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venerdì 31 luglio 2020

Molto spesso l’attenzione viene confusa con una sorta di sforzo muscolare


Molto spesso l’attenzione viene confusa con una sorta di sforzo muscolare. Quando si dice agli allievi: “Ora state attenti”, li si vede corrugare le sopracciglia, trattenere il respiro, contrarre i muscoli. Se qualche istante dopo si domanda loro a che cosa siano stati attenti, non sono in grado di rispondere. Non hanno fatto attenzione ad alcunché. Hanno solo contratto i muscoli.
La volontà, quella che, se occorre fa stringere i denti e sopportare la sofferenza, è lo strumento principale dell’apprendista nel lavoro manuale. Ma contrariamente all’opinione comune, nello studio è quasi irrilevante. 

L’intelligenza può essere guidata soltanto dal desiderio. E perché ci sia desiderio, devono esserci piacere e gioia. L’intelligenza cresce e porta frutti solo nella gioia. La gioia di apprendere è indispensabile agli studi come la respirazione ai corridori.

L’attenzione è distaccarsi da sé e rientrare in sé stessi, così come si inspira e si espira.

Ma, al di là delle apparenze, è molto piu’ difficile. Nella nostra anima c’è qualcosa che ripugna la vera attenzione molto più violentemente di quanto alla carne ripugni la fatica. Questo qualcosa è molto più vicino al male di quanto non lo sia la carne. Ecco perché ogni volta che si presta veramente attenzione si distrugge un po’ di male in se’ stessi. Un quarto d’ora di attenzione così orientata ha lo stesso valore di molte opere buone.

L’attenzione consiste nel sospendere il proprio pensiero, nel lasciarlo disponibile, vuoto e permeabile all’oggetto. 

Simone Weil da l’Attesa di Dio (Adelphi).

mercoledì 29 luglio 2020

Lactoferrina

La Lactoferrina è un integratore relativamente nuovo che ha generato una quantità inusuale di interesse a causa di una serie di articoli sanitari per la sua applicazione alla terapia del cancro.  Questo ha ovviamente provocato una straordinaria quantità di eccitazione Per capire ciò è necessario descrivere ciò che è, ciò che fa, e quindi esplorare la sua rilevanza per il cancro e altre patologie.

La lactoferrina è presente in varie secrezioni mucose, come lacrime e saliva. E’ un antiossidante potente che ha anche delle proprietà immunostimolanti, antivirali e antimicrobiche rimarchevoli e incomparabili. Nelle persone sane, la lactoferrina è concentrata a livello degli orifici corporei (bocca, naso, occhi) che protegge dalle infezioni.

Più abbondante nel colostro rispetto al latte di transizione e di mantenimento, la lactoferrina è inoltre tipica dei granulociti neutrofili, cellule immunitarie con funzioni di difesa da infezioni batteriche e fungine. Le proprietà antimicrobiche della lactoferrina sono principalmente dovute alla capacità di legare il ferro, mezzo essenziale per riprodursi e crescere: in presenza di lactoferrina, il ferro viene sottratto al metabolismo di quelle specie batteriche- come l’Escherichia coli – che dipendono da esso per la propria moltiplicazione e adesione alla mucosa intestinale (effetto batteriostatico) ha inoltre un’azione antibatterica diretta (battericida), grazie alla capacità di ledere gli strati più esterni della membrana cellulare (LPS) di alcune specie batteriche GRAM negative.
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L’effetto antivirale della lactoferrina è in relazione alla sua capacità di legarsi ai glicosamminoglicani della membrana plasmatica, prevenendo l’ingresso del virus, bloccando la replicazione e l’infezione sul nascere; tale meccanismo è apparso efficace contro l’Herpes Simplex, i citomegalovirus, e l’HIV. Importante attività è che sezioni speciali di molecole lactoferrina sono essi stessi direttamente tossici per i batteri, lieviti e muffe
.

Legandosi al ferro privandolo anche del mezzo essenziale per riprodursi e crescere: in presenza di lactoferina, i batteri patogeni sono fortemente inibiti anzi eliminati. Ha delle proprietà antibatteriche dirette (su Escherichia coli, la salmonella, lo stafilococco aureo), antifungine (su Candida albicans) e anche antivirali, perché stimola naturalmente la crescita dei bifidobatteri, delle cellule morte naturalmente (natural killer cells) e l’attività dei neutrofili. Questa tripla azione della lattoferina fa di questo composto rimarchevole una parte essenziale di tutto il programma di sostegno immunitario.

Stimola la crescita della « buona » flora intestinale Ha una attività antiossidante diretta

Partecipa al controllo dei danni cellulari associati all’invecchiamento

Si trova soprattutto nei prodotti delle ghiandole esocrine situate nei sistemi digerente, respiratorio e riproduttivo, suggerendo un ruolo nel settore non-specifico di difesa contro agenti patogeni invasori. Inoltre, diversi ruoli fisiologici sono stati attribuiti a LF, vale a dire regolazione dell’omeostasi del ferro, della difesa dell’ospite contro infezioni e infiammazioni, regolazione della crescita cellulare e la differenziazione e la protezione contro lo sviluppo del cancro e delle metastasi.

Questi risultati hanno suggerito la LF come grande potenziale uso terapeutico nella prevenzione delle malattie di cancro e / o trattamento, vale a dire come agente chemiopreventivo.  Questa analisi riguarda i recenti progressi nella comprensione dei meccanismi alla base del ruolo multifunzionale della LF e le prospettive future sulle sue potenziali applicazioni terapeutiche.

Citochine risposte coordinate

La lactoferrina è una sostanza appartenente ad una famiglia di sostanze chiamate citochine.  Le citochine sono responsabili del coordinamento della risposta immunitaria cellulare umana che ci protegge dalla maggior parte delle infezioni ed anche dai tumori. La lactoferrina coordina la risposta immunitaria cellulare umana Jerry Sticoinvolta in diverse funzioni, immunoregolatrici, associate a risposte contro agenti infettivi e infiammatori quale la sintesi in vitro degli anticorpi , la produzione di citochine, i fenomeni di citotossicità degli NK, l’attivazione del complemento e la proliferazione dei linfociti.

Una riduzione di produzione di citochine può portare ad un deficit di sistema immunitario e un eccesso di citochine è in grado di creare un eccesso di risposta immunitaria attiva. Lalactoferrina opera una regolazione della risposta immunitaria cellulare a vari livelli. Negli individui sani la lactoferrina è un front-line sistema difensivo che protegge le nostre aperture del corpo, come gli occhi, bocca, naso e di altri orifizi da invasione infettive.

Un secondo aspetto della lactoferrina è la sua capacità unica di legarsi al ferro, un minerale essenziale utilizzato da una vasta gamma di agenti patogeni e tumori per la riproduzione e la crescita. La lactoferrina può legarsi con il ferro e renderlo indisponibile per i batteri o per le cellule cancerose, provocando una situazione di malnutrizione e la fame in modo efficace sia per i batteri che in nei tumori.

