Mia carissima nemica, quante litigate sul Nulla
***
Atea
dalla grande onestà intellettuale, a Dio preferì un atto di fede nel
nichilismo. Credeva in una tecnologia interamente dedicata al progresso e
al benessere dell'Uomo
Atea
dalla grande onestà intellettuale, a Dio preferì un atto di fede nel
nichilismo. Credeva in una tecnologia interamente dedicata al progresso e
al benessere dell'Uomo
Il
più bel ricordo che ho di Margherita Hack è quando a Siena mi disse che
preferiva il Nulla.Eravamo entrambi ospiti dell’Arcivescovo di Siena,
monsignor Gaetano Bonicelli, che aveva deciso di dar vita a una serie
di incontri tra scienziati, uno credente e l’altro ateo.
La serie veniva aperta da noi due. La Chiesa
Universitaria era stracolma. Attacca lei e spiega i motivi per cui non
poteva credere in Dio. Nel mio intervento spiego i motivi per cui io
credevo (e credo) in Dio.
Ed ecco come viene fuori il Nulla. Il messaggio che viene dalla Scienza- dicevo e dico- è che esiste una Logica Rigorosa cui il mondo deve obbedire, dall’universo subnucleare all’universo fatto con stelle e galassie. La professoressa Hack lavora studiando l’universo fatto con stelle e galassie. Io lavoro invece studiando l’universo subnucleare, le cui leggi e regolarità sono necessarie per capire che cos’è una stella. E infatti il mistero del Sole ha resistito fino a quandoa metà degli anni ’40 del secolo scorso - non è stato capito che cos’è una stella.
Se l’uomo avesse continuato a osservare sempre meglio le stelle, ancor oggi non sapremmo che cos’è una stella. La luce che emette il nostro sole è un fenomeno che avviene sulla superficie di una stella. Perché non si spegne né esplode ce lo dicono le leggi dell’universo subnucleare. Il sole è infatti una candela a fusione nucleare. Non si spegne in quanto ha una valvola di sicurezza perfetta. Questa valvola è la cosiddetta carica debole (da non confondere con la carica elettrica) la cui prima misura di alta precisione è stata fatta al Cern dal mio gruppo. La candela nucleare non esplode in quanto essa si raffredda perfettamente emettendo neutrini. Il sole brilla più di neutrini che di luce. Che dovesseroesistere i neutrini non lo aveva capito nessuno fino a metà del secolo scorso. Adesso, grazie ai lavori fatti con la macchina del Cern ( Lep), è fuori discussione che esistono tre tipi di neutrini. Il fisico che ha proposto l’esistenza del terzo tipo di neutrini facendo i primi esperimenti al Cern è colui che dice all’amica Hack:se l’universo subnucleare non fosse retto da una logica rigorosa io sarei disoccupato. Non saprei cosa fare domani. Né avrei mai potuto far niente nella mia carriera di fisico impegnato a decifrare la logica scritta nel libro della natura. Se c’è una logica deve esserci un Autore. Ecco perché io credo in Colui che ha fatto il Mondo. L’ateismo nega l’esistenza dell’Autore. Negare l’esistenza di questa logica corrisponde a negare l’esistenza della Scienza. L’ateismo non sa dimostrare com’è possibile l’esistenza di una logica senza che ci sia Colui che di questa logica è l’Autore. Ecco perché io dico che l’ateismo non è atto di ragione ma di fede nel Nulla.
A questo punto Margherita chiede il microfono all’arcivescovo e dice: «Sono d’accordo con ciò che ha detto il professore Zichichi. Io, Margherita Hack, preferisco l’atto di fede nel Nulla all’atto di ragione che mi porterebbe a credere in Dio».In molte occasioni ho citato come esempio di onestà intellettuale questa affermazione di Margherita Hack. Iddio solo sa quanto ci sia oggi bisogno di onestà intellettuale.
La crisi di questi anni porta alla mia memoria i tempi della Guerra Fredda. Ci legava l’utopia di una Scienza senza segreti e senza frontiere. C’è un solo modo perché questa utopia possa diventare realtà: chiudere i laboratori segreti. A metà degli anni Ottanta, avvenne a Ginevra un evento senza precedenti, Margherita Hack mi telefonò dicendo che era felice per quanto aveva appreso. A Ginevra, Reagan e Gorbachev si impegnavano a smantellare i laboratori segreti. I capi delle due superpotenze avevano tradotto in un’azione concreta quanto sostenuto nel Manifesto di Erice. La Cultura dominante accusava noi scienziati di essere i veri responsabili del pianeta imbottito con bombe nucleari, nonostante il Manifesto di Erice fosse stato firmato da diecimila scienziati di 115 nazioni.
Margherita Hack era con noi nel sostenere che le grandi conquiste della Scienza e le conseguenti invenzioni tecnologiche possono dar vita a tecnologie interamente dedicate al benessere e al progresso civile e sociale soltanto se si smantellano i laboratori che lavorano a porte chiuse. Bisogna distinguere nettamente la Scienza dalla Tecnica. Noi scienziati abbiamo la responsabilità delle scoperte scientifiche. La responsabilità di privilegiare le invenzioni tecnologiche pericolose per la vita e il rispetto dei valori su cui si fonda una società libera, democratica e civile, è del potere politico ed economico. Affinché le scoperte scientifiche siano interamente dedicate al benessere e al progresso civile e sociale è necessario che l’utopia della scienza senza segreti e senza frontiere diventi realtà.
