Ansia e stress: sintomi, cause e le soluzioni olistiche più efficaci per ritrovare il benessere
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Luigina Bernardi, domenica 22 gennaio 2012
L’ansia e lo stress sono i
responsabili dell’80% delle malattie in America. Ma quali sono i
disturbi che provocano l’ansia e lo stress? Quanto incidono le emozioni?
Cosa sono le malattie da stress? Si può valutare il nostro stato di
ansia e di stress? Esistono dei rimedi naturali efficaci per riportare
in equilibrio il nostro stato psicofisico? In questo articolo trovi le
risposte a tutte queste domande e molto altro ancora.
L’ansia è una emozione naturale e si
genera in risposta allo stress il quale ci anticipa una percezione di un
pericolo imminente prima ancora che sia manifesto, spingendoci a
cercare di identificarlo per darci il modo di affrontarlo nella maniera
più adeguata, oppure ci spinge ad evitarlo e di darci alla fuga.
L’ansia è una emozione fondamentale e
del tutto spontanea che serve a proteggerci dalle minacce esterne
preparandoci all’azione migliore: questa è l’ansia buona che ci permette
di portare a termine compiti che non ci procurano molto entusiasmo
(studiare qualche argomento che non ci interessa ecc.).
Nel nostro centro, ma soprattutto in questi ultimi anni l’ansia e lo stress occupano il primo posto.
Chiaramente non possiamo non contemplarli insieme, perchè chi è ansioso e anche molto stressato e crea un circolo vizioso pericoloso , ed è per questo che l’argomento li contempla entrambi.
Ansia e stress vanno a braccetto, la riduzione dell’ansia riduce anche lo stress e viceversa, senza un aiuto di riequilibrio la situazione non può che peggiorare.
Cos’è l’ansia e quali disturbi provoca
Le varie sensazioni per lo più
spiacevoli si presentano come il sentirsi soffocare, stretti in una
morsa, timore, paura, apprensione, preoccupazione; non riuscire ad avere
il controllo delle situazioni… la persona può provare frustazione e
disperazione quando non riesce a trovare la soluzione in tempi brevi.
Ansia e stress si presentano quando
l’individuo sente che il proprio equilibrio è minacciato, che le sue
risorse sono insufficienti e che non riesce ad adattarsi a una
situazione.
Lo stress può essere scatenato
da eventi esterni o da uno smarrimento interiore, in funzione della
sensibilità dei cinque sensi dell’individuo.
Per esempio, nella spasmofilia
(un’alterazione della permeabilità delle membrane cellulari dove si
devono inserire degli integratori di calcio, magnesio, zinco e vitamina D
oltre che ai sali minerali, che l’organismo perde facilmente) il senso
più disturbato è l’olfatto (in relazione alla famiglia polmoni-colon), e
tale squilibrio si ripercuote sull’equilibrio del sistema immunitario.
Gli agenti di stress (stressori:stimoli
nocivi o dolorosi), che possono essere transitori o permanenti, agiscono
su un terreno che si modifica nel tempo.
La risposta allo stress si manifesta con una reazione emozionale modulata dai circuiti cognitivi più esacerbati.
Come abbiamo affermato in precedenza,
gli individui attivano comportamenti ormonali differenti che coinvolgono
organi specifici: essi possono reagire in modo aggressivo o al
contrario apatico, con grande emotività o con timore.
L’ipereccitabilità, tipica della
spasmofilia, si manifesta su un “terreno” favorevole ai disturbi
metabolici e soprattutto agli squilibri a livello del calcio e del
magnesio, zinco e di sali minerali che l’organismo perde facilmente.
Un “terreno” stressato coinvolge diverse
parti del sistema neuroendocrino, tra cui l’asse ipotalamoipofisario,
che stimola direttamente il surrene scatenando una secrezione di
adrenalina e di cortisolo che deprime il sistema immunitario.
Se gli stressori sono particolarmente intensi e prolungati, l’organismo attraversa diverse fasi:
- fase di allarme, in cui avvengono modificazioni biochimiche e ormonali di adattamento immediato;
- fase di resistenza, in cui l’organismo si organizza per proteggere la propria integrità;
- fase di decompensazione, in cui si verifica l’abbassamento delle difese e l’incapacità da parte del corpo di mantenere l’ omeostasi .
