9 luglio, SANTA VERONICA GIULIANI. Vergine, badessa, mistica stimmatizzata.
Dal suo diario:
– Oh! se potessi andare per tutto il mondo, e proclamare a tutti i viventi che tenessero conto di questo prezioso tesoro della croce! La quale è così cara, che non la posso levare dalla mia mente. Il giorno, lavoro con essa; la notte, riposo in essa; ma tanto non mi basta.
– Quando si pensa che Dio sia lontano, allora è piú vicino.
– (…..) Non vi è cosa piú cara in questa vita che il patire; non vi è cosa piú preziosa che la croce; non vi è contento piú grato né allegrezza piú vera che fare la volontà di Dio, sommo Bene; non vi è spasso né sollievo piú dilettevole che cercare il patire; non vi è riposo piú soave che stare in croce con l’amato Bene. E in questo non bisogna che noi cerchiamo il sentimento e gusto del nostro spirito.
– La vera vita è, quando si ama Dio e ci scordiamo di noi.
– Sorelle, non vi sto a dire altro; vi ricordo, come altre volte v’ho detto; se volete che sia in noi ogni virtù, fate che vi sia il fondamento di esse, la santa umiltà: questa è il fondamento, la carità è la regina delle virtù. Avendo queste due in noi, avrete tutte l’altre; senza queste, tutte l’altre insieme son niente.
Bisogna che tutte le virtù, siano di che sorta si voglia, tutte devono essere accompagnate con queste due, cioè umiltà e carità.
– La carità senza amore di Dio, è come una cosa morta. L’amore è quello che la avvalora e le dà vita.
– Più si pratica la virtù, e più si comprende.
– Bisogna stare nell’esercizio frequente della preghiera che è la scuola dove s’impara ogni virtù.
– “Gesù bambino, si mise ad insegnarmi il vero modo per obbedire. Essendo Lui così piccolino, mi insegnava la pratica d’impiccolirmi: l’umiltà fa impiccolire qualsiasi gigante superbo ed altero; questa fa per me!”
– Mi pareva di capire che chi vuole l’umiltà, deve perdere la mira di sè; non pensare più a sè ed essere tutto abbandonato in Dio; e lasciare a Lui la cura, in tutto e per tutto. Oh! che gran punto è questo.
– Fra la cognizione del nulla e fra l’amore infinito ben scorgevo che la vera strada dell’amore è la santa umiltà.
– Apriamo un poco gli occhi, diamo un’occhiata a Dio e poi vedremo chi Egli è. Fa impazzire. Io lo sento, lo provo ma non ho modo di dichiararmi, per manifestare le sue opere.
– Io non capivo e non potevo comprendere come potevate fare voialtri sacerdoti a tenere quel Dio fra le vostre mani e non impazzire d’amore.
– Ebbi luce sopra la virtù dell’obbedienza: quanto valore abbia e come, praticandola, si arriva in breve all’apice della perfezione.
– Ho avuto un rimprovero da Maria SS.ma la quale mi ha fatto capire la sua fedeltà verso di me e la mia infedeltà nel non andare a Lei frequentemente, per chiederle grazie per me e per tutte le persone. Lei è Madre di misericordia e gradisce molto che si ricorra a Lei.
– Dio ci ha lasciato il libero arbitrio; ma noi lo dobbiamo rimettere nelle sue mani, per seguire sempre il suo volere. Se ci vogliamo salvare, sta a noi. È un gran punto questo.
– Tutto ciò che vuole Dio, lo voglio io; tutto ciò che vuole Maria, lo voglio io; tutto ciò che è di maggior gloria di Dio, lo abbraccio, lo voglio ed in esso mi fermo.
– Io, come io, non posso niente. Una formica mi getterebbe a terra; ma, stando ferma in Dio, con fede e speranza in Lui, Lui sarà il vincitore per me.
– Il cuore diviso non va bene; bisogna che sia tutto fermato in Dio.
– Il Signore mi fa capire la grande necessità che ho di pregare. Nella preghiera si vede chiaramente quello che dobbiamo fare; che cosa dobbiamo imparare per arrivare a quanto Dio richiede da noi.
– Più la creatura si umilia e si riconosce indegna di ogni grazia, più Dio, con mani piene, piove sopra di lei con abbondanza di grazie.
– La strada del cielo è stretta, e pochi la percorrono: ma dipende da noi; perché Dio ci ha facilitato tutto, ed altro non chiede che noi non l’offendiamo.
-…. Non posso dire altro: Dio è pazzo, fa pazzie d’amore; resto anch’io impazzita, attonita per tanto bene.
(Santa Veronica Giuliani)
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