IL RUOLO DEL MICROBIOTA INTESTINALE NEL SISTEMA IMMUNITARIO
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La nostra flora batterica ha un ruolo nell’innesco delle patologie autoimmuni?
Il
microbiota colonizza ogni superficie esposta al mondo esterno (pelle,
mucose) e nell'intestino svolge un ruolo importante nelle funzioni
fisiologiche, come la maturazione del sistema immunitario, la
degradazione di macromolecole alimentari complesse e anche il
comportamento. Come tale, il Sistema Immunitario ha sviluppato degli
strumenti adeguati per convivere con il microbiota, ma anche per tenerlo
sotto controllo. Quando questo controllo viene perso, si verifica una
condizione di disbiosi, vale a dire la disregolazione delle diverse
comunità batteriche, e questo può portare a disturbi infiammatori, tra
cui malattie infiammatorie intestinali, obesità, diabete e autismo. Per
queste ragioni, l'analisi del microbiota, le sue interazioni con
l'ospite e la sua composizione nelle condizioni di malattia, sono temi
che sono stati intensamente studiati negli ultimi anni.
La ricerca che riporto è oggetto di un recente studio[1]
condotto da e Karczewski e collaboratori, che aveva come obiettivo
quello di comprendere il ruolo degli organismi commensali intestinali
(microbiota) nello sviluppo delle patologie autoimmuni.
Lo
studio di Karczewski ed altri si è concentrato sulle interazioni
ospite-microbiota, in particolare sull'influenza dei segnali batterici
di derivazione sulla funzione delle cellule immunitarie e sui meccanismi
attraverso i quali questi segnali modulano lo sviluppo e la
progressione delle malattie infiammatorie e autoimmuni.
Gli
studi clinici hanno dimostrato che noi siamo composti da una flora
microbica dieci volte più vasta delle cellule che compongono il nostro
organismo e che questo microbiota influenza le nostre funzioni
organiche cento volte di più dei nostri geni. Quindi, il microbiota è
responsabile di una serie di funzioni che, nel corso degli anni, il
nostro organismo ha imparato a sfruttare[2]. Questo migliora enormemente le varietà genetiche che sono fornite dal genoma umano tra gli individui[3]-[4].
Una
funzione importante del microbiota è il suo ruolo nella maturazione del
sistema immunitario e nella protezione contro alcuni agenti infettivi[5] -[6] -[7].
È
anche acclarato che, soprattutto nelle prime fasi della vita, il
microbiota 'educa' il nostro Sistema Immunitario a convivere con i
batteri sia innocui che nocivi e insegna al Sistema Immunitario come
stabilire un equilibrio tra le due diverse flore commensali,
equilibrio che caratterizza un intestino sano. Infatti, qualunque
microbiota è composta sia da batteri innocui simbiotici che da
potenziali patogeni chiamati anche patobionti[8].
Questo
è quanto fino ad oggi è stato compreso dalla Scienza. Evidentemente
nuove scoperte potranno aggiungere tasselli o modificare il quadro
complessivo in questa emozionante sfida della conoscenza.
Come si costruisce il microbiota individuale
La
modalità di trasmissione materna del microbioma ai neonati ha un
impatto notevole sul tipo di composizione di un precoce microbiota[9].
I bambini nati per via vaginale presentano alla nascita una flora
microbica che ricorda quella del microbiota vaginale e comprende Lactobacillus, Prevotella, Atopobium, o Sneathia spp. Mentre i bambini nati con taglio cesareo hanno più microflora della superficie cutanea che includono Staphylococcus sporigenus.
Questo suggerisce che il microbioma individuale deriva almeno in parte
dalla flora microbica materna al momento della nascita.
La formazione della differenziazione del microbiota avviene nei primi tre anni di vita e poi si stabilizza[10].
Variazioni interpersonali sono più alte tra i bambini che non tra gli
adulti. Il microbioma è in parte ereditato dai genitori, infatti gli
studi confermano che fratelli e soprattutto gemelli non solo hanno una
microflora che è più simile tra loro, diversa da quella dei bambini non
imparentati, ma il loro microbiota è più vicino a quella della madre e
del padre naturali rispetto a quello dei genitori adottivi. Inoltre, gli
individui provenienti da diverse aree geografiche mostrano anche
diversità di specie microbiotiche. In particolare, gli individui
provenienti da Malawi o amerindi hanno un microbiota molto diversificato
rispetto a quello degli individui provenienti dagli Stati Uniti. Questo
può essere frutto di una dieta diversa, ma anche dell'esposizione a
sfide ambientali diverse, che richiedono una composizione più eterogenea
filogenetica del microbiota intestinale.
