Cari cattolici, Halloween l’abbiamo inventata noi. Non lasciamocela scippare da streghette e satanisti
ottobre 30, 2014
Giovanna Jacob
Tutto quel che c’è da sapere
sulla “Festa della Vigilia di Ognissanti”. Origine, storia, travisamenti
di una ricorrenza di cui i cattolici, che professano una religione
«ottimista e festosa», dovrebbero essere consapevoli
E così due nuove feste si aggiungevano a quelle del calendario liturgico, che nel Medioevo erano molto più numerose di quelle che, a stento, sopravvivono oggi. Infatti, i cristiani amavano fare festa, perché la fede li rendeva ottimisti. Inoltre, non distinguevano fra feste “sacre” e feste “profane”: tutte le feste erano infatti allo stesso tempo “sacre” e “profane” in senso buono, in quanto nei giorni di festa non ci si limitava ad andare a messa e fare gesti devozionali ma letteralmente si “faceva festa”, ossia si mangiava in compagnia, si ballava, si scherzava e si rideva. Tutt’oggi a Natale e Pasqua non ci limitiamo ad andare a messa. Il fatto che ancora oggi si usi preparare dolci speciali per il giorno dei morti (ad esempio le “ossa dei morti”) indica chiaramente che in passato si “faceva festa” anche il 2 novembre.
Ogni festa terrena era per i cristiani immagine della grande festa del paradiso. E poiché di feste non ce ne erano mai troppe, i cristiani festeggiavano regolarmente anche le vigilie delle feste. Di tutte le feste di vigilia, oggi da noi ne sopravvivono solo due: la vigilia di Natale (24 dicembre) e la vigilia del mercoledì delle ceneri (martedì grasso). Gli storici hanno ragione di credere che in Europa nel Medioevo si facesse regolarmente festa anche nella notte del 31 ottobre. Lo prova il fatto che in alcune parti d’Italia e d’Europa sopravvivono ancora oggi feste della vigilia d’Ognissanti che somigliano in maniera singolare alla festa americana di Halloween, ma che hanno origini molto più antiche. E’ noto in Irlanda, già in epoca carolingia, durante la vigilia d’Ognissanti i contadini esponessero fuori dalle case rape intagliate e illuminate dall’interno e sfilassero per le strade sbattendo rumorosamente pentole e padelle. Se le rape illuminate servivano ad onorare le anime bloccate nel Purgatorio, invece le pentole e le padelle servivano a “tenere alla larga” le anime dannate.
Riepilogando, la festa di Ognissanti nacque a Roma, la festa dei morti nacque in Francia ed entrambe si diffusero in tutta Europa. D’altra parte, nel Medioevo persone, merci, opere d’arte e idee circolavano da una parte all’altra d’Europa lungo le rotte dei commerci e dei pellegrinaggi. La cultura di una zona (paese, regione o città) influenzava e si faceva influenzare dalle culture delle altre zone, senza mai perdere la sua identità. Ad esempio, le cattedrali romaniche e gotiche sparse per l’Europa si somigliano fra loro, in quanto si basano su elementi comuni, ma poi ognuna è fortemente impregnata degli umori del luogo. Per citarne solo due a caso, la cattedrale di Chartres e la cattedrale di Monreale sono allo stesso tempo molto simili fra loro (entrambe contengono archi a sesto acuto eccetera) e profondamente diverse fra loro. Insomma, i cristiani dell’era più cristiana non avevano fissazioni nazionaliste: non si preoccupavano di conservare intatte e immutabili, proteggendole dagli influssi stranieri, delle presunte “tradizioni” locali basate su presunte radici etniche. La cultura della civiltà cristiana-europea, che è senza dubbio la civiltà più grande del mondo, è la sintesi originalissima, favorita dalla fede, di tante culture diverse. Da una costola della civiltà europea è nata la civiltà americana, la cui cultura appare come una straordinaria sintesi di molteplici culture europee. Anche gli immigrati italiani, nel loro piccolo, hanno dato qualche contributo alla cultura americana, di cui la festa di Halloween è una delle espressioni più famose.
