"Ahi, rispose Sancio in mezzo ai singulti, vossignoria non muoia, signor mio, pigli il mio consiglio, badi a vivere, chè non può fare l’uomo peggiore bestialità inquesta vita del lasciarsi morire così alla babbalà, senzachè nessuno lo ammazzi, nè altre mani lo finiscano fuorchè quelle della malinconia: non si lasci per carità cogliere dalla poltroneria, e si levi di questo letto, chè anderemo in campagna vestiti da pastori, come siamo rimasti d’accordo; e chi sa che dietro a qualche bosco non troviamo la signora donna Dulcinea non più incantata, come è comune nostro desiderio: e se per caso vossignoria muore del dolore di essere stato vinto, ne dia a me tutta la colpa, e dica che se avessi strette un poco più le cinghie a Ronzinante, non sarebbe stramazzato; e già vossignoria avrà letto molte volte nei suoi libri di cavalleria che i cavalieri erano soliti scavalcarsi l’un l’altro, e che quello che oggi è vinto, dimani è vincitore."
Miguel de Cervantes, Don Chisciotte, Volume II // Honoré Daumier
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