Un bimbo abbandonato
Se nel crocicchio d’una via deserta
o in mezzo al mondo gaio e spensierato
incontraste un bambino abbandonato,
pallido il viso e la pupilla incerta,
che d’una madre il bacio ed il consiglio
abbia perduto, e pianga su una bara
la memoria più santa e la più cara.
oh, portatelo a me!… Sarà mio figlio.
Io lo terrò con me, per sempre. A sera
gli metterò le sue manine in croce,
con lui, per lui dicendo a bassa voce
de’ miei anni più belli la preghiera.
La parola che eleva e che conforta
io gli dirò con placida fermezza;
la gelosa e veggente tenerezza
avrò per lui de la sua mamma morta.
Io gli dirò che la vita è lavoro,
gli dirò che la pace è nel perdono;
di tutto ciò vhe è giusto e grande e buono
farò nella sua mite alma un tesoro.
Mentr’io declinerò verso l’oblìo,
e avrò la cuffia e metterò gli occhiali,
ei salirà, lo spirito agl’ideali,
le braccia alla fatica e il cuore a Dio.
Ada Negri // Trent Gudmundsen
Nessun commento:
Posta un commento