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domenica 10 febbraio 2019

EFFETTI SALUTARI DEL BORO

  

EFFETTI SALUTARI DEL BORO


Un integratore di boro può ridurre la perdita di calcio di circa il 50%. Dal momento che il calcio viene tolto principalmente dalle vostre ossa e dai vostri denti, la carenza di boro al giorno d’oggi può essere il più importante agente causativo di artrite, osteoporosi e carie.
Il boro ha effetti sul metabolismo degli ormoni steroidi, e specialmente gli ormoni sessuali. Integrando il boro si aumentano i livelli bassi di testosterone nell’uomo e i livelli bassi di estrogeni nelle donne in menopausa. Il boro ha anche un ruolo importante nel convertire la vitamina D nella sua forma attiva, aumentando così l’assorbimento di calcio ed il suo deposito nelle ossa e nei denti piuttosto che causare la calcificazione dei tessuti molli. Inoltre altri effetti benefici sono stati segnalati quali il miglioramento di problemi cardiaci, di vista, psoriasi, equilibrio, memoria e facoltà cognitive.
Un ricercatore sul cancro tedesco di nome Paul-Gerhard Seeger ha mostrato che il cancro comunemente inizia con il deterioramento delle membrane cellulari. Dal momento che il boro è essenziale per le membrane cellulari e che la carenza di boro è molto diffusa, questo può essere un importante fattore causativo per l’inizio della crescita tumorale. I composti del boro hanno proprietà anti-tumorali e sono “potenti agenti anti-osteoporosi, anti-inflammatori, ipolipidemici, anti-coagulanti e anti-neoplastici” 1042.

L’anello mancante 


Negli anni ’60 del secolo scorso un botanico che si occupava anche delle proprietà del suolo, Rex Newnham, Ph.D., D.O., N.D, si è ammalato di artrite.Ha provato i farmaci convenzionali ma non l’hanno aiutato e quindi si è messo ad indagare la chimica delle piante. Si è reso conto che le piante dell’area nella quale viveva erano carenti si minerali. Sapendo che il boro sostiene il metabolismo del calcio nelle piante decise di integrare tale sostanza assumendo BORACE. Sì, avete letto bene … borace. Potete trovare che sia una cosa inimmaginabile che la borace, l’umile insetticida e detergente per lavatrice sembra sia l’anello mancante!

Il dottor Newnham prese 30 mg di borace al giorno ed in 3 settimane TUTTO il dolore, il gonfiore e la rigidità erano scomparsi!

Le denominazioni chimiche del borace sono sodio tetraborato, disodio tetraborato deca idrato, o borato di sodio. Chimicamente è tutto lo stesso, è un minerale che si trova in natura comunemente estratto dai laghi salati prosciugati. 

Non esiste borace “di grado alimentare” dal momento che tutto il borace è uguale e “naturale”, viene usualmente estratto in California o in Turchia. Il borace è comunemente utilizzato come prodotto per la pulizia della casa, non è tossico e non contiene metalli pesanti (ad ogni modo è sempre meglio controllarne la purezza e la composizione sull’etichetta). Un grado farmaceutico non è apprezzabilmente più puro o migliore. Il borace ha proprietà antisettiche, antifungine ed antivirali, ma solo una leggera azione antibatterica.

Ingredienti: Un MINERALE NATURALE.La maggior parte della ricerca successive del dottor Rex Newnham fu dedicata alla relazione tra I livelli di boro nel suolo e l’artrite. Egli ha pubblicato diversi articoli scientifici sulla borace e l’artrite. Uno era uno studio a doppio cieco eseguito a metà degli anni ’80 al Royal Melbourne Hospital che mostrava che il 70% di quelli che avevano assunto il borace erano migliorati notevolmente. Non c’erano effetti collaterali negativi, alcuni partecipanti hanno riportato anche miglioramenti dei loro problemi cardiaci, ed anche miglioramenti nelle condizioni generali di salute e di energia1043.

