Cos'è il Protocollo di vitamina D del Prof. Cicero Galli Neurologo Coimbra ? Perché dovrebbe funzionare? FUNZIONA!
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13 gennaio 2015 alle ore 17:44............ CONDIVIDETE E DIVULGATE!
IL DOTT. COIMBRA PRESCRIVE LA RIBOFLAVINA (VITAMINA B2) PERCHÉ UNA DELLE SUE NUMEROSE FUNZIONI È QUELLA DI AGEVOLARE IL PROCESSO DI ATTIVAZIONE DELLA VITAMINA D.
La vitamina K2 si prende solo quando si va oltre le 10.000 UI al giorno, a meno che non sussistano dei problemi particolari da compensare. Va da sé che, nel suo protocollo, c'è sempre, dato che varia tra le 20.000 e le 150.000 UI.
http://www.leonardorubini.org/2014/02/chiedilo-coimbra.html
IL PROTOCOLLO COIMBRA FUNZIONA CON TUTTE LE MALATTIE AUTOIMMUNI.
FAQ - DOMANDE FREQUENTI
NB: queste FAQ sono solo a carattere informativo, NON sostituiscono il parere medico, e seppur redatte con attenzione possono contenere imprecisioni e/o inesattezze, che siete pregati di segnalare nei commenti. Per qualunque dubbio o incertezza rivolgersi al proprio medico curante.
1) Cos'è il Protocollo Coimbra di vitamina D? E perché dovrebbe funzionare?
E' un protocollo medico di trattamento delle malattie autoimmuni messo a punto dal dott. Cicero Coimbra, medico neurologo, ricercatore e porfessore all'Università Federale di San Paolo (Brasile).
Il protocollo di basa essenzialemente su alte dosi di vitamina D assunte per via orale.
Le malattie autoimmuni consistono in una risposta anormale, sregolata, del sistema immunitario: la vitamina D, una volta attivata dal corpo umano (tramite il fegato e i reni), ha documentati e provati effetti di regolazione del sistema immunitario. Le persone con autoimmunità non riescono ad attivare il 100% della vitamina D che assumono (via cutanea o tramite integratori) per cui il dott. Coimbra provò ad aumentare la dose (inizialmente usava una dose di 10.000 UI al giorno), e vide effetti benefici nei malati.
Il potocollo prevede anche un multivitaminico (preparato galenico) che fornisce i componenti necessari per ottimizzare gli effetti della vitamina D e correggere la carenza di B2.
Il protocollo va seguito SOTTO STRETTO CONTROLLO MEDICO.
"La differenza tra la vitamina D e i farmaci convenzionali utilizzati nel trattamento di malattie autoimmuni è che la vitamina è un immunoregolatore, non un immunosoppressore. Mentre gli altri farmaci sopprimono il sistema immunitario nel suo complesso, lasciando il corpo suscettibile alle infezioni, la vitamina D è l'unica sostanza in grado di inibire selettivamente la reazione chiamata "Th17", che è causata dalle malattie autoimmuni." (dott. Coimbra.)
Per approfondire leggi l'intervista a Coimbra:
https://www.facebook.com/groups/239505089543906/permalink/374718306022583/
2) Il Protocollo Coimbra funziona con tutte le malattie autoimmuni o solo con alcune?
Funziona con tutte le patologie a causa autoimmune, come la Psoriasi, l'Artrite Reumatoide, la Sclerosi Multipla, il Lupus, la Vitiligine, Sclerodermia, la malattia di Lyme ecc.
3) Statisticamente, dopo quanto si cominciano a riscontrare i primi benefici?
Dopo circa 7 mesi.
4) Qual'è la percentuale di successo delle diverse malattie autoimmuni grazie al protocollo?
Il dott. Coimbra ha una statistica abbastanza ampia sulla Sclerosi Multipla, che lui sostiene entri in remissione permanente nel 95% dei casi, ovvero non si presentano nuove ricadute e si ha un miglioramento dei sintomi.
"Non posso parlare di una cura, perché se questi pazienti smettono di prendere la vitamina D, c'è una buona possibilità che la malattia ritorni ma, per il periodo durante il quale la prendono, possono condurre una vita normale." (dott. Coimbra)
5) Se uno segue questo protocollo, è necessario cambiare alimentazione o stile di vita?
Secondo il protocollo Coimbra si devono escludere dall'alimentazione i cibi ricchi di calcio (latticini, frutta secca, acqua minerale ricca di calcio). Fare attenzione all'acqua che si beve e berne 2,5 litri al giorno (3,5 se vi allenate). Per il buon successo del trattamento è indispensabile fare 40 minuti di camminata veloce (o altro: mini-cyclette, cyclette o comunque attività aerobica) per 4-7 volte a settimana, per aiutare a fissare il calcio nelle ossa.
6) Quali sono i possibili effetti collaterali con il Protocollo?
Il "pericolo" più importante è l'ipercalcemia, ma viene scongiurato grazie alle restrizioni sugli alimenti ricchi di calcio e all'abbondante idratazione che scongiura accumuli di calcio nei reni, viene inoltre effettuato periodicamente l'esame della calciuria 24h in modo da poter tenere sotto controllo ed eventualmente tarare meglio l'applicazione del protocollo.
