la beata sicurezza del bambino sorretto
da un braccio forte
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Pur essendo innegabile che il mio essere è un essere fugace e
prorogato di attimo in attimo, esposto all’eventualità del non
essere, questo fatto corrisponde ad un altro, altrettanto
innegabile: malgrado la mia fugacità, io sono e sono mantenuta
in vita di attimo in attimo, e nel mio essere fugace contengo
un essere duraturo. So di essere sostenuta e qui sta il mio
riposo e la mia sicurezza – non la sicurezza
dell’uomo maturo che sta su un terreno che è solido in virtù
delle proprie forze, ma la beata sicurezza del bambino sorretto
da un braccio forte –, che in pratica è una sicurezza non
meno ragionevole. Sarebbe forse 'ragionevole' quel bambino che
vivesse costantemente nell’angoscia che la mamma lo lasci
cadere? No. Quindi: Se per bocca del profeta Dio mi dice che
mi è più fedele del padre e della madre, anzi che Egli è
lo stesso Amore, allora devo ammettere che la mia fiducia nel
braccio che mi sostiene è ragionevole e, al contrario, è
stolta la mia paura di cadere nel nulla, a meno che non sia
io stessa a staccarmi dal braccio che mi protegge Edith Stein
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