Egli ha parlato con le autorità della sanità pubblica e delle scuole di medicina riguardo alla sua scoperta ma questi erano più preoccupati di perdere i propri profitti e finirono per incitare l’approvazione di una legge che dichiarasse il boro una sostanza velenosa a qualsiasi concentrazione. Ciò ebbe come conseguenza che il dottor Newnham fu minacciato e multato, e il borace non fu più reperibile nella nazione nella quale lui viveva. Prima di questo bando a livello nazionale, molte persone sofferenti di artrite che avevano saputo della scoperta del Dr. Newnham furono contenti dei notevoli miglioramenti ottenuti iniziando a integrare il borace. Altri avevano paura di assumere qualcosa che veniva venduto per uccidere formiche e scarafaggi.
LIVELLI DI BORO NEL SUOLO
La ricerca del dottor Rex Newnham scoprì che le isole dove tradizionalmente si coltiva la canna da zucchero, a causa dell’uso di fertilizzanti protrattosi per molto tempo, avevano livelli di boro nel suolo molto bassi. La Giamaica ha i livelli più bassi di boro nel suolo e la percentuale di artrite nella popolazione è del 70%, ed egli ha notato che persino la maggior parte dei loro i cani zoppicavano..
Le isole Mauritius, al largo delle coste sud-orientali dell’Africa hanno livelli di boro molto bassi ed il 50% della popolazione soffre di artrite. L’assunzione giornaliera di boro in queste nazioni è minore di 1 mg/ al giorno.
Un paragone interessante è quello tra l’India ed I native delle isole Fiji. Si stima che gli indiani abbiano un tasso di artrite del 40% e mangiano molto riso coltivato con I fertilizzanti, mentre I native delle isole Fiji hanno un tasso di artrite del 10% e mangiano soprattutto radici amidacee cresciute senza l’aggiunta di fertilizzanti1044.
Gli Stati Uniti, l’Inghilterra, l’Australia e la Nuova Zelanda generalmente hanno livelli di boro nel suolo che portano ad un’assunzione stimata di 1 o 2 mg di boro e il tasso di artrite è circa del 20%.
Israele ha alcuni dei migliori terreni del mondo e un contenuto di boro molto alto, con un’assunzione giornaliera stimata di boro tra i 5 e gli 8 mg. Un controllo indipendente condotto negli anni 1978-1980 al Kaplan Hospital ha mostrato che il tasso di artrite nell’intera nazione è minore dell’1%.
Carnarvon nell’Australia occidentale ha livelli alti di boro sia nel suolo che nell’acqua, ed il tasso di artrite è solo dell’1%.
Similmente avviene in un posto denominato Ngawha Springs nella Nuova Zelanda che ha alti livelli di boro nell’acqua delle sorgenti termali e che è acclamata come curativa per l’artrite. Un hotel a Ngawha ha una collezione di sedie a rotelle e stampelle che sono state lasciate dalle persone che non avevano più bisogno di esse quando sono tornate a casa dopo un soggiorno in quel posto. Incidentalmente TUTTE LE SORGENTI TERMALI che si ritiene curino l’artrite hanno livelli molto alti di boro1045.
Forse avrete sentito parlare delle cozze dal becco verde della Nuova Zelanda che si dice diano sollievo all’artrite e ad altri problemi di salute. Queste cosse sono state raccolte da un’isola vulcanica con soffioni sotto il mare. Le cozze della Nuova Zelanda hanno assorbito il boro dal mare; questo è il segreto delle loro proprietà curative. Le cozze raccolte in altre aree non hanno lo stesso effetto perché mancano di boro.
INTEGRARE CON IL BORACE
La ricerca del dottor Newnham ha provato che dopo l’integrazione del borace le ossa diventavano più dure e robuste. Con l’integrazione di boro, le fratture guarivano in metà del tempo normale sia negli uomini che negli animali. Cavalli e cani con gambe rotte, ed anche con rottura del bacino, pienamente guariti. Una ragazza di 9 anni, con artrite giovanile utilizzò l’integrazione del boro e fu sostanzialmente “curata” dal Dr. Newnham in 2 settimane.
La ricerca di Rex Newnham indica che generalmente le persone guariscono dai propri sintomi dell’artrite, dolore, gonfiore e rigidità, nel giro di uno o tre mesi.
Egli ha anche affermato che molti pazienti con artrite comunemente sperimentano una reazione di Herxheimer, che è un’iniziale aggravamento dei sintomi con aumento del dolore per un piccolo periodo di tempo (ci si può sentire peggio prima di sentirsi meglio). È comunemente dovuto alle tossine rilasciate dalle cellule di Candida e di micoplasma uccise. Questo è molto frequente con una terapia che uccide alcuni agenti patogeni, ed il borace è un fungicida eccezionalmente potente. Il dottor Newnham considerava le reazioni di Herxheimer come un buon segno indicative del fatto che il corpo stava guarendo.
È stato stimato che il 55% degli statunitensi al di sopra dei 50 anni hanno osteoporosi e l’80% circa di essi sono donne. A livello mondiale 1 donna su 3 e un uomo su 12 soffrono di osteoporosi, e questa malattia è la causa di milioni di fratture ogni anno. In studi scientifici ai ratti con l’osteoporosi è stato dato un integratore di boro per 30 giorni con il risultato che lo stato di salute delle loro ossa a quel punto era paragonabile a quelli dei ratti sani del gruppo di controllo e di un gruppo che riceveva un’integrazione di estradiolo1046.
Gli effetti benefici del boro sulle ossa sembra che sia dovuto a due effetti correlati: un più alto livello di boro nelle ossa che le rende più robuste, ed una normalizzazione degli ormoni sessuali che stimola la crescita di nuovo osso. I bassi livelli di estrogeni dopo la menopausa si pensa che siano la causa principale dello sviluppo dell’osteoporosi in così tante donne anziane. Negli uomini i livelli di testosterone diminuiscono più gradualmente il che sembra sia all’origine della più tarda insorgenza dell’osteoporosi.
La ricerca ha mostrato che l’integrazione di boro in donne che sono già entrate in menopausa raddoppia il livello sanguigno della forma più attiva di estrogeno, il 17-beta estradiolo, rispetto ai livelli misurati nelle donne più giovani. Ugualmente, i livelli sanguigni di testosterone sono più che raddoppiati1047. Il boro sembra BILANCIARE i livelli degli ormoni sessuali. Con la Terapia Convenzionale di Sostituzione Ormonale Sintetica c’è un rischio più alto di cancro al seno e all’endometrio che NON si manifesta con gli ormoni prodotti dal corpo grazie all’integrazione con il boro o con la Terapia di Sostituzione Ormonale Bio-Identica.
Il cancro al seno è correlate alla calcificazione del seno. Alcune analisi hanno mostrato che è importante normalizzare il metabolismo del calcio e del magnesio, e le funzioni delle membrane cellulari all’interno del corpo al fine di ridurre il rischio di cancro al seno.
Un recente studio negli uomini più giovani (29 – 50 anni) ha mostrato che il livello di testosterone libero (la forma più importante) è aumentata di un terzo dopo una integrazione giornaliera con il borace per una settimana1048. Questo può essere di speciale interesse per chi fa body-building. La ricerca sul boro ha mostrato che livelli elevati di testosterone hanno l’effetto benefico di ridurre i tumori alla prostata e i livelli di PSA, un indicatore del cancro e dell’infiammazione della ghiandola prostatica.
Un significativo miglioramento della memoria e delle capacità cognitive in entrambi i sessi possono essere parzialmente dovuti in parte all’aumento dei livelli di ormoni sessuali ed all’aumento della funzionalità delle membrane delle cellule cerebrali1049.

FUNGHI E FLUORURO Essendo un così eccellente funghicida, non è sorprendente che il fatto che il borace venga utilizzato con successo per trattare la proliferazione della Candida. C’è una grande quantità di informazioni interessanti su un forum del sito Earth Clinic intitolato Borax Cures1050. Molti partecipanti hanno scritto che il borace li ha completamente curati o che li ha aiutati molto.
In normali condizioni di salute la Candida esiste come innocue cellule ovali di lievito. Quando la sua crescita viene stimolata, si sviluppano catene di cellule elongate dette pseudo-ife, ed alla fine si formano lunghi filamenti sottili e tubulari fortemente invasivi detti ife. Le ife danneggiano la parete intestinale, e causano infiammazione e sindrome dell’intestino poroso.
Pseudo-ife e ife possono essere viste nel sangue di individui con cancro e malattie autoimmuni and autoimmune. La Candida può formare anche spessi strati di biofilm. Lo stesso studio mostra che il borace inibisce la formazione dei biofilm ed anche la trasformazione delle cellule innocue di candida nella forma invasiva che produce ife. Altri articoli hanno mostrato che questo processo, comunemente iniziato dagli antibiotici, è una causa fondamentale di molte delle nostre moderne patologie, e questo rende boro e borace dei primari rimedi per la salute. Il boro viene anche utilizzato per rimuovere il fluoruro accumulato e i metalli pesanti dal corpo1051.
Il fluoruro non solo causa il deterioramento di ossa e articolazioni ma anche la calcificazione della ghiandola pineale e il ridotto funzionamento della tiroide. Il borace reagisce con gli ioni del fluoruro per formare fluoruri di boro che vengono quindi escreti con l’urina.
Quando siamo in buona salute e specialmente nei nostri anni più giovani un rapporto calcio/magnesio di 2 a 1 sia normale e benefico. Ma con l’aumento dell’età, con la carenza di boro e con le condizioni patologiche che ne risultano noi ABBIAMO BISOGNO progressivamente di meno calcio e più magnesio.
Il boro è un importante regolatore delle funzioni delle membrane cellulari, specialmente riguardo al movimento del calcio e del magnesio. Nella carenza di boro una quantità eccessiva di calcio entra nella cellula mentre il magnesio è incapace di entrare all’interno della cellula per rimpiazzare il calcio.