Ha delle proprietà antibatteriche dirette (su Escherichia coli, la salmonella, lo stafilococco aureo), antifungine (su Candida albicans) e anche antivirali, perché stimola naturalmente la crescita dei bifidobatteri, delle cellule morte naturalmente (natural killer cells) e l’attività dei neutrofili. Questa tripla azione della lattoferina fa di questo composto rimarchevole una parte essenziale di tutto il programma di sostegno immunitario.

Stimola la crescita della « buona » flora intestinale

Ha una attività antiossidante diretta

Partecipa al controllo dei danni cellulari associati all’invecchiamento

Up-regolazione immunitaria Funzione

Più di recente un articolo ha mostrato un caso in cui la lactoferrina è stata utilizzata nel trattamento del mesotelioma, un tipo di cancro al polmone associato con l’amianto. L’articolo riportava che il paziente aveva assunto semplicemente lactoferrina, vitamina C ed altri integratori riportando non solo benefici ma sensibile miglioramento della patologia, soprattutto quando era aggiunto lattoferrina al programma.  Il risultato finale è stato un recupero abbastanza completo da un tipo di cancro che è estremamente virulenta. In linea di massima la lactoferrina è una componente molto ragionevole e importante della immunoterapia. Individui malati di cancro sono quasi uniformemente immunodepressi e, purtroppo, la terapia convenzionale del cancro non tende a prestare molta attenzione al miglioramento della funzione immunitaria. In realtà, le terapie del cancro più tradizionali danno immunosoppressione a loro volta.

L’importanza della lactoferrina e altre sostanze come up-regolazione della risposta immunitaria in questa malattia molto pericolosa non è comunemente valutata.  Una delle cose che dovrebbe essere fatta è quella di combinare la terapia convenzionale con immunomodulatori e supplementi nutrizionali. Organizzando un programma completo attorno a ciascun individuo con specifiche esigenze, su misura per la loro malattia e il tipo di terapia convenzionale, abbiamo ottenuto risultati che sono stati valutati molto incoraggianti.

Nel campo della prevenzione la lactoferrina sta riscuotendo notevoli successi. Un esempio è stato lo studio effettuato in Giappone dalla Divisione di Patologia Sperimentale del National Cancer Center Research Institute di Tokio

In questi studi sperimentali, la lactoferrina bovina (BLF), è stata trovata capace di inibire significativamente i tumori del colon, dell’esofago, del polmone, della vescica e la cancerogenesi nei ratti, quando somministrata per via orale. Inoltre, la somministrazione concomitante con agenti cancerogeni ha provocato una inibizione della carcinogenesi del colon, forse dalla soppressione della fase I enzimi, come il citocromo P450 1A2 (CYP1A2), che è preferenzialmente indotta da sostanze cancerogene amine eterocicliche. Ha la capacità di potenziamento delle attività dei loro omologhi di fase II, come il glutatione S-transferasi, e potrebbe avere svolto un ruolo critico nella fase di post-soppressione in uno studio di carcinogenesi della lingua. Effetti anti-metastatici sono stati inoltre rilevati quando BLF è stata data oralmente ai topi recanti carcinoma del colon altamente metastatico, con evidente influenza miglioramento in materia di immunità locale e sistemica. E stato trovato notevole aumento del numero di T citotossici e delle cellule NK a livello della mucosa del piccolo intestino e le cellule del sangue periferico, questo a sua volta, ha fatto aumentare la produzione di interleuchina 18 (IL-18) e caspasi-1 nelle cellule epiteliali della l’intestino tenue, con possibile conseguente induzione di interferone (IFN)-gamma cellule positive. Inoltre, BLF si è mostrata capace di esercitare azione anti-virus dell’epatite C (HCV) in uno studio preliminare di clinica in pazienti con epatite cronica attiva, dato che questo virus, è il principale fattore causale nello sviluppo del carcinoma epatocellulare nei giapponesi. Più ampi studi clinici sono attualmente in corso nella National Cancer Center Hospital e di altri istituti di esplorare ulteriormente il potenziale di prevenzione contro la carcinogenesi del colon.

In questo studio viene mostrato l’efficacia della lactoferrina umana ricombinante (rhLF) orale in modelli di tumori multipli sia in mono e terapia di combinazione.  In primo luogo è stato dimostrato che dosi farmacologiche di rhLF orale aumentano la IL-18 nell’intestino (775%, P <0,0001) e nel siero (132%, P = 0.0007). La IL-18, una citochina immunostimolante Th1 è nota per migliorare la citotossicità cellulo-mediata immunitario e inibire l’angiogenesi. RhLF orale (1000 mg / kg bid x 8 giorni) ha inibito la crescita tumorale 80%, superiore alla inibizione intratumorale segnalata in precedenza.Sia come monoterapia che in combinazione con cisplatino (5 mg / kg), una terapia standard per il tumore del polmone, RhLF ha dato un miglioramento dose-dipendente dell’attività cisplatino (400 mg / kg) inibendo la crescita tumorale del 90% rispetto al placebo e 83% rispetto al solo cisplatino (P <0,05). Diversi regimi di associazione diverse sono stati sottoposti a test per valutare i programmi di trattamento alternativo per la sperimentazione clinica. (table) RhLF mostra la promessa come un sicuro e ben tollerato antagonista del cancro. Orale rhLF è attualmente in studi clinici con la chemioterapia in tumori solidi resistenti alla singola terapia. Gli studi clinici di rhLF in combinazione con la chemioterapia nel NSCLC e pazienti affetti da cancro del colon sono in fase avanzata di studio.

Questa analisi riguarda i recenti progressi nella comprensione dei meccanismi alla base del ruolo multifunzionale della LF e le prospettive future sulle sue potenziali applicazioni terapeutiche.

La lactoferrina, una proteina multifunzionale che rappresenta la nuova frontiera nella stimolazione del sistema immunitario contro cancro, infezioni, asma e allergie

 

lunedì 27 luglio 2020

OLIO DI CBD / CBD RESINA


 

OLIO DI CBD / CBD RESINA - 20% DI CBD (1000mg) - 5ml

 

Olio di CBD (resina) è un estratto di gemme della canapa sativa con un'alta percentuale di cannabidiolo (CBD), generato da moderni metodi di estrazione con anidride carbonica, che rilascia una vasta gamma di cannabinoidi, terpeni e altri componenti benefici della cannabis sativa. La canapa biologica estratta è cresciuta ecologicamente sugli altopiani della verde ed incontaminata Slovenia, raccolta a mano ed essicata in modo naturale. Questo prodotto è composto esclusivamente dal puro estratto complesso di cannabis sativa, che contiene il 20% di CBD (cannabidiolo), oltre ad una vasta gamma di altri cannabinoidi, terpeni ed altri principi attivi. Senza coloranti, aromi o conservanti. 

  • 20% CBD (1000mg) - 1 ml contiene 200 mg di cannabidiolo CBD
  • THC < 0.2%
  • Volume: 5ml

 

INGREDIENTI

Estratto di Canapa Sativa.

