Kalanchoe, un’altra pianta per la cura del Cancro
Il genere Kalanchoe raggruppa oltre 120 varietà di piante diverse, tutte facenti parte della famiglia delle Crossulacee. Molte di queste piante sono conosciute ed apprezzate in tutta Europa per la loro bellezza, così che vengono tenute in casa, o in giardino, esclusivamente come semplici piante ornamentali.In realta alcune varietà di Kalanchoe sono dotate di incredibili proprietà medicamentose, tant’è che da secoli vengono impiegate nella medicina popolare di diverse zone dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina per il trattamento di un largo ventaglio di patologie, incluso il Cancro.
In questo articolo approfondiremo le proprietà di tre particolari piante, portate di recente alla ribalta qui in Europa, da un famoso agricoltore e studioso spagnolo, Josep Pàmies, membro e fondatore della cooperativa agricola Dulce Revolución.
In Spagna Josep, insieme ad altri suoi collaboratori, coltiva moltissime varietà di piante officinali (cioè con proprietà utili per la salute dell’uomo). Tra queste c’è anche l’Aloe Arborescens, le cui foglie vengono impiegate dalla cooperativa per la preparazione della ricetta di Padre Romano Zago, che anche Josep consiglia ai malati sia per la prevenzione che per il trattamento del Cancro.
Oltre all’Aloe, all’interno dell’immensa serra in Catalogna, grande spazio è riservato a tre varietà di Kalanchoe, anch’esse secondo lo studioso, capaci di curare moltissime forme tumorali e a conferma di ciò sul sito ufficiale della coperativa dolcarevolucio.cat, sono riportate numerose testimonianze di guarigione dal Cancro di pazienti che hanno fatto uso delle foglie di questa pianta (tra poco scopriremo come).
Queste sono le tre varietà coltivate dalla cooperativa:
- Kalanchoe Daigremontiana (Bryophyllum daigremontianum) ;
- Kalanchoe Pinnata (Bryophyllum pinnatum);
- Kalanchoe Gastonis (Bryophyllum gastonis-bonnieri).
“Abbiamo tre piante che sono state provate per il cancro. Parlo di persone che non hanno nessuna speranza di vita: uno, o due mesi di vita. Siamo riusciti a far riprendere molti di loro, dove la chimica, la chemio e la radio si erano fermate, perché non c’era niente da fare. Abbiamo avuto casi di persone che hanno reagito in maniera positiva. Questa pianta è da provare, perché non ha provocato nessun problema a persone che la prendono da un anno, ma al contrario sono migliorate.In fondo all’articolo troverai anche il video dell’intervista.
Quindi la prendono con la fiducia che aumenterà le loro difese immunologiche e ridurrà i marcatori tumorali e i tumori poco a poco si dissolvono.”
Proprietà delle Kalanchoe
Le foglie delle Kalanchoe contengono: alcaloidi, glicosidi triterpenici, flavonoidi, steroidi, vitamine, sali minerali, enzimi e lipidi.Le foglie contengono inoltre un gruppo di sostanze chimiche chiamate bufadienolidi, che hanno suscitato l’interesse degli scienziati. Queste sostanze sono molto simili, per struttura ed attività, ad alcuni farmaci utilizzati per il trattamento clinico dell’insufficienza cardiaca congestizia e condizioni connesse. I bufadienolidi della Kalanchoe hanno dimostrato durante diversi studi clinici, di possedere una spiccata proprietà insetticida, antibatterica e soprattutto antitumorale. Uno degli studi pubblicati su Pubmed.
Sempre le foglie hanno anche proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie e vasodilatatorie che le rendono efficace nel trattamento di vari tipi di cancro, leucemia, lupus, miomi, complicanze polmonari e renali, diabete, bronchite, ulcere, ustioni e patologie della pelle.
Kalanchoe Daigremontiana
Il suo habitat naturale sono i paesi a clima tropicale, come l’India e il Madagascar, l’isola di cui la pianta è originaria. La Kalanchoe Daigremontiana è conosciuta con molti nomi, come “Madre di Migliaia“, per via dei numerosi figlioletti presenti sui margini delle foglie, “Aranto e “Spina dorsale del diavolo“.E’ caratterizzata da foglie carnose verdi, con macchie scure e allungate sulla pagina inferiore. I margini sono ricchi di piccoli germogli di nuove piantine, che si staccano facilmente e dopo aver toccato il suolo, sviluppano rapidamente le radici e danno vita ad una pianta indipendente. Questa sua caratteristica la rende particolarmente “prolifica”, tant’è che in molti paesi è considerata alla strenua di una vera e propria pianta infestante.