Questa è la condizione dell’età anziana; e tutti i sintomi delle malattie causate dalla carenza di boro vi ci portano.
Affinché il boro sia pienamente efficace nell’invertire la calcificazione dei tessuti è necessario molto magnesio. Per gli individui più anziani servono da 400 a 600 mg di magnesio oltre all’integrazione del boro, suddivisi in più dosi nel corso della giornata. Tuttavia occorre assumere la corretta forma di magnesio per evitare l’effetto lassativo.
Alcune fonti dubitano fortemente che gli integratori di calcio siano necessari o persino benefici, anche in caso di osteoporosi. Le analisi hanno dimostrato che la maggior parte degli individui hanno una grande quantità di calcio (accumulata nei tessuti molli dove non dovrebbe esserci), e che l’integrazione con boro e magnesio ri-deposita questo calcio direttamente nelle ossa.

La ricerca ha mostrato che il concentrarsi sull’integrazione di alte dosi di calcio
è una maniera per ACCELERARE L’INVECCHIAMENTO

… POSSIAMO realmente trasformarci in una sorta di ‘barriera corallina ambulante’!
Gravi calcificazioni esistenti da lungo tempo non possono essere ridistribuite in un piccolo periodo di tempo mentre di assume una integrazione di boro. L’aumento dei livelli di calcio nelle zone sofferenti come le anche e le spalle possono causare problema per un tempo considerevole, come la tendenza ad avere gravi crampi e dolore, o ad avere problemi con la circolazione sanguigna, o con la trasmissione nervosa. Quantità più elevate di calcio fluoruro che passano attraverso i reni possono causare dolore renale temporaneo. Inoltre il dolore ai reni appare causato principalmente ai calcoli renali che vengono rilasciati, dopo un paio di giorni quando i calcoli sono dissolti il dolore generalmente si arresta.

Tali reazioni di guarigione non possono essere evitate quando si mira ad un migliore livello di salute, ma possono essere minimizzate aumentando solo gradualmente i livelli di boro. Ogni volta che si manifesta un effetto spiacevole riducete o interrompete temporaneamente l’assunzione di boro fino a che il problema scompare. Quindi gradualmente tornate ad aumentare. Ulteriori misure da adottare sono una maggiore assunzione di liquidi, utilizzando maggiori quantità di acidi organici come il succo di limone o l’aceto, ed aumentare il flusso della linfa per esempio rimbalzando sul tappetino elastico, camminando o assumendo le posizioni invertite (o capovolte).
La quantità di boro e/o borace o boro liquido ionico dalla propria condizione personale. È importante sapere che i segnali di un eccesso di boro sono la mancanza di appetito, la nausea, il vomito, la letargia la dermatite e la diarrea [ma questi sono anche segnali di una forte reazione di Herxheimer e possono essere il segnale che si è aumentata la dose troppo rapidamente – N.d.T.]. Se smettete di assumere boro per un giorno o due tutti questi sintomi scompariranno. *L’antidoto in caso di eccessiva assunzione di Boro è la vitamina B2.


Gli INTEGRATORI di boro possono essere acquistati in alcuni negozi e farmacie oppure via internet, e normalmente contengono 3 mg di boro per pillola o tavoletta. Non è noto però quale sia la loro efficacia, e i minerali chelati sono assorbiti solo per il 40% dal nostro corpo. La maggior parte degli studi scientifiche e delle esperienze individuali riguardo all’artrite, all’osteoporosi o agli ormoni sessuali e alla menopausa sono state fatte con il boro ionico puro derivato dall’assunzione di borace.  Non è ancora noto se gli integratori di boro non ionico siano efficaci quanto il borace1052.
L’autore specifica di avere sofferto di alcune reazioni fastidiose all’integrazione di borace, per cui è passato per un paio di mesi all’assunzione di boro ionico liquido1053senza soffrire di NESSUN problema gastrointestinale, prendendo un cucchiaino da tè sotto la lingua due volte al giorno, che corrisponde ad un totale di 3 mg al giorno. Il boro liquido ionico è quasi totalmente assorbito dal nostro organismo e non vi si accumula giorno dopo giorno.

Per problemi di artrite osteoporosi e sintomi correlati e in caso di menopausa, l’autore riferisce che si possono assumere, fino a 9 mg di boro suddivisi in diverse dosi (meglio non assumerne la sera tardi, dal momento che il boro può causare insonnia) per un periodo sufficiente ad ottenere un discreto miglioramento dei sintomi,e poi diminuire a 3-6 mg al giorno. Siccome il borace è un composto chimico la cui formula è Na2B4O7-10H20, contiene in realtà più ossigeno che boro, e solo l’11,3% di tale sostanza è fatta di boro. Questo vuol dire che ad esempio una dose da 3mg di boro si ottiene con 26,5 mg di borace disciolti in acqua. In ogni caso l’estensore dell’articolo consiglia di ascoltare il proprio corpo e regolarsi di conseguenza. In caso di reazioni di Herxheimer conviene ridurre le dosi e provare ad aumentar lentamente.

L’autore afferma che dopo 2 mesi di integrazione con boro liquido è riuscito a passare al borace senza più sperimentare “effetti collaterali”, e che ormai la sua artrite è solo un lontano ricordo; infine afferma che le aziende multinazionali del farmaco faranno di tutto per impedire alla gente di sapere che un prodotto così economico abbia simili proprietà benefiche per la salute umana, demonizzando la borace per la sua pretesa tossicità, quando il sale da tavola è decisamente più pericoloso1054. Per chi non disponesse di una bilancia di precisione che misura almeno i centesimi di grammo è possibile utilizzare un cucchiaino raso da tè di borace (circa 3 grammi) disciolto in 225 ml di acqua. La soluzione così realizzata contiene 13,33 mg di borace ovvero 1,5 mg di boro per ogni millilitro (si può dosare agevolmente con una siringa)

