CONSULTA L'INDICE PUOI TROVARE OLTRE 4000 ARTICOLI

su santi,filosofi,poeti,scrittori,scienziati etc. che ti aiutano a comprendere la bellezza e la ragionevolezza del cristianesimo


mercoledì 6 luglio 2016

La storia della settimana La donna che si è opposta al nuovo ordine mondiale

La storia della settimana La donna che si è opposta al nuovo ordine mondiale

***



di Claudio Forti
Non so quali libri ti porterai quest’estate per le tue vacanze al mare o in montagna. Io, assieme ad altri classici (come C. S. Lewis, Chandler, Alfonso Ussía y Hagré), aggiungerei “Un mondo felice” (Così è tradotto il spagnolo “Il mondo nuovo”). Degli autori nominati parlerò più avanti.
Il romanzo di Aldous Huxley è uno dei libri che bisogna rileggere perché ti da una visione della realtà di grande attualità, ed è la stessa che i telegiornali ogni sera ci presentano. E pensare che è stato scritto nel 1932!
Due flash. Uno: l’idea del tiranno è quella di disporre di individui slegati, senza famiglia e senza vincoli, al fine di poterli usare – manipolandoli e lasciando loro credere di essere liberi – come mano d’opera per i loro fini. È ciò che fa Mustafà Monod, il commissario dell’Europa Occidentale. E l’esperimento funziona. Il trucco consiste nel sopprimere il dolore, sostituendolo col piacere. Tutto ciò genera persone sottomesse al capestro, masse docili come agnelli.
Secondo flash. Salvo personaggi come Bernard, che nel romanzo si rivelano per la loro capacità di soffrire pur di essere liberi, la maggioranza ama la schiavitù. In ciò consiste la dittatura perfetta. Ciò che Huxley ci mostra è “una prigione senza mura”, con una apparenza democratica”, nella quale il prigioniero medio è accontentato a colpi di droga e carpe diem, e che non sogna nemmeno di scappare perché ama la servitù.
Non dirmi che non si tratta di un ritratto perfetto del nuovo ordine mondiale: il panem-et circenses digitale, la droga televisiva, la agenda LGBT e altri sonniferi per fuggire dal dolore.
La condizione per giungere a questa società di schiavi, a questa legione di consumatori obbedienti, è però quella di privarli della naturale protezione della famiglia, per avere individui sciolti da ogni vincolo e impegno.
Questo è ciò che racconta la sociologa tedesca Gabrielle Kuby a Cristina Castro in una intervista che Actuall pubblicherà lunedì prossimo. Con una differenza, la sua testimonianza non è letteraria, ma reale come la vita stessa. Kuby sarebbe come Bernard, l’eroe di Un mondo felice. Era stata programmata per essere una giovane “pneumatica”, una ragazza dedita a produrre per il tiranno, senza vincoli e senza famiglia. Come a molti altri giovani dell’Occidente, le fecero credere che la sua ribellione avrebbe cambiato il mondo, e per questo fu una grande attivista del maggio del 1968.
Diversi anni dopo scoprì la verità. Gabrielle si rese conto che era tutto un montaggio dei tiranni per distruggere la famiglia, e che la rivoluzione sessuale che si scatenò in Occidente a partire dagli anni 60, non era che una droga alienante per ridurre in schiavitù.