Dunque, la festa di Halloween è una festa cattolica inventata da cattolici in una terra non cattolica. Le colonie del nord America erano in mano ai puritani, i quali, come i luterani e i calvinisti, detestavano la Chiesa di Roma e tutte le sue tradizioni. Quando i primi immigrati cattolici arrivarono nel Nord America, i puritani, che sognavano di fare dell’America un Eden puritano, si affrettarono a vietare tutte le manifestazioni pubbliche della fede cattolica. All’odio verso il Cattolicesimo, i puritani univano anche una sostanziale diffidenza verso tutte le forme di piacere e divertimento. Dal loro punto di vista, era semplicemente intollerabile “fare festa” in occasione delle ricorrenze religiose. Per questa ragione, nel 1647 in Inghilterra i puritani non si erano limitati a sopprimere la festa cattolica di Ognissanti ma avevano anche vietato i festeggiamenti del Natale. Ma nonostante tutti questi divieti, i cattolici riuscirono a tenere viva la tradizione della festa di Halloween, cui al principio del secolo XIX cominciarono a guardare con simpatia anche molti coloni di fede protestante. Irritati dal successo popolare della bizzarra festa “papista”, i protestanti più ortodossi misero in giro la voce che si trattasse di una festa pagana. Infatti, ai loro occhi il Cattolicesimo era un Cristianesimo degradato, vicino al paganesimo antico. E’ noto che nell’alto Medioevo i papi usassero sopprimere le vecchie feste pagane e sostituirle con le nuove feste cristiane, facendo coincidere le date delle seconde con le date delle prime. Ebbene, secondo il pregiudizio protestante-puritano i papi non avrebbero sostituito bensì si sarebbero limitati a verniciare appena di cristianesimo le vecchie feste pagane, conservandone i riti e lo spirito.
Ma c’è qualcosa di vero nella propaganda anti-Halloween? L’unica cosa vera è che ogni notte di Halloween, da trenta anni a questa parte, le sedicenti streghe dell’associazione Wicca organizzano i sabba e i satanisti di ogni denominazione celebrano il capodanno satanico. Paradossalmente, è stata proprio la propaganda anti-Halloween a rendere reale ciò che la propaganda stessa denunciava. A forza di dire che la notte di Halloween è la notte delle streghe, queste ultime hanno pensato che forse quella notte i sabba potevano riuscire meglio. E a forza di dire che la festa di Halloween discende dalla festa di un sanguinario dio celtico, i satanisti hanno pensato che forse Satana si lascia contattare più facilmente proprio in quella fatidica notte. Tuttavia, è perlomeno dubbio che i malefici che spargono, se è vero che li spargono, sugli ignari festaioli siano veramente efficaci. Per diventare depressi o tossicodipendenti, promiscui o satanisti o tutte queste cose insieme non c’è certamente bisogno di subire un maleficio: la cultura contemporanea, atea e nichilista, basta e avanza a spingerti nel baratro dei comportamenti autodistruttivi e violenti. Pare che molti depressi e molti tossicodipendenti non abbiano mai partecipato ad una sola festa di Halloween. Infine, è stato il Sessantotto, non Halloween, a fare della promiscuità sessuale una moda di massa.
Abbiamo visto che Halloween è una festa di origine cattolica che non ha nessun legame storico col paganesimo e col satanismo, anche se è vero che di recente i neo-pagani e i satanisti se ne sono appropriati. Ma più che col paganesimo e il satanismo, oggi Halloween è compromessa con il materialismo consumista e nichilista. Non c’è dubbio che oggi Halloween non abbia più nessun significato religioso, che sia solo una festa materialista a scopo commerciale, una carnevalata nichilista in cui ci sia abbandona liberamente ai peggiori vizi ridendo e scherzando della morte. Ma questa è una buona ragione per boicottare la festa di Halloween e per sostituirla con la (francamente stucchevole) festa di Holyween. I cattolici devono rendersi conto che a sparare su Halloween la danno vista ai puritani, che sono riusciti a strappare dalle loro mani questa bellissima festa, che affonda le sue radici nel Medioevo, e l’hanno consegnata in pacco dono a satanisti, neo-pagani e materialisti atei. Che facciamo, gliela lasciamo a loro? Non è meglio se ce la riprendiamo?