REFERENZE Non ancora inserite nelle annotazioni:

http://www.scribd.com/doc/133116926/The-Borax-Conspiracy-How-the-Arthritis-Cure-Has-Been-StoppedARTHRITIS: THE MAINSTAY OF THE "HEALTH INDUSTRY"THE DISEASE THAT "HEALTH" AUTHORITIES DON'T WANT CURED - http://www.whale.to/w/boron.html


http://www.lef.org/magazine/mag2006/aug2006_aas_01.htm

http://www.earthclinic.com/Remedies/borax.html

http://jac.oxfordjournals.org/content/63/2/325.long

http://www.supergenial.ch/pi1/pd2.html

http://www.health-science-spirit.com/ultimatecleanse.html

http:/www.sciencelab.com/msds.php?msdsId=9927593

http://www.hillbrothers.com/msds/pdf/n/borax-decahydrate.pdf

http://www.atsdr.cdc.gov/toxprofiles/tp26-c2.pdf

http://www.regulations.gov/#!documentDetail;D=EPA-HQ-OPP-2005-0062-0004

http://en.wikipedia.org/wiki/Globally_Harmonized_System_of_Classification_and_Labelling_of_Chemicals

http://echa.europa.eu/documents/10162/17230/supdoc_boric_acid_20100609_en.pdf

http://www.inchem.org/documents/sids/sids/15630894.pdf

http://www.sciencelab.com/msds.php?msdsId=9927258

Altri studi scientifici su boro e borace
Sul rapporto tra salute delle ossa e micronutrienti è interessante l’articolo scientifico di rassegna Osteoporosis: the role of micronutrient1055, nel quale si tra le altre cose si segnala il rapporto tra livelli di vitamina K, vitamina C e magnesio da una parte e di densità ossea dall’altra.Esistono anche studi sull’importanza del boro per la salute delle ossa, in particolar modo in associazione con il magnesio e la vitamina D (in effetti il boro è uno dei cofattori della vitamina D).
Per esempio Effect of dietary boron on mineral, estrogen, and testosterone metabolism in postmenopausal women1056, che mostra come l’integrazione di boro abbia diminuito la perdita con le urine di fosforo e magnesio, e nei soggetti con bassi livelli di magnesio ha ridotto anche l’escrezione di fosforo (altro elemento basilare per la salute ossea); i risultati positivi di tale studio inducono gli autori a suggerire una dieta naturalmente ricca di boro (sebbene non menzionino il fatto che i fertilizzanti chimici impediscono alle piante di assorbire il boro presente nel suolo).
Nell’abstract dell’articolo Studies on the relationship between boron and magnesium which possibly affects the formation and maintenance of bones1057 si legge che presumibilmente boro e magnesio sono necessari per il metabolismo ottimale del calcio dal momento che


la carenza di boro e/o magnesio causa cambiamenti simili a quelli che si vedono nelle donne con osteoporosi da menopausa.Anche nell’articolo The relationship between boron and magnesium status and bone mineral density in the human: a review1058, si discute l’importanza di boro e magnesio per migliorare la densità delle ossa, e del rapporto che esiste tra boro, magnesio, calcio e vitamina D.
Interessante è anche l’articolo Boron1059, nelle cui conclusioni si legge

Sebbene gi studi che valutino l’importanza dell’uso del boro per l’osteoartrite e l’osteoporosi siano in uno stadio iniziale, i resoconti sono promettenti. Ci sono prove contrastanti sull’utilizzo del boro per la regolazione ormonale e le funzioni cognitive.
L’articolo In vivo and in vitro effects of boron and boronated compounds1060, ci informa che tale minerale (associato alla pectina) è un componente essenziale per le pareti cellulari delle piante e serve anche al trasporto di alcune sostanze attraverso la membrana stessa, sebbene concentrazioni troppo alte siano tossiche ed alcuni composti del boro sono utilizzati come erbicidi. Inoltre in tale articolo si afferma che gli esperimenti con l’integrazione o la privazione del boro mostrano che tale minerale è coinvolto nel metabolismo del calcio e delle ossa, e che i sintomi della carenza di boro sono particolarmente notevoli quando mancano anche vitamina D e magnesio. Nell’abstract dell’articolo si legge testualmente


L’integrazione del boro aumenta la concentrazione nel sangue del 17 beta-estradiolo e del testosterone ma livelli eccessivi di boro hanno effetti tossici sulla funzione riproduttiva. Il boro può essere coinvolto nelle funzioni cerebrali per mezzo dei suoi effetti sul trasporto attraverso le membrane. Esso influisce sulla sintesi della matrice extracellulare ed è benefico per la guarigione delle ferite. L’assunzione abituale del boro per mezzo della dieta negli esseri umani adulti è di 1-2 mg al giorno. (…) I composti del boro hanno mostrato di possedere potenti effetti anti-osteoporotici, anti-inflammatori, ipolipidemici, anti-coagulanti e anti-neoplastici negli animali.L’articolo Essentiality of boron for healthy bones and joints1061, descrive un esperimento su dei malati di osteoartrite; nel 50% dei malati che hanno ricevuto 6 mg di boro al giorno (sotto forma di borace) si sono riscontrati miglioramenti dei sintomi, al contrario del nel 10% dei malati che hanno ricevuto solo il placebo.
L’articolo Comparative effects of daily and weekly boron supplementation on plasma steroid hormones and proinflammatory cytokines1062 ci informa che l’integrazione di dosi relativamente alte di boro (10 mg al giorno) ha portato alla riduzione di citochine pro infiammatorie, all’aumento dei livelli sanguigni di testosterone libero ed alla diminuzione dei livelli sanguigni di estradiolo.
Che il borace abbia un’attività antifungina ad ampio spettro lo si deduce dal fatto che la produzione industriale dell’acido borico (H3BO3) si basa sulla reazione di borace con acido cloridrico (che produce per l’appunto acido borico e cloruro di sodio)1063, ovvero con l’acido che normalmente viene prodotto dal nostro stomaco. Ingerire borace porta quindi alla produzione endogena di acido borico il quale a sua volta si è dimostrato un potente effetto anti-fungino come mostra l’articolo Boric acid for recurrent vulvovaginal candidiasis: the clinical evidence (“Acido borico per candidiasi vulvovaginale ricorrente: l’evidenza clinica”)1064 nelle cui conclusioni si legge che


l’acido borico acid è un’opzione alternativa sicura ed economica per le donne con sintomi cronici e ricorrenti di vaginite quando i trattamenti convenzionali falliscono a causa del coinvolgimento microrganismi differenti dalla Candida. O di ceppi resistenti agli azoli.Da notare che conseguenti all’uso di acido borico per la candidiasi vaginale ci sono state anche segnalazioni di effetti collaterali di non grave entità: sensazione di bruciore vaginale, ed eritema vaginale (arrossamento).
Interessante è anche l’articolo Boric acid: a potential chemoprotective agent against aflatoxin b1 toxicity in human blood (“Acido borico: un potenziale agente chemoprotettivo contro la tossicità dell’aflatossina b1 nel sangue umano”), pubblicato su Cytotechnology. 2010 Apr; 62(2): 157–165, autori Hasan Turkez, Fatime Geyikogluhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2873987/.