Margherita Hack è un esempio di onestà intellettuale e di forte impegno per la più civile delle battaglie culturali: scienza senza segreti e né frontiere.
L'astrofisica Margherita Hack
Ed ecco come viene fuori il Nulla. Il messaggio che viene dalla Scienza- dicevo e dico- è che esiste una Logica Rigorosa cui il mondo deve obbedire, dall’universo subnucleare all’universo fatto con stelle e galassie. La professoressa Hack lavora studiando l’universo fatto con stelle e galassie. Io lavoro invece studiando l’universo subnucleare, le cui leggi e regolarità sono necessarie per capire che cos’è una stella. E infatti il mistero del Sole ha resistito fino a quandoa metà degli anni ’40 del secolo scorso - non è stato capito che cos’è una stella.
Se l’uomo avesse continuato a osservare sempre meglio le stelle, ancor oggi non sapremmo che cos’è una stella. La luce che emette il nostro sole è un fenomeno che avviene sulla superficie di una stella. Perché non si spegne né esplode ce lo dicono le leggi dell’universo subnucleare. Il sole è infatti una candela a fusione nucleare. Non si spegne in quanto ha una valvola di sicurezza perfetta. Questa valvola è la cosiddetta carica debole (da non confondere con la carica elettrica) la cui prima misura di alta precisione è stata fatta al Cern dal mio gruppo. La candela nucleare non esplode in quanto essa si raffredda perfettamente emettendo neutrini. Il sole brilla più di neutrini che di luce. Che dovesseroesistere i neutrini non lo aveva capito nessuno fino a metà del secolo scorso. Adesso, grazie ai lavori fatti con la macchina del Cern ( Lep), è fuori discussione che esistono tre tipi di neutrini. Il fisico che ha proposto l’esistenza del terzo tipo di neutrini facendo i primi esperimenti al Cern è colui che dice all’amica Hack:se l’universo subnucleare non fosse retto da una logica rigorosa io sarei disoccupato. Non saprei cosa fare domani. Né avrei mai potuto far niente nella mia carriera di fisico impegnato a decifrare la logica scritta nel libro della natura. Se c’è una logica deve esserci un Autore. Ecco perché io credo in Colui che ha fatto il Mondo. L’ateismo nega l’esistenza dell’Autore. Negare l’esistenza di questa logica corrisponde a negare l’esistenza della Scienza. L’ateismo non sa dimostrare com’è possibile l’esistenza di una logica senza che ci sia Colui che di questa logica è l’Autore. Ecco perché io dico che l’ateismo non è atto di ragione ma di fede nel Nulla.
A questo punto Margherita chiede il microfono all’arcivescovo e dice: «Sono d’accordo con ciò che ha detto il professore Zichichi. Io, Margherita Hack, preferisco l’atto di fede nel Nulla all’atto di ragione che mi porterebbe a credere in Dio».In molte occasioni ho citato come esempio di onestà intellettuale questa affermazione di Margherita Hack. Iddio solo sa quanto ci sia oggi bisogno di onestà intellettuale.
La crisi di questi anni porta alla mia memoria i tempi della Guerra Fredda. Ci legava l’utopia di una Scienza senza segreti e senza frontiere. C’è un solo modo perché questa utopia possa diventare realtà: chiudere i laboratori segreti. A metà degli anni Ottanta, avvenne a Ginevra un evento senza precedenti, Margherita Hack mi telefonò dicendo che era felice per quanto aveva appreso. A Ginevra, Reagan e Gorbachev si impegnavano a smantellare i laboratori segreti. I capi delle due superpotenze avevano tradotto in un’azione concreta quanto sostenuto nel Manifesto di Erice. La Cultura dominante accusava noi scienziati di essere i veri responsabili del pianeta imbottito con bombe nucleari, nonostante il Manifesto di Erice fosse stato firmato da diecimila scienziati di 115 nazioni.
Margherita Hack era con noi nel sostenere che le grandi conquiste della Scienza e le conseguenti invenzioni tecnologiche possono dar vita a tecnologie interamente dedicate al benessere e al progresso civile e sociale soltanto se si smantellano i laboratori che lavorano a porte chiuse. Bisogna distinguere nettamente la Scienza dalla Tecnica. Noi scienziati abbiamo la responsabilità delle scoperte scientifiche. La responsabilità di privilegiare le invenzioni tecnologiche pericolose per la vita e il rispetto dei valori su cui si fonda una società libera, democratica e civile, è del potere politico ed economico. Affinché le scoperte scientifiche siano interamente dedicate al benessere e al progresso civile e sociale è necessario che l’utopia della scienza senza segreti e senza frontiere diventi realtà.
Margherita Hack è un esempio di onestà intellettuale e di forte impegno per la più civile delle battaglie culturali: scienza senza segreti e né frontiere.
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