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venerdì 25 dicembre 2015

"Il pargolo ardente"

"Il pargolo ardente"

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Robert Southwell (1561-95) fu uno dei martiri della fede cattolica durante le persecuzioni della regina Elisabetta I d’Inghilterra. Discendente da una famiglia cattolica studiò a Douai e a Roma ed entrò nella Compagnia di Gesù. Tornato in Inghilterra nel 1586 divenne cappellano della contessa di Arundel, ma fu arrestato nel 1592, per una presunta collaborazione in un complotto contro la regina, mentre si recava a celebrare la Messa. Dopo tre anni di prigionia, durante i quali fu ripetutamente torturato, venne giustiziato”.
Cosi il grande anglista Giorgio Melchiori(sui cui testi questo bibliomane ha studiato) sintetizza la drammatica esistenza di questo poeta metafisicoinglese della seconda metà del cinquecento. Ad un attento esame del testo che vi propongo in versi alternati con la traduzione del Melchiori, si intravede una piramide di immagini, tutte di stringente aderenza intellettuale alla figura centrale della poesia: il piccolo“nato di fuoco”, il bambino Gesù. Una visione nel tempo di Natale decisamente antimoderna e che risente delle influenze manieristiche o (pre-barocche) italiane. Gli studi prolungati del poeta in Italia confermano questa impressione.




As I in hoary winter’s night stood shivering in the snow,.
Mentre in una bianca notte invernale rabbrividivo nella neve,
Surprised I was with sudden heat which made my heart to glow;
fui sorpreso da un subito calore che mi infiammava il cuore;
And lifting up a fearful eye to view what fire was near,
e quando levai l’occhio timoroso per vedere qual fuoco avessi accanto,
A pretty babe all burning bright did in the air appear;
un Pargoletto avvolto in viva fiamma nell’aria apparve;
Who, though scorched with excessive heat, such floods of tears did shed,
bruciato dall’eccessivo ardore, ei versava fiumi di lacrime,
As though his floods should quench his flames, which with his tears were fed.
quasi che tali fiumi dovessero soffocare le fiamme alimentate dalle sue lacrime.
“Alas,” quoth he, “but newly born, in fiery heats I fry,
“Ahimè!” diss’egli, “appena nato brucio in cocenti ardori,
Yet none approach to warm their hearts, or feel my fire but I!
ma nessuno si approssima a riscaldarsi il cuore o a provar la fiamma; io solo
My faultless breast the furnace is, the fuel wounding thorns,
il mio seno innocente è la fornace, combustibile con laceranti rovi;
Love is the fire, and sighs the smoke, the ashes shame and scorns;
amore è il fuoco, sospiri il fumo, e le ceneri vergogna e insulti;
The fuel justice layeth on, and mercy blows the coals,
giustizia porta la legna, e misericordia soffia sui carboni;
The metal in this furnace wrought are men’s defiled souls,
il metallo lavorato in questa fornace sono le anime immonde degli uomini;
For which, as now on fire I am to work them to their good,
e come ora son per esse infiammato onde operare il loro bene,
So will I melt into a bath to wash them in my blood.”
così mi dissolverò in un bagno per lavarle nel mio sangue”.
With this he vanished out of sight and swiftly shrunk away,
Con ciò ei svanì alla vista e ratto si dissolse,
And straight I called unto mind that it was Christmas Day.
e d’un subito mi rammentai che era il giorno di Natale.


Il “Burning Babe” è alla base della visione poetica dell’ epifània di un giorno di Natale. Una notte fredda, bianca, ma di un bianco particolare, “hoary”, che sa di antico, canuto, brizzolato, venerabile, venerando. Il tutto contrasta con “burning” l’elemento infuocato che caratterizza il “Bambino”. Il che, non a caso, fa “glow” - illuminare, accendere, avvampare il cuore di chi assiste all’evento. Il poeta dà una spiegazione ironica di come e perchè accade ciò. Il “nuovo nato”, egli esclama, “fries” - “brucia, frigge” in queste“fiere” fiamme. Tutto ciò anticipa quello che accadrà al bambino di Betlemme. Egli dovrà affrontare le pene dell’inferno per essere venuto a salvare gli uomini. Si susseguono le immagini che descrivono la redenzione. Il fuoco è quello dell’amore, la fornace è quella del suo cuore che ama con “faultless breast” -“petto incolpevole”. I peccati bruciano e consumano, le ceneri sono “shames”“scorn” - “vergogna”.
Poi il poeta continua con la similitudine, il metafisico “conceit” che ci ricorda diJohn Donne, nella personificazione della grazia che “arde” su questi carboni e la giustizia che fa da combustibile. Il processo, a dire il vero, è piuttosto macabro e duro al confronto con il freddo della notte invernale. Ma egli assicura che l’effetto avrà i suoi vantaggi. Le anime corrotte degli uomini saranno purificate, lavate dal sangue di questo “burning Babe”. L’oscuro ed ignoto spettatore avrà modo di riflettere su questa visione che sembra confonderlo, ma solo per rendersi poi conto che questo giorno non come tutti gli altri giorni. Egli ha potuto assistere contemporaneamente alla visione del Natale ed al miracolo della Pasqua fusi in una notte davvero speciale. Anche a distanza di tanto tempo questa poesia conserva la sua particolare forza narrativa ed immaginifica vivificata da una incredibile fede. Non a caso la Chiesa Cattolica lo annovera tra i suoi santi. Infatti Robert Southwell fu dichiarato santo da Paolo VI nel 1970.

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