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mercoledì 23 dicembre 2015

D-mannosio

D-mannosio

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Cos'è e come agisce

Il d-mannosio è uno zucchero semplice, ovvero un monosaccaride, cioè uno zucchero composto da una sola molecola (come il glucosio, il fruttosio, il galattosio e il galabosio). Una volta assorbito (cioè una volta che dall'intestino passa nel circolo sanguigno) non viene trasformato in glicogeno e quindi non viene accumulato nel fegato o in altri organi, ne' viene utilizzato dall'organismo, ma viene eliminato attraverso il rene raggiungendo concentrazioni elevate nelle vie urinarie nelle quali esplicherà i suoi effetti adesivi ai batteri qui presenti. Il d-mannosio infatti possiede un'elevata affinità per le lectine (le zampe) mannosio-sensibili di molti batteri.
I batteri, per poter scatenare la cistite (quindi l'infiammazione vescicale), devono attaccarsi alle pareti vescicali attraverso le lectine. Questa condizione è indispensabile perchè una cistite si manifesti. Se i batteri non si attaccano alle pareti vescicali non avremo infiammazione, non avremo dolore, non avremo cistite, ma semplice batteriuria, cioè presenza di batteri innocui nelle urine. La batteriuria non va trattata, se non in condizioni particolari come per esempio la gravidanza e la presenza di patologie renali.
Il d-mannosio, attaccandosi alle zampe dei batteri impedisce la loro adesione alle mucose urinarie. Per fare un esempio possiamo paragonare le lectine batteriche alla parte uncinata di un velcro e la vescica alla parte lanuginosa. L'adesione dei due è fortissima. Il mannosio presenta la stessa “lanetta” della vescica e riesce ad attaccarsi ai batteri prima che si attacchino altrove. Una volta uniti al d-mannosio i batteri non possono più aderire alla vescica e restano beanti nell'urina venendo eliminati attraverso la minzione. La capacità adesiva dei batteri al mannosio è superiore a quella degli stessi verso la vescica, pertanto il d-mannosio riuscirà a staccare anche i batteri già ancorati alla mucosa e a calamitare quelli penetrati in profondità. Per questo motivo nei primi periodi di assunzione di mannosio è facile, pur in assenza di sintomi, riscontrare urinocolture positive (e talvolta con cariche batteriche addirittura più alte del solito): perchè i batteri rilevati sono quelli che stiamo eliminando dalla vescica e l'assenza di sintomi dimostra che si tratta di innocua batteriuria e non di cistite.

Si è visto che nelle urine di molte donne affette da cistiti croniche manca o è scarsa la glicoproteina di Tamm Horsfall, che è prodotta dal rene e rilasciata nelle urine. Essa si lega alle lectine mannosio sensibili (di tipo1) dei batteri impedendone l'adesione alle pareti vescicali. Alcuni studi hanno dimostrato che topi sprovvisti di glicoproteina di Tamm Horsfall erano molto più suscettibili alle infezioni urinarie da parte di batteri provvisti di lectine di tipo 1, rispetto a topi con quantità normali di questa proteina nelle urine. La proteina di Tamm Horsfall è ricca di d-mannosio.

Anche le IgA (anticorpi presenti nelle secrezioni umane e quindi nelle urine, nella saliva, nei liquidi vaginali, ecc), come la proteina di Tamm Horsfall, inibiscono l'adesività dei batteri alle lectine di tipo 1.
La carenza di glicoproteine di Tamm Horsfall o di IgA potrà quindi essere compensata dall'assunzione di d-mannosio.



