico degli uomini non appena qualcuno mi sfiora. In compenso avviene sempre che più odio gli uomini presi singolarmente, più ardente diventa il mio amore per l'umanità in generale.

Quanto vi riconoscete in questa frase?


domenica 19 settembre 2021

 Nato a Sepino, nel Molise, a pochi chilometri da Campobasso, Vincenzo Tiberio (1869-1915), dopo aver conseguito la licenza liceale, si trasferì a casa di alcuni zii ad Arzano, in Campania, per proseguire gli studi alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Napoli.

Proprio nell'atrio di questa maestosa dimora di via Zanardelli, nel 1890 Tiberio giunse ad una scoperta eclatante.

Notò che gli inquilini della casa di Arzano pativano terribili diarree e vari disturbi di natura gastroenterica dopo la pulitura delle pareti interne del pozzo da cui gli zii attingevano l'acqua quotidianamente per l'approvvigionamento familiare.

Forse la muffa rimossa dal pozzo produceva sostanze antibatteriche in grado di proteggere la salute intestinale degli abitanti della casa?

Conoscendo bene gli studi di Louis Pasteur, Tiberio decise di andare a fondo, prelevò alcuni campioni di muffa e li portò in laboratorio.

Ebbe inizio così un'indagine attenta e meticolosa che lo portò a pubblicare nel 1895 negli "Annali dell'Istituto d'Igiene Sperimentale della R. Università di Roma" un articolo, "Sugli estratti di alcune muffe", in cui osservava non senza stupore che alcune delle muffe esaminate liberavano sostanze capaci di inibire lo sviluppo dei batteri. 

Tiberio non aveva dubbi sul potere battericida delle muffe.

Così, 34 anni prima della nascita degli antibiotici, fu lui il primo a scoprire nel pozzo di famiglia il potere della penicillina.

E due anni dopo la scoperta dello scienziato molisano, lo studente francese Ernest Duchesne riportò nella sua tesi di laurea l'interazione tra il fungo "Penicillium glaucum" e il batterio "Escherichia coli" (il primo si dimostrò capace di distruggere il secondo). 

Anche nel suo caso, lo studio cadde nell'oblio e i risultati furono dimenticati.

L'Istituto Pasteur, cui Duchesne inviò la tesi, non diede alcun peso alla cosa, probabilmente solo perché il medico era uno sconosciuto ventitreenne.

lunedì 13 settembre 2021

Il tarassaco

 

ESCLUSIVO! Dottoressa Judy Mikovits fornisce l' antidoto al vaccino anticovid

June 13, 202123,838 Views90K

Rumble — Vedere anche l' antidoto della Dottoressa Silvana De Mari:
https://rumble.com/vjczur-silvana-de-mari-antidoto-per-gli-effetti-collaterali-dei-i-vaccini-anticovi.html

Lo studio che conferma che la Suramina blocca la trascrittasi inversa per gli RNA di virus tumorali: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/92362/

Vedi anche:"L'estratto di foglie di tarassaco impedisce alle proteine spike di legarsi al recettore della superficie cellulare ACE2

di: #LanceDJohnson

Le proteine spike ingegnerizzate di SARS-CoV-2 possono essere FERMATE da una comune

"erbaccia" che viene sterminata dai prati ogni anno. Uno studio universitario tedesco ha scoperto che il dente di leone comune ( Taraxacum officinale ) può impedire alle proteine spike di legarsi ai recettori della superficie cellulare ACE2 nelle cellule polmonari e renali umane. L'estratto di tarassaco a base d'acqua, prelevato dalle foglie essiccate della pianta, è risultato efficace contro la proteina spike D614 e una serie di ceppi mutanti, tra cui D614G, N501Y, K417N ed E484K.

https://sadefenza.blogspot.com/2021/06/tarassaco-impedisce-alle-proteine-spike.html "

ESCLUSIVO! Dottoressa Judy Mikovits fornisce l' antidoto al vaccino anticovid.
Importante, fate circolare, deve diventare virale!
#Suramina #suramin

Covid il tarassaco

Tarassaco impedisce alle proteine ​​spike di legarsi al recettore cellulare ACE2

L'estratto di foglie di tarassaco impedisce alle proteine ​​spike di legarsi al recettore della superficie cellulare ACE2



Le proteine ​​spike ingegnerizzate di SARS-CoV-2 possono essere FERMATE da una comune

"erbaccia" che viene sterminata dai prati ogni anno. Uno studio universitario tedesco ha scoperto che il dente di leone comune ( Taraxacum officinale ) può impedire alle proteine ​​spike di legarsi ai recettori della superficie cellulare ACE2 nelle cellule polmonari e renali umane. .




