Sua maestà lo psoas senza tediare troppo con l anatomia...
1. È un muscolo che pensa
Lo psoas è avvolto in una rete ricchissima di terminazioni nervose viscerali e somatiche. Questo lo rende un vero trasduttore neurovegetativo: sente, risponde, trattiene. È il primo a irrigidirsi nei traumi e l’ultimo a lasciar andare.
2. È un ponte tra il cuore e le gambe
Origina dalle vertebre toraco-lombari, passa accanto al diaframma, scivola tra i visceri, si inserisce sul piccolo trocantere femorale. Non è un semplice flessore: connette profondamente il torace al bacino, partecipando anche al ritmo del respiro (soprattutto nei respiri diaframmatici profondi).
3. È un “guardiano emozionale”
Lo psoas è spesso iperattivo in chi vive in modalità fight or flight. Un psoas contratto cronicamente può essere la manifestazione somatica di paure arcaiche, senso di insicurezza, esperienze di instabilità. Lavorarci significa toccare anche le memorie cellulari.
4. È muscolo... ma anche organo sensoriale
Secondo alcuni approcci osteopatici e somatici (Jeffrey Yuen incluso), va trattato come un organo del sentire profondo, non solo come una struttura meccanica. Ha una vera funzione di radicamento energetico, specie per chi ha perso il contatto con il proprio centro (dall’ombelico in giù).
5. È legato all’Acqua e al Mandato (Ming Men)
Secondo la MCC, è in relazione con il Rene, il Ming Men e lo Zhi. La sua tensione può essere un segnale di disconnessione dal proprio scopo, dal proprio “perché” viscerale. Liberarlo può riattivare l’ascolto del Mandato del proprio progetto ( certo suona strano ma non lo e')
Come si fa sentire ?
Lombalgia cronica (soprattutto monolaterale)
Lo psoas tira le vertebre lombari in avanti e lateralmente.
Risultato? Dolore lombare asimmetrico, resistente a manipolazioni classiche.
2. Tensione inguinale e pubalgia
Può generare dolore profondo nella piega dell’inguine, a volte confuso con ernia, infiammazione dei tendini adduttori o problemi urologici/ginecologici.
3. Dolore sacrale o disallineamento del bacino
Quando è contratto unilateralmente, lo psoas può “ruotare” il bacino, alterando il rapporto con sacro e ileo.
Sensazione: come se una gamba fosse “più corta” o il corpo fosse sbilanciato.
4. Mal di pancia da stress
Lo psoas dialoga con il diaframma e i visceri. Se è in spasmo, può creare una vera e propria sensazione di nodo viscerale, nausea psicosomatica, tensione addominale inspiegabile.
5. Dolori al ginocchio (senza causa apparente)
La sua azione sulla catena anteriore e sulla rotazione interna del femore può portare a dolore anteriore o interno del ginocchio, anche senza infiammazioni evidenti.
6Sciatalgia “mascherata”
Un psoas infiammato può irritare il nervo femorale, ma a volte anche disturbare il decorso del nervo sciatico per effetto compensatorio.
Racconto tipico: “Mi fa male la gamba… ma la schiena è a posto!”
7 Dolori mestruali e tensioni pelviche
Lo psoas va a sfiorare l’utero, le ovaie, il colon.
Se è contratto, può contribuire a dismenorrea, gonfiore addominale e dolore pelvico. Specie nei soggetti che vivono tutto “nella pancia”.
Sensazione di “non avere una base”
Non è un dolore fisico, ma una percezione sottile: smarrimento, instabilità emotiva, mancanza di radicamento. È il corpo che ti dice: “non ti stai fidando di te stesso”.
Lo conosciamo come flessore dell’anca.
Lo trattiamo come un muscolo.
Ma lo psoas è molto di più.
È la “cerniera invisibile” tra il cervello, il cuore, il ventre e la storia che portiamo dentro.
Ecco 5 cose che (forse) non sapevi:
1. È collegato al sistema limbico
Ogni volta che ci sentiamo minacciati, lo psoas si prepara a fuggire.
È un messaggero diretto dell’amigdala.
Non solo tensione: è memoria emozionale.
2. Parla con l’intestino e con il respiro
Attraversa il diaframma e sfiora i visceri.
Se è contratto, può alterare la digestione, il tono vagale e il senso di sicurezza.
Il corpo si chiude per proteggersi.
3. Risponde alla PNEI
Cortisolo, citochine infiammatorie, stress cronico: lo psoas li sente tutti.
È una “spia” dell’asse psico-neuro-endocrino-immunitario.
Se non dormi bene, se sei sempre in allerta, lui lo sa.
4. Trattiene il trauma (freeze)
Nel trauma non sempre si combatte o si fugge. A volte si congela.
Lo psoas può restare teso per anni, come se il pericolo non fosse mai passato.
E non basta allungarlo per liberarlo.
5. Ha bisogno di nutrimento specifico
Magnesio bisglicinato per rilassarsi
B6 e B1 per rigenerare i circuiti del sistema nervoso
Ashwagandha per dirgli che può fidarsi
Zinco per riparare i danni silenziosi
Ma attenzione
In kinesiologia non cerchiamo solo muscoli deboli.
Cerchiamo perché si sono indeboliti.
A volte manca magnesio.
A volte manca la zia la fidanzata la nonna la madre
A volte manca solo il silenzio.
Uno psoas che non regge può segnalare si una carenza di zinco,
oppure un desiderio di protezione mai espresso.
Per questo non esiste la vitamina giusta per tutti.
Ogni persona è un test unico.
Una storia che si racconta attraverso il corpo,
e che può essere ascoltata con rispetto.
La vera forza non si impone.
Si restaura,
quando le condizioni interiori sono pronte ad accoglierla.
I 3 LIVELLI DELLA DEBOLEZZA IN KINESIOLOGIA
(Quando un muscolo “non tiene”, cosa sta dicendo davvero?)
1. LIVELLO BIOCHIMICO – Il corpo ha fame
Carenze di minerali, vitamine, acidi grassi, enzimi.
Intossicazioni silenziose, disbiosi, squilibri ormonali.
Segnali: stanchezza cronica, spasmi, dolori ricorrenti.
(Cosa manca nel mio corpo per funzionare bene?)
2. LIVELLO PSICHICO – Il corpo ha memoria
Traumi emotivi, lutti, paure antiche non digerite.
Meccanismi di protezione (freeze, fuga, maschere).
Il muscolo si “spegne” per proteggerti.
(Cosa sto trattenendo o evitando?)
3. LIVELLO ENERGETICO – Il corpo ha un messaggio
Interferenze nei meridiani, squilibri degli organi secondo la MCC.
Campo energetico alterato, radicamento fragile.
Il muscolo parla attraverso il Qi che non scorre.
( Dove ho smarrito il mio flusso?)