Durante questa ultima fase, si osserva
una persistenza dello stato patologico di stress che si manifesta
attraverso molti sintomi: affaticamento, pesantezza delle
membra, insonnia, crampi, modificazione delle percezioni sensoriali,
abbassamento delle difese immunitarie, emicranie, ansia, tachicardia,
apatia, depressione e cosi via.
II ricostituenti, gli psicotropi
(farmaci antidepressivi, benzodiazapine) e la sospensione dell’attività
lavorativa, rappresentano i rimedi abituali della medicina tradizionale.
Ogni dolore è in rapporto con una
disfunzione organica specifica, quindi il dolore ad un ginocchio non ha
la stessa origine di un dolore alla caviglia.
La soluzione terapeutica può essere la
prescrizione di un antalgico (antiinfiammatorio), che però agisce
soltanto sul sintomo ma non sulla causa.
Da diversi anni le ricerche effettuate
hanno permesso di stabilire una mappa sulla relazione che intercorre tra
i sintomi e i circuiti di comunicazione disturbati: ogni segnale
diventa allora un fattore importante per individuare il senso
danneggiato, un indizio per comprendere gli squilibri organici in
relazione con il metabolismo della persona e della sua chimica
personale.
Quali sono i disturbi d’ansia e stress e le somatizzazioni a livello psicofisico
Viene definita ansia generalizzata
, questo tipo di ansia è uno “stato di tensione” diffuso e persistente,
privo dei momenti di crisi come negli attacchi di panico ma
caratterizzato da un malessere generale psicologico-corporeo perdurante
anche per molto tempo (mesi o anni).
I possibili sintomi dell’ansia
generalizzata sono stati raggruppati in quattro categorie, vediamoli
tenendo presente che è raro il loro comparire insieme:
- Tensione motoria , evidenziata da tremori, dolori muscolari, incapacità a stare fermi e a rilassarsi, tremori delle palpebre, facile affaticabilità.
- Iperattività vegetativa (che interessa quella parte del sistema nervoso non controllabile dalla volontà): i sintomi sono tachicardia, vertigini, bocca secca, sudorazione aumentata, formicolii alle mani e ai piedi, difficoltà digestive, sensazione di caldo e di freddo improvvisa, nodo in gola, difficoltà a deglutire, aumento della respirazione, mani fredde e umide, diarrea, sensazione di “testa vuota” o “leggera”, nodo alla bocca dello stomaco.
- Stato psicologico di attesa , caratterizzato da paura, rimuginazioni, aspettativa di eventi spiacevoli o tragici per sé e per le persone care.
- Vigilanza mentale , connotata da iperattenzione che paradossalmente diventa distrazione, difficoltà di concentrazione e memoria, impazienza e irritabilità.
L’ansia generalizzata, come si
intuisce, è un disturbo che spesso limita di molto le prestazioni e la
produttività e in generale la qualità della vita di una persona, e le
complicazioni possono essere: una sindrome depressiva a causa
dell’incapacità di vivere una vita serena; l’abuso di alcool perché
questa sostanza “seda” lo stato ansioso; l’abuso di farmaci ansiolitici .
Il sintomo ansia e i tre aspetti su: fisico-psichico-neurovegetativo
Il sintomo d’ansia è molto complesso
poichè trae le sue origini da fatti individuali, famigliari, genetici e
in via generale, dagli eventi della vita.
Il sintomo ansia ha essenzialmente tre aspetti:uno fisico, uno psichico, e uno neurovegetativo.
Sintomi psichici
Sensazione di apprensione, paura,
terrore, inquietudine, irritabilità, difficoltà di concentrazione e di
attenzione, pessimismo, sfiducia in se stessi e nelle proprie capacità,
stato di preoccupazione continua ed ingiustificata, sensazione di
pericolo, di mente confusa, insonnia, reattività eccessiva al minimo
stimolo.