L'estratto di tarassaco blocca le proteine ​​spike di SARS CoV-2 e le loro varianti

I ricercatori hanno utilizzato composti ad alto peso molecolare presi da un estratto di dente di leone a base acquosa e li hanno messi alla prova in cellule renali umane HEK293-hACE2 e polmonari A549-hACE2-TMPRSS2. Il dente di leone ha bloccato le interazioni proteina-proteina tra la subunità S1 della proteina spike e il recettore di superficie cellulare ACE2 umanoQuesto effetto funziona anche contro le mutazioni della proteina spike delle varianti predominanti in circolazione, tra cui la variante del Regno Unito (B.1.1.7), del Sud Africa (B.1.351) e del Brasile (P.1).

L'estratto di dente di leone ha impedito alle particelle di lentivirus pseudotipizzato spike SARS-CoV-2 di attaccarsi alle cellule polmonari e ha fermato un processo infiammatorio chiamato secrezione di interleuchina-6. Poiché lo studio è stato condotto in vitro, sono necessari ulteriori studi clinici per capire come l'estratto di tarassaco viene assorbito e utilizzato nei sistemi biologici del corpo umano.


Poiché i vaccini indeboliscono l'immunità di gregge, le erbe naturali promettono una vera prevenzione, un'immunità più sostanziale

Anche se decine di miliardi di fondi pubblici sono stati versati nello sviluppo sperimentale di vaccini e nelle campagne di propaganda, il mondo continua a lottare con nuove infezioni respiratorie, poiché SARS-CoV-2 è sotto pressione per mutare in diverse varianti. Non ci sono prove che suggeriscano che i coronavirus possano essere sradicati dalla Terra, quindi l'adattamento umano sarà essenziale in futuro. L'estratto di tarassaco è una delle tante erbe che aiuteranno in una sana risposta immunitaria. Meglio ancora, l'estratto di tarassaco potrebbe rivelarsi in grado di prevenire del tutto le infezioni, bloccando il canale preciso attraverso il quale le proteine ​​spike si attaccano e causano la replicazione virale.



Altri composti naturali sono stati studiati utilizzando studi di docking molecolare. La nobiletina è un flavonoide isolato dalle bucce degli agrumi. La neoesperidina, un derivato dell'esperetina, è un glicoside flavanonico presente anche negli agrumi. La glicirrizina è un composto molecolare estratto dalla radice di liquirizia . Tutte e tre queste sostanze naturali impediscono anche alle proteine ​​spike di legarsi ai recettori ACE2. L'estratto idroalcolico di buccia di melograno blocca la proteina spike sul recettore ACE2 con un'efficacia del 74%. Quando i suoi componenti principali sono stati testati separatamente, la punicalagina era efficace al 64% e l'acido ellagico al 36% percento.

Questi composti naturali (insieme all'estratto di tarassaco) possono essere facilmente prodotti in serie, combinati e utilizzati come medicina preventiva per tutte le future varianti di proteine ​​spike. Queste erbe sono generalmente riconosciute come sicure e non sono noti casi di sovradosaggio con l'estratto di foglie di tarassaco . Secondo la European Scientific Cooperative on Phytotherapy, il dosaggio raccomandato di foglie di tarassaco è di 4-10 grammi immersi in acqua calda, fino a tre volte al giorno.

Gli autori dello studio avvertono che fare affidamento sui vaccini è rischioso e pericoloso, non solo per la salute individuale ma anche per l'immunità del gregge. La dipendenza dal vaccino si concentra solo sull'aumento degli anticorpi e si sta dimostrando un intervento ad alto rischio con risultati a breve termine. Sono frequenti le segnalazioni di lesioni da vaccino . Anche le re-infezioni post-vaccinazione sono comuni, poiché il vaccino esercita pressione sulla mutazione della proteina spike ingegnerizzata originale .

Gli autori concludono: "Così, fattori come la bassa tossicità nell'uomo e l'efficace inibizione del legame di cinque importanti mutazioni di picco al recettore ACE2 umano, come riportato qui in vitro, incoraggiano un'analisi più approfondita dell'efficacia di T. officinales nella SARS. -Prevenzione del CoV-2 e ora richiede ulteriori prove cliniche di conferma”.