7) Quali sono i principali fattori (oltre l'alimentazione) che possono compromettere il protocollo Coimbra, ovvero rientrano in quel 5% dei casi in cui funziona poco?
Fumo, consumo eccessivo di alcool, mancanza di esercizio fisico regolare, condizioni di stress prolungato.
8) Quali esami sono necessari capire se sono carente di vitamina D?
L'esame del sangue di vitamina D 25 OH, PTH e calcemia.
9) Ma se è vero che questo Protocollo funziona, come mai non è stato pubblicato nulla su delle riviste scientifiche in modo che anche altri medici possano imparare?
Non è vero che non esistano pubblicazioni scientifiche a riguardo, anzi, sul trattamento della SM con vitamina D ci sono addirittura due trial in doppio cieco con placebo che hanno pubblicato risultati molto positivi (Qui l'elenco completo degli studi: https://www.facebook.com/groups/239505089543906/262029650624783/). Il dott. Coimbra stesso ha pubblicato uno studio sul trattamento della vitiligine con alte dosi di D.
10) Visto che a quanto pare ci sono centinaia di studi che suggeriscono e in molti casi dimostrano un buon effetto della vitamina D sulle malattie autoimmuni, come mai la stragrande maggioranza dei medici non ne sa nulla, anzi è quasi ostile?
Ci vuole purtroppo molto tempo perchè le nuove scoperte entrino a far parte della normale pratica medica. Per i nuovi farmaci sponsorizzati da una casa farmaceutica vengono spesi milioni di euro, e comunque ci vogliono anni di studi e prove. La vitamina D non essendo una molecola brevettabile ovviamente non è sponsorizzata da nessuna casa farmaceutica, solo dai pazienti.
"In nessun momento della storia della medicina c’è stato un immediato consenso su una nuova innovazione. Alla stragrande maggioranza dei medici è stato insegnato di trattare le malattie autoimmuni con immunosoppressori e molti non sanno che la vitamina D è un ormone. Essendo relativamente nuovo, questa conoscenza sulla vitamina D non è presente nei libri di neurologia o di reumatologia, anche se ci sono centinaia di pubblicazioni, testimonianze e articoli scientifici attendibili sull'argomento. Inoltre, la medicina basata sull'evidenza ritiene gli studi controllati ‘sacrificabili’ quando l'effetto benefico è chiaro." (dott. Coimbra)
11) Quale dovrebbe esser valore 25OHD secondo il dott. Coimbra?
Secondo il dott. Coimbra non esiste un livello "ottimo" di 25OHD nel sangue, dipende da quanta il corpo è in grado di attivarne, ovvero di trasformarla nella forma attiva (il calcitriolo) che è quella che ha poi in pratica l'effetto immunomodulatorio. I pazienti con autoimmunità presentano una ridotta capacità di traformare la D nella sua forma attiva.
12) Il protocollo è utile per il diabete mellito autoimmune (in caso di persona non adolescente)? Dipende dal pancreas, se produce insulina o no, se ne produce allora è utile. E comunque aiuta ad evitare altre auto immunità.
13) Una persona con ipotiroidismo più hashimoto può seguire il protocollo? Ci sono pazienti con queste due patologie? Con quali risultati?
Sì, si può seguire, ci sono rischi e benefici, solitamente si aumenta la D fino a raggiungere un valore di 150 ng/ml e ci si ferma per non rischiare.
14) Una persona con tendinite può prendere alte dosi di D?
Sì, ma non essendo la soluzione della tendinite massimo 10.000 UI al giorno sono sufficienti.
15) Il trattamento ha buoni risultati su pazienti con epatite C?
Sì.
16) Che risultati ha con le forme progressive di sclerosi multipla?
Buoni risultati sia in SP che in PP.
17) Esistono Linee guida su prevenzione e trattamento dell’ipovitaminosi D con colecalciferolo?
Si. La Societa Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) ha deciso di elaborare linee guida relative alla definizione dell’ipovitaminosi D e alle strategie di prevenzione e trattamento, il PDF è disponibile al seguente link:
https://www.facebook.com/groups/239505089543906/283974685096946/
18) Chi è questo dott. Coimbra? Che titoli ha per fare le affermazioni che fa?
E' un medico neurologo, ricercatore, professore all'Università Federale di San Paolo. Il suo CV è disponibile a questo link: https://www.facebook.com/groups/239505089543906/257574947736920/
19) Dove posso trovare la vitamina D? Si trova in farmacia?
In farmacia è presente il Dibase (colecalciferolo). Se invece uno vuole acquistarla in pastiglie può fare riferimento a questo link: https://www.facebook.com/groups/239505089543906/298164983677916/
In Dibase si trova in due confezioni: quella da 25.000 UI e quella da 10.000 UI ogni ml, e visto che nel barattolo ci sono 10ml in totale la boccettina contiene 100.000 UI. Vale sempre 1 goccia = 250 UI.