Ce lo spiega nel suo ultimo libro che ha per titolo La rivoluzione sessuale globale, e come eloquente sottotitolo La distruzione della libertà in nome della libertà. L’opera, tradotta in sette lingue, si è convertita in uno strumento di resistenza civica in questa cruciale battaglia ingaggiata in Occidente tra il nuovo totalitarismo e la famiglia.
Chiaro che osare di porre in evidenza il Nuovo Ordine Mondiale, il cui ariete è l’Ideologia di Genere, è tanto temerario quanto il dissenso nella Germania nazista. E Gabrielle Kuby lo ha pagato caro.
La Lobby gay le ha dedicato un’opera teatrale nella quale Kuby e altre attiviste pro famiglia erano minacciate di morte “con uno sparo alla testa”. Certo, era teatro: una farsa. Ma ne siamo sicuri? Allora perché una settimana dopo le automobili di due di queste attiviste furono trovate bruciate?
Ti offro, come sottoscrittore di Actuall, una anteprima in esclusiva dell’intervista a questa donna coraggiosa, nella quale ci spiega la strategia dei nuovi dittatori per distruggere la famiglia e creare masse di sradicati, facilmente manipolabili.
Dietro a questa campagna perfettamente orchestrata ci sono organismi come le Nazioni Unite, organizzazioni mafiose come la Planned Parenthood o fondazioni milionarie come quelle di Rockefeller e Bill Gates.
Pare un romanzo, fino a quando, leggendo Gabrielle Kuby, scoprirai, dai dati che ti offre, che la cosa è molto seria. E ti rallegrerai nel constatare che almeno qualcuno alzi la sua voce e sveli l’inganno. Però qualcosa si muove.
A sabato prossimo!
Alfonso Basallo e la Redazione di Actuall
Mentre leggevo questo testo in spagnolo, che poi ho tradotto per voi, mi è venuto spontaneo pensare a come molti in Occidente si interroghino sulle tragiche conseguenze del terrorismo islamico. Quale veleno ideologico è stato introdotto nei cuori e nelle menti di tanti uomini e donne disposti – per odio – a trasformarsi in autobomba che uccide loro e tante persone innocenti? Quale sbaglio della mente umana fa si che degli uomini uccidano i loro simili in stragi insensate? Già l’Europa, un tempo cristiana, si è lasciata intossicare dal veleno ideologico – ma potremmo dire satanico – del comunismo e del nazifascismo, che hanno causato milioni e milioni di vittime.
Ho l’impressione invece che siano pochissime le persone che si accorgono che anche in Occidente si stia da molti anni inoculando un veleno che ottunde le menti e i cuori, tanto che crediamo di essere liberi, ma in realtà non lo siamo. Crediamo di avere dei valori, ma in realtà abbiamo fatto nostri i disvalori predicati dalla modernità e dal relativismo. La sociologa tedesca Gabriele Kuby, nell’intervista che puoi leggere qui sotto, ci apre gli occhi e ci sveglia dal torpore che i nuovi ideologi vogliono inocularci per renderci più facilmente schiavi. Il traduttore e trascrittore Claudio.
La ex femminista Kuby: “Dietro all’offensiva contro la famiglia ci sono Rockefeller e Bill Gates”. Di Cristina Castro – 27-6-2016
Dal partecipare come attivista al Maggio 68 a difendere la famiglia, la sociologa tedesca si mantiene salda di fronte alle minacce. “Sono una difensora dei diritti democratici, di fronte al totalitarismo. Gli attacchi non mi scoraggiano. Faccio quello che sento e che sono chiamata a fare”.
Conversando con Gabriele Kuby, famosa sociologa tedesca, autrice e conferenziera, si percepisce immediatamente perché auspichi un riferimento internazionale in difesa della famiglia e della libertà.
Nel suo ultimo libro La rivoluzione sessuale globale. La distruzione della libertà in nome della libertà, Kuby approfondisce la sua denuncia della Ideologia di genere. Quest’opera, già tradotta in sette lingue, si è convertita in uno strumento di resistenza civica in questa cruciale battaglia che si svolge in Occidente tra il nuovo totalitarismo e la famiglia.
Non è strano che l’autrice sia stata attaccata e perseguitata in maniera furibonda dalle lobby gay. Le hanno dedicato anche un’opera teatrale. Si tratta de “La paura”, del drammaturgo omosessuale Falk Richter, messa in scena qualche mese fa a Berlino. L’opera teatrale comincia col presentare Kuby e altre quattro attiviste pro-famiglia, come “zombie”, nazisti tornati in vita dalle loro tombe dopo il 1945, che meritano ogni beffa, e anche di “un tiro al cervello”, come diceva uno degli attori, tacciandoli di “minaccia contro l’umanità. Poche ore dopo il veicolo di una delle minacciate è stato trovato bruciato. Una settimana dopo un’altra denunciava lo stesso attentato. Di tutti questi temi tratteremo ora con Gabriele Kuby.