Le fonti includono:

Biorxiv.org

NaturalNews.com

ScienceDirect.com

domenica 12 settembre 2021

Profezia di Benedetto XVI

 LA SERA DELLA VIGILIA DI NATALE DEL 1969 IL PROF. DON JOSEPH RATZINGER PRONUNCIA ALLA RADIO BAVARESE QUESTO DISCORSO, A CONCLUSIONE DI UN CICLO DI CONFERENZE RADIOFONICHE, CHE SOLO ANNI PIU’ TARDI SARANNO RACCOLTE IN UN VOLUME

… Il futuro della Chiesa può venire … solo dalla forza di coloro che hanno profonde radici e vivono con una pienezza pura della loro fede. Esso non verrà solo da coloro che prescrivono solo ricette … Non verrà da coloro che di volta in volta si adeguano al momento che passa … da coloro che criticano soltanto gli altri, ma che ritengono se stessi una misura infallibile. E neppure verrà da coloro che scelgono solo il cammino più comodo, che evitano la passione della fede e che dichiarano falso e sorpassato, tirannia e legalismo tutto ciò che impone sacrifici all’uomo e lo obbliga ad abbandonare se stesso … anche questa volta come sempre il futuro della Chiesa verrà fuori dai nuovi santi.

E dunque da uomini la cui capacità di percezione va al di là delle frasi … da uomini che sanno vedere più lontano degli altri, perché la loro vita abbraccia spazi più ampi. L’altruismo, che rende libero l’uomo, si acquista solo nella pazienza delle piccole rinunce quotidiane a se stessi …

Se oggi ci è difficile percepire ancora Dio, questo dipende dal fatto che ci è diventato troppo facile evitare noi stessi e fuggire davanti alla profondità della nostra esistenza, nello stordimento di una qualsiasi comodità … [perciò n.d.a.] le grandi parole di quelli che profetizzano una chiesa senza Dio e senza fede sono vuota chiacchiera.

Una Chiesa che celebra il culto dell’azione [e delle esortazioni politiche n.d.a.] … non ci serve.

E’ del tutto superflua. E per questo tramonterà da sè.

Rimaniamo la chiesa di Gesù Cristo, la chiesa che crede in Dio che si è fatto uomo e che ci promette la vita oltre la morte.

Parimenti il prete che sia soltanto funzionario sociale, può essere sostituito da psicoterapeuti … Ma sarà ancora necessario il prete, che non è specialista, che non tiene se stesso fuori gioco, quando per ragioni d’ufficio dà consigli, ma che in nome di Dio si mette a disposizione degli uomini e per essi è nella loro tristezza, nella loro gioia, nella loro speranza e nella loro angoscia. …

Anche questa volta dalla crisi di oggi verrà fuori domani una chiesa che avrà perduto molto.

Essa diventerà più piccola, dovrà ricominciare tutto da capo … Non potrà più riempire molti degli edifici che aveva eretto … oltre che a perdere degli aderenti … perderà anche molti dei suoi privilegi nella società. Essa si presenterà in modo molto più accentuato di un tempo come la comunità … cui si può accedere solo per il tramite di una decisione … Certamente essa conoscerà anche nuove forme di ministero e ordinerà sacerdoti dei cristiani provati, che esercitano una professione … la chiesa troverà [così] di nuovo e con tutta l’energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede in Dio … in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo … sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica.

Sarà una chiesa interiorizzata, che non mena vanto del suo mandato politico e non flirta né con la sinistra né con la destra.

Essa farà questo con fatica … la renderà povera, la farà diventare una chiesa dei piccoli … Ma dopo la prova … uscirà da una chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza. Gli uomini infatti saranno indicibilmente solitari in un mondo totalmente pianificato. Essi sperimenteranno, quando Dio sarà per loro interamente sparito, la loro totale e paurosa povertà … scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta a domande ch’essi da sempre di nascosto si sono poste.

A me sembra certo che si stanno preparando per la chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena cominciata, si deve fare i conti con grandi sommovimenti.

Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non una chiesa del culto politico … ma la chiesa della fede.

Certo essa non sarà più la forza dominante della società, nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà agli uomini come la patria, che ad essi dà vita e speranza oltre la morte”.


Il vero giornalista!