 

INCI

ESTRATTO DI SEMI DI CANNABIS SATIVA, OLIO DI SEMI DI CANNABIS SATIVA

 

MODO D'USO 

Vedi indicazioni del produttore nell'immagine sotto. Non è necessario shakerare prima dell'utilizzo.

CONSERVAZIONE

Conservare lontano dalla luce solare, dal calore e dall’umidità.

 

QUALITA' TESTATA 

Tutti i prodotti di Hempika vengono attentamente monitorati attraverso un processo di controllo qualità, dove vengono testati il contenuto di cannabinoidi, terpeni, e l’adeguatezza microbiologica, il che garantisce un prodotto puro, sicuro e professionalmente preparato, privo di additivi.

 

CANNABIDIOLO - CBD

Il cannabidiolo (CBD) è un composto naturale presente nella Cannabis sativa famoso per i suoi molteplici effetti benefici. Nonostante nell’estratto della pianta siano presenti oltre 125 terpeni e 80 cannabinoidi, il CBD e il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) sono i più studiati per via dei loro effetti sull’organismo umano. A differenza del THC, però, il CBD non è una sostanza psicoattiva (non ha effetti stupefacenti) e pertanto l’olio di CBD può essere commercializzato liberamente [1].

Il cannabidiolo nella sua forma concentrata - olio di CBD - è una sostanza erboristica molto promettente, i cui effetti sono stati ampiamenti studiati dalla moderna scienza medica. Oltre ad un naturale potere antiossidante e antinfiammatorio, il CBD potrebbe rivoluzionare il trattamento di numerose patologie neurologiche, neurodegenerative e psichiatriche altrimenti impossibili da trattare. Ai numerosi benefici si associa inoltre una bassissima tossicità e un numero ridottissimo di effetti collaterali per lo più minori, rendendolo un rimedio sicuro oltre che efficace. Un valido rimedio e un importante supplemento per il trattamento di numerose patologie, l’olio di CBD è un eccezionale integratore 100 percento naturale per chi vuole migliorare il proprio benessere e la propria salute fisica e mentale [1, 2].

 

TRATTAMENTO DI ANSIA, PANICO E DEPRESSIONE

Il cannabidiolo è il principio attivo che normalmente riduce l’ansia e la paranoia associate al THC quando la marijuana viene fumata a scopo ricreativo. Una volta isolato rispetto alle altre sostanze ad effetto stupefacente, l’olio di CBD è stato testato in numerosi studi per dimostrarne l’efficacia nel trattamento dell’ansia, del panico e della depressione. Oltre ad aiutare in normali situazioni di stress riducendo l’ansia da prestazione e l’ansia sociale, il CBD può avere effetti benefici nella terapia del disturbo ossessivo compulsivo (OCD), dello stess post-traumatico (PTSD), e perfino di alcune patologie psichiatriche [3, 4, 5].

Anche se il meccanismo d’azione resta ancora in parte sconosciuto, secondo alcuni studi l’olio di cannabidiolo è risultato efficace nel trattamento della schizofrenia e delle psicosi al pari di diversi farmaci tradizionali. A differenza di questi ultimi però, questa sostanza possiede molti meno effetti collaterali ed è dunque molto più sicura [6].

 

POTENTE AZIONE ANTINFIAMMATORIA

Il CBD possiede una potente azione antinfiammatoria che lo rende un efficace rimedio naturale per il trattamento del dolore. Uno studio pubblicato nel 2012 nel Journal of Experimental Medicine ha suggerito che l’olio di CBD potrebbe essere in grado di ridurre l’infiammazione cronica e il dolore neuropatico [7]. Questo effetto potrebbe essere dovuto ad un’azione diretta sui neuroni responsabili della trasmissione del dolore, specialmente nei soggetti affetti da dolore cronico. In un altro studio del 2007 condotto in Canada, il CBD è stato in grado di liberare dal dolore neuropatico fino al 70 percento dei pazienti affetti da sclerosi multipla [8].

Il CBD è inoltre in grado di ridurre la produzione di citochine infiammatorie come la proteina-1 alfa e la proteina-1 beta. Questa specifica azione antinfiammatoria potrebbe essere estremamente importante per modulare le risposte eccessive del sistema immunitario. E’ infatti tutt’ora in fase di sperimentazione nel trattamento di numerose patologie autoimmuni o infiammatorie [9]. Oltre agli effetti sopra citati, il cannabidiolo è anche un potente antiossidante, ed è quindi in grado di proteggere il nostro organismo dagli stress ossidativi e dai danni causati dall’attacco dei radicali liberi [1, 2].

 

EPILESSIA E CONVULSIONI

Le proprietà antiepilettiche dell’olio di CBD sono state di recente evidenziate da numerosi specialisti di fama mondiale. Il cannabidiolo sarebbe infatti in grado di ridurre la frequenza e l’intensità delle convulsioni e delle crisi epilettiche in casi altrimenti intrattabili perché non rispondenti a nessuna altra terapia. Il CBD utilizzato nella terapia dell’epilessia resistente alla terapia convenzionale si sarebbe dunque rivelato straordinariamente efficace specialmente nei bambini. I soggetti trattati hanno visto la frequenza degli attacchi ridotta fino al 50%, e hanno mostrato inoltre un miglioramento significativo della loro qualità di vita [10, 11].

L’effetto antiepilettico dell’olio di CBD è conosciuta da secoli dalla medicina tradizionale, e solo di recente la scienza medica ne ha confermato l’efficacia. Recentemente infatti il Brasile ha autorizzato l’uso del cannabidiolo per il trattamento dell’epilessia al pari degli altri anticonvulsivanti.

 

EFFETTO NEUROPROTETTIVO

Il CBD possiede una potente azione antiossidante giacchè in grado di prevenire i danni ossidativi causati dalle specie radicaliche come i ROS e il glutammato. Questa azione, che è stata dimostrata essere perfino superiore a quella della Vitamina C e della Vitamina E, è particolarmente benefica nei confronti del cervello [12].

Il CBD è stato quindi suggerito come terapia di supporto nel trattamento di patologie neurodegenerative come il Morbo di Alzheimer e il Morbo di Parkinson.  Il CBD protegge inoltre il cervello dai danni causati dalle proteine beta-amiloidi e dalla mancata ossigenazione conseguente alle ischemie o ai traumi cerebrali. E’ infine un agente molto promettente nella terapia della Sclerosi Laterale Amiotrofica [13, 14].

 

TERAPIA DEL CANCRO

Il CBD è una sostanza molto promettente nella battaglia contro il cancro. Numerosi studi ne hanno evidenziato il potenziale come terapia supplementare naturale per potenziare i trattamenti standard. L’olio di CBD può infatti stimolare le cellule del sistema immunitario aiutandole ad eliminare quelle cancerose. Può anche diminuire la capacità di produzione di energia delle cellule tumorali, portandole alla morte [15]. Grazie anche all’assenza di alcun tipo di tossicità, il cannabidiolo e vari altri cannabinoidi sono stati utilizzati con risultati promettenti nella terapia di supporto del cancro al seno, alla prostata e all'intestino, e nel trattamento del glioma e della leucemia [16, 17].

 

ALTRI EFFETTI BENEFICI

Il CBD è stato oggetto di numerosi altri studi che ne hanno evidenziato le proprietà benefiche. Una di queste è la sua capacità di ridurre efficacemente la nausea e sopprimere il senso di vomito [18]. L’olio di CBD è anche stato associato ad un miglioramento della salute cardiovascolare e ad un ridotto rischio di diabete nei soggetti che ne fanno uso regolare. Questo effetto potrebbe essere dovuto all’azione antinfiammatoria e antiossidante e alla capacità di normalizzare i livelli di zucc

Il Cannabidiolo (CBD) è un potente rimedio naturale con la capacità di trattare positivamente diverse malattie anche gravi come cancro, dolore cronico, epilessia, schizofrenia, depressione, ansia, insonnia, Alzheimer e sclerosi multipla.

In questo articolo vedremo gli studi scientifici più recenti che dimostrano gli enormi benefici per la salute del CBD. Da qualche anno è possibile acquistare l’olio di CBD, soprattutto online, legalmente senza alcun bisogno di prescrizione medica. Il fatto che quindi il CBD sia diventato una risorsa disponibile per tutti mi ha spinto a diffondere quanta più conoscenza possibile su di esso. Si stima che il 14% della popolazione americana lo usa con successo tanto che come riporta Forbes:

Il 42% dei pazienti ha migliori risultati con la cannabis terapeutica e abbandona i farmaci.

Il cannabidiolo (CBD) è uno dei più di 100 cannabinoidi naturali presenti nella Cannabis Sativa. L’uso terapeutico della marijuana è antichissimo dato che è stata usata in medicina per millenni, ma purtroppo negli anni ’30 è stata vietata per discussi motivi socio-politici. Solo di recente la comunità scientifica è stata forzata dal crescente interesse dell’opinione pubblica ad indagarne le proprietà ed i risultati sono incredibili. Oggi i falsi miti sembrano destinati a sgretolarsi per mano di un numero crescente di prove scientifiche e testimonianze.

E’ stato scoperto infatti che il nostro cervello ha un sistema endocannabinoide che è costituito da specifici recettori contenuti nelle cellule del corpo umano che interagiscono con sostanze endocannabinoidi ovvero sostanze prodotte dal nostro organismo che sono simili ai cannabinoidi presenti nella Cannabis. Questo dimostra quanto il nostro corpo sia predisposto naturalmente all’azione terapeutica dei cannabinoidi e non sorprende che la marijuana/cannabis sia una delle piante più antiche usate e coltivate dall’essere umano.

Il sistema endocannabinoide si attiva naturalmente in condizioni di piacere e quando viene attivato stimola il sistema immunitario. E’ connesso alla vita cosciente, all’espansione di coscienza e alla ghiandola pineale. Ci rilassa, favorisce la digestione e l’assimilazione dei nutrienti, migliora il sonno, stimola il lasciare andare le tensioni.

Le sostanze endocannabinoidi sono naturalmente prodotte dal nostro corpo, regolano la nostra vita dalla nascita alla morte e sono persino contenute nel latte materno; regolano diverse funzioni del sistema nervoso, dell’apparato cardiaco, del sistema riproduttivo e del sistema immunitario.

In molte persone il sistema endocannabinoide non funziona correttamente, magari anche per una questione genetica, e quindi l’assunzione di cannabinoidi dalla cannabis aiuta a ristabilire il naturale equilibrio nel nostro organismo attivando i recettori collegati con le diverse funzioni instaurando così la guarigione. Infatti ci sono testimonianze di come persone che non riuscivano a digerire molti cibi hanno grazie all’assunzione di CBD eliminato la loro sensibilità agli alimenti non avendo più così una risposta infiammatoria e sono diventate in grado di assorbire i nutrienti dal cibo.

Che cosa è il CBD?

Il CBD o cannabidiolo è uno dei più di 100 composti presenti nella cannabis che appartengono a una classe di ingredienti chiamati cannabinoidi. Fino a poco tempo fa il THC (tetraidrocannabinolo) aveva ottenuto la maggior parte dell’attenzione perché è l’ingrediente che produce gli effetti psicoattivi. Il CBD, a differenza del THC, non produce effetti psicoattivi ed è stato estensivamente studiato dalla comunità medico-scientifica arrivando a dimostrare che è in grado di trattare una vastissima gamma di malattie molte delle quale in precedenza intrattabili. Non ha quasi effetti collaterali e sicuramente molto minori rispetto a quelli di tutti i farmaci in commercio. La lista dei suoi benefici è in continua crescita.

Il CBD è il principale componente non psicoattivo della Cannabis sativa. Secondo uno studio del 2013 pubblicato dal British Journal of Clinical Pharmacology, i vantaggi del CBD sono molteplici:

  • Antinfiammatorio

  • Anticonvulsivo

  • Antiossidante

  • Antiemetico

  • Ansiolitico

  • Antipsicotico

E’ inoltre una potenziale cura per il trattamento della neuroinfiammazione, epilessia, lesioni ossidative, vomito e nausea, ansia e schizofrenia.

Va fatto notare, prima di trattare in dettaglio i benefici del CBD, che la cannabis che alcuni usano a scopo ricreativo ovvero fumandola, viene coltivata in tipologie che hanno alte quantità di THC e molto basse di CBD (dato che il CBD riduce gli effetti psicotici del THC). Per questo motivo fumare la marijuana non significa avere i benefici trattati in questo articolo. Non voglio negare gli effetti del THC, ma in questo articolo trattiamo i benefici dimostrati del solo CBD (che è quello che troviamo in commercio e possiamo usare a scopo terapeutico).

16 Benefici scientificamente dimostrati del CBD

1. Tratta il cancro. Diverse relazioni scientifiche dimostrano che tra i vantaggi del cannabidiolo c’è anche quello di avere effetti proapoptotici e antiproliferativi che inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali. Uno studio del 2006 pubblicato nel Journal of Pharmacology e Experimental Therapeutics ha rilevato che il cannabidiolo ha inibito la crescita di diverse linee cellulari di tumore al seno. Nel 2011, i ricercatori hanno scoperto il meccanismo cellulare attraverso il quale il CBD induce la morte cellulare nelle cellule del cancro al seno. Hanno inoltre scoperto che le concentrazioni efficaci di CBD nelle cellule tumorali hanno poco effetto sulle cellule mammarie non tumorali. Non solo, la ricerca ha dimostrato che il CBD è in grado di inibire l’espansione del cancro del polmone e del colon. Ha proprietà anti-tumorali negli gliomi è stato usato con successo in uno studio anche per trattare la leucemia. E’ dimostrato da due studi anche che il CBD è in grado di fermare le cellule cancerose del tumore cervicale ovvero il cancro che colpisce il collo dell’utero che è il secondo tipo di tumore più diffuso tra le donne, dopo quello al seno. I meccanismi attraverso il quale il CBD lavora contro il cancro sono tre:
1) Il CBD riduce la capacità delle cellule tumorali di produrre energia, portando alla loro morte. (
studio)
2) Il trattamento con CBD aiuta le cellule killer attivate da linfochine (LAK) a uccidere meglio le cellule tumorali. (
studio)
3) Il CBD blocca la segnalazione CPR55, diminuendo la proliferazione delle cellule tumorali.