Il relativismo e l’annullamento della concezione cristiana dell’uomo sono alla base di questa rivoluzione sessuale, con gravi conseguenze: distruzione della famiglia e crisi demografica”.
In La rivoluzione sessuale globale lei cerca di metterci in guardia circa le gravi conseguenze di questa ideologia. Perché è importante prendere coscienza di ciò?
A seconda di come si intenda la sessualità, così andrà la famiglia. A seconda di come sarà la famiglia, così sarà la società. Le norme sessuali hanno una enorme e decisiva influenza nella costruzione di tutto l’edificio e la cultura che lo conforma. L’antropologo Joseph Daniel Unwain, professore a Oxford nella decada degli anni dal 1930, mostrò nel suo libro Sesso e cultura (J. D. Unwain, Sex and Culture, Oxford University press 1934, che la Cultura con la maiuscola, può esistere solo con delle chiare norme sulla sessualità.
La cultura cristiana europea si basa sull’ideale della monogamia. Ma ora assistiamo a una rivoluzione culturale che demolisce la morale sessuale. Le gravi conseguenze che ne derivano sono ovvie: la distruzione della famiglia e la crisi demografica. I poteri mondiali, però, continuano ad obbligare tutte le nazioni a intraprendere questa rivoluzione sessuale.
Davvero la disgregazione morale necessita di una maggiore libertà?
Per disfarsi di qualsiasi restrizione sull’attività sessuale si vuol confondere la gente con la tentazione della”liberazione sessuale”. Tutti sanno per esperienza che è necessario stabilire un controllo sugli impulsi e desideri del corpo, siano essi il sesso, il cibo o il bere… Al contrario saranno questi impulsi a controllarci, a dirigerci. Per questo la temperanza è una delle virtù cristiane.
L’esplosione della pornografia attraverso internet crea milioni di persone schiave del sesso. Tragicamente sempre più giovani si trovano davanti a questo fenomeno. Fino a quando il matrimonio e le famiglie si pongono come freno, se il marito e la moglie optano per l’infedeltà per rispondere ai loro desideri sessuali, è perché non hanno imparato a metterli al servizio dell’espressione dell’amore.
Come nasce questa rivoluzione sessuale?
Seguendo le idee che hanno dato impulso alla rivoluzione sessuale, bisogna ricordare il filosofo greco Protagora, il quale ha proclamato che “l’uomo è la misura di tutte le cose”. Questa credenza è alla base del relativismo, il quale afferma che non ci sono valori morali assoluti. Poi la Rivoluzione Francese annullò la concezione cristiana dell’uomo, come essere creato da Dio e, in ultima istanza, responsabile davanti a Dio.
Da allora molte menti “sublimi” hanno apportato idee filosofiche e psicologiche e la esperienza rivoluzionaria e culturale. Tutti questi erano simpatizzanti dei movimenti politici comunisti e liberali. Per citarne alcuni: Karl Marx e Friedrich Engels; Sigmund Freud, Simone de Bovoir, Alfred Kinsey, il rivoluzionario sessuale puro e semplice Wilhelm Reich, e i filosofi Adorno, Horkheimer e Marcuse, della cosiddetta Scuola di Francoforte (Frankfurter Schule).
Il marxismo, il femminismo radicale e la “liberazione sessuale” si uniscono per sterminare fin dalle loro radici i valori cristiani, ribellandosi contro qualsiasi autorità”.
Che cosa volevano realizzare in concreto il movimento del maggio del 1968, il femminismo radicale e il marxismo con questa ideologia?
Ciò che fece cambiarla società nel suo insieme fu la ribellione studentesca del 1968, che prese impulso dalle idee della Scuola di Francoforte, che mise in pratica le idee di Wilhelm Reich. Il marxismo, il femminismo radicale e la “liberazione sessuale” si unirono per attaccare il sistema di valori cristiani e per sradicarli dal cuore della gente, che doveva ribellarsi contro qualsiasi autorità.
Erano i bambini in maniera speciale l’obiettivo immediato dei rivoluzionari. Per essi crearono le cosiddette antiautoritarie “terre dei bambini. In esse i minori potevano fare quello che volevano, incoraggiandoli verso i giochi erotici.
Come si riflettono queste premesse del 68 sulla nostra attualità?
I fini del movimento del 68 si sono trasformati nell’attuale programma delle Nazioni Unitee dell’Unione Europea, includendo inoltre la applicazione mondiale dei cosiddetti “diritti” LGBT e la decostruzione dell’identità maschile e femminile.
Come si decostruisce l’identità maschile e femminile?