 A diciassette anni fui assunta come cronista in un quotidiano di Firenze. E a diciannove o giù di lì fui licenziata in tronco (…).

Mi avevano ingiunto di scrivere un pezzo bugiardo su un comizio d'un famoso leader nei riguardi del quale, bada bene, nutrivo profonda antipatia anzi avversione(..).

 Pezzo che, bada bene, non dovevo firmare. Scandalizzata dissi che le bugie io non le scrivevo, e il direttore (…) rispose che i giornalisti erano pennivendoli tenuti a scrivere le cose per cui venivan pagati. "Non si sputa nel piatto in cui si mangia". Replicai che in quel piatto poteva mangiarci lui, che prima di diventare una pennivendola sarei morta di fame, e subito mi licenziò.

(…). No, nessuno è mai riuscito a farmi scrivere una riga per soldi. Tutto ciò che ho scritto nella mia vita non ha mai avuto a che fare con i soldi.❣️❣️❣️


Oriana Fallaci

sabato 11 settembre 2021

Preghiera

 


so di essere stato un uomo: perché ho molto amato

 « Non so che poeta io sia stato in tutti questi anni. Ma so di essere stato un uomo: perché ho molto amato, ho molto sofferto, ho anche errato cercando poi di riparare il mio errore, come potevo, e non ho odiato mai. Proprio quello che un uomo deve fare: amare molto, anche errare, molto soffrire, e non odiare mai. » 


G. Ungaretti, “Vita d’un uomo. Tutte le poesie”

La libertà

 Sulla libertà 



"La libertà, nella sua più alta espressione consiste nel dare tutto e nel servire gli altri. L'uomo capace di questo, capace d'essere padrone di sé sino a tal punto, è libero come nessun altro. È questa la più elevata manifestazione del libero arbitrio.“   

Fëdor Dostoevskij, libro Diario di uno scrittore.

martedì 7 settembre 2021

 GESÙ È COME TE?


Una volta ho chiesto a Madre Teresa come ha fatto a convertire 15.000 persone dalle fogne di Calcutta:


"Madre, dopo che ha trascinato questi poveri malati moribondi in un rifugio, come ha fatto a evangelizzare e predicare loro la Buona Novella?"


"Non l'ho fatto per niente", mi ha risposto.


“Quando mi sono presa cura di loro e ho mostrato loro amore, ho detto loro: Vorreste sentire parlare di Cristo? E loro mi hanno chiesto: Gesù è come te? Cristo è come te? 'No' risposi, ma sto cercando di essere come Lui. Allora mi dissero: anche noi vogliamo essere Cristiani!" 


Questo è il modo in cui dovremmo fare le cose. Agire in modo che il mondo, senza sentire una parola da noi, sappia di noi e chi rappresentiamo.

 GESÙ È COME TE?


Una volta ho chiesto a Madre Teresa come ha fatto a convertire 15.000 persone dalle fogne di Calcutta:


"Madre, dopo che ha trascinato questi poveri malati moribondi in un rifugio, come ha fatto a evangelizzare e predicare loro la Buona Novella?"


"Non l'ho fatto per niente", mi ha risposto.


“Quando mi sono presa cura di loro e ho mostrato loro amore, ho detto loro: Vorreste sentire parlare di Cristo? E loro mi hanno chiesto: Gesù è come te? Cristo è come te? 'No' risposi, ma sto cercando di essere come Lui. Allora mi dissero: anche noi vogliamo essere Cristiani!" 


Questo è il modo in cui dovremmo fare le cose. Agire in modo che il mondo, senza sentire una parola da noi, sappia di noi e chi rappresentiamo.

domenica 5 settembre 2021

La società individualizzata (

 : ZYGMUNT BAUMAN, La società individualizzata (Bologna, Il Mulino 2002).

Tutti i punti di riferimento che davano solidità al mondo e favorivano la logica nella selezione delle strategie di vita (i posti di lavoro, le capacità, i legami personali, i modelli di convenienza e decoro, i concetti di salute e malattia, i valori che si pensava andassero coltivati e i modi collaudati per farlo), tutti questi e molti altri punti di riferimento un tempo stabili sembrano in piena trasformazione.

Si ha la sensazione che vengano giocati molti giochi contemporaneamente, e che durante il gioco cambino le regole di ciascuno. Questa nostra epoca eccelle nello smantellare le strutture e nel liquefare i modelli, ogni tipo di struttura e ogni tipo di modello, con casualità e senza preavviso.

