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giovedì 1 settembre 2022

L'AMORE E LA SUA DISINTEGRAZIONE NELLA SOCIETÀ

 Qual è il risultato? L'uomo moderno è staccato da se stesso, dai suoi simili, dalla natura. 

È stato trasformato in un oggetto, sente le sue forze vitali come un investimento che gli deve dare il massimo profitto ottenibile alle condizioni di mercato del momento. Le relazioni umane sono essenzialmente quelle degli automi, ognuno dei quali basa la propria sicurezza tenendosi vicino al gregge e non divergendo nel pensiero, nei sentimenti o nell'azione. Mentre ognuno prova a essere il più vicino possibile agli altri, ognuno rimane disperatamente solo, pervaso da un profondo senso d'insicurezza, ansia e colpa, che sempre si verificano quando la separazione umana non può essere vinta. La nostra civiltà offre molti palliativi che aiutano la gente a essere "coscientemente inconscia" di questa solitudine: primo fra tutti la stretta routine del lavoro meccanico, burocratico, che aiuta la gente a restare inconscia dei più fondamentali desideri umani, del desiderio di trascendenza e unità. Finché la routine da sola non ci riesce, l'uomo supera la propria inconsapevole disperazione mediante la routine dei divertimenti, della consumazione passiva dei suoni e delle immagini offerti dall'industria del divertimento; oltre a ciò, mediante la soddisfazione di comprare sempre nuove cose, per subito scambiarle con altre. L'uomo moderno è in realtà vicino al quadro che Huxley descrive ne Il mondo nuovo: ben nutrito, soddisfatto sessualmente, eppure unito solo superficialmente ai propri simili, guidato dagli slogans di Huxley: "Quando l'individuo sente, la comunità vacilla", oppure: "Mai rimandare a domani il divertimento che potete avere oggi"; o: "Tutti sono felici, al giorno d'oggi". La felicità odierna dell'uomo consiste nel "divertirsi". Divertirsi significa consumare e comprare cibi, bevande, sigarette, gente, libri, film - tutto è consumato, inghiottito. Il mondo è un grosso oggetto che suscita i nostri appetiti, una grossa mela, una grossa bottiglia, un grosso seno; noi siamo i consumatori, gli uomini in eterna attesa, gli speranzosi, e gli eterni delusi. Il nostro carattere è congegnato in modo dascambiare e ricevere, da barattare e consumare; tutto, sia le cose spirituali sia quelle materiali, diviene oggetto di scambio e di consumo. La situazione, per quanto riguarda l'amore, corrisponde al carattere sociale dell'uomo moderno. Gli automi non possono amare; possono scambiarsi i loro "fardelli di personalità", e sperare in uno scambio leale. Una delle più significative espressioni d'amore, e specialmente di matrimonio in questa moderna struttura, è il concetto del "gruppo". L'ideale agognato è il gruppo efficiente. Questo concetto non è molto diverso dal concetto di un funzionario efficiente; egli deve essere "ragionevolmente indipendente", cooperante, tollerante e, al tempo stesso, ambizioso e aggressivo. Il consulente matrimoniale ci dice che il marito deve "capire" la moglie e esserle di aiuto. Deve commentare favorevolmente il suo abito nuovo e il piatto saporito che gli ha preparato. Lei, a sua volta, deve capirlo quando torna a casa stanco e di cattivo umore, deve ascoltare attentamente i suoi guai, non deve offendersi se lui si dimentica del suo compleanno. Questo genere di rapporto porta a una relazione senza ostacoli tra due persone che restano estranee tutta la vita, che non arrivano mai a una "relazione autentica", ma che si trattano con reciproca cortesia e cercano di farsi del bene l'un l'altra. In questo concetto d'amore e matrimonio lo scopo principale è di trovare un rifugio a un insopportabile senso di solitudine. Nell'"amore" si è trovato, alla fine, un rifugio alla solitudine. Si forma un'alleanza a due contro il mondo, e questo egoismo a due è scambiato per amore e intimità. 

E. Fromm

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