89 – Osteoporosi, disbiosi e glutine
Nell’articolo Scientific evidence for health effects attributed to the consumption of probiotics and prebiotics: an update for current perspectives and future challenges1065 si fa cenno all’esistenza di diversi studi che mostrano come l’integrazione di probiotici e probiotici aiutino a prevenire e/o a curare diversi problemi di salute, tra i quali anche l’osteoporosi, le malattie periodontali, le cavitazioni.
Nell’articolo Gut Microbiota as a Target in the Pathogenesis of Metabolic Disorders: A New Approach to Novel Therapeutic Agents1066, leggiamo che
Dal momento che i disordini metabolici aumentano drammaticamente, diventa sempre più importante identificare i fattori ambientali che influiscono negativamente sul controllo del metabolismo. Il microbiota intestinale (…) è uno di questi potenziali fattori. Recentemente si sono raccolte le prove delle associazioni tra un’alterazione della composizione del microbiota intestinale e l’obesità, il diabete e l’osteoporosi. (…) Il microbiota dell’intestino gioca ruoli critici nel controllare l’immunità, l’assorbimento del cibo, l’accumulazione dei grassi, la produzione di acidi grassi a catena corta, la trasmissione dei segnali relativi all’insulina, e la regolazione della massa ossea.
Nell’articolo Mechanisms underlying the effects of inulin-type fructans on calcium absorption in the large intestine of rats1067 si fa cenno all’effetto positivo dell’assunzione di inulina, oligofruttosio e frutto oligosaccaridi sull’assorbimento del calcio, anche grazie all’aumentata produzione di acidi grassi a catena corta da parte dei batteri intestinali.
Nell’articolo Prebiotic and Probiotic Regulation of Bone Health: Role of the Intestine and its Microbiome1068 leggiamo che:
L’osso è un organo rispetto al quale da tempo si sa che viene regolato dall’intestino attraverso l’assorbimento del calcio, il minerale chiave dell’osso. Tuttavia è chiaro che la modulazione del’intestino e del suo microbioma può incidere sulla densità e la robustezza dell’osso in una varietà di modelli animali (pesce zebra, pollo, roditori) e negli uomini. Questo viene dimostrato in studi in cui si rimuove il microbioma con un trattamento antibiotico (…) così come in studi in cui si modulano l’attività e la composizione del microbioma per mezzo di prebiotici e/o probiotici
Anche l’articolo Effects of the gut microbiota on bone mass1069 indica che
Recenti studi dimostrano che il microbiota intestinale è anche un regolatore della massa dell’osso e viene proposto che l’effetto del microbiota sulla massa ossea sia mediato dagli effetti del sistema immunitario, che a sua volta regola l’osteoclastogenesi. (…) Qui facciamo una rassegna delle conoscenze attuali sul possibile ruolo del microbiota intestinale nella regolazione del metabolismo dell’osso.
A questo punto passiamo ai primi studi che mostrano come l’intervento con prebiotici e probiotici non è solo un’ipotesi come Diet, gut microbiome, and bone health1070 sul cui abstract leggiamo:
Diversi prebiotici che raggiungono il basso intestino hanno portato ad una [positiva] alterazione del microbioma intestinale che si suppone aumenti la fermentazione delle fibre per produrre acidi grassi a catena corta. Questi cambiamenti sono correlati positivamente con un aumento della frazione di calcio assorbita negli adolescenti e con un aumento delle misure di densità e di robustezza ossea in modelli animali.
Ma non tutte le forme di osteoporosi sono causate da una “normale” forma di disbiosi, perché a volte il fattore scatenante è una forma di SIBO (proliferazione batterica nel piccolo intestino), nel qual caso i normali probiotici posso creare persino maggiore sconforto. Vedi l’articolo Current views on the etiopathogenesis, clinical manifestation, diagnostics, treatment and correlation with other nosological entities of SIBO1071, spiega che quando i batteri fisiologici sono rimpiazzati da batteri patogeni che risalgono dal grosso intestino, il sistema digestivo funziona male e ci possono essere complicazioni sistemiche (ovvero a carico di tutto il corpo) come l’osteoporosi e l’anemia macrocitica. Inoltre affermano gli autori che
L’infiammazione interferisce con l’espressione dei geni responsabili per la produzione e secrezione del muco, e quindi viene postulata una correlazione tra SIBO e fibrosi cistica, sindrome dell’intestino irritabile e dolore addominale cronico. (…) Una tipica manifestazione clinica della SIBO comprende meteorismo, enterectasia [dilatazione dell’intestino], fastido addominale e diarrea.
Tra le condizioni che possono concorrere alla manifestazione di una forma di SIBO gli autori indicano tra l’altro anomalie congenite ed anatomiche del sistema digestivo, disturbi della motilità intestinale o deficit immunologici.
Infine è da rimarcare il possibile legame con l’intolleranza al glutine, sia quella celiaca (che è ben nota da tempo) che quella non celiaca, come possiamo leggere nell’areticolo Risk of low bone mineral density and low body mass index in patients with non-celiac wheat-sensitivity: a prospective observation study1072 (“Rischio di bassa densità minerale e bassa massa corporea in pazienti con sensibilità al grano non celiaca: uno studio di osservazione prospettica”).
Come è noto da tempo la vitamina D è importante per il trattamento e la prevenzione dell’osteoporosi, vedi per esempio gli articoli The role of vitamin D in osteoporosis1073 e Vitamin D: important for prevention of osteoporosis, cardiovascular heart disease, type 1 diabetes, autoimmune diseases, and some cancers (“La vitamina D: impoprtante per la prevenzione dell’osteoporosi, patologie cardiovascolari, diabete di tipo 1, malattie autoimmuni, ed alcuni tipi di cancro”) 1074. Purtroppo le raccomandazioni correnti per quanto riguarda i dosaggi della vitamina D, appaiono spesso troppo basse per dare risultati concreti.

90 - C’è una speranza per i malati di distrofia muscolare?