Il Didrogyl è invece una forma già parzialmente metabolizzata, da assumere solo in casi particolari e sotto stretta supervisione medica, può dare maggiori pericoli di ipercalcemia (ogni goccia NON sono 250 UI!)
20) Ma che senso ha integrare vitamina D? Siamo o no il "Paese del sole"? E non la si assume col cibo?
In Italia l'80% della popolazione è carente di vitamina D, la cui sintesi è possibile grazie ai raggi UVB del sole, che però da Ottobre ad Aprile sono troppo deboli. Il cibo moderno, processato industrialmente, non contiene valori rilevanti di D. Per approfondire come funziona l'esposizione solare: https://www.facebook.com/groups/239505089543906/permalink/351316465029434/
"Circa 20 minuti di esposizione al sole, con le braccia e le gambe scoperte e senza protezione solare, sono in grado di produrre 10.000 unità di vitamina D. Dopo aver raggiunto un quantitativo doppio, la produzione di vitamina D cessa. È interessante notare che questa situazione è in contrasto con le raccomandazioni delle agenzie internazionali, che attualmente indicano ai medici di prescrivere integrazioni di solo 600 unità al giorno. Perché il corpo umano produce 10.000 unità se in realtà ne necessita di meno? Queste 600 unità non sono in grado di risollevare una carenza di vitamina D in una persona adulta." (dott. Coimbra)
21) Si può assumere LDN insieme agli alti dosaggi di Vitamina D? E il cortisone?
Si. Il cortisone è indicato se dovessero verificarsi ricadute.
22) Ok, mi avete convinto. Dove lo trovo questo protocollo da seguire?
Il Protocollo va seguito sotto stretto controllo medico. In Italia sono presenti 2 medici che sono in grado di seguirlo. Le info per contattarli si trovano qui: https://www.facebook.com/groups/239505089543906/276059035888511/
23) Io invece non ho nessuna patologia autoimmune, mi conviene integrare comunque la vitamina D?
Si, certo, valori superiori a 60ng/ml nel sangue risultano protettivi per molte patologie. Non ti conviene superare i 100 ng/ml di valore di 25OHD nel sangue però. Per sapere quanto integrare leggiti le Linee Guida e integra in sicurezza, dopo il parere positivo del tuo medico di base, non è necessaria una dieta particolare, ed è meglio un'integrazione giornaliera piuttosto che mega-dosi ogni tanto. Per approfondire ti consiglio di guardarti questo breve video di 5 minuti: https://www.youtube.com/watch?v=u6QlVt2c5Ow
24) La vitamina D puo' essere assunta in presenza di patologie renali?
Si, di solito con dosi ridotte, sotto stretto controllo medico.
25) Qual'è la dose di vitamina D giornaliera che prescrive il Protocollo Coimbra?
Non esiste una dose standard, dipende da quanta il corpo del malato è in grado di assiilarne, e questo si vede misurando in concomitanza il paratormone intatto (PTH) che dà una misura della vitamina D realmente attiva in circolo. Quindi la dose varia da paziente a paziente, e deve essere stabilita dal medico.
26) E per una persona sana? Qual'è la dose giornaliera indicata?
Qui da regolamento non possiamo dare dosaggi, non siamo dei medici. Fare riferimento al proprio medico, nel caso portargli le Linee Guida: https://www.facebook.com/groups/239505089543906/283974685096946/
27) Si, sono tutte belle parole... ma in pratica? Testimonianze di guarigione ce ne sono?
In Italia siamo agli inizi, ma se leggi tra i post cominciano ad esserci testimonianze molto positive, considerando che è un protocollo di trattamento praticamente privo di effetti collaterali e dal costo irrisorio. Invece nel gruppo brasiliano (https://www.facebook.com/groups/190960337581683/) sono presenti ormai centinaia di testimonianze, disponibili anche condensate in un File di quel gruppo Fb. Alcune testimonianze di pazienti sono disponibili come video interviste su questo canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCO3qwlcPggTWdeJ-QgVp2Iw Sono in portoghese, ma sono abbastanza comprensibili per un italiano.
Questo video di una donna che segue il protocollo da piú di 6 anni ha i sottotitoli in italiano: https://www.facebook.com/groups/239505089543906/permalink/356749361152811/
28) Sto prendendo il Dibase. Vorrei sapere il dosaggio, gli effetti collaterali...
Qui non possiamo prescrivere dosaggi, non siamo dei medici. Nella scheda del medicinale puoi trovare delle informazioni utili:http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Dibase.asp
29) Il protocollo Coimbra è costoso?
"Poiché la vitamina D è molto economica e corrisponde al 95% del trattamento, il costo mensile varia da 10€ a 30€ a seconda della dose giornaliera somministrata. Ciò contrasta con i 3.000-5.000 € al mese del costo dei trattamenti convenzionali. Inoltre, la vitamina D elimina il 100% di attività della malattia in quasi tutti i casi, mentre gli altri farmaci bloccano al massimo il 30%, secondo l'industria farmaceutica stessa." (Dott. Coimbra)
FONTE:
https://vitaminadperlasclerosimultipla.wordpress.com/2015/02/08/cose-il-protocollo-coimbra/
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