Enrico Medi -

 LETTERA APERTA AL CLERO

 

Sacerdoti,

io non sono un Prete e non sono mai stato degno neppure di fare il chierichetto. 


Sappiate che mi sono sempre chiesto come fate voi a vivere dopo aver detto Messa. 


Ogni giorno avete Dio tra le vostre mani. 

Come diceva il gran re San Luigi di Francia, avete «nelle vostre mani il Re dei Cieli, ai vostri piedi il re della terra». 


Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha. 


Con le vostre parole trasformate la sostanza di un pezzo di pane in quella del Corpo di Gesù Cristo in persona. 


VOI OBBLIGATE DIO A SCENDERE IN TERRA! 

SIETE GRANDI! 

SIETE CREATURE IMMENSE! 

LE PIU’ POTENTI CHE POSSANO ESISTERE!


Chi dice che avete energie angeliche, in un certo senso, si può dire che sbaglia per difetto.


Sacerdoti, vi scongiuriamo:

Siate Santi! 

Se siete santi voi, noi siamo salvi. 

Se non siete santi voi, noi siamo perduti!


Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell’Altare. 


A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. 


Ma a rendere Cristo presente ed a rimettere i peccati, siete capaci 

solo voi!


Siate accanto all’Altare. 

Andate a tenere compagnia al Signore. 

La vostra giornata sia: 

preghiera e Tabernacolo, 

Tabernacolo e preghiera. 

Di questo abbiamo bisogno. 


Nostro Signore è solo, è abbandonato. Le chiese si riempiono [si fa per dire] soltanto per la Messa. 

Ma Gesù sta là 24 su 24 e chiama le anime. 


A tutti, anche a noi, ma in particolare a Te, sacerdote, dice di continuo: «Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t’amo. 

Dimmi soltanto « Amore mio, ti voglio bene »: ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».


Sacerdoti, parlateci di Dio! 

Come ne parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa Teresina.


 Il mondo ha bisogno di Dio.! 

Dio, Dio, Dio vogliamo. 

E non se ne parla. 


Si ha paura a parlare di Dio. 

Si parla di problemi sociali, del pane. 

Ve lo dice uno scienziato: nel mondo c'è il Pane! 

Ci sono risorse che, se ben distribuite, possono garantire una vita, forse modesta, ma certamente più che dignitoso a  100 miliardi di uomini!!


L’uomo ha fame di Dio! 

E si uccide per disperazione. 


Dobbiamo credere, ecco il compito delle Missioni: donare Dio al mondo!


Suore, scusate se vi parlo così: tornate ad abituarvi al silenzio!


Bello tutto, la preghiera collettiva è potentissima davanti al Signore. 

Ricordatevi, però, che si può fare una preghiera insieme anche lontani 100.000 km. 

La vicinanza è nel cuore di Dio, non nel contatto dei gomiti. 


Anzi, anche a contatto di gomiti, perché noi non disprezziamo le realtà concrete, visibili e materiali. 


Ma attenti a non esagerare. 

Chi volesse dire solitudine soltanto sbaglia, ma chi dice solo appiccicamento di cuore sbaglia. 

Sbagliano l’uno e l’altro.


(SdD prof. Enrico Medi - scienziato - 

figlio spirituale di Padre Pio)

sabato 4 settembre 2021

Intervista dell'ANAPS a Harry Wu, reduce dai campi di concentramento cinesi

 


Intervista dell'ANAPS a Harry Wu, reduce dai campi di concentramento cinesi


Abbiamo incontrato Harry Wu in un suo passaggio per Milano, ed ha accettato volentieri che lo intervistassimo e lo fotografassimo. L'Anaps, pur rivolgendosi primariamente al mondo della scuola, si è sempre dimostrata sensibile verso le tematiche relative alla libertà e talvolta ha anche organizzato importanti convegni come quello con Magdi Allam relativo alla persecuzione dei cristiani nel mondo. Ed anche Harry Wu è stato un perseguitato nel nome della libertà ed è finito per quasi vent'anni in un Laogai, uno di quei terribili campi di concentramento cinesi dove non si hanno più diritti e si è condannati ai lavori forzati, sotto torture fisiche e psicologiche, ridotti a macchine per la lavorazione di prodotti a basso costo, o, talvolta, a banche d'organi per facoltosi uomini d'affari.