Il termine di distrofia muscolare rappresenta in realtà l’insieme di diversi tipi di malattie neuromuscolari degenerative, nella quali la genetica è considerata ufficialmente la causa primaria; tali malattie causano una progressiva atrofia dei muscoli, essenzialmente quelli scheletrici (e quindi anche quelli che servono alla respirazione) ma talvolta anche di quello cardiaco (il cuore).
Ma dopo avere visto esempi di malattie che le autorità sanitarie si ostinano a considerare genetiche e incurabili mentre non sono né l’una né l’altra (vedi il capitolo sull’autismo), mi è venuto in mente che forse, e ripeto forse, oltre alla propensione genetica alla malattia ci potesse essere qualche co-fattore, ed in particolar modo ho pensato alla disbiosi intestinale. Incredibilmente la ricerca mi ha portato a trovare due articoli che lasciano aperta una porta alla speranza … forse …
Lungi da me l’idea di generare false illusioni, però indagare se un soggetto con distrofia muscolare soffre anche di disbiosi e/o parassitosi ed eventualmente curare tali problemi intestinali non può che far del bene, e lo stesso dicasi della valutazione e risoluzione di eventuali altri problematiche che possono influire sullo stato di salute globale (vedi il libro “I pilastri della salute e la rete di interconnesioni”).
L’idea che mi porta a sospettare su una causa epigenetica piuttosto che puramente genetica della distrofia muscolare deriva dalla lettura di due articoli scientifici.
L’articolo Pathogenetic role of intestinal microbiocenosis in the pathogenesis of hereditary myodystrophy (“Ruolo della microbiocenesi intestinale nella patogenesi della distrofia muscolare ereditaria”)1075afferma che la somministrazione di probiotici ha fatto migliorare il quadro clinico dei pazienti, con miglioramenti su quasi tutti i fronti (elettromiografico, immunologico, biochimico, ormonale) ed aumento della forza muscolare. Gli autori concludono che lo squilibrio del microbiota “sembra giocare un certo ruolo nella formazione della patologia ereditaria”.
Il secondo articolo si basa su modelli animali (esperimento su cavie su cui viene indotta artificialmente una condizione di distrofia muscolare) ed è quindi di rilevanza relativa, però vale la pena citarlo Differences in the intestinal microflora of normal and dystrophic BIO 8262 Nij Syrian hamsters (“Differenze nella microflora intestinale tra i criceti normali ed i criceti BIO 8262 Nij Syrian distrofici”)1076.
Questi articoli puntano curiosamente nella stessa direzione di un lungo ed interessante articolo sul sito mednat.org1077, che fa la rassegna di tantissimi metodi di cura naturale delle malattie (persino le più gravi) tutti osteggiati dal potere e dalle lobby farmaceutiche (tanto che molti dei loro scopritori sono stati minacciati di morte) ho letto alcune informazioni che riguardano anche la distrofia muscolare, specificamente quelle sul Biotron, l’apparecchio descritto nel capitolo sul cancro, e che (secondo quanto riportato, ma purtroppo sono testimonianze aneddotiche e difficili da vagliare) avrebbe permesso di ottenere buoni risultati anche sulla distrofia muscolare. Siccome quella macchina dovrebbe avere un effetto distruttivo sui microbi patogeni, allora l’effetto positivo che avrebbe su varie malattie sarebbe dovuto ad un riequilibrio dello squlibrio della microflora intestinale.
Anche Valdo Vaccaro in un suo articolo sul sito medicina naturale1078 ipotizza che una dieta tendenziamente crudista e che escluda latte e latticini potrebbe avere effetti positivi anche sulla distrofia muscolare.
Infine ricordo ancora una volta la storia dei topolini agouti che non manifestano la malattia per cui hanno una predisposizione genetica quando alle loro madri vengono somministrate apposite sostanze nutritive. Forse studiando sull’epigenetica invece che sulla sola genetica della distrofia muscolare potremmo almeno studiare una dieta che somministrata alle madri previene questa malattia? Del resto casi di distrofia muscolare non vengono descritti nel libro di W.A. Price che descrive lo stato di eccellente salute delle popolazioni che continuano a nutrirsi secondo le abitudini ancestrali, sebbene si potrebbe anche pensare che chi soffre di certe malattie non sopravvive a lungo in una società primitiva … o no?

91 – Fibrosi cistica e disbiosi intestinale

La fibrosi cistica è una malattia che accorcia notevolmente le speranze di vita, anche perché, pur essendo una malattia che colpisce diversi organi, ha come uno dei “bersagli” principali i polmoni, causando tosse persistente con muco denso, mancanza di fiato e infezioni ricorrenti ai polmoni (polmonite compresa). La fibrosi cistica è considerata una malattia genetica a tutti gli effetti: un bambino sviluppa tale malattia quando eredita da entrambi i genitori uno specifico gene difettoso. Ci sono ben pochi dubbi che il modello genetico corrisponda alla realtà dei fatti. Infatti una persona su 25 (in Italia e più in generale in Occidente) è portatrice di un singolo gene difettoso, e la probabilità che i genitori siano entrambi portatori di questo gene è 1 su 625 (un venticinquesimo per un venticinquesimo). In queste sfortunate condizioni c’è una probabilità su 4 (legge di Mendel) che il bambino erediti tutti e due i geni difettosi. La probabilità che un bambino nasca con la fibrosi cistica è quindi 1 su 2.500, che corrisponde esattamente alla frequenza riscontrata nella popolazione.
Detto questo potremmo però trovarci in una condizione simile a quella dei bambini down o dei bambini autistici. I primi, con un problema genetico assodato, rispondono bene ad una integrazione nutrizionale o a delle terapie di riequilibrio del microbiota intestinale (debellamento di disbiosi e parassitosi intestinale); i secondi, con una probabile predisposizione genetica (mostrata dal fatto che la grande maggioranza dei bambini autistici è di sesso maschile) rispondono bene a delle terapie di riequilibrio del microbiota intestinale (che siano basate sulla dieta o meno) e a volte anche ad una integrazione.
Ancora una volta ribadisco che non è mio intento suscitare false illusioni su una possibile cura della malattia, ma almeno aprire la porta alla speranza che, continuando a ricercare e investigare sul rapporto tra fibrosi cistica e disbiosi, si possa trovare una strada per prevenirla e/o per affrontarne i sintomi in maniera naturale allungando la speranza di vita (che adesso grazie a nuove scoperte in campo terapeutico arriva fino a circa 40 anni).
Tra l’altro alcuni sintomi tipici della fibrosi cistica sono comuni a chi soffre di disbiosi/parassitosi, per esempio la difficoltà a digerire i grassi, i disturbi intestinali, la difficoltà a mettere su peso nonostante l’appetito, le carenze vitaminiche. Detto questo bisogna capire se si tratta di sintomi simili di due disturbi totalmente differenti, se c’è un substrato comune, o se il danno a livello polmonare causato dalla malattia, e le ricorrenti infezioni polmonari, causano una disbiosi per effetto delle cure di antibiotiche che si rendono necessarie.
Ciò vuol dire che, sebbene esiste una vasta letteratura che correla disbiosi e fibrosi cistica, questo non basta ad assicurare che un intervento teso al riequilibrio del microbiota intestinale possa guarire dalla malattia; la speranza ragionevole è che almeno si possa migliorare la qualità della vita.
Nell’abstract dell’articolo Escherichia coli dysbiosis correlates with gastrointestinal dysfunction in children with cystic fibrosis (“La disbiosi dell’Escherichia coli è correlata a disfunzioni gastrointestinali nei bambini malati di fibrosi cistica”)1079 si legge che


i disturbi gastrointestinali della fibrosi cistica includono malassorbimento dei nutrienti ed infiammazione intestinale. Mostriamo che le quantità di Escherichia coli nel microbiota fecale sono significativamente più alte nei bambini con fibrosi cistica che in quelli del gruppo di controllo e sono correlati con le misure fecali di malassorbimento dei nutrienti e con l’infiammazione.Che sia presente una disbiosi intestinale nei malati di fibrosi cistica, lo dimostrano le analisi condotte nello studio Serum metabolomics indicate altered cellular energy metabolism in children with cystic fibrosis1080, Nonché su su un articolo pubblicato dal giornale ufficiale dell’associazione europea per la fibrosi cistica, Gut dysbiosis in cystic fibrosis(“Disbiosi intestinale nella fibrosi cistica”)1081.