Sintomi fisici
Crampi allo stomaco, disturbi
intestinali, respiro affannoso, tremori, giramenti di testa, tensioni e
dolori muscolari, voce tremula, rossore del viso, stanchezza.
Sintomi neurovegetativi
Senso di soffocamento, fiato corto,
palpitazioni e aumento del battito cardiaco, aumento della pressione
arteriosa, sudorazione, mani fredde o sudate, modificazioni salivari e
bocca asciutta, vertigini, nausea, diarrea, senso di sbandamento,
vampate di calore o di freddo improvvisi, bisogno di urinare spesso,
etc.
L’ansia causa una diminuzione dei
pensieri, della concentrazione e dell’attenzione, generando dei blocchi
energetici, impedendoci di pensare a come risolvere efficacemente le
situazioni.
In realtà , non è un vero proprio
blocco: quando siamo in uno stato ansioso, così come respiriamo più
velocemente, pensiamo anche più velocemente; il fatto negativo è che ci
focalizziamo solo sul problema, rivedendolo, rivisitandolo, cosicché
l’unica via d’uscita che troviamo è la FUGA.
Le persone ansiose
sopravvalutano il potenziale dannoso e pericoloso degli eventi e
sottovalutano la loro capacità di poterli fronteggiare e risolvere .
Dato che la persona ansiosa è portata a
cercare una vita d’uscita, ogni volta che in futuro sorgerà un nuovo
attacco ansioso, la ricomparsa di quel comportamento di fuga che ha
funzionato in passato sarà sempre la via preferenziale.
Quali sono le cause dell’ansia
Alcune malattie come quelle della tiroide, per esempio, possono causare ansia.
Tuttavia la vera sindrome da ansia generalizzata non ha alcuna disfunzione organica documentabile .
Purtroppo non sono stati ancora
identificati i meccanismi che causano la malattia e le vie di ricerca
sono orientate, come negli attacchi di panico, a individuare quali
sostanze appartenenti al cervello si comportano come “ansiogene” cioè
generatrici di ansia.
I farmaci prescritti per questa sindrome
dai medici (con cautela, vista la possibilità di provocare dipendenza e
abuso, oltre a spiacevoli effetti collaterali) sono le benzodiazepine,
cioè i cosiddetti ansiolitici.
Cos’è lo stress
Per stress si intende in questo
caso non tanto quel complesso di fattori caratteristici della vita
moderna che causano continua tensione e preoccupazione, quanto piuttosto
uno o più eventi traumatici di tipo personale, come violenze, lutti,
rapine oppure di tipo collettivo come terremoti e disastri naturali .
Queste esperienze possono causare un
turbamento psichico sia di natura acuta, cioè immediatamente dopo
l’evento, sia di tipo cronico, cioè a mesi – e per mesi- di distanza.
I sintomi sono: ricordi e sogni
ripetitivi della situazione traumatica; stato psicologico di “allarme”
sensi di colpa ingiustificabili; disturbi del sonno; difficoltà di
memoria e di attenzione; l’evitare attività che risvegliano il ricordo
dell’evento; azioni o sensazioni improvvise come se l’evento dovesse
ripetersi per associazione con stimoli ambientali o con un ricordo.
Ansia generalizzata, depressione,
alcolismo, disadattamento sociale, abuso di farmaci, sono tutte
possibili complicazioni dell’ansia da stress e la terapia è, in genere,
farmacologica, a base di ansiolitici e di antidepressivi, associati a
cicli di psicoterapia di tipo comportamentale e di sostegno
psicosociale.
Ansia, stress: gli effetti sul sistema nervoso autonomo
Come è possibile che l’ansia, oltre ai sintomi psicologici descritti, si sveli anche attraverso molti sintomi di tipo organico?
La risposta sta nel risultato di ricerche sul sistema nervoso umano e i suoi collegamenti con comportamenti psicologici.
Per l’equilibrio di numerose funzioni del corpo di fronte ai molteplici stimoli dell’ambiente,
il sistema nervoso autonomo riveste una grande importanza: si tratta di
un sistema che agisce appunto autonomamente, cioè senza il controllo
volontario e senza che l’individuo ne sia consapevole .
