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martedì 13 giugno 2017

SEDUM TELEPHIUM: “L’ERBA DELLA MADONNA”,

SEDUM TELEPHIUM:
 “L’ERBA DELLA MADONNA”
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… In questi giorni mi è venuto in mente un pensiero: non ho mai chiesto alla mia mamma, “Ma chi te l’ha detto dell’erba della Madonna?” E purtroppo non glielo posso più chiedere. 
Ma a chi raccontarla? Forse ho provato a raccontarla ai miei colleghi chirurghi, ma non ricordo che gli abbiano dato peso… 
(Dr. Sergio Balatri in "un'avventura straordinaria a pag.10)

Questo è il chiaro esempio in cui a fare la scienza è l’antica tradizione popolare tramandata nei secoli.
Il passaparola di antichi rimedi di cui non si conosceva l’esatto meccanismo d’azione, ma si sapeva che funzionavano e questo bastava, può portare a sorprendenti scoperte nel campo scientifico, come nel caso del ‘Sedum Telephium’, pianta erbacea perenne dalle foglie carnose, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, alla quale la medicina popolare riconosce virtù emollienti, antiinfiammatorie, antidolorifiche e cicatrizzanti.
Viene anche coltivata a scopo ornamentale.

Il nome ‘Telephium’ deriva dalla mitologia: Telefio era un re, colpito dalla lancia di Achille, che gli aveva procurato una ferita, che non rimarginava mai. Il Sedum telephium ha la proprietà di guarire lesioni, che in alcuni casi potrebbero richiedere addirittura un intervento chirurgico.
Esistono numerose sottospecie di questa pianta, ma quella che da sempre è stata utilizzata in medicina popolare è la sottospecie maximum.

Fu un monaco di Vallombrosa, Fulgenzo Vitman, docente anche di botanica farmaceutica, a descrivere per primo le proprietà curative della pianta. E nel 1770 infatti scriveva:
“ulcera detergit, ad cicatricem perducit, tumorem suppurationem promovet et dolores mitigat”
Quindi “deterge, favorisce la cicatrizzazione, rimuove la suppurazione e riduce il dolore”, ma ancora oggi, dopo oltre 300 anni, non è stata trovata una preparazione farmaceutica migliore della stessa foglia fresca applicata direttamente sulla lesione!
Anche se l’uso popolare la indica come “Erba da giraditi” solo Linneo ne specifica questo uso (Paronychia) nella sua Materia Medica del 1773.

Meccanismo d'azione 

Le foglie della pianta fresca, private della cuticola della faccia inferiore, vengono poste sopra le piaghe o ulcere o comunque la sede dell'infiammazione, e questa ne favorisce la detersione, favorendone la cicatrizzazione in quanto stimola il processo di granulazione a partire dai bordi. Nei processi infettivi favorisce la flogosi suppurativa, richiamando tutti gli elementi della serie bianca, responsabili dei processi di difesa. Il ultimo, ma è certamente l'aspetto più importante per il paziente, calma il dolore. Responsabili di queste attività sono i polisaccaridi ed i polifenoli presenti nelle foglie. 
In una parola: “modulatore del processo infiammatorio”.

A suscitare l’interesse della ricerca scientifica su questa piccola pianta furono le meritevoli intuizioni del dott. Sergio Balatri, medico e aiuto chirurgo (ora in pensione) che ha dedicato la sua vita alle emergenze del Pronto Soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze.
Il Dottor Balatri ha pubblicato alcuni lavori scientifici sull'argomento, ed è attualmente segretario dell'Associazione San Giovanni di Dio (Firenze)
La sua esperienza personale fu fondamentale nell’indirizzare la sua dedizione verso la cosiddetta “Erba della Madonna”.
Partendo dai suoi ricordi dell’infanzia di quando la madre gli applicò una foglia di questa pianta per curare il cosiddetto giradito, il dott. Balatri, verso la fine degli anni ’70, osò sperimentare un “battuto” di foglie su ferite, anche molto gravi, di alcuni pazienti che si presentarono al pronto soccorso di Firenze, dove era il Medico di Guardia.
Eclatante, per non dire straordinario, fu il caso del giovane calzolaio che si ferì il polpastrello di una mano con una lesina e guarì dopo una decina di giorni in seguito all’impacco ripetuto giorno per giorno di una foglia fresca di Sedum, privata della pellicola della pagina inferiore e applicata sulla zona lesa.
Nonostante gli immancabili dissensi dei suoi colleghi medici, dopo un altro caso di osteite (processo infiammatorio a carico del tessuto osseo di natura microbica) guarito dal dottor Balatri attraverso l’applicazione delle foglie dell’erba della Madonna, la pianta acquistò una grande visibilità ed interesse anche nel mondo della ricerca scientifica.