Ma per riprendercela, dobbiamo avere chiaro il significato di questa festa, sgombrando il campo dalle due ultime obiezioni. Penultima obiezione: “C’era proprio bisogno di costruire una festa mascherata piena di dolcetti e scherzetti a ridosso della commemorazione dei santi e dei morti? Ha senso ridere e scherzare della vita, della morte e di tutte le cose più serie? E poi tutti quei travestimenti macabri non sono forse diseducativi?” La risposta è che dal punto di vista cristiano ha senso “fare festa” in onore dei santi e dei morti. Infatti, a differenza del paganesimo antico, il Cristianesimo cattolico romano è una religione ottimista e festosa. Se i pagani facevano di tutto per non pensare al dolore e alla morte, invece i cattolici possono perfino ridere e scherzare, almeno una volta all’anno, anche della morte e del diavolo, perché sanno che Cristo li ha sconfitti. E le maschere macabre e orrorose che vanno in giro per le strade nella notte di Halloween sono discendenti moderne di quel popolo di diavoli, supplizianti, cadaveri, teschi, scheletri, bestie mostruose e gargoyles che vediamo nelle cattedrali medievali e nelle chiese barocche. Sicuramente le leggende popolari irlandesi sulle apparizioni di morti e di demoni nel momento del passaggio dall’estate all’inverno non avevano alcuna seria giustificazione teologica e tuttavia affondano le loro radici proprio nella teologia cattolica. Erano leggende cristiane dotate di un indubitabile valore pedagogico: in primo luogo invitavano i fedeli a pregare per le anime dei defunti, in secondo luogo li aiutavano a non dimenticare che anche loro un giorno sarebbero stati defunti (“memento mori”), in terzo luogo li invitavano a temere gli inganni e le seduzioni del tentatore. In conclusione gli scherzi, le risate, i travestimenti macabri non servo ad “onorare” il demonio, ma al contrario servono per celebrare la vittoria di Cristo sul demonio e ad esorcizzare la paura della morte.
Ultima obiezione: “Anche se Halloween è una festa cattolica, noi non possiamo festeggiarla, perché non appartiene alle nostre tradizioni nazionali”. Rispondere a questa obiezione è fin troppo facile. Come abbiamo visto, con ogni evidenza nel Medioevo si festeggiava ovunque in Europa la festa della vigilia di Ognissanti. In varie località d’Italia sopravvivono feste della vigilia d’Ognissanti che, pure essendo di origine medievale, somigliano in maniera sorprendente alla festa americana di Halloween. In secondo luogo, è ora di affrancarci dalla soggezione nazionalista, tipicamente romantica, un poco idolatra, verso “tradizioni” nazionali su base etnica. Cerchiamo di ridiventare un poco “medievali” in senso buono, cerchiamo di guardare alla globalizzazione economica e culturale con la stessa apertura mentale con cui i cristiani medievali guardavano alla “globalizzazione” economica e culturale dell’Europa alla caduta dell’impero romano, quando tradizioni romane e barbariche si fondevano assieme all’ombra della croce. Non dobbiamo temere che le nostre tradizioni nazionali si contaminino con altre tradizioni. Nessuna cultura a questo mondo è “pura”, tutte sono contaminate e tutte sono in continua trasformazione. La cultura italiana è la sintesi originalissima di tante culture diverse (greca, etrusca, romana, gallica, longobarda eccetera). A sua volta la cultura italiana ha influenzato e si è lasciata influenzare dalle altre culture europee, e a sua volta la cultura americana è una straordinaria sintesi di molteplici culture europee. La festa inventata dagli immigrati che un tempo sbarcarono in America, sbarca oggi nel continente da cui provenivano quegli immigrati attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Insomma, la festa di Halloween appare come un dono prezioso che gli Usa fanno all’Europa. E il bello è che esaminando questo dono, interrogandolo, scopriamo anche qualcosa su noi stessi e sulle nostre più antiche tradizioni medievali. Soprattutto, scopriamo che la fede ci fa guardare con gaiezza perfino agli aspetti più oscuri della vita. Altroché “Holyween”.
In conclusione, buon Halloween o – se la parola “Halloween” vi pare troppo “esterofila” – buona festa della Vigilia di Ognissanti a tutti.
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