A livello del corpo, a esclusione del cervello, il sistema si divide in due parti: sistema simpatico e parasimpatico.
Ambedue si collegano a molti organi del
corpo (cuore, vasi sanguigni, muscoli bronchiali e polmonari, stomaco,
intestino, organi sessuali maschili, tutte le ghiandole, vescica
urinaria, pelle) agendo su di loro in modo sinergico per assicurarne
sempre la migliore funzionalità di fronte a qualsiasi stimolazione
ambientale.
In particolare: il sistema simpatico
produce risposte negli organi che preparano all’attività (o
all’emergenza) provocando, per esempio, l’aumento della frequenza
cardiaca, della pressione arteriosa, della glicemia (zuccheri nel
sangue) e, più in generale, l’aumento dell’attivazione e della
disponibilità di energia.
Il sistema parasimpatico, invece, produce, a livello degli stessi organi, modificazioni generalmente in direzione opposta.
La funzionalità dei due sistemi
viene modulata da centri nervosi posti nel cervello, vera e propria
centrale di comando operativa e analizzatore delle esigenze di tutto il
corpo (ricordiamo: senza la volontà) .
Negli ultimi anni si è dimostrato che i
centri sopra citati sono influenzati direttamente da una particolare
zona del cervello denominata sistema limbico che ha la funzione di attivare e manifestare le emozioni.
Dunque a ogni emozione non corrisponde
solo una reattività affettiva e comportamentale ma anche una risposta da
parte degli organi del corpo mediata, appunto, dal sistema nervoso
autonomo.
Ecco quindi perché in concomitanza con
l’angoscia e il terrore – riferiti da chi soffre di attacchi di panico,
oppure con lo stato di tensione diffuso e persistente di chi presenta
ansia generalizzata -, si manifestano anche sintomi apparentemente solo
corporei come palpitazioni, nodo in gola, tremori, vertigini, formicolii
alle mani e ai piedi, difficoltà digestive.
Tutto ciò ha portato allora a
considerare l’ansia il disturbo psicologico più corporeo che ci sia e a
stimolare ricerche per la migliore comprensione di tutte quelle malattie
a tutt’oggi definite psicosomatiche (come la gastrite, la colite, la
psoriasi…) nelle quali l’ansia (insieme a problemi psicologici di cui il
paziente è più o meno consapevole) sembra giocare un ruolo
fondamentale.
Ansia e stress possono degenerare in malattia?
Purtroppo sì…
È ampiamente dimostrato, infatti, che le
emozioni, che sono la prima risposta agli stimoli ambientali,
condizionano non solo i processi razionali, ma agiscono, modificandoli,
sui sistemi neuroendocrino e immunitario, i quali sono responsabili del
benessere, quanto dell’insorgenza di malattie.
Lo stress, quindi, può produrre
in ognuno di noi un danno psicofisico non trascurabile, definito “danno
biologico secondario”, poichè comporta un’alterazione dell’equilibrio
del sistema endocrino, con conseguente scorretta produzione dei
neurotrasmettitori e lo sviluppo di malattie psicosomatiche .
Ma lo stress è una condizione personale,
che dipende dalla capacità di risposta del proprio organismo e dal tipo
di eventi scatenanti.
Il nostro cervello, infatti, non è una
struttura rigida che reagisce in modo determinato ai processi a cui
presiede, ma modifica la propria struttura neurale, con conseguente
ripercussione sui sistemi endocrino ed immunitario, a seconda degli
stimoli ambientali, che, se positivi garantiscono la condizione di
salute e se, invece, negativi favoriscono l’insorgenza delle malattia.
Fortunatamente esistono dei metodi
possibili di prevenzione dello stress che possono ridurre i danni che
esso produce sull’organismo.
Infatti, grazie alla plasticità del
nostro cervello possiamo combattere le malattie intervenendo sul nostro
stile di vita, ma quando dallo stress non riusciamo a sottrarci, a quali
malattie specifiche possiamo andare incontro?
Numerosi studi ci consentono, purtroppo, di affermare che lo stress aumenta il rischio di un attacco cardiaco .
