QUANDO MI SENTO
TRADITO O QUANDO HO TRADITO
"Oh mio Dio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato? ll verbo "abbandonare"
nella Bibbia è forte;, appare nei momenti di
estremo dolore: negli amori falliti, negati e
traditi; nei figli respinti e abortiti, nelle
situazioni di ripudio, vedova e orfano; nei
matrimoni esausti, nelle esclusioni che
privano di legami sociali, nelloppressione
dellingiustizia e della solitudine della
malattia. Comunque, nelle ferite più
drammatiche delle relazioni. Cristo portò
tutto questo alla croce, prendendo su di
sé il peccato del mondo. E nel momento
culminante, il Figlio unigenito e amato ha
vissuto la situazione che gli era più
estranea: la lontananza da Dio.
Ma possiamo chiederci perché è arrivato
a questo punto? La risposta è solo una:
per noi. Fratelli e sorelle, tutto questo non
è uno spettacolo. Ognuno, ascoltando
l'abbandono di Gesù, ognuno di noi si
dica: per me. Questo abbandono è il
prezzo che ha pagato per me. Si è fatto
solidale con ognuno di noi fino
all'estremo, per stare con noi fino alle
ultime conseguenze. Perché nessuno di
noi potesse considerarsi solo e
insormontabile. Ha sperimentato
I'abbandono per non lasciarci ostaggi
della desolazione e stare al nostro fianco
per sempre. Fratello, sorella, I'ha fatto per
te, per me, affinché quando tu, io o
chiunque altro si vedrà tra la spada e il
muro, perso in un vicolo cieco, immerso
nell'abisso dell'abbandono, assorbito dal
vortice del "perché", possa sperare. Non è
la fine, perché Gesù è stato li ed è con te
ora. Lui, il Padre e lo Spirito hanno sofferto
per ľallontanamento dall'abbandono per
accogliere nel loro amore tutte le nostre
distanze. Affinché ognuno di noi possa
dire: nelle mie cadute - ognuno di noi è
caduto così tante volte-, nella mia
desolazione, quando mi sento tradito o ho
tradito qualcuno, quando mi sento
scartato o ho escluso qualcuno, quando
mi sento abbandonato o abbandonato
altri, pensiamo che è stato abbandonato
tradito, scartato Ed è li che abbiamo
trovato Lui. Quando mi sento sbagliato e
perso, quando non ne posso più, Lui è con
me. Nei miei tanti "perché" senza risposta
Tu sei con me
Il Signore ci salva così, dall'interno dei
nostri "perché". Da li dispiega la speranza
che non delude. Sulla croce, infatti, anche
se si sente completamente abbandonato
non cede alla disperazione - questo è il
limite - ma prega e si affida. Grida il suo
"perché" con le parole di un salmo (22,2) e
si consegna nelle mani del Padre, anche
se lo sente lontano (cfr. Lc 23,46), o non
senti perché è abbandonato
Nell'abbandono si arrende. Non solo, ma
nell'abbandono continua ad amare i suoi
che lo avevano lasciato solo e perdona
quelli che lo crocifiggono (v. 34). È così
che labisso del nostro male sprofonda in
un amore più grande, cosicché tutta la
nostra separazione si trasforma in
comunione.
PAPA FRANCESCO:
(Omelia 2 aprile 2023)
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