Vedete questo dipinto?
Ha emozionato milioni di persone ma pochi conoscono la storia straordinaria che c’è dietro!
Sicuramente avrete già sentito parlare del «Viandante sul mare di nebbia» di Caspar Friedrich.
Guardatelo con attenzione.
C’è un uomo che fissa con straordinaria intensità l’orizzonte.
Nel dipinto non potete vedere il volto dell’uomo, ma tutto nella sua postura,
nella curva delle sue spalle ti trasmette una sensazione intensissima.
Sembra quasi trattenere il respiro.
E voi potete quasi sentire il brivido che lo assale. Che cosa sta guardando? Il cielo sospeso sull’orlo di un precipizio.
Ma perché lo fissa con tanta intensità?
E no, non è soltanto un sentimento di meraviglia davanti l’immensità della natura,
come credono in molti.
Ma per capirlo, dovete conoscere la storia che c’è dietro.
Un giorno mentre il giovane Caspar stava pattinando assieme a suo fratello,
il ghiaccio si spezza sotto i piedi. Suo fratello per salvarlo, annega.
Si dice che dalla sofferenza siamo nate le anime più forti;
che le anime più belle siano quelle segnate dalle cicatrici.
E lui ne aveva tante.
Perse la madre quando aveva soltanto 7 anni, e poi perse due sorelle e infine l’amato fratello.
Conobbe la povertà, la solitudine e l’incomprensione.
Nonostante questi dolori però, il giovane Caspar si dà la forza per andare avanti.
Ecco il vero significato di questo dipinto!
Nella posa del Viandante c’è tutto:
coraggio, solitudine, struggimento, nostalgia, la nostalgia di chi è alla ricerca non di un luogo qualunque ma di una casa.
Perché casa non è dove si vive, ma dove ci si comprende.
E ci si perdona.
La nebbia che inghiotte le montagne è la metafora delle difficoltà, delle prove e delle incertezze che ognuno di noi deve affrontare nella vita.
Ma se osservate meglio, noterete che la nebbia sembra diradarsi all'orizzonte.
Perché non importa ciò che ti capita, ma è come reagisci a ciò che ti capita che fa la differenza,
ecco cosa vi sta dicendo questo dipinto!
Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
Guendalina Middei,
anche se voi mi conoscete come Professor X
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