Le malattie cardiovascolari sono la
seconda causa di mortalità in tutti i paesi occidentali e hanno mostrato
una generale tendenza all’aumento dall’inizio del secolo fino ad oggi.
Si ritiene che, accanto ai tradizionali
fattori di rischio, i fattori di tipo emozionale, in gran parte
collegabili a condizioni di stress cronico, siano responsabili di questo
aumento di mortalità.
La ricerca degli ultimi anni ha
dimostrato che stati emozionali come l’ansia, l’ostilità e
l’aggressività o particolari stili comportamentali possono considerarsi
come potenti fattori di rischio coronarico, soprattutto se associati a
una concentrazione di eventi stressanti esistenziali.
Lo stress è il killer più importante degli uomini d’oggi ed è il responsabile per il 70-80% delle malattie in America .
L’emozione è quindi una reazione psico-biologica in quanto coinvolge reazioni viscerali e mentali.
Alimentazione incontrollata: quando l’umore va giù e il bisogno di mangiare va su
Uno stato d’animo triste e ansioso può
insorgere senza alcun motivo o come reazione a uno stress, che si tratti
di una perdita o di una sconfitta di qualche tipo, o di una pressione
quotidiana superiore alla norma.
In ogni caso, questo disagio di solito non emerge da solo.
Quando si è giù di corda, oltre a
mangiare di più o di meno, spesso si dorme di più o di meno e le
prestazioni fisiche e mentali ne risentono.
La crisi di assunzione di cibi
incontrollata non riguarda quel favoloso dessert a cui non potete
rinunciare o le pietanze prelibate che vi paga l’azienda a pranzo.
Ma significa, piuttosto, mangiare in
eccesso e fare degli spuntini in un modo che sfugge al controllo: è il
bisogno compulsivo di dare fondo alla scatola di biscotti o alla
vaschetta di gelato da due chili, quando intendevate prenderne solo un
cucchiaio.
Non avete fame, sapete di aver mangiato a sufficienza, eppure non riuscite a fermarvi.
Potrebbe non essere particolarmente
buono o non piacervi un granchè, ma per quei pochi minuti in cui fate
funzionare la bocca, masticando e inghiottendo, il vostro umore teso e
depresso migliora miracolosamente.
Anche gli alcolici sono un’auto-terapia comune per lo stress e l’ansia.
Per tutto il giorno riuscite a non lasciarvi andare, ma la sera non vi basta un semplice “goccetto” per rilassarvi.
Non tutti come reazione all’ansia e allo stress mangiano o bevono troppo, parecchi perdono l’appetito insieme al buonumore.
Colite nervosa o sindrome del colon irritabile
Questa sindrome è di chiara origine
psicosomatica ed è molto legata allo stato ansioso della persona, è un
vero e proprio campanello di allarme lanciato dal colon, quella parte
dell’intestino particolarmente sensibile alla vita frenetica e allo
stress,
Da tutto questo si può comprendere come questi disturbi ( pancia gonfia
, meteorismo ecc.) siano delle vere e proprie somatizzazioni delle
nostre ansie e dello stress continuo a cui siamo sottoposti con la vita
moderna.
Il nostro corpo ci sta chiedendo aiuto,
ascoltalo e aiutalo. Accanto ai fattori psicologici che abbiamo visto,
la colite può insorgere o aggravarsi anche a causa di:
- intolleranze o ipersensibilità a determinati alimenti;
- flora intestinale alterata;
- microrganismi patogeni (funghi);
- parassiti.
Colpisce il 15% della popolazione, con una frequenza doppia nelle donne.
Come la mente può far ammalare il corpo
La concezione psico-biologica della vita va attentamente considerata.
Poichè la salute del corpo è
strettamente collegata allo stato di salute dell’anima, la malattia è
stata definita un difetto dell’anima.
Ogni tensione si ripercuote sempre negativamente sulla salute .
Il meccanismo di ripercussione è
abbastanza semplice. Lo stimolo emotivo agisce sul cervello, così ogni
apprensione e ogni paura sono scosse che subisce la psiche che, per
mezzo del cervello, quale reazione, impartisce ordini di difesa, di
tutela, di salvezza ai nervi; ordini che arrivano a tutti i visceri.