2. Allevia dolore. Tra i vantaggi del CBD, la sua proprietà di analgesico naturale è sicuramente in cima alla lista. Prove scientifiche suggeriscono che i cannabinoidi possono rivelarsi utili nel trattamento del dolore, inibendo la trasmissione neuronale nei percorsi del dolore. Infatti abbiamo recettori per i cannabinoidi in tutto il nostro corpo, e il primo tipo (CB1) è molto denso nelle vie del dolore del cervello, della colonna vertebrale e dei nervi; il secondo tipo (CB2) è più importante per il sistema immunitario, ma è anche coinvolto nell’infiammazione: quindi è dimostrato che il CBD può ridurre sia il dolore che l’infiammazione attraverso la sua azione su questi recettori. In un’ampia analisi di 18 studi clinici, gli autori hanno concluso che i cannabinoidi hanno ridotto fortemente e in modo sicuro vari tipi di dolore cronico dovuto a: neuropatia, artrite, fibromialgia, HIV e sclerosi multipla. Uno studio del 2012 pubblicato sul Journal of Experimental Medicine ha rilevato che il cannabidiolo ha soppresso in modo significativo il dolore infiammatorio e neuropatico cronico nei roditori senza l’utilizzo di analgesici. I ricercatori suggeriscono che il CBD e altri componenti non psicoattivi della marijuana possono rappresentare una nuova classe di strumenti terapeutici per il trattamento del dolore cronico. Secondo una meta-analisi del 2007 condotta in Canada, la combinazione di CBD e THC sottoforma di spray orale è risultata efficace nel trattamento del dolore neuropatico nella sclerosi multipla, che può essere debilitante per il 50-70 per cento dei pazienti con sclerosi multipla.

3. Riduce l’infiammazione e l’autoimmunità. A causa del suo ruolo antinfiammatorio, il CBD è un agente terapeutico molto promettente per una varietà di disturbi infiammatori e quindi tutti i disturbi autoimmuni.

4. Migliora notevolmente i sintomi della schizofrenia. La ricerca mostra che i vantaggi del CBD includono gli effetti antipsicotici ma ancora non si conosce il meccanismo attraverso cui svolge questa azione. In uno studio su 42 pazienti con schizofrenia acuta, coloro che assumevano CBD giornalmente hanno riportato miglioramenti di tutti i sintomi dopo 4 settimane. I risultati sono stati forti per il CBD come per un noto farmaco antipsicotico, ma il CBD è stato tollerato molto meglio. Gli studi dimostrano che il cannabidiolo inibisce la psicosi sperimentale umana e si è dimostrato efficace in studi clinici su pazienti con schizofrenia. E’ importante rimuovere lo zucchero dalla propria dieta se si soffre di schizofrenia.

5. Riduce l’ansia. Il Cannabidiolo ha dimostrato di ridurre l’ansia nei pazienti con un disturbo d’ansia sociale e i ricercatori suggeriscono che possa anche essere efficace per gli attacchi di panico, il disturbo ossessivo compulsivo, l’ansia sociale e il disturbo da stress post-traumatico. Uno studio del 2011 ha avuto lo scopo di confrontare gli effetti di una simulazione di public speaking su pazienti sani e su pazienti in trattamento con disturbo d’ansia sociale. Ad un totale di 24 pazienti non trattati con disturbo d’ansia sociale è stato somministrato il CBD o placebo 1 ora e mezza prima della prova di public speaking. I ricercatori hanno scoperto che il pre-trattamento con CBD ha ridotto significativamente l’ansia, la disfunzione cognitiva e il disagio nella loro prestazione e ha significativamente ridotto lo stato di allerta in previsione del loro discorso. Il gruppo placebo ha presentato una maggiore ansia, un indebolimento cognitivo e un senso di disagio. Un altro studio ha dimostrato che il CBD è una terapia potenziale per il disturbo da stress post-traumatico. Inoltre uno studio ha osservato che una singola dose di CBD di 400 mg è stata collegata a una riduzione dell’ansia in uno studio di imaging cerebrale su 10 persone con disturbo affettivo stagionale. Dopo aver consumato CBD, i partecipanti hanno sperimentato una riduzione del flusso sanguigno a parti del sistema limbico che sono spesso iperattive nell’ansia. Allo stesso tempo, il flusso sanguigno verso un’altra regione importante per la cognizione e la motivazione (la corteccia cingolata posteriore) è aumentato.

6. E’ ottimo per trattare l’epilessia. Il CBD può essere una promettente terapia per l’epilessia resistente al trattamento farmacologico, come dimostrato da diversi studi. In uno studio survey report che includeva genitori di bambini con epilessia resistente ai trattamenti, l’84% dei genitori ha riportato una riduzione della frequenza di crisi epilettiche del loro bambino grazie all’assunzione di CBD. Questi bambini hanno anche sperimentato una maggiore attenzione, un migliore stato d’animo e un sonno migliore. Sonnolenza e fatica si sono verificati come effetti collaterali. In un altro studio, dopo 3 mesi di trattamento con un estratto purificato del 98% a base di olio CBD, il 39% dei bambini con epilessia resistente al trattamento aveva una riduzione di oltre il 50% delle crisi epilettiche. Ancora un altro studio ha analizzato 8 pazienti affetti da epilessia secondaria secondaria resistente a farmaci antiepilettici e 7 su 8 avevano migliorato lo stato di malattia dopo aver ricevuto 200-300 mg / d di cannabidiolo per un periodo di 4,5 mesi. Qui un video testimonianza molto bello di come una bambina è rinata dall’epilessia grazie al CBD.

7. Protegge dalle malattie neurodegenerative. E’ stato scoperto che il CBD è in grado di impedire gli effetti tossici del neurotrasmettitore glutammato e delle specie di ossigeno radicale (ROS) nel cervello, impedendo così la morte delle cellule cerebrali. E’ dimostrato, e questo è forse sconosciuto, che il CBD ha un’attività antiossidante maggiore della vitamina C (acido ascorbico) o della vitamina E (α-tocoferolo)!! Il CBD può anche proteggere le cellule del cervello dalla tossicità beta-amiloide, rendendolo un potenziale agente terapeutico nella malattia di Alzheimer e di Parkinson come dimostrato da questo studio e da quest’altro studio. Il cannabidiolo, secondo i risultati di una ricerca, può anche proteggere il cervello dall’ischemia. I primi studi umani hanno mostrato un miglioramento nei pazienti con malattia di Parkinson trattati con la dose di 100-600 mg / die di cannabidiolo durante un periodo di 6 settimane. Il CBD, grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti, può essere un agente promettente per trattare e prolungare la sopravvivenza nei pazienti affetti da sclerosi laterale amyotrofica (ALS) come dimostrato da uno studio.