Harry Wu, come è finito in un Laogai?
Nell'aprile 1960 le autorità del Partito Comunista Cinese mi hanno arrestato e mi hanno gettato in un campo di lavori forzati senza nemmeno un processo. A quel tempo ero uno studente universitario di geologia, figlio di un banchiere di Shangai. Là ho trascorso 19 anni, costretto ai lavori forzati come milioni di uomini e donne ancora oggi prigionieri. Fui rilasciato solo nel 1979, ma rimasi in Cina fino al 1985, anno in cui riuscii a raggiungere gli Stati Uniti, dove tuttora vivo. In Occidente mi sono però accorto che quasi nessuno sa nulla della tragica realtà che io ho sperimentato. E' successo per i Laogai quello che era già successo per i Gulag sovietici, tenacemente occultati per anni dall'informazione mediatica.

Quanti sono i campi di concentramento in Cina?
In Cina esistono più di mille Laogai, ciascuno con diverse migliaia di prigionieri; si tratta perciò di milioni di individui, uomini e donne. E' difficile però stabilire il numero esatto dei detenuti perché il governo cinese non ama sbandierare questa realtà, soprattutto ora che la Cina reclama una sua forte posizione emergente nel mondo e nei rapporti economici internazionali. E' incredibile che il grande sviluppo della Cina possa convivere ancora con la tragica realtà dei Laogai quali strumento di repressione e di controllo delle idee. In Italia esiste una sede della Laogai Research Foundation che può fornire dati e cifre impressionanti a chiunque sia interessato.

Come avvenne il suo arresto?
In realtà, quando presi coscienza di cosa realmente fosse il regime comunista, e di quale fosse la sua storia con 40-50 milioni di morti alle spalle, avevo deciso di scappare. Non potevo tollerare l'indottrinamento totalitario del regime e l'assoluta mancanza di libertà. Avevo anche cominciato ad esternare le mie idee a qualcuno e allora fui espulso dalla scuola con l'accusa di essermi “rifiutato di diventare un bravo studente socialista” e di aver “scelto di restare un nemico della rivoluzione”. Contemporaneamente mi si presentò un funzionario della Pubblica Sicurezza in alta uniforme e con le mostrine rosse che disse: “Condanno l'elemento Wu Hongda alla rieducazione attraverso il lavoro”.

Come reagì?
Pretesi di conoscere esattamente le accuse a mio carico ma mi si chiedeva di firmare l'arresto e basta. Mi rifiutai. Mi fu risposto: “Il governo del popolo ti ha messo agli arresti; che tu firmi o meno non ha importanza”. Nessuno mi difese. Fui afferrato per le braccia e portato via. Mi fu tolto tutto e mi presero le impronte. Alla stazione di polizia mi sentivo umiliato a ritrovarmi accanto dei criminali comuni. All'interno del centro di detenzione vidi più di un migliaio di detenuti costretti a stare seduti per terra in cerchi di trenta persone, mentre gli istruttori politici camminavano avanti e indietro leggendo a voce alta il giornale di stato. Un kapò (detenuto in corso di “riabilitazione”) mi ordinò di unirmi a uno dei gruppi senza nemmeno preoccuparsi che ero a digiuno da 24 ore. Alla sera ci si ritirò nelle baracche a dormire, ma a mezzanotte un kapò irruppe urlando, ordinandomi di presentarmi per l'interrogatorio.

Che cosa successe?
Fui portato in una stanza dove vidi un corpo appeso alle travi e un altro accasciato per terra, e mi si si gridò: “Ecco cosa succede a quelli che si oppongono all'autorità del Partito”. Confessa pienamente e ti verrà data la possibilità di rieducarti. Capii che iniziava per me un lungo incubo. E non c'è qui lo spazio per raccontare tutte le torture fisiche e psicologiche che subii, le percosse, i digiuni forzati, le malattie, i pidocchi, la dissenteria, le umiliazioni. Ma la cosa più tremenda non era la paura, bensì la solitudine più totale. In un carcere uno si fa forza stringendo amicizia coi compagni di detenzione, costruendo una solidarietà reciproca. Lì era impossibile, perché eravamo messi uno contro l'altro: ognuno doveva essere spia dell'altro. Questo permetteva alle autorità del Laogai non solo di essere sempre a conoscenza di tutto, ma di dividerci per governarci meglio.