Il D-mannosio ha un'altra importante funzione. Essendo un importante componente della stessa mucosa vescicale, va a ricostituire lo strato protettivo (strato di GAG, ovvero GlucosAminoGlicani) laddove esso sia stato distrutto dalle molteplici infiammazioni, che hanno tolto protezione al tessuto sottostante, molto più delicato, rendendo la vescica molto più sensibile all'azione aggressiva di sostanze acide, sostanze irritanti, batteri e microtraumi meccanici (come quelli da rapporto sessuale). Ecco il motivo per cui anche persone affette da cistite non batterica e cistite interstiziale (quindi che non presentano batteri nelle urine) traggono giovamento dall'assunzione di d-mannosio.
E' stato dimostrato che il d-mannosio si lega non solo ai batteri, ma anche alle tossine che essi producono per danneggiare lo strato dei GAG e raggiungere lo strato di mucosa più profonda in cui poi si annidano.



Infine il d-mannosio inibisce anche la formazione del biofilm che molti batteri sono in grado di produrre. Il biofilm è una sostanza che avvolge il batterio stesso creandogli una potente corazza impenetrabile sia dagli elementi del nostro sistema immunitario, sia da numerosi antibiotici. I batteri pertanto restano attaccati alle pareti vescicali protetti dal loro scudo e in questa condizione sono in grado di restare silenti per poi riattivarsi dietro lo stimolo di fattori scatenanti causando la reinfezione. Il d-mannosio limita la formazione di questo biofilm rendendo i batteri più deboli non solo verso gli antibiotici, ma anche verso le nostre stesse difese immunitarie, che saranno in grado di affrontare l'infezione con maggiori probabilità di successo.

Rosanna Piancone ©




L'Ausilium

A luglio del 2008 è stato autorizzato e commercializzato “Ausilium”.

E' un prodotto composto da 500mg di d-mannosio, 400mg di Morinda Citrifolia (comunemente detta “Noni”) e bicarbonato di sodio.

Il Noni contiene elementi nutritivi importanti per il nostro organismo: vitamine, minerali, oligoelementi, enzimi, molecole complesse, co-fattori, steroli e 18 aminoacidi essenziali. La ricerca scientifica ha inoltre identificato nella Morinda Citrifolia la xeronina e la pro-xeronase. Questi sembrano essere i precursori di numerosissimi elementi del nostro organismo. La xeronina si trasforma in ciò che nel nostro organismo è carente andando a risolvere numerosi problemi causati da deficit diversi (ormonali, proteici, vitaminici, ecc). Probabilmente questo è il motivo per cui il Noni è indicato per moltissime patologie estremamente diverse tra loro.
Gli studi indicano che la Morinda Citrifolia produce effetti antidolorifici ed antinfiammatori, normalizza la rigenerazione cellulare, regolarizza l’azione del sistema immunitario ed ha proprietà antimicrobiche e cicatrizzanti

Questi effetti benefici, uniti alle proprietà del D-mannosio ne incrementano l'efficacia nel trattamento contro la Cistite sostenuta da Escherichia Coli.

Il bicarbonato di sodio consente l'alcalinizzazione dell'ambiente vescicale aumentando gli effetti benefici del D-mannosio,che necessita di alcalinità per agire al meglio. Inoltre riduce il danno che provoca l'acidità sulle pareti vescicali infiammate aumentandone le capacità difensive.

Per l'effetto sinergico di questi 3 elementi Ausilium offre benefici maggiori rispetto al d-mannosio puro o ad altri prodotti a base di d-mannosio in percentuali basse o inesatte o addirittura associato a mirtillo o simili sostanze acidificanti.



Le testimonianze (http://cistite.info/forum/viewforum.php?f=128) delle donne migliorate o addirittura guarite con l'Ausilium sono ormai moltissime.

Rosanna Piancone ©





Durata del trattamento

Quanto a lungo bisogna assumere Ausilium?