8. Allevia la nausea. La cannabis è stata usata per secoli come antinausea e antivomito. La ricerca negli studi sugli animali ha rivelato che tra gli oltre 80 composti di cannabinoidi trovati nella marijuana, sia il THC che il CBD aiutano a contrastare la nausea e il vomito. Uno studio sui ratti del 2012 pubblicato nel British Journal of Pharmacology ha scoperto che i vantaggi del CBD includono effetti antinausea ed effetti antiemetici. I ricercatori hanno scoperto che il cannabidiolo agisce in maniera difasica, il che significa che in dosi basse sopprime il vomito indotto dalla tossina, ma in dosi elevate può aumentare la nausea oppure non avere alcun effetto.

9. Migliora glicemia, isulina e riduce il sovrappeso. Diminuisce il rischio di diabete. In uno studio su quasi 5000 persone, l’assunzione di CBD era connessa a livelli di glucosio e insulina a digiuno più bassi (del 16%), circonferenza della vita e indice di massa corporea inferiori, resistenza all’insulina inferiore (del 18%) e colestorlo HDL più elevato. Tutti questi fattori sono collegati alla riduzione dell’insorgenza del diabete. Uno studio del 2006 ha rilevato che il trattamento con CBD ha ridotto significativamente l’incidenza del diabete in topi diabetici non obesi, da un’incidenza del 86% in topi non trattati ad un’incidenza del 30% nei topi trattati con CBD. I vantaggi del CBD hanno inoltre mostrato una significativa riduzione dei livelli plasmatici di citochine pro-infiammatorie. Un esame istologico degli isolotti pancreatici dei topi trattati con CBD ha rivelato un’insulite significativamente ridotta. Nel 2013, l’American Journal of Medicine ha pubblicato uno studio che ha evidenziato l’impatto dell’uso di marijuana sulla resistenza al glucosio, all’insulina e all’insulino-resistenza tra gli adulti americani. Lo studio ha incluso 4.657 uomini e donne adulti del National Health and Nutritional Examination Survey dal 2005 al 2010. Tra i partecipanti, 579 erano consumatori di marijuana nel momento dello studio e 1.975 erano stati consumatori nel passato. I ricercatori hanno scoperto che l’uso corrente della marijuana è stato associato ad un livello del 16% più basso di insulina a digiuno. Hanno anche scoperto associazioni significative tra l’uso di marijuana e una minor circonferenza dei fianchi, un fattore legato all’insorgenza dei sintomi del diabete.

10. Promuove la salute cardiovascolare. Uno studio del 2013 pubblicato dal British Journal of Clinical Pharmacology riporta che il CBD protegge dai danni vascolari causati da un elevato livello di glucosio, da infiammazioni o da diabete di tipo 2; inoltre, il CBD ha dimostrato essere in grado di ridurre l’iperpermeabilità vascolare (che provoca la sindrome da permeabilità intestinale).

11. Trattamento della sclerosi multipla. Molteplici studi ha dimostrato che la combinazione di CBD e THC, è efficace e ben tollerata nel trattamento della contrazione muscolare, del dolore, dei disturbi del sonno e dell’incontinenza urinaria nelle persone con sclerosi multipla.

12. Artrite reumatoide. A causa del suo effetto antinfiammatorio, i cannabinoidi possono fornire sollievo dal dolore alle articolazioni e dal gonfiore, e diminuire la distruzione congiunta e la progressione della malattia. E’ dimostrato che l’assunzione di CBD protegge le articolazioni contro danno gravi, diminuisce la progressione, migliora il movimento, la qualità del sonno e riduce l’infiammazione in sole 5 settimane.

13. Migliora il sonno. La ricerca suggerisce che assumere cannabidiolo prima di andare a letto migliora il sonno nelle persone con insonnia e non da dipendenza.

14. Migliora l’appetito, riduce l’acne e la psoriasi. Ci sono diversi studi che mostrano che il cannabidiolo svolge queste azioni benefiche.

15. Riduce la depressione. Secondo i ricercatori, il CBD ha un’efficacia simile a quella degli antidepressivi. Uno studio ha scoperto che gli effetti antidepressivi del cannabidiolo sono veloci, continui nel tempo e paragonabili a un comune farmaco antidepressivo.

16. Riduce le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD). Gli studi hanno confermato che la CBD impedisce la colite nei modelli animali. La combinazione di CBD e THC può ridurre l’infiammazione e alleviare i sintomi di IBD come dolore addominale, diarrea e riduzione dell’appetito secondo una ricerca. Gli studi hanno anche dimostrato che cannabidiolo può essere un buon candidato per normalizzare la motilità dell’intestino nei pazienti con malattia intestinale infiammatoria. Il CBD può ridurre la gravità dell’infiammazione dell’intestino attraverso l’attivazione della gamma dei recettori attivata dal proliferatore perossisomico (PPAR-gamma) come mostrato da uno studio.

Controindicazioni

E’ dimostrato che il CBD è ben tollerato e sicuro anche ad alte dosi. Il CBD si comporta come un composto non tossico e gli studi dimostrano che dosi di 1500 milligrammi al giorno non hanno presentato alcuna tossicità nell’uomo, suggerendo che possa essere utilizzato come trattamento prolungato.

Il CBD può ridurre l’attività degli enzimi epatici chiamati citocromo P450, responsabili della metabolizzazione di oltre il 60% dei farmaci da prescrizione. Se prendi farmaci da prescrizione, consulta il tuo medico per escludere qualsiasi interazione.

Effetti collaterali

Gli effetti collaterali che sono stati osservati e potrebbero manifestarsi: lieve abbassamento della pressione, bocca secca, stanchezza, sensazione di testa leggera, peggioramento dell’asma.

Modo d’uso del CBD

Il dosaggio del CBD dipende dalla sua concentrazione e dalla nostra necessità che dipende se ci sono patologie che dobbiamo trattare. Ci sono alcuni medici in Italia che prescrivono terapie a base di CBD per malattie autoimmuni e degenerative, quindi è bene consultarli per ricevere una consulenza personalizzata.

Come indicazioni generali possiamo riportare quelle fornite dal Dr. Abraham Benavides, M.D., che al giorno:

  • Basso dosaggio → 0.2 mg di CBD per chilogrammo di peso

  • Medio dosaggio → 1 mg di CBD per chilogrammo di peso

  • Alto dosaggio → 1,5 mg di CBD per chilogrammo di peso

Quindi ad esempio una persona di 70kg a seconda della quantità di CBD che assume avrà un effetto basso (con 14mg di CBD), medio (con 70mg di CBD) o alto (con 105mg di CBD).

L’effetto che si ricerca dipende dalla propria condizione di salute che si sta trattando.

