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venerdì 23 novembre 2018

Scoperto antibiotico per combattere il tumore al seno: il “genio” è meridionale

Scoperto antibiotico per combattere il tumore al seno: il “genio” è meridionale

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Un altro orgoglio meridionale ha contribuito al progresso medico, presentando le sue ricerche su un antibiotico che agisce sul tumore al seno riducendo sensibilmente la profilassi di cellule neoplastiche.
La mente di questa ricerca è il Prof. Antonio Giuseppe Naccarato,originario di Trepuzzi nel Salento. Il medico, attualmente professore presso l’azienda ospedaliera di Pisa, avrebbe contribuito alla scoperta degli effetti benefici della doxiciclina su pazienti oncologici affetti da tumori alla mammella. La doxiciclina oltre a uccidere i batteri, hanno un effetto distruttivo anche sui mitocondri, le “centrali elettriche” delle cellule, di cui sono molto ricche le cellule staminali neoplastiche, responsabili dell’origine del tumore e delle recidive locali, della resistenza alle terapie e delle temute metastasi a distanza.
I risultati degli studi  sono sorprendenti, in quanto questo antibiotico sarebbe capace di eradicare le cellule staminali neoplastiche in otto diversi tipi di tumore, compreso il carcinoma della mammella. La ricerca clinica è stata condotta su 15 donne affette da carcinoma della mammella in stadio precoce e ha evidenziato, dopo solo 14 giorni di trattamento antibiotico, una riduzione significativa , di circa il 40%, del numero delle cellule staminali neoplastiche.
Una scoperta che potrebbe cambiare le sorti di molte donne affette da questo male, tramutando un finale incerto in un bellissimo lieto fine.
Immediati anche i complimenti del Comune di Trepuzzi nei riguardi del loro eccellente cittadino medico

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DA :IL TIRRENO

Scoperto a Pisa l'antibiotico che può curare il tumore al seno

La ricerca dell’università di Pisa (già pubblicata) è stata sperimentata con successo su 15 pazienti. I risultati, ancora non definitivi, sono molto incoraggianti


PISA. Hanno preso un antibiotico banale - la doxiciclina - di solito usata per curare l’acne. Prima l’hanno sperimentato in laboratorio (in vitro) in Gran Bretagna. Poi su 15 pazienti affette da carcinoma alla mammella, a Pisa. Nel centro di senologia diretto dalla professoressa Manuela Roncella. Una dose di 200 milligrammi per 14 giorni, prima di asportare il tumore “ridotto”. Così il gruppo di ricerca del professor Antonio Giuseppe Naccarato dell’azienda ospedaliera universitaria pisana ha avuto la conferma: gli antibiotici (alcuni) possono curare il tumore al seno.

Tumori nel 2018: al Sud ci si ammala di meno, ma al Nord si sopravvive di più Nel 2018 sono 373.300 i nuovi casi di neoplasie in Italia e a pagarne le spese è soprattutto il Sud. Nonostante nel Meridione il tasso di incidenza dei tumori sia più basso rispetto al Nord (13% tra gli uomini e 16% tra le donne), nelle regioni settentrionali si guarisce di più, grazie a cure migliori e una maggiore adesione ai programmi di screening. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal nuovo rapporto "I numeri del cancro in Italia 2018", realizzato da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), e presentato dal Ministero della Salute. Ecco qui i dati principali del rapporto (a cura di Marisa Labanca)


I risultati sono in stato avanzato, anche se non definitivi. Ma sono molto incoraggianti. Tanto da essere già stati pubblicati (a ottobre) sulla rivista internazionale Frontiers in Oncology (una delle più accreditate nel settore dell’oncologia). Del resto questi studi sono frutto di collaborazione fra Pisa e l’università britannica di Salford che, grazie al professor Michael Lisanti, un’autorià in materia di ricerca sul cancro, per anni ha studiato l’effetto (in vitro) degli antibiotici sulle cellule tumorali. In Toscana la ricerca è curata da Cristian Scatena anatomopatologo e allievo della Scuola di dottorato in Scienze cliniche e traslazionali di Pisa

Il professor Lisanti - esordisce Scatena è un luminare della medicina traslazionale (branca della medicina biomedica che impegna risorse per migliorare prevenzione, diagnosi, terapie, ndr). «Da anni studia il metabolismo del cancro: cerca di capire da dove la malattia tragga l’energia per svilupparsi. E, con gli studi pre-clinici (in vitro), ha verificato come gli antibiotici possano ridurre, inibire, di fatto uccidere, le cellule staminali neoplastiche (tumorali) responsabili sia del ripresentarsi della malattia (le recidive), sia della resistenza alla terapia, sia della riproduzione delle cellule malate». Quindi, in Gran Bretagna i ricercatori del gruppo di Lisanti testano vari antibiotici su 8 diversi tipi di tumori. «Grazie a questa ricerca - riprende Scatena - possiamo verificare che: 1) la doxiciclina è uno degli antibiotici più efficaci per eradicare le cellule tumorali; 2) per la precisione, agisce sui mitocondri, considerate le “centraline energetiche” della cellula; 3) i mitocondri si comportano come batteri: inibendo i mitocondri, di fatto si impedisce la riproduzione o si uccidono le cellule malate».
Non solo. Le ricerche in vitro - sottolinea Scatena - evidenziano che l’impiego degli antibiotici come inibitori delle cellulle tumorali «è efficace in modo particolare nella cura di alcuni tumori come linfomi che avevano origine nell’occhio o nello stomaco. In particolare, ci si era resi conto della riduzione di massa tumorale (in vitro) nei pazienti trattati con terapia per debellare l’helicobacter pylori (il batterio causa di ulcere, gastriti). E questo avveniva anche quando il tumore non era causato direttamente dall’infezione del batterio». Da qui - prosegue Scatena l’idea di sperimentare la stessa tecnica pure per la cura del carcinoma alla mammella.

I risultati in vitro sono buoni. Quindi, si decide di passare dalla sperimentazione di laboratorio a quella clinica. A Pisa, esiste il centro senologico della professoressa Roncella, uno dei migliori d’Italia: qui le pazienti vengono prese in carica con percorsi personalizzati e seguite fino alla guarigione.

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