Mediante la deregolamentazione delle norme sessuali e la promozione dei privilegi LGBT, aggiungendo il riconoscimento come “matrimonio” alle unioni di persone dello stesso sesso e i “diritti” dei trans gender; con la neutralizzazione della famiglia attraverso i mezzi ideologici ed economici (imposte e sistemi di Sicurezza Sociale, che penalizzano le madri e le famiglie); la collettivizzazione dei minori di tre anni in nidi statali; la sessualizzazione dei bambini con l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole; la eliminazione degli “stereotipi di genere” mediante metodi pedagogici nelle scuole e negli asili nido.
 Si tratta di una strategia delle Nazioni Unite, Unicef, Planned Parenthood o di corporazioni come Apple e Microsoft”.
E chi sta dietro a tutto ciò?
Questi attacchi contro le basi di una società sana e vivibile. Creano masse di sradicati che sono facilmente manipolabili. Non è solo la strategia delle Nazioni Unite. Della UE, ma anche di una rete di agenzie dell’’ONU, come la OMS e l’UNICEF; ONG globali come Planned Parenthood e la Associazione Internazionale di Lesbiche, Gay. Bisessuali, Trans e Intersex (ILGA); corporazioni multinazionali come Apple, Microsoft, Google, Facebook …; così come da fondazioni multimilionarie, come Rockefeller e Gates, con l’appoggio dei mezzi di comunicazione.
Quali sono le conseguenze del concetto di “genere”, che i gruppi di pressione LGBT cercano di imporre alla società?
L’obiettivo di implementare con sofisticati metodi di ingegneria sociale l’ideologia di genere, è la decostruzione dell’identità dell’uomo e della donna, e tutto ciò che ha a che fare con la moralità ai livelli più profondi. Dopo l’errore della Corte Suprema degli Stati Uniti, del giugno 2015, assistiamo a una nuova onda di attivismo “trans” procedente da quel paese. Barak Obama, presidente della nazione che dovrebbe guidare il mondo, ora è alla guida della cosiddetta “battaglia per il bagno”, che vorrebbe imporre per legge che una persona transessuale possa usare il bagno e lo spogliatoio del sesso a sua scelta.
Che il 99% della popolazione degli Stati Uniti abbia dei problemi quando appartenenti al sesso opposto entrino nei bagni o nei WC, specialmente quando vengono utilizzati da bambini, non sembra preoccupare i politici.
Assistiamo alla promozione dell’aborto e degli anticoncezionali, molto spesso proposte attraverso catastrofistiche teorie sulla sovrappopolazione mondiale, attraverso cui cercano di giustificare un controllo della natalità. Lo considera realista?
Un motivo ovvio per queste politiche distruttive è quello di ridurre la popolazione della terra. Questa è la politica estera seguita dalla UE fin dalla decada del 1970. Però il vero problema è il declino demografico, col quale si confrontano quasi tutte le nazioni industrializzate, ma che ora si presenta anche nei paesi in via di sviluppo.
È una conseguenza del separare il sesso dal suo significato di funzione esistenziale, la procreazione attraverso gli anticoncezionali e l’aborto. Da qui la forte battaglia che ci viene dall’ONU e dalla UE affinché l’aborto venga riconosciuto come “diritto umano”. Fin dove è giunta l’umanità dalla proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948?
L’ideologia di genere, oltre a cambiare il sistema legale e sessualizzare i bambini per mezzo della scuola statale, questa ideologia si insinua nel cervello e nella psiche della gente”.
Di quali altri strumenti si servono per cambiare la società?
A parte il fatto di cambiare il sistema legale e di sessualizzare i bambini attraverso la forza dello Stato, questa ideologia si insinua nel cervello e nella psiche delle persone attraverso i mezzi di comunicazione, l’industria dell’intrattenimento (principalmente la musica e il cinema), e la pornografia.
La pornografia è un affare di migliaia di milioni di dollari. Guardare pornografia è una droga, come lo è la droga chimica, e distrugge matrimoni e famiglie, portandole in una china scivolosa verso la delinquenza sessuale.
Perché non esiste nessuna campagna della UE contro la pornografia, mentre invece c’è contro il tabacco? La differenza è che il tabagismo non distrugge la famiglia, mentre la pornografia si!
Lei ha vissuto un cambio profondo: dal movimento rivoluzionario del 1968 a coraggiosa attivista contro le stragi della Rivoluzione sessuale globale; un “risveglio” che attribuisce alla sua conversione al cattolicesimo. Che cosa apporta l’umanesimo cristiano, e in concreto la Chiesa Cattolica, a questa battaglia culturale?


