LA SERA DELLA VIGILIA DI NATALE DEL 1969 IL PROF. DON JOSEPH RATZINGER PRONUNCIA ALLA RADIO BAVARESE QUESTO DISCORSO, A CONCLUSIONE DI UN CICLO DI CONFERENZE RADIOFONICHE, CHE SOLO ANNI PIU’ TARDI SARANNO RACCOLTE IN UN VOLUME
… Il futuro della Chiesa può venire … solo dalla forza di coloro che hanno profonde radici e vivono con una pienezza pura della loro fede. Esso non verrà solo da coloro che prescrivono solo ricette … Non verrà da coloro che di volta in volta si adeguano al momento che passa … da coloro che criticano soltanto gli altri, ma che ritengono se stessi una misura infallibile. E neppure verrà da coloro che scelgono solo il cammino più comodo, che evitano la passione della fede e che dichiarano falso e sorpassato, tirannia e legalismo tutto ciò che impone sacrifici all’uomo e lo obbliga ad abbandonare se stesso … anche questa volta come sempre il futuro della Chiesa verrà fuori dai nuovi santi.
E dunque da uomini la cui capacità di percezione va al di là delle frasi … da uomini che sanno vedere più lontano degli altri, perché la loro vita abbraccia spazi più ampi. L’altruismo, che rende libero l’uomo, si acquista solo nella pazienza delle piccole rinunce quotidiane a se stessi …
Se oggi ci è difficile percepire ancora Dio, questo dipende dal fatto che ci è diventato troppo facile evitare noi stessi e fuggire davanti alla profondità della nostra esistenza, nello stordimento di una qualsiasi comodità … [perciò n.d.a.] le grandi parole di quelli che profetizzano una chiesa senza Dio e senza fede sono vuota chiacchiera.
Una Chiesa che celebra il culto dell’azione [e delle esortazioni politiche n.d.a.] … non ci serve.
E’ del tutto superflua. E per questo tramonterà da sè.
Rimaniamo la chiesa di Gesù Cristo, la chiesa che crede in Dio che si è fatto uomo e che ci promette la vita oltre la morte.
Parimenti il prete che sia soltanto funzionario sociale, può essere sostituito da psicoterapeuti … Ma sarà ancora necessario il prete, che non è specialista, che non tiene se stesso fuori gioco, quando per ragioni d’ufficio dà consigli, ma che in nome di Dio si mette a disposizione degli uomini e per essi è nella loro tristezza, nella loro gioia, nella loro speranza e nella loro angoscia. …
Anche questa volta dalla crisi di oggi verrà fuori domani una chiesa che avrà perduto molto.
Essa diventerà più piccola, dovrà ricominciare tutto da capo … Non potrà più riempire molti degli edifici che aveva eretto … oltre che a perdere degli aderenti … perderà anche molti dei suoi privilegi nella società. Essa si presenterà in modo molto più accentuato di un tempo come la comunità … cui si può accedere solo per il tramite di una decisione … Certamente essa conoscerà anche nuove forme di ministero e ordinerà sacerdoti dei cristiani provati, che esercitano una professione … la chiesa troverà [così] di nuovo e con tutta l’energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede in Dio … in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo … sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica.
Sarà una chiesa interiorizzata, che non mena vanto del suo mandato politico e non flirta né con la sinistra né con la destra.
Essa farà questo con fatica … la renderà povera, la farà diventare una chiesa dei piccoli … Ma dopo la prova … uscirà da una chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza. Gli uomini infatti saranno indicibilmente solitari in un mondo totalmente pianificato. Essi sperimenteranno, quando Dio sarà per loro interamente sparito, la loro totale e paurosa povertà … scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta a domande ch’essi da sempre di nascosto si sono poste.
A me sembra certo che si stanno preparando per la chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena cominciata, si deve fare i conti con grandi sommovimenti.
Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non una chiesa del culto politico … ma la chiesa della fede.
Certo essa non sarà più la forza dominante della società, nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà agli uomini come la patria, che ad essi dà vita e speranza oltre la morte”.
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