Come trascorreva una giornata nel Laogai?
Al mattino presto venivano portati dei secchi di acqua sporca per bagnarci un po' la faccia. Dopodiché si era subito assegnati alle catene di lavoro, spesso in base alle proprie competenze. Io ero stato studente di geologia, ma questo si traduceva in realtà con mansioni ben più raccapriccianti, come salire sul carretto con cui i cadaveri dei detenuti morti il giorno prima venivano portati alle fosse comuni in cui venivano buttati, e bisognava ricoprirli di terra. Non potrei fare un conto di tutte le fosse e di tutti i cadaveri che vidi. Molti morivano semplicemente per la fame, ed approfittavano delle uscite all'aperto per strappare coi denti ciuffi di erba selvatica. Era amara e ci procurava la dissenteria, ma ci esercitavamo a contrarre i muscoli della pancia per trattenere il più a lungo possibile quel poco di cibo. Se lo espellevi eri perduto, e molti morivano nelle latrine.

Nessuno tentava di fuggire?
Era praticamente impossibile. Anche perché ognuno veniva accuratamente interrogato sugli atteggiamenti dei suoi compagni. L'unica speranza di poter essere un giorno liberati si basava nel manifestarsi ravveduti e rieducati all'ideologia della lotta di classe. Per dimostrarlo ognuno doveva denunciare a voce alta i difetti dei propri compagni, accusando quanto gli sembrava d'ostacolo al loro percorso di riabilitazione. Più che le guardie, numerose ma relativamente inferiori al numero dei detenuti, tutto era sotto il controllo dei kapò, che avevano già anni di detenzione alle spalle, e bramavano di dimostrarsi fedeli al regime per poter essere liberati. Spesso erano peggiori dei soldati stessi e più indottrinati. Io resistevo imparando a non preoccuparmi se ferivano il mio corpo, ma dovevo preservare intatta la mia mente. Cercavo di imprimere nella memoria quanto vedevo, perché trovavo la mia forza nel pensare che un giorno lo avrei raccontato al mondo.

E lo ha raccontato?
Giro il mondo a parlare di questo. Ho pubblicato anche diversi libri come “Troublemaker” e “Bitter Winds”, che in Italia è uscito col titolo “Controrivoluzionario”, edito da San Paolo; lì racconto nei dettagli tutta la mia storia. Mi sono accorto che gli italiani mi hanno sempre accolto con calore, ed amano molto la libertà. Ma mi sono anche accorto della grande ignoranza attorno a questi temi. In Cina avvengono 130 mila aborti forzati ogni anno, e ogni anno vengono eseguite10 mila esecuzioni di massa, davanti a folle appositamente riunite. Ma i Laogai sono ancora coperti dal segreto di Stato. Nemmeno i familiari hanno il diritto di venire informati sui propri parenti detenuti. Solo in caso di esecuzione arriva loro una comunicazione con la richiesta di coprire le spese dei proiettili adoperati e della cremazione. Il mondo dovrebbe reagire più incisivamente alla realtà atroce dei Laogai, che nel terzo millennio sono un retaggio assurdo del passato. La Cina deve liberarsene se davvero vuole presentarsi a testa alta nei confronti delle altre nazioni. E se non lo fa, il mondo la deve costringere con tutti i mezzi.

Che mezzi?
Se nemmeno gli interventi di Amnesty International sono bastati, allora il mondo deve pensare a qualcos'altro, fino alla soluzione dell'embargo. I 1.045 Laogai esistenti, coi loro milioni di operai forzati, permettono alla Cina una produzione industriale di massa a costo zero. Occorre una sensibilizzazione dell'opinione pubblica circa l'acquisto dei prodotti cinesi. Occorre approvare leggi che proibiscano in Italia e in Europa l'importazione di prodotti nati totalmente o parzialmente dal lavoro forzato o dallo sfruttamento umano. Le imprese che importano dalla Cina debbono introdurre un sistema di certificazione obbligatoria che permetta di identificare i luoghi di produzione. Occorre esigere che ogni mercanzia che entra nella UE rispetti, oltre alle clausole ambientali, anche le clausole sociali. Non bastano le garanzie di igiene e sicurezza, occorre una seria tracciabilità dei prodotti. Infine occorrono dazi ed imposte molto alti sulle merci provenienti dalla Cina. Con questi introiti si potrebbe rilanciare l'industria europea ed italiana.


Autore: Stefano Biavasch