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Proseguendo la strada di Balatri nell’utilizzo del Sedum nel trattamento di ferite molto importanti, ascessi, fistole ed eritemi, numerosi gruppi di ricerca si dedicarono a una serie di studi e pubblicazioni atte a confermare le proprietà cicatrizzanti di questa pianta, molto diffusa in tutto il territorio nazionale.
In seguito a numerose sperimentazioni condotte principalmente tra l’Università di Firenze e di Siena, furono individuati nei flavonoidi e nei polisaccaridi contenuti nelle foglie, i principali costituenti chimici dotati di attività farmacologica.
Tuttavia è importante sottolineare di come sia tutto il fitocomplesso, ossia l’insieme delle molecole contenute nella pianta, a fare del Sedum telephium uno straordinario rimedio cicatrizzante.
La sua principale potenzialità risiede nella sinergia tra la proprietà batteriostatica, antinfiammatoria, antiossidante e riepitelizzante.
Grazie a queste azioni, l’applicazione delle foglie sulla ferita, permette di mantenerla priva di infezioni, inibisce l’accumularsi delle specie radicaliche dell’ossigeno, tipiche in caso di infiammazione, modula la risposta infiammatoria e promuove la proliferazione dei fibroblasti e la produzione di collagene, elementi fondamentali nella ricostruzione tissutale.

Il Dottor Balatri utilizzava tradizionalmente le foglie, private dalla cuticola inferiore, in impacco.
Lo svilupparsi della tecnica farmaceutica ha permesso poi di realizzare delle preparazioni più stabili e riproducibili quali un gel a base di succo di Sedum ed un estratto secco derivante dall’estrazione in acqua delle foglie fresche spremute.
Le foglie migliori da utilizzare sono quelle raccolte tra luglio ed agosto, quando la pianta inizia a fiorire.
Si consiglia di lavare, asciugare e porre le foglie in un contenitore ermetico all’interno del congelatore.
Lo stesso Balatri osservò come la foglia, una volta scongelata, sia molto più utile ed efficace poiché lo scongelamento oltre a facilitare la rimozione della pellicola dalla pagina inferiore, provoca la rottura delle cellule del parenchima, determinando la fuoriuscita dei principi attivi direttamente sulla superficie da trattare.
In questo modo si assicura anche la disponibilità del rimedio, ricco di principi attivi, per tutto l’anno.
Se si utilizza la foglia fresca il tutto avviene ugualmente ma con più lentezza quindi sarà necessario un trattamento più prolungato nel tempo.

Dall’utilizzo che se ne faceva nella tradizione popolare, alle grandiose intuizioni di Balatri e alle successive sperimentazioni effettuate, è possibile considerare il Sedum telephium un semplice ma straordinario cicatrizzante naturale efficace nel trattamento di ferite, ulcere, giraditi, ascessi, dermatiti, ustioni e anche nel favorire la fuoriuscita di corpi estranei sottocutanei.

INDICAZIONI

Le attuali indicazioni sono rappresentate in particolare dalla piccola patologia chirurgica ambulatoriale e sono state definite dal dottor Sergio Balatri, l'Autore moderno che come detto ha riscoperto le virtù terapeutiche dell'Erba della Madonna, e che ha in assoluto la maggiore esperienza nel suo impiego nella pratica clinica ospedaliera.

Ascessi (anche glutei)
Aumenti di volume gengivale
Bartolinite (Bartholinitis)
Calli
Cisti sebacee suppuranti
Complicazioni di ferite
Corpi estranei sottocutanei
Difetti di cicatrizzazione
Fistole sottocutanee (es. fistola toracica da osteite costale recidiva)
Foruncoli
Idroadenite (ascellare)
Ipercheratosi (ipercheratosi plantare psoriasica)
Mastiti
Osteiti piccole ossa
Patereccio periungueale (giradito)
Punture di insetti
Seno pilonidale
Radiodermiti
Tendiniti
Ulcere trofiche flebostatiche delle gambe
Ustioni II grado profondo e III grado

Le proprietà terapeutiche della pianta sono ottime anche in caso di psoriasi, ma su questa patologia si deve agire dall’interno, ci si deve necessariamente detossicare e ricondizionare l'intestino
Il problema scatenante della psoriasi è sicuramente una forte intossicazione abbinata ad una pessima ossigenazione tissutale data anche e probabilmente da un ciclo di Krebs bloccato (il ciclo di respirazione cellulare). 
Per risolvere quindi la psoriasi i passaggi sono tre : 
1) Disintossicazione 2) Pulizia intestinale 3) Respirazione e poi l'aggiunta dell'utilizzo della pianta della Madonna.
Scarica gratis la Guida Metodo MC per un intestino sano:
http://www.sostanzeprofessionali.it/download/Guida-per-un-intestino-sano.pdf

