🔖<<La poesia è capire la completezza. Come farla comprendere a chi concepisce solo il particolare?>>🔖
*Massima tratta dal libro 'Spiritual Sayings' del poeta, pittore, filosofo e teologo libanese naturalizzato statunitense Khalil Gibran (Bsharre, 1883 - New York, 1931), uno degli scrittori più famosi nel mondo.
Dopo William Shakespeare e Laozi, l'artista ed intellettuale mediorientale è l'autore più letto della storia, in particolare grazie alla sua raccolta di poesie in prosa 'Il Profeta', tra i più grandi successi editoriali del mondo.
Pensatore di culto soprattutto per i giovani, che considerano le sue opere come breviari mistici, Gibran unì nei suoi componimenti la cultura orientale con quella occidentale.
"La poesia -recita una sua celebre lirica- è il salvagente cui mi aggrappo quando tutto sembra svanire."
Nel volume 'Thoughts and Meditations' approfondisce la sua riflessione sul ruolo della scrittura in versi con queste parole: "La poesia, cari amici, è la sacra incarnazione di un sorriso. La poesia è un sospiro che asciuga le lacrime. La poesia è un pensiero che risiede nell’anima, il suo nutrimento è il cuore, il suo vino è l’affetto. La poesia che non si presenta sotto questa forma è un falso messia."
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🔴IL POETA
(Jubrān Khalīl Jubrān, famoso come Khalil Gibran)
Un anello tra questo mondo e l’aldilà;
una fonte di acqua limpida per gli assetati;
un albero cresciuto sulle rive del fiume della bellezza,
carico di frutti maturi ai quali anelano i cuori affamati.
Un uccello canterino che saltella sui rami del discorso,
gorgheggiando melodie che colmano le creature di dolcezza e tenerezza.
Una nube bianca nel cielo della sera,
che sorge e cresce fino a riempire i cieli,
e poi riversa la sua generosità sui fiori nei campi della Vita.
Un angelo inviato dagli dèi per insegnare agli uomini le vie degli dèi.
Una lampada risplendente inattaccabile dal buio,
perché non è nascosta sotto il moggio.
Astarte la riempì d’olio, Apollo la accese.
Solo, vestito di sincerità e nutrito dalla tenerezza;
siede in grembo alla natura imparando a creare,
e veglia nella quiete della notte
aspettando la discesa dello spirito.
Un contadino che sparge i semi del suo cuore
nel giardino del sentimento,
dove essi danno frutto
per quelli che raccolgono.
Questo è il Poeta, ignorato dagli uomini durante la sua vita,
e riconosciuto da loro solo quando abbandona il mondo per far ritorno alla sua dimora celeste.
Questi è colui che non chiede nulla agli uomini se non un piccolo sorriso;
il cui respiro si leva e riempie il firmamento di perenni visioni di bellezza.
Eppure la gente gli rifiuta nutrimento e rifugio.
Fino a quando, o Uomo,
fino a quando, o Vita,
costruirete palazzi di onore
a quelli che impastano la terra col sangue
e scanserete quelli che vi danno pace e armonia?
Fino a quando esalterete gli assassini
e quelli che fanno curvare il collo sotto il giogo dell’oppressione?
Dimenticando coloro che diffondono nel buio della notte
la luce dei loro occhi per mostrarvi lo splendore del giorno?
Coloro che hanno trascorso un’esistenza miserabile
affinché voi poteste gustare la felicità e il diletto.
E voi, Poeti, vita di questa vita:
avete conquistato il tempo
a dispetto della sua tirannia,
e meritato una corona d’alloro
affrontando le spine dell’inganno.
Voi siete sovrani sui cuori
e il vostro regno non avrà fine.
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