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Il "cuore": la sete di felicità, il desiderio di non sprecare la vita, ma anzi di trovare uno scopo. Lo dice bene
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«Bisogna proporre un fine alla propria vita per viver felice [...].Io non ho potuto mai concepire che cosa possano godere, come possano viver quegli scioperati e spensierati che (anche maturi o vecchi) passano di godimento in godimento, di trastullo in trastullo, senza aversi mai posto uno scopo a cui mirare abitualmente, senza aver mai detto, fissato, tra se medesimi: a che mi servirà la mia vita? Non ho saputo immaginare che vita sia quella che costoro menano, che morte quella che aspettano» (Zibaldone p. 4518).
Il "cuore", la mendicante domanda del "Cieco" di Pascoli che intuisce di essere guardato dal Mistero: "Chi che tu sia, rivela chi sei!"
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