Nello stesso giornale è stato pubblicato l’articolo Dysbiosis of bifidobacteria and Clostridium cluster XIVa in the cystic fibrosis fecal microbiota (“Disbiosi dei bifidobatteri e del Clostridium cluster XIVa nel microbiota fecale della fibrosi cistica”)1082.
Sul piano delle complicanze polmonari della fibrosi cistica sono interessantissimi i risultato dello studio Host–microorganism interactions in lung diseases (“Interazione tra l’ospite ed i microorganismi nelle malattie polmonari” – dove per ospite si intende l’essere umano, sano o malato che sia)1083.
Tale studio mostra le differenze tra il microbioma dei polmoni di 4 classi distinte di persone. Rispetto alle persone sane i malati di fibrosi cistica hanno una proliferazione eccessiva di Proteobatteri ed Attinobatteri (a scapito soprattutto dei Bacteroidetes), i malati di asma hanno una proliferazione eccessiva di Proteobatteri ed un certo aumento degli Stafilococchi Firmicutes, i malati di Broncopneumatia Cronica Ostruttiva (a scapito soprattutto dei Bacteroidetes) hanno una proliferazione eccessiva di Proteobatteri ed un certo aumento degli Stafilococchi Firmicutes e degli Streptococchi Firmicutes (a scapito soprattutto dei Bacteroidetes)
E adesso veniamo ad un articolo in cui si mostra che supplementando Lactobacilli GG, non solo migliora lo stato dell’intestino del malato di fibrosi cistica, ma anche quello dei polmoni; l’articolo quindi ci indica una possibile strada di intervento del tutto naturale, quella dell’integrazione di probiotici, che permette di ottenere dei risultati positivi anche riguardo ad uno degli organi più colpiti dalla malattia. Si tratta dell’articolo Disrupted Intestinal Microbiota and Intestinal Inflammation in Children with Cystic Fibrosis and Its Restoration with Lactobacillus GG: A Randomised Clinical Trial (“Microbiota intestinale alterato e infiammazione intestinale in bambini con la fibrosi cistica e la sua restaurazione con il Lactobacillus GG: un test clinico randomizzato”)1084.
In questo studio si legge che i livelli di Eubacterium rectaleBacteroides uniformisBacteroides vulgatusBifidobacterium adolescentisBifidobacterium catenulatum, e Faecalibacterium prausnitzii sono ridotti nei bambini sofferenti di fibrosi cistica, e che una riduzione ancora più marcata si osserva in quei bambini malati di fibrosi cistica che stavano assumendo antibiotici, e che la riduzione della ricchezza della microflora intestinale era significativamente correlata con l’infiammazione intestinale. La somministrazione di Lattobacilli GG ha parzialmente restaurato l’equilibrio della microflora, riducendo l’infiammazione e l’incidenza delle esacerbazioni polmonari. x

92 – Malattie neuromuscolari e atrofia muscolare spinale: c’è un legame con l’intestino?

Scrivo queste righe nella speranza che anche le malattie neuromuscolari ed il gruppo di malattie raggruppate sotto la denominazione di “atrofia muscolare spianale”, considerate al momento puramente genetiche, possano essere più epigenetiche che genetiche, ovvero che una certa predisposizione si manifesti solo in particolari condizioni ambientali. In realtà alcuni ricercatori hanno inizialmente sospettato un collegamento tra celiachia ed questo tipo di patologie, ma uno studio successivo A population-based study of coeliac disease, neurodegenerative and neuroinflammatory diseases1085, basato su un’ampissima casistica, tende ad escluderlo: solo la polineuropatia pare abbia una certa correlazione con la celiachia.
Ciò nonostante un altro indizio che potrebbe far pensare ad un coinvolgimento intestinale nei disturbi neuromuscolari lo troviamo nell’articolo Neuromuscular disease in patients with steatorrhoea(“Disturbi neuromuscolari in pazienti con steatorrea”)1086, nel quale si discutono dei casi di pazienti che soffrono di malattie neuromuscolari e che manifestano anche sintomi gastrointestinali come la steatorrea (feci oleose per la presenza di grassi non digeriti, sintomo associato a tutta una serie di malattie che in questo libro abbiamo visto essere correlate alla disbiosi1087). Fino a che punto un disturbo neuromuscolare possa essere collegato ad una eventuale disbiosi e/o intolleranza al glutine (magari nella forma non di una celiachia vera e propria, ma di sensibilità al glutine non celiaca, forse potranno mostrarlo future ricerche. Ricordo però che i nervi sono uno dei possibili bersagli della reazione al glutine. Come già riportato nel libro I pilastri della salute e la rete di interconnessioni, il dottor Rodney Ford, MD, nel libro The Gluten Syndrome: Is Wheat Causing You Harm(“La sindrome da sensibilità al glutine: è il grano a farti male”) sostiene che si tratti per prima cosa di una malattia neurologica, che danneggia e rende silenti i nervi, compromettendo la salute e la funzione dei tessuti da essi serviti. Per esempio egli cita una sua paziente che solo rimuovendo il glutine dalla dieta è riuscita a riprendere il controllo degli sfinteri.