Mi sono convertita al cattolicesimo 20 anni fa. Ho scoperto in esso una grande quantità di insegnamenti sui problemi dell’uomo e della donna, sulla famiglia e la sessualità.
San Giovanni Paolo II dedicò la sua vita, il suo papato, a questa questione, fondata sull’EnciclicaHumanae Vitae di Paolo VI. Anche Benedetto XVI è uno dei grandi analisti e visionari del nostro tempo. Tutto ciò per quanto riguarda la parte intellettuale.
Ma c’è anche il lato spirituale, infatti la conversione porta a un cambio di vita. Gesù dice: “Chi mi ama osserverà i miei comandamenti Giovanni 14,15”. Osservare i comandamenti permette allo Spirito Santo di illuminare il nostro intelletto e di cambiare la nostra vita.
Che cosa dobbiamo fare come cittadini, quando non riusciamo nemmeno a percepire i rischi che sono nascosti in questa rivoluzione sessuale, per il futuro delle nostre società?
Non osservare i comandamenti, separarsi da Dio con il peccato, ci rende ciechi. I mezzi di comunicazione fanno il possibile perché qualsiasi tipo di peccato sembri accettabile, perché le persone perdano ogni capacità di discernimento fra il bene e il male.
Nella Bibbia leggiamo: “Ho posto davanti a te la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché possa vivere tu e la tua discendenza. (Dt. 30,19). Le statistiche sulla disintegrazione famigliare, sull’alta percentuale di disturbi psicologici nei bambini, o il grido della crisi demografica incombono su di noi, ma i nostri orecchi si sono intorpiditi.
Non sappiamo nemmeno in che fase della storia dell’umanità siamo. Però come credenti sappiamo che la storia umana ha un fine buono. Ognuno di noi può scegliere la vita e utilizzare i suoi talenti per lavorare per essa.
Ci sono innumerevoli iniziative cristiane che fanno proprio questo. HazteOir.org è una di esse. Saper stare al fianco di chi si impegna per la vita, che alla fine è stare nel “lato giusto della storia”, ti permette di vivere felice e in pace.
Cristina Castro

Nessun commento: