"O Signore che vigili sul cuore / come enorme gabbiano / e ne carpisci le chimere buie / Tue magnifiche prede, / Dio della pace, quanto cibo ormai / io ti ho offerto negli anni! Dammi un segno / di probabile quiete / si' ch'io possa risplendere da viva! / O amore, o Segno, fammi più vicina / all'equilibrio esatto del mio cuore; / fa che mi divori nel suo centro / e che sia portatrice del mio nome / come si regge un fiore nello stelo!". (Alda Merini, O Signore che vigili sul cuore)
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