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domenica 8 aprile 2018

RICERCA Nuovi studi indagano il ruolo di microbi e batteri nella psoriasi


Nuovi studi indagano il ruolo
di microbi e batteri nella psoriasi

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di Vera Martinella

 www.corriere.it



Lo studio più recente è opera di ricercatori dell’Università della California, School of Medicine di San Diego: hanno identificato alcuni batteri (un ceppo di Staphylococcus epidermidis, comune sulla pelle umana sana) che paiono proteggere dal più temibile cancro cutaneo, il melanoma. Ma alterazioni nelle colonie di microbi che vivono sulla nostra epidermide sono state collegate a diverse altre malattie, compresa la psoriasi, e si fa strada l’idea che una terapia «a base microbica» potrebbe essere offerta ai pazienti in un prossimo futuro.

Il possibile ruolo di microbi, funghi e batteri nella psoriasi
Il ruolo cruciale dei batteri buoni
Certo è che diversi team di scienziati sono al lavoro per capire come il microbioma condizioni la salute e che ruolo abbia nella comparsa di svariate patologie, con l’obiettivo di manipolarlo a nostro favore. Innanzi tutto è necessario chiarire che il microbiota è l’insieme dei microrganismi (batteri) presenti nell’intestino. L’insieme dei geni dei microrganismi stessi forma il microbioma. Il microbiota di un individuo si insedia a partire dalla nascita, nei primi 4-36 mesi di vita, a seguito del contatto con i genitori e l’ambiente esterno e contemporaneamente allo sviluppo di un sistema immunologico intestinale. «Durante l’evoluzione l’essere umano ha stretto un patto con i microbi buoni che lo hanno colonizzato in numero forse addirittura superiore a quello delle nostre cellule - dice Mario Cristofolini, dermatologo e presidente dell’Istituto G.B. Mattei per la ricerca termale -: in un rapporto di simbiosi noi offriamo loro un ambiente adeguato per la loro crescita e in cambio loro ci aiutano a digerire, ad assorbire energia, ci difendono contro gli agenti patogeni e infine addestrano il nostro sistema immunitario».
In particolare è ormai documentato da numerosi studi scientifici il rapporto tra le caratteristiche del microbiota intestinale e malattie quali quelle dell’apparato digerente, autoimmuni, dismetaboliche e anche alcuni sottotipi di tumori. Ma che legame c’è fra batteri e psoriasi? «Ci sono evidenze che anche la psoriasi sia condizionata dal microbiota intestinale, in particolare nella sua forma artropatica - spiega Cristofolini -. Meno indagato è il microbiota della pelle, anche se sono comparse le prime ricerche che segnalano un rapporto tra microbiota cutaneo, dermatite atopica, acne rosacea e psoriasi. Recenti studi realizzati per le Terme di Comano dal Centro di Biologia Integrata dell’Università di Trento, sotto la direzione del professore di Metagenomica computazionale Nicola Segata, hanno evidenziato che la cute psoriasica risulta avere una minore diversità rispetto alla cute sana e inoltre presenta una diversa proporzione dei vari microrganismi, ma soprattutto la presenza di ceppi microbici, batteri e funghi in parte sconosciuti». 
L’ipotesi di una terapia «a base microbica»
L’ipotesi è che questi ceppi microbici, batteri e funghi potrebbero essere la concausa della disregolazione della tolleranza immunitaria che è alla base della malattia psoriasica.Tecnicamente, infatti, la psoriasi è dovuta a un ricambio troppo veloce delle cellule della pelle e un ruolo di primo piano, in questo senso, è certamente svolto dal sistema immunitario. «Da qui l’ipotesi che ripristinare la biodiversità microbica della cute possa favorire la guarigione delle chiazze - conclude l’esperto -: un trattamento come quello termale (in riferimento anche al fatto che nell’acqua termale di Comano sono presenti batteri capaci di attività antinfiammatoria e immuno-modulante, come dimostrato dagli studi di Olivier Jousson, microbiologo dell’Università di Trento) potrebbe essere in grado di riequilibrare la popolazione microbica cutanea. Si apre oggi, quindi, un nuovo capitolo nella terapia delle malattie cutanee e della psoriasi: l’idea è quella di seguire un percorso che parte dall’eliminazione dei microrganismi anomali e la loro sostituzione con la flora batterica caratteristica della pelle normale. Le esperienze del trapianto del microbiota in malattie come la colite da Clostridium difficile ha dato dei risultati molto incoraggianti. È quindi realizzabile, nel futuro, una terapia “a base microbica” che ristabilisca il microbiota normale della pelle anche nelle malattie cutanee, e in particolare nella psoriasi».

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