Microbiota e immunità innata
L'interazione
diretta del microbiota con le cellule epiteliali e le cellule
immunitarie innate di solito è impedita dalla presenza di uno strato
mucoso. Alla nascita, quando questa regione non è ancora formata, o
quando il microbiota può comunque infrangere questa barriera di difesa, a
causa di caratteristiche molecolari specifiche o quando c'è una
dis-regolamentazione nella sua formazione, il microbiota diventa in
grado di interagire con le cellule epiteliali e con le cellule
immunitarie.
Il
microbiota intestinale, la comunità di migliaia di miliardi di batteri
che colonizzano il tratto gastrointestinale, non suscita una risposta
immunitaria patologica negli ospiti sani, anche se le cellule
immunitarie sono costantemente in contatto con gli antigeni microbici
presenti nelle mucose. Questo fenomeno è in parte dovuto al fatto che il
microbiota intestinale umano e il sistema immunitario si sono
co-evoluti per millenni insieme all'ospite umano. La dieta e i fattori
ambientali che incidono sulla composizione batterica e che hanno
plasmato questi processi in passato sono molto diversi nella società
attuale.
Conclusioni
Lo
studio ha concluso che le diversità delle colonie che costituiscono il
microbiota incide moltissimo sulla formazione del Sistema Immunitario.
L'azione della diversa flora batterica può avere un ruolo nel provocare
interazioni immunitarie complesse il cui risultato, a sua volta, è il
controllo della composizione della flora batterica e il mantenimento
dell'omeostasi immunitaria.
Figura 1
Gli
studiosi hanno inferito che i recenti cambiamenti nella composizione
della comunità microbica intestinale sono responsabili dell’innesco
delle numerose patologie metaboliche e delle malattie immuno-mediate. La
tesi emergente nella ricerca sui processi autoimmuni è che la
conseguenza della prevalenza dei commensali dannosi ("patobionti") o la
perdita dei commensali benefici ("simbiotici") scateni il processo
autoimmune in un ospite geneticamente suscettibile a vari
meccanismi. Mentre sono state confermate evidenze di questo paradigma in
alcuni modelli di topo, la prova dell’innesco nelle malattie autoimmuni
negli umani è però ancora poco definita anche perché gli studi sugli
umani sono stati condotti in vitro ed è davvero complesso immaginare di
poterli condurre in vivo.
[1] Karczewski J1, et Al., The effects of the microbiota on the host immune system. 2014 Jul 14:1-11, Autoimmunity.
[2]Qin J1,et Al., A human gut microbial gene catalogue established by metagenomic sequencing, 2010 Mar 4;464(7285):59-65, Nature.
[2]Qin J1,et Al., A human gut microbial gene catalogue established by metagenomic sequencing, 2010 Mar 4;464(7285):59-65, Nature.
[3]Mueller S1,et Al., Differences
in fecal microbiota in different European study populations in relation
to age, gender, and country: a cross-sectional study, 2006 Feb;72(2):1027-33, Appl Environ Microbiol.
[4]Li M1, et Al., Symbiotic gut microbes modulate human metabolic phenotypes, 2008 Feb 12;105(6):2117-22, Proc Natl Acad Sci U S A.
[5]Khoruts A1,et Al.,Changes
in the composition of the human fecal microbiome after bacteriotherapy
for recurrent Clostridium difficile-associated diarrhea, 2010 May-Jun,44(5):354-60, J Clin Gastroenterol.
[6]Reid G1,et Al., Microbiota restoration: natural and supplemented recovery of human microbial communities, 2011 Jan;9(1):27-38, Nat Rev Microbiol.
[7]Swiatczak B1,et Al.,Systemic features of immune recognition in the gut, 2011 Nov;13(12-13):983-91, Microbes Infect.
[8]Chow J1, et Al., Pathobionts of the gastrointestinal microbiota and inflammatory disease, 2011 Aug;23(4):473-80, Curr Opin Immunol.
[9] G. Dominguez-Bello, Delivery mode shapes the acquisition and structure of the initial microbiota across multiple body habitats in newborns, USA 107.11.971-11.975, Proc Natl Acad Sci.
[10] Yatsunenko, et Al., Human gut microbiome viewed across age and geography, 14 June 2012, Nature
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