È importante notare che questa misurazione è nel CBD puro, non nell’olio di CBD. Infatti l’olio di CBD ha una certa concentrazione di CBD al suo interno, non è 100%.

Infatti ad esempio la resina di CBD al 30% riporta sulla confezione che in 1ml sono contenuti 300mg di CBD, quindi a seconda dell’effetto che vogliamo possiamo assumere frazioni di ml. Quindi con 0.3ml di resina al 30% otterremo 100mg di CBD.

La regola generale per valutare la concentrazione di CBD nella confezione è la seguente:

[CBD IN MG] ÷ [DIMENSIONI BOTTIGLIA IN ML] = [CBD IN MG / ML]

Ad esempio la resina di CBD al 30% riporta sull’etichetta: [1500mg CBD] ÷ [5ml] = [300 mg / ml]

Dosaggio consigliato per condizione

  • Salute generale → basso dosaggio

  • Nausea → dosaggio da basso a medio

  • Dolore cronico → dosaggio medio-alto

  • Disturbi del sonno → dosaggio medio-alto

  • Ansia → dosaggio da medio ad alto

  • Epilessia → alto dosaggio o grado farmaceutico

  • Cancro → alto dosaggio o grado farmaceutico

  • Emicrania → dosaggio da basso ad alto

Non ci sono dosaggi esatti, infatti una review del 2019 ha analizzato i vari dosaggi impiegati negli studi fatti e ha scoperto che:

  • i pazienti che utilizzano dosi più elevate tendono ad avere risultati terapeutici migliori rispetto a dosi più basse in generale;

  • C’è una forte esigenza di condurre studi clinici di dosaggio in cui le concentrazioni plasmatiche possono fornire una migliore indicazione del range terapeutico del CBD nelle varie condizioni.


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Quando assumere il CBD

Molti si chiedono se è meglio assumere il CBD a stomaco vuoto o con i pasti. Quando l’unica cosa nel tuo stomaco è l’olio di CBD potresti avere nausea e il tuo corpo potrebbe avere problemi a elaborarlo. Per avere una migliore biodisponibilità e quindi efficacia si consiglia di assumere il CBD da 30 minuti a un’ora dopo aver mangiato, poiché questo è il momento ottimale per la sua assimilazione.

Con il cibo nello stomaco che già digerisce, l’olio di CBD che viene ingerito ha maggiori possibilità di essere assorbito dal fegato senza perdere troppo della sua efficacia.

Come assumere il CBD

Secondo le analisi a seconda della modalità con cui viene ingerito il CBD ci sarà una biodisponibilità diversa, in particolare:

  • Ingerito. In media, il CBD ingerito ha una biodisponibilità compresa tra il 6-19%. Uno dei motivi è che il CBD non viene assorbito facilmente se ingerito e, di conseguenza, la maggior parte viene escreta senza esercitare alcun effetto. Ciò è dovuto al fatto che il CBD è liposolubile e quindi necessità di essere assorbito dal fegato, ma prima di arrivarci gli acidi e gli enzimi digestivi dello stomaco distruggono una grande percentuale di CBD prima che abbia la possibilità di essere assorbito. E’ la piccola quantità che attraversa la parete intestinale è soggetta ad essere metabolizzata dal fegato prima che raggiunga il resto del corpo. Per questo è consigliato assumerlo dopo i pasti e meglio ancora se con i cibi che ne massimizzano l’assorbimento come spiegato dopo. L’emivita del CBD orale, ovvero il tempo impiegato dalla metà del CBD per lasciare il flusso sanguigno, può essere più veloce rispetto ad altri metodi di somministrazione. Sono state riportate emivite da 10 a 17 ore per dosaggi elevati compresi tra 750 mg e 1500 mg e il picco si manifesta dopo circa 2-3 ore dall’assunzione. I primi effetti si possono sentire dopo 30 minuti.

  • Sotto la lingua. Il metodo sublinguale è più efficace rispetto ad ingerire il CBD. Infatti questo metodo sfrutta la capacità del CBD di essere assorbito direttamente attraverso le mucose della bocca bypassando il processo digestivo e andando direttamente nel flusso sanguigno. Alcuni studi hanno misurato una biodisponibilità dal 13 al 35%. I livelli ematici di picco col metodo sublinguale, che prevede il posizionamento di gocce liquide di CBD sotto la lingua, sono stati misurati entro le 2 ore, ma gli effetti si sentono molto prima già dai 5 ai 20 minuti. Naturalmente, il trucco qui è tenere il CBD sotto la lingua per un periodo di tempo appropriato (da 30 a 60 secondi). Se deglutisci troppo presto o applichi le gocce sopra la lingua e deglutisci rapidamente, hai la stessa efficacia del CBD ingerito, il che, come abbiamo visto, offre una biodisponibilità inferiore.

  • Intravenoso. E’ una pratica ospedaliera che va praticata da un operatore sanitario. L’iniezione endovenosa direttamente nel flusso sanguigno offre una biodisponibilità del 100%. Tuttavia, i livelli ematici diminuiscono rapidamente con la somministrazione endovenosa, quindi è necessaria una terapia più frequente. Infatti uno studio ha scoperto che dosi da 20 mg di CBD per via endovenosa avevano una biodisponibilità quattro volte maggiore rispetto a dosi da 19 mg di CBD fumato, ma si riducevano di circa il 93% nella prima ora.

  • Topico o transdermico. Il CBD può entrare nel flusso sanguigno attraverso un cerotto adesivo posizionato sulla pelle oppure attraverso la crema di CBD. Tuttavia, essendo i cannabinoidi altamente liposolubili, vengono respinti dallo strato idrosolubile della pelle, che funge da barriera all’assorbimento. La biodisponibilità del CBD topico non è stata quantificata, anche se si prevede che sia bassa. Una soluzione alternativa efficace è combinare il CBD con circa un terzo di etanolo (comune disinfettante, l’alcol etilico), il che rende il CBD più solubile in acqua e si è scoperto che aumenta l’assorbimento di quasi quattro volte. Il CBD transdermico è utile per mantenere livelli costanti che non fluttuano. Con questo metodo, il CBD interagisce principalmente con i recettori endocannabinoidi situati nel tuo sistema nervoso periferico, quindi è ottimo per fornire sollievo dal dolore mirato in una particolare area, come articolazioni artritiche o muscoli doloranti. Poiché il CBD interagisce solo con i recettori locali nella tua pelle, però, non entrerà in alte quantità nel flusso sanguigno. Di conseguenza, la somministrazione topica sarà inefficace per alleviare le condizioni che richiedono che il CBD si leghi ai recettori dei cannabinoidi nel cervello e nel sistema nervoso centrale, come ansia, epilessia o PTSD. L’ideale è quindi associarlo ad una forma orale per mantenere i livelli di CBD nel sangue durante la giornata. Infatti usando solo la modalità topica molte persone hanno lamentato di non avere effetti importanti (dipende anche dalla concentrazione del CBD applicato sulla pelle).