UTILIZZI
Nella medicina tradizionale il succo di Kalanchoe Daigremontiana è un rimedio per la diarrea e “tutti i tipi di febbre”. Un unguento preparato con il succo fresco delle foglie mescolato ad olio o a burro di karitè può esseere utilizzato esternamente per il trattamento di ascessi, bruciature, ulcere e ferite. L’unguento, così preparato, ha azione antiemorragica, antinfiammatoria e cicatrizzante.
Per uso interno Josep Pàmies la consiglia per la cura del cancro e in combinazione con l’assunzione di stevia, una pianta dalle foglie più dolci dello stesso zucchero, viene consigliata per la cura del diabete.
Alcune immagini:
Kalanchoe Pinnata
In Europa è conosciuta anche come “La pianta di Goethe“, tant’è che questa era la pianta preferita del famoso scrittore e poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe, vissuto a cavallo tra il ‘700 e l’800. Il poeta era anche un grandissimo studioso e appassionato di botanica e sembra che tra tutte le piante, fosse particolarmente interessato alla Kalanchoe Pinnata, che era solito regalare agli amici quando venivano a trovarlo nella sua dimora.La Kalanchoe Pinnata è originaria del Madagarscar ed oggi è ampiamente diffusa in quasi tutte le zone a clima sub-tropicale e tropicale: America Latina, India, Nuova Zelanda, Australia, isole Galapagos, Polinesia, Hawaii, ecc.. In molti di questi posti è considerata una vera e propria pianta infestante, in altre invece viene molto apprezzata per le sue notevoli proprietà medicamentose.
UTILIZZI
In ogni zona del Mondo questa pianta trova impieghi differenti:
In Trinidad e Tobago le foglie della Kalanchoe Pinnata vengono impiegate come rimedio per l’ipertensione. In parecchie zone del Sud America si prepara una bevanda tramite la spremitura del succo delle foglie per la cura del raffreddore, della tosse, della febbre, delle bronchiti e in generale di tutte le problematiche delle vie respiratorie. Schiacciato viene utilizzato esternamente, come impiastro, per la cura di diverse affezioni della cute: ferite, ustioni, ulcere, dermatiti, nonché per contusioni interne e per accellerare la guarigione delle fratture ossee. In Messico viene utilizzata per curare i disordini mestruali, in particolare quando il mestruo è troppo abbondante, dato che le foglie hanno proprietà antiemorraggiche. In India, nella medicina tradizionale Ayurvedica, è impiegata in caso di vomito e diarrea, nonché per uso esterno in caso di puntura d’insetti e morsi di serpenti.
Nella video-intervista Josep Pàmies il consumo di foglie di Kalanchoe Pinnata soprattutto per la cura del cancro e delle malattie psichiche, come gli attacchi di panico e la schizofrenia.
Alcune immagini:
Kalanchoe Gastonis-bonnieri
Anche la Kalanchoe Gastonis-bonnieri, come le altre due varietà, è nativa della grande isola Africana, il Madagascar. In seguito, con la tratta degli schiavi, è stata importata anche nel sud America, dove oggi è naturalizzata e ampiamente diffusa. La pianta prende il nome dal suo scopritore, il botanico francese Gaston Bonnier. Si distingue dalle altre varietà per le foglie molto più grandi.UTILIZZI
Questa varietà è divenuta celebre soprattutto in Paraguay, Venezuela, Perù, ed Equador, dove è conosciuta con l’appellativo di Dulcamara, che significa agrodolce.
In particolare è in Equador che grazie a un’azienda agricola, “La Dulcamare”, il suo utilizzo si sta diffondendo a macchia d’olio, sia per la prevenzione e per la cura del cancro e di tante altre patologie. Tramite Youtube sono state raccolte alcune testimonianze importanti di persone che hanno curato il cancro assumendo estratti di Kalanchoe Gastonis, o consumando direttamente le foglie. Qui trovate alcuni video in spagnolo (anche se non sai la lingua, si capisce abbastanza bene).