93 – Il glaucoma, la vitamina D e l’intestino 

L’articolo Oral microbiome link to neurodegeneration in glaucoma (“Il legame tra il microbioma orale e la neurodegenerazione nel glaucoma”)1088 ci informa che i malati di glaucoma hanno un conteggio batterico orale maggiore dei soggetti sani del gruppo di controllo. Una cosa importante (sebbene si tratti del solito triste esperimento sulle povere cavie animali) che la somministrazione di basse dose di tossine Lipo-Poli-Saccaridi (LPS) ha causato un aumento di degenerazione neuronale.La tesi di laurea in medicina discussa nell’università di Pavia da Isacco Frizzi nel maggio del 1837 e intitolata Storia di un glaucoma trattato nella clinica oculistica a Pavia coll’olio di trementina1089, discute per l’appunto di una paziente sofferente di un glaucoma che l’aveva resa cieca da un occhio, che dopo dieci giorni di trattamento con 3,9 grammi di olio trementina (assunti oralmente a piccole dosi durante la giornata) ricomincia a vedere dall’occhio malato, e che continuando la cura ritorna persino a vedere da quell’occhio. Le informazioni fornite nel capitolo sulla trementina, che indicano in tale sostanza un antidoto all’infestazione da candida ed altri microrganismi patogeni, alla luce di quanto scritto nell’articolo succitato, porta ad identificare nella disbiosi la vera causa se non di tutti, almeno di molti casi di glaucoma. In tale tesi di laurea leggiamo addirittura che


L’ olio essenziale di trementina, la cui efficacia nelle malattie degli occhi, che hanno per causa una lenta congestione è stata ormai riconosciuta dai medici di pressoché tutte le nazioni, essersi applicato con reale vantaggio alla cura del glaucoma incipiente o di recente sviluppato, malattia fin qui riputata insanabile.L’articolo Serum vitamin D status is associated with the presence but not the severity of primary open angle glaucoma1090 ci informa per l’appunto che la carenza di vitamina D è associata con questa forma di glaucoma, sebbene la gravità di tale carenza non è proporzionale alla severità della malattia.

Anche l’articolo Age-Related Vitamin D Deficiency Is Associated with Reduced Macular Ganglion Cell Complex: A Cross-Sectional High-Definition Optical Coherence Tomography Study1091 mostra che la carenza di vitamina D (negli anziani) porta ad un inizio di danno neuronale che può rappresentare uno statdio iniziale della malattia.
L’articolo Metabolome-Wide Association Study of Primary Open Angle Glaucoma1092 infine mostra la correlazione tra l’alterazione del metabolismo dei lipidi e questa forma di glaucoma.


94 - “L’agricoltura del non fare”: la vera agricoltura naturale che rispetta l’ambiente e permette di ottenere ottimi risultati con pochi sforzi

Masanobu Fukuoka è un microbiologo giappponese che ha scoperto il classico “uovo di Colombo” dell’agricoltura naturale: se in natura la frutta ed i vegetali di cui ci nutriamo crescono spontaneamente, perché dovremmo lavorare sodo per arare, concimare, diserbare, potare?Non sarebbe meglio copiare in tutto e per tutto la natura e ricreare nei nostri campi la correlazione tra le specie viventi, la simbiosi che già esiste in natura?
E così si è dedicato a studiare ed a realizzare in concreto questa sua idea, che una volta realizzata libera l’uomo dalla schiavitù del lavoro e permette di coltivare cibi genuini (irrorazioni clandestine a parte).
Dopo gli studi di microbiologia si è occupato dello studio del suolo e delle patologie delle piante, ma a 25 anni ha iniziato a dubitare di tutto ciò che aveva imparato fino ad allora, ha abbandonato il suo posto di ricercatore scientifico ed è tornato alle radici, alla terra dei suoi genitori. Lì ha sviluppato il suo sistema di “agricoltura del non fare”.
In che senso non fare? Nel senso che se si ricrea nel proprio terreno quella sinergia di piante che si rafforzano a vicenda, se si lascia il terreno parzialmente coperto da paglia, erba, finanche “erbaccia” c’è meno bisogno di irrigare, si può lasciare (specie dopo qualche anno in cui il terreno e tutto l’ecosistema che vi vive sopra si riassesta) che la natura faccia il suo corso producendo cereali, ortaggi, frutti, senza che l’uomo debba correre continuamente ad innaffiare, strappare, potare, regolare alcunché: è la natura che si regola da sola se la si mette nelle condizioni di farlo. Ciò che si produce, ovviamente, è biologico al cento per cento, ed è prodotto possibilmente senza consumare energia differenta da quella delle mani dell’uomo.
A qualcuno potrà sembrare impossibile ma, per fortuna anche in Italia, ci sono sempre più persone che si avvicinano a questi nuovi modi di “coltivare senza lavorare”, ovvero l’agricoltura del non fare, ed anche io ne conosco alcuni personalmente.
Queste poche righe forse non bastano a rendere l’idea di quanto essenziale possa essere la lettura di questo libro per comprendere la società in cui viviamo, e come ogni concetto di lavoro, di agricoltura, di produzione con cui ci siamo finora cimentati sia stato distorto da una prospettiva assurda, imposta dal potere, e che serve solo a renderci schiavi di un sistema in cui pochi tirano le fila e le moltitudini dei popoli sono alla loro mercé. Se infatti ogni persona coltivasse un piccolo pezzetto di terreno secondo le modalità descritte da questo microbiologo giapponese, che senso avrebbe la “ricerca del posto di lavoro”? Come potrebbe esistere la “disoccupazione”? Come potrebbe mai esserci l’accumulo di ricchezza, la povertà, la fame nel mondo, l’agricoltura intensiva coi suoi veleni chimici, la malattia?
Le idee di Fukuoka e la sua esperienza sono state raccolte nel libro La rivoluzione del filo di paglia (Libreria Editrice Fiorentina). Sul web sono presenti diversi articoli, interviste a Fukuoka, video sulla rivoluzione del filo di paglia, ma interessanti sono anche le questioni dell’orto sinergico e della permacultura, altri metodi di coltivazione ecologici ed in armonia con la natura



95 - I vaccini come gli antibiotici con-causano la disbiosi intestinale?

AxiBoulardi1093 è un prodotto a base di Saccharomyces Boulardii e Vitamina B6. Il Saccaromiceto Boulardii è un lievito particolare, che invece di nutrire la candida ne è antagonista e quindi ha azioni positiva sull’intestino e aiuta tanto a prevenire quanto a combattere la disbiosi, mentre le vitamine del gruppo B (prodotte dai batteri che vivono naturalmente in simbiosi con l’uomo nel suo intestino) vengono a spesso a mancare in caso di disbiosi intestinale.Questo prodotto veniva un tempo pubblicizzato come rimedio utile per



  • protezione durante terapia antibiotica; 

  • diarrea di origine infettiva o diarrea del viaggiatore conseguente a soggiorni in paesi a clima tropicale o con bassi livelli igienici; 

  • intolleranze alimentari; 

  • protezione in caso di vaccinazioni. 

Da quando ho pubblicizzato la cosa quest’ultima frase è scomparsa, fatto curioso.Ma c’è anche lo studio già citato in precedenza, Nasopharyngeal microbiota in infants with acute otitis media1094, che mostra come il microbiota nasofaringeo degli infanti cambia in maniera significativa sia dopo esposizione agli antibiotici che dopo esposizione al vaccino eptavalente “conjugated pneumococcal polysaccharide vaccine” (PCV7).




Measles vaccination and risk of sspe

Dramatic improvement of parkinsonian symptoms after gluten-free diet introduction in a patient with silent celiac disease
Lo zolfo come un agente protettivo nei confronti del danno da radiazione


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