  • Inalato. Il CBD inalato ha dimostrato una biodisponibilità dal 34% al 46%, sebbene alcuni studi abbiano riportato tassi fino al 56%. L’inalazione di CBD è il metodo più efficace per garantire un’elevata biodisponibilità. Quando il CBD viene inalato può essere assorbito dai polmoni quasi immediatamente. Da lì, il CBD entra direttamente nel flusso sanguigno, permettendogli di viaggiare e legarsi ai recettori endocannabinoidi appropriati in tutto il corpo. Il picco nei livelli ematici si ha già entro 3 minuti. Il CBD può essere inalato in modi diversi:

    • Fumato. L’emivita del CBD fumato è in media di 31 ore. Lo svantaggio del fumo è che produce sottoprodotti della combustione che possono irritare e danneggiare i polmoni come fluorene, pirene, acrilonitrile e acrilammide.

    • Svapato. Il CBD può essere aggiunto sotto forma di cristalli nelle sigarette elettroniche. Lo svapo è dimostrato che produce concentrazioni ematiche simili al fumo. C’è un certo rischio di irritazione polmonare con lo svapo, anche se inferiore al fumo.

    • Nebulizzato. Il nebulizzatore somministra il CBD sotto forma di nuvola di vapore freddo che viene inalato nei polmoni. I nebulizzatori sono generalmente utilizzati negli ospedali per somministrare farmaci a polmoni danneggiati o sensibili. I nebulizzatori è dimostrato che producono livelli ematici di picco in circa 36 minuti. Non irrita i polmoni e anzi viene usato per sfiammare i polmoni.

Quali cibi fanno assorbire meglio il CBD

Come accennato in precedenza è meglio assumere il CBD dopo i pasti, ma quali sono gli alimenti che funzionano meglio?

I cibi ad alto contenuto di acidi grassi a catena media e lunga aiutano a rafforzare la biodisponibilità dell’olio di CBD. Quindi stiamo parlando di:

Questi grassi sani che fanno bene al corpo sono un ottimo suggerimento su cosa mangiare prima di prendere la tua porzione di olio CBD. Come bonus, questi tipi di grassi sono noti per avere altri benefici sulla salute, quindi metti davvero il tuo benessere al primo posto quando cerchi di ottimizzare la biodisponibilità del CBD in questo modo.

Dove acquistare il CBD

Si stanno diffondendo nelle principali città dei negozi specializzati nei prodotti a base di cannabis terapeutica ed anche online sono sempre più facilmente reperibili. Tuttavia bisogna leggere bene le etichette e scegliere quelli estratti attraverso l’anidride carbonica (CO2) che permette il rilascio di una vasta gamma di cannabinoidi, terpeni e altri componenti benefici della cannabis. Inoltre è importante che sia coltivata in modo biologico e che l’estratto sia prodotto a partire dal complesso intero e non da componenti isolati cosicché contiene tutto lo spettro di cannabinoidi che potenziano l’azione del CBD. Sulla base di queste indicazioni questa azienda è una delle migliori:



Quale tra queste differenti concentrazioni scegliere dipende dal dosaggio che si sta ricercando come spiegato sopra, in particolare:

Come spiegato sopra, applicare sotto la lingua dopo i pasti per una migliore assimilazione. Il dosaggio standard è riportato sulla confezione e si può ottimizzare in base al proprio peso corporeo ed effetto che si vuole ottenere come descritto sopra.

Testimonianze

Queste sono opinioni reali di persone che hanno assunto il CBD dai noi consigliato e lasciato una testimonianza al prodotto acquistato online.

Buongiorno Riccardo e ancora auguri per un meraviglioso anno!!! Volevo ringraziarti per avermi suggerito l’utilizzo per mia moglie del prodotto della vegamega e cioè la resina CBD 20%! Da quando ha iniziato il trattamento la prima cosa che ha notato è che dorme tutta la notte, quando prima invece praticamente era sempre sveglia! I dolori dovuti dalla sua connettivite sono spariti!!! Lei sta continuando a fare il protocollo Coimbra ma non capisco perchè il Dottor che la segue (anche se vorremmo cambiarlo perchè ha sottovalutato la sua situazione di dicembre………ho dovuto chiamare l’ambulanza per portarla al Pronto socc per i troppi dolori che aveva) non inizia a segnare anche il CBD!! In qualità di ricercatore chimico (anche se lavoro per una nota multinazionale…….) ho letto tantissimi studi clinici sulle potenzialità del CBD! Forse è giunta l’ora che la classe medica si svegli dal proprio torpore!!!! Ancora grazieeee!!!”

Prodotto eccellente, molto calmante. Assolutamente consigliato. Venditore eccezionale.”

Olio concentrato al 10%, molto efficace come anti infiammatorio utilizzato anche per problemi piuttosto complessi come sclerosi e fibromialgia. Lo trovo utile anche per la cefalea e per avere un sonno più tranquillo. Consigliato vivamente, anche sul lungo periodo perché i risultati si consolidano con il tempo e la costanza.”

Salve ormai è un anno che uso questo prodotto per mia madre affetta da demenza , e a oggi non possiamo farne a meno in quanto la tiene molto più calma meno confusa ed è sopratutto un ottimo antinfiammatorio,riguardo la memoria ahimè non ci sono stati risultati però in fondo l’aiuta tantissimo in tutte le altre cose che vi ho appena elencate quindi consiglio assolutamente questo prodotto.”

Con queste gocce mi sono disintassicata dal tavor. Ne ho prese tre gocce tre volte al giorno e mi sembra che abbiano a aiutato a prevenire i miei frequenti attacchi di cervicale. Ora proverò quelle al 10%perche credo che come antinfiammatorio, per me,ci voglia qualcosa di piu concentrato. Sperimento e vi faccio sapere!”

Uso queste gocce da un mese per ansia stress e depressione, che dire, straordinarie. Molti meno pensieri che bombardano la mia testa, più rilassato ma allo stesso tempo concentrato. Al lavoro sono più operativo. ho iniziato con 1 goccia al mattino e una al pomeriggio/ sera se necessario ora ho trovato la dose a 2 mattino 2 mezzogiorno 1 dopo lavoro Alla notte non ho mai avuto problemi a dormire , l’ho provata ma personalmente a me non serve . consiglio di tenerla in frigorifero. ora ne ho presa una che tengo al lavoro.”

Ottimo integratore lo uso per mia madre affetta da sclerosi multipla”

Lo Usiamo da qualche mese per mia mamma con alzheimer e a livello di attenzione c’è un lieve miglioramento”

Le sto usando da circa una settimana ed i benedìfici sono arrivati quasi nell’immediato. la qualità del sonno è di gran lunga migliorata ed anche la gestione dello stress quotidiano mi risulta piu facile. lo consiglio!”

Lo sto usando da più di una settimana ,la mia soglia di attenzione e cambiata in meglio sono molto meno distratto ed attento mi sento molto bene assumo 2 gocce sublinguali. Ottimo.”