Nella sua video-intervista il sig. Josep Pàmies consiglia di utilizzare questa pianta per la cura del Cancro.
Alcune immagini:
Come usare le piante
Le Kalanchoe agiscono a 360° sul nostro organismo, pertanto il loro spettro di azione è davvero molto ampio e ancora non si sa esattamente in quante e quali patologie queste piante possono trovare impiego.Per ora possiamo attingere dall’esperienza tramandataci dalla medicina popolare dei paesi dove le Kalanchoe hanno trovato un largo utilizzo per il trattamento e il medicamento di queste patologie. Tra queste possiamo elencare le seguenti: cancro, cancrena e ferite profonde, infezioni e ustioni, ascessi, punture di insetto o morsi di animali, reumatismi, artrite, infiammazioni di vario tipo, ipertensione, diabete, coliche renali, diarrea e malattie della pische (schizofrenia, ansia e attacchi di panico).
Per il trattamento di queste patologie vengono sempre impiegate le foglie (i fiori invece sono tossici), che possono essere utilizzate sia per via interna che per via esterna.
Ecco come:
Per uso esterno
Le foglie di Kalanchoe vanno schiacciate fino ad ottenere un impiastro. Oppure, in alternativa, si possono spremere le foglie fino ad ottenere il succo, che andrà mescolato ad un olio vegetale, in modo da ottenere una sorta di unguento da applicare sulla parte malata (ustione, ferita, cancrena, ecc..).Utilizzata in questo modo la foglia di Kalanchoe ha una potente azione antinfiammatoria, antiemmoragica ed astringente.
Per uso interno
In questo caso le foglie si mangiano. Hanno un gusto leggermente acidulo, ma tutt’altro che sgradevole. Si possono mangiare crude da sole, oppure in insalata. Josep Pàmies consiglia di non superare i 30 g di foglie al giorno (più o meno un pezzo di foglia delle dimensioni di una carta di credito). Le foglie possono essere assunte anche spremute e bevute a mo’ di succo.In alternativa è possibile utilizzare le foglie di Kalanchoe per la preparazione di un infuso. In questo caso si usa un cucchiaino di foglie di Kalanchoe per una tazza d’acqua (250 ml). Josep consiglia di bere tre infusi al giorno prima di ogni pasto.
Josep consiglia anche di consumare le foglie di Kalanchoe, nelle quantità indicate, tutti i giorni, ma di fare una pausa ogni mese per almeno 2 settimane. Nel frattempo nulla ti impedisce di proseguire con altre cure, come con l’utilizzo dell’Aloe secondo la ricetta di Padre Zago, di tisane, o di altri rimedi naturali o non.
Controindicazioni
Nel consumo di questa pianta bisogna utilizzare alcune precauzioni, in quanto non è totalmente priva di effetti collaterali.- E’ sconsigliato l’uso in gravidanza, in quanto può provocare contrazioni uterine;
- E’ sconsigliato l’utilizzo per lunghi periodi di tempo. In genere è meglio attenersi alla regola dei 30 giorni e 15 giorni di pausa, per poi riprendere il trattamento;
- Tutte le piante del genere Kalanchoe contengono bufadienolidi, che sono glicosidi cardiaci. Per cui nei pazienti che sono affetti da malattie cardiache o che in passato ne hanno sofferto, è caldamente consigliato un consulto medico;
- Gli studi clinici condotti sulle piante di Kalanchoe indicano che i suoi componenti possono essere tossici sull’organismo se si supera un dosaggio pari a 5 grammi giornalieri per kg di peso. In una persona che pesa 60 kg il limite sarebbe dunque di 300 g di foglie di Kalanchoe al giorno, un dosaggio che è comunque 10 volte superiore a quello consigliato da Josep Pàmies, ovvero 30 g al giorno.
Video di Josep Pàmies
Questi sono i due video dove l’agricoltore spagnolo, Josep Pàmies, ci parla delle tre varietà di Kalanchoe sopra elencate, descrivendone le proprietà e gli utilizzi per la cura e di diverse patologie, tra cui il cancro.Il primo video dura poco meno di 3 minuti, è in lingua spagnola, con sottotitoli in italiano.
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