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sabato 30 marzo 2024

GALILEO GALILEI

 GALILEO GALILEI SEPOLTO NELLO STANZINO DELLE SCOPE....

Siamo nel Luglio 1730 quando viene eletto papa Clemente XII ( Lorenzo Corsini)  grazie all’aiuto e influenza del Granduca Giangastone. Ultimato l’insediamento del nuovo pontefice il Granduca chiede un favore….ma quale ? Bisogna tornare indietro nel tempo quando uno dei massimi scienziati scrutava il cielo con il suo cannocchiale: si tratta di Galileo Galilei. Intorno al 1610  Galileo torna a Firenze tramite richiesta del suo allievo prediletto ossia Cosimo II de’Medici . La ricerca nel campo astronomico porta sempre più spesso a cercare nel cielo tutte quelle risposte che lo scienziato cerca, ma questa sua intraprendenza viene presa di mira da due padri domenicani di S.M.Novella : padre Caccini e padre Lorini. Nel 1616 Galileo viene denunciato al tribunale del Santo Uffizio dell’Inquisizione per le sue idee dichiarate eretiche. Il Granduca suo grande stimatore e amico convince  Galileo di recarsi a Roma per farsi giudicare, non dovrà temere niente perché verrà trattato da tutti come un membro della casata Medici. Arrivato a Roma viene accompagnato al Santo Uffizio da Piero Guicciardini ambasciatore fiorentino, la figura di Galileo non viene considerata come scienziato ma come rappresentante di Cosimo II. Il “presidente” della commissione sul giudizio di Galileo è il cardinale Roberto Bellarmino originario di Montepulciano. Il cardinale in modo molto pacato chiede a Galileo le sue idee sul creato celeste e quest’ultimo risponde con le sue argomentazioni scientifiche, visto e considerando la benevolenza nei suoi confronti Galileo gioca il “Jolly” ovvero chiede al cardinale se la sua teoria del sole al centro dell’universo può essere trattata come ipotesi matematica e magari anche scritta. Bellarmino visto i buoni propositi o forse anche per i propri cari a Montepulciano diretti sudditi di Cosimo II accetta con la riserva che Galileo possa discutere con gli altri studiosi sul sistema eliocentrico purché rimanga come teoria e non certezza assoluta sul creato divino. A questo punto Galileo torna a Firenze come vincitore per non essere stato inquisito, ma i “Canes Domini” come venivano chiamati i padri domenicani inquisitori erano sempre all’erta pronti per colpire di nuovo. Passano gli anni muore Cosimo II al suo posto subentrerà Ferdinando II anch’esso ammaliato dalle scoperte scientifiche di Galileo, nel frattempo il nostro Galileo sperimentava i suoi metodi che diverranno nei secoli successivi basilari fino ai nostri tempi, ossia tutto deve essere verificato, bisogna mettere tutto in dubbio magari anche le vecchie credenze considerate perfette. Ecco che Galileo gioca il tutto per tutto...1632 viene stampato il celebre libro “Il dialogo sui massimi sistemi” questa volta per essere compreso da tutti viene scritto in italiano. Il testo è un dialogo tra tre personaggi : Simplicio persona semplice e ignorante difende le idee tolemaiche, Sagredo ( amico di Galileo tra l’altro scomunicato) spiega con grande enfasi le teorie copernicane, mentre il pacere di turno ovvero  il mediatore e Salviati astronomo e scienziato il quale cerca più di controbattere le idee tolemaiche che quelle copernicane. Il fatto è che il personaggio di Simplicio in realtà sarebbe il papa (Urbano VIII) stesso protettore di tutti quei principi fondamentali della fede cattolica e in questo caso della Bibbia, purtroppo ad aggravare la situazione nei confronti di Galileo è anche la famosa Guerra dei Trent’anni ( 1618-48), conflitto improntato tra la religione protestante e quella cattolica. Chi mette in dubbio la parola della Bibbia deve essere messo a tacere perciò Galileo Galilei viene convocato nuovamente a Roma per l’ennesima volta dall’Inquisizione, però questa volta non c’è Bellarmino ma il futuro cardinale Vincenzo Maculani il quale ha il compito di estorcere anche con la tortura la dichiarazione di Galileo il quale negava la sua teoria giudicata eretica, ma grazie anche questa volta della benevolenza del cardinale Maculani visto anche la tarda età del condannato, convince lo stesso Galileo ad abiurare le sue tesi scientifiche e fu così che nel 1633 lo scienziato potè tornare a casa dopo un piccolo periodo a Siena nella dimora dell’amico arcivescovo Ascanio Piccolomini. Nella sua villa ad Arcetri agli arresti domiciliari Galileo diventa a poco a poco cieco visto per la cateratta, operazione molto pericolosa in quel periodo, verrà aiutato  dalla figlia suor Maria Celeste e in seguito dal fido e devoto allievo Vincenzo Viviani . Ma ecco arrivati al problema ….dopo la morte dello studioso che ha rivoluzionato la scienza moderna avvenuta l’ 8 Gennaio 1642, inizia il tira e molla sulla sepoltura dello stesso scienziato. Nel proprio testamento Galileo scrive che il suo corpo venga deposto nella chiesa di S.Croce insieme ai suoi cari, ma...poteva un condannato per tesi eretiche essere sepolto nella chiesa che era la sede dell’inquisizione, in questa situazione chiesero a Roma se tutto ciò era possibile. La risposta fu categorica ...NO assolutamente….ma...la città fiorentina da chi era comandata? Ma ovviamente da Ferdinando II de’Medici che convocò i frati di S.Croce e impose che il corpo di Galileo fosse sepolto nella chiesa. A questo punto i poveri fraticelli  con grande arguzia consultando la pianta della chiesa si accorsero di un piccolo ambiente adiacente alla chiesa stessa..poteva essere questo il luogo destinato all’insigne scienziato? Decisero così di collocare la salma in questo ambiente adibito al deposito delle “granate” ( accanto alla Cappella del Noviziato), perciò a Roma fu detto che non era in chiesa e al Granduca fu detto che era in S.Croce una finezza da parte dei frati francescani. Successivamente il discepolo Viviani fece mettere un busto del maestro e delle scritte in modo da ricordare la figura dello scienziato. Adesso torniamo al 1730 quando Giangastone chiede al papa Clemente XII di riesumare il corpo e creare una tomba in S.Croce per il corpo di Galileo. Il papa non può che accettare visto la sua elezione sia stata “spinta “   dal Granduca di Toscana ed ecco così che Giangastone da il benestare della costruzione del mausoleo che possiamo vedere tutt’oggi in tutto il suo splendore. Grazie per l’attenzione e al prossimo post.

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