Questi, come atteggiamento difensivo, si contraggono perchè il timore è contrazione, restringimento, chiusura.
“Mi manca il fiato, il cuore mi
martella, ho avuto una stretta al cuore” sono espressioni che si sentono
di frequente da coloro che sono sottoposti a questi disturbi.
Soffrono pure di vertigini, di tremori e di svenimenti.
Alcuni hanno la pressione troppo alta o
troppo bassa. La frequente ripetizione determina l’usura. Le conseguenze
di tutti gli stati negativi, mentre si riflettono sulla salute, covano i
mille mali che sfociano in malattie impensate.
Mai come oggi ine offerto un così grande
numero di invenzioni che fanno risparmiare tempo, eppure, mai come oggi
non si trova il tempo per fare tante cose pur necessarie.
La società dei consumi è la società dell’urgenza e dell’ansia.
Ogni volta che l’uomo affronta una
difficoltà, ha bisogno della forza necessaria per superarla. Allora,
qualcosa si muove in lui, un’ansia stimolante come lo slancio di chi
prende la rincorsa per saltare un ostacolo.
Quest’ansia è normale e benefica. Ma vi è anche un’ansia che è agitazione e urgenza: l’affannarsi della vita di oggi.
Questa è ansia negativa.
L’ansia può arrivare a causare vere e proprie malattie per il mutamento
della chimica e nella struttura organica nel fisico di persone che erano
normalissime .
Tutto era in ordine, prima, ma da quando
lo shock emotivo o il trauma ha percosso la persona per un fatto
spiacevole, cominciano i disturbi.
I disordini psicogeni, cioè di origine emotiva, sono il punto di partenza.
Cosa ci racconta la Medicina Cinese a base dell’Agopuntura
Una delle affermazioni più affascinanti
(supportata da una storia clinica di migliaia di anni e tuttora attuale)
è che a ogni organo del corpo umano corrisponde un “contenuto
psichico”, o meglio, “dentro gli organi sono depositate energie anche
mentali”.
Secondo i cinesi nel cuore, per esempio,
c’è l’energia mentale vera e propria, nello stomaco e nella milza si
conserva il pensiero, nel polmone alberga l’intuizione, nel rene si dà
vita alla volontà, nel fegato sta la forza di decisione.
Le emozioni trovano collocazione nello
stesso modo tanto che, per la medicina cinese, un’emozione influenza (e
viceversa) un organo corrispondente, cioè: il cuore sente la gioia, il
rene la paura, il fegato la collera, il polmone la tristezza e
l’inquietudine, lo stomaco e la milza la rimuginazione e le idee fisse.
Ebbene le sindromi ansiose nascono da
squilibri energetici, tossicità, malfunzionamento degli organi che
danneggiano l’energia mentale rispettiva (per esempio, un fegato
intossicato diminuisce la forza delle decisioni, oppure i reni
affaticati incrinano la volontà, e così via).
Anche gli eccessi di emozioni portano a
lungo andare (a volte in modo acuto) a un consumo dell’energia degli
organi corrispondenti tanto che i vari sintomi ansiosi possono essere
associati appunto a quelli, con la rispettiva emozione considerata in
questo caso nociva.
Ecco allora l’angoscia, l’indecisione,
la stanchezza nascere dall’energia renale indebolita dalla paura; la
“testa vuota”, la mancanza di coraggio, l’indecisione, riferiti tutti a
un fegato mal funzionante danneggiato dalla collera; l’incapacità a
riflettere, la perdita di memoria, causate da stomaco, milza, pancreas,
“svuotati” dalle idee fisse, dalle rimuginazioni continue.
La terapia conseguente viene effettuata
da medici esperti in agopuntura poiché con questo metodo è possibile
agire riequilibrando gli organi interessati, disperdere i sovraccarichi
energetici, calmare la mente, tranquillizzare in generale tutto il
corpo.
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Le informazioni qui riportate hanno
solo il fine di operare una informazione, non sono riferibili nè a
prescrizioni nè a consigli medici.
Operatore specializzato Luigina Bernardi
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