Questo dipenderà da diversi fattori: la durata della cronicità passata, la quantità ed il tipo di batteri presenti, gli eventuali danni subiti da uretra e vescica, la quantità di fattori scatenanti da eliminare, la capacità del vostro organismo di ripristinare i suoi equilibri affinchè riesca poi a difendersi autonomamente. Recuperare tutto ciò che il corpo ha perso dopo anni di cistiti ed antibiotici richiederà un po' di tempo e di attenzione. Da quanto appreso nelle pagine precedenti la cistite è solo un sintomo di una serie di fattori predisponenti di base. Finchè questi fattori non verranno rimossi o finchè gli equilibri persi (intestinale, vaginale, immunitario, muscolare, neurologico, ecc) non verranno ripristinati, i batteri continueranno a presentarsi in vescica, talvolta anche alternandosi (prima e. coli, poi klebsiella, poi proteus, poi enterococco, poi ancora e. coli). Ausilium agirà sui batteri, ma non sulle cause che portano i batteri nella vescica. Tuttavia essi saranno resi innocui, consentendo di non alimentare ulteriormente le cause scatenanti e di spezzare il circolo vizioso che farebbe degenerare sempre più il problema. Di conseguenza da sintomatica la terapia diventa nel tempo anche curativa.

E' quindi possibile che si presentino episodi di cistite nonostante l'utilizzo ma saranno sempre più lievi, diradati nel tempo e facilmente debellabili.
Inoltre è importante sapere che, nonostante l'assenza di batteri, probabilmente alcuni fastidi, soprattutto a livello uretrale e soprattutto serali impiegheranno maggior tempo a sparire, a causa dell'infiammazione ancora presente perché questa impiega molto più dell'infezione a passare, ma anche questi fastidi col tempo si affievoliranno fino a sparire. Ausilium permette di non assumere più antibiotici e ripristinare gradualmente la flora batterica intestinale, quella vaginale ed il sistema immunitario.




Rosanna Piancone ©

CONSIGLI NUTRIZIONALI PER LA CISTITE
  • L’Escheria Coli si nutre di zuccheri come lattosio e glucosio, quindi è importante ridurre ed evitare:latticinizuccheri farinacei(dolci, pasta, pane, frutta, snack);
  • Rispettare le giuste combinazioni alimentari per evitare fermentazioni e putrefazioni dove i batteri patogeni proliferano;
  • Rilassati: lo stress danneggia la flora batterica positiva favorendo quella negativa, inoltre spinge a mangiare e masticare male stimolando fermentazioni e putrefazioni intestinali;
  • Assumi yogurtkefir eprobiotici: ricchi di batteri buoni favoriscano il riequilibrio della flora intestinale;
  • Assumi  Vaccinium vitis idaea, Vaccinium MyrtillusUva Ursina.
MANNOSIO: IL PIU’ POTENTE RIMEDIO CONTRO LA CISTITE
Il mannosio è uno zucchero estratto dal legno di betulla o larice, fino a poco tempo fa venduto solo in America e ora disponibile anche in Italia. «Questo zucchero, una volta ingerito, passa velocemente nel sangue ed è poi filtrato dai reni, infine viene eliminato nelle vie urinarie», dice ilDott. Mauro Cervigni, urologinecologo presso l’ospedale San Carlo – Idi di Roma e contiuna «Una volta giunto nell’apparato urinario, riduce l’adesività dei batteri sulla parete della vescica, favorendone l’eliminazione attraverso la minzione».
“Per quattro anni ho cercato disperatamente soluzioni a questo problema testando senza nessun beneficio Le più svariate terapie, senza contare gli effetti che gli antibiotici avevano sull’organismo. Finche cominciai a contattare sul web donne che soffrivano dello stesso disturbo. Proposi loro di dividerci in gruppi e di provare una terapia diversa per ogni gruppo. Ci fu una massiccia adesione.
Il gruppo che usava il d-mannosio sembrava stare meglio: niente recidive nel 90% dei casi e quando ricomparivano, venivano debellate col solo uso di mannosio. Anch’io nel2006 ho guarito la mia ultima cistite in questo modo.» è la storia di Rosanna Piancone, infermiera professionale che gestisce il sito www.cistite.info con un forum aperto al pubblico.

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