APPLICAZIONE

In fitoterapia è possibile utilizzare la pianta medicinale secondo varie modalità estrattive, e questo in relazione al tipo di sostanze che vogliamo estrarre ed utilizzare ai fini curativi. Esistono tuttavia dei limiti oggettivi della tecnologia farmaceutica. Talvolta infatti non è possibile estrarre i principi attivi più utili oppure non è possibile mantenerli attivi nel tempo, ad esempio dentro ad una capsula per uso orale o in un gel per uso esterno (nome commerciale: KOS Sedum maximum gel).

La pianta viene utilizzata soltanto fresca oppure congelata: tutte le altre preparazioni, dalle tinture agli estratti di vario tipo, usati in creme, unguenti o lozioni, sono risultati pressoché totalmente inutili! 
E' pertanto una pianta da tenere in giardino, anche a scopo ornamentale, da usare al bisogno per la piccola patologia chirurgica accidentale domestica. 
Sono molte le persone che incominciano a metterla nei balconi e nei giardini. Basta farsi regalare un rametto e la si riproduce per talea. La si trova anche nei boschi, nei vivai e su internet.  
La piantina può esser messa a dimora, anche esposta al sole, e le foglie devono essere raccolte nel periodo di giugno-luglio, staccate una ad una, lavate, asciugate e messe nel congelatore. Quando servono, dopo 5 minuti di esposizione a temperatura ambiente si asporta la pellicola della pagina inferiore e si applicano sulla zona interessata, ricoprendole con un cerotto adesivo. Le foglie devono essere rimosse e sostituite dopo un periodo di 12-24 ore.

Cautele 
Talvolta si verificano reazioni dermatitiche, nel qualcaso la pelle deve essere medicata con pomata all'ossido di zinco.

Esiste in commercio un cerotto di grande dimensione con supporto: il Fixomull della ditta Beiersdorf che si adatta perfettamente sia a contenere le foglie e anche il battuto disponibile anche in forma stretch ancora più adattabile e sovrapponibile.

DOVE TROVARE LE PIANTINE:

IL BRUCO presso il N.O. San Giovanni di Dio
Via di Torre Galli 3 - tel 055.7192379 (ore 8,30 -13,30)

Smorti Pinzauti Piera - Via Barni 3/a (Galluzzo Firenze)
Tel. 055.2047185

Sig.ra Sabrina (coltivatrice)
Firenzuola (Fi)
cell. 366.4151430  

ALBRIGI LUIGI srl
Via Tessara, 1 - 37023 Stallavena (VR)
Tel. +39 045.86.50.250 
info@albrigiluigi.com
http://www.inherba.it/

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FONTI e APPROFONDIMENTI:

Sergio Balatri: un’avventura straordinaria
… In questi giorni mi è venuto in mente un pensiero: non ho mai chiesto alla mia mamma, “Ma chi te l’ha detto dell’erba della Madonna?” e non glielo posso più chiedere.
Ma a chi raccontarla? Forse ho provato a raccontarla ai miei colleghi chirurghi, ma non ricordo che gli abbiano dato peso… 
LEGGI: www.societabotanicaitaliana.it/uploaded/1794.pdf

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Broschure dell'Associazione San Giovanni di Dio sulla pianta a cura del dr Sergio Balatri 
http://www.asgdd.it/pieghevole_2006.pdf

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Associazione San Giovanni di Dio
Borgo Ognissanti 20 - 50123 Firenze
Tel/seg/fax 055.218839
http://www.asgdd.it/
e-mail sgd@dada.it

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Erba della Madonna, una pianta per la chirurgia
L’articolo è di Fabio Firenzuoli, Direttore del Centro di Medicina Naturale, Scuola di Fitoterapia clinica, Ospedale S. Giuseppe, Empoli
http://www.uominicasalinghi.it/intrattenimento-consigli/erba-della-madonna-una-pianta-per-la-chirurgia/

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Erba della Madonna, la farmacia sul tuo balcone
http://www.medicitalia.it/blog/medicine-non-convenzionali/958-erba-madonna-farmacia-balcone.html

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Sedum Telephium: “ l’erba della Madonna”, potente cicatrizzante naturale
http://www.inherba.it/sedum-telephium-lerba-della-madonna-potente-cicatrizzante-naturale/

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REDAZIONE
The Cancer Magazine
Venerdi 14 agosto 2015
Di admin P.M.