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sabato 25 giugno 2022

ADESSO CHE IL TEMPO E' TUTTO MIO

 


ADESSO CHE IL TEMPO E' TUTTO MIO


“Adesso che il tempo sembra tutto mio

e nessuno mi chiama per il pranzo e per la cena,

adesso che posso rimanere a guardare

come si scioglie una nuvola e come si scolora,

come cammina un gatto per il tetto

nel lusso immenso di una esplorazione, adesso

che ogni giorno mi aspetta

la sconfinata lunghezza di una notte

dove non c’è richiamo e non c’è più ragione

di spogliarsi in fretta per riposare dentro

l’accecante dolcezza di un corpo che mi aspetta,

adesso che il mattino non ha mai principio

e silenzioso mi lascia ai miei progetti

a tutte le cadenze della voce, adesso

vorrei improvvisamente la prigione.

Quante tentazioni attraverso

nel percorso tra la camera

e la cucina, tra la cucina

e il cesso. Una macchia

sul muro, un pezzo di carta

caduto in terra, un bicchiere d’acqua,

un guardar dalla finestra,

ciao alla vicina,

una carezza alla gattina.

Così dimentico sempre

l’idea principale, mi perdo

per strada, mi scompongo

giorno per giorno ed è vano

tentare qualsiasi ritorno.

Addosso al viso mi cadono le notti

e anche i giorni mi cadono sul viso.

Io li vedo come si accavallano

formando geografie disordinate:

il loro peso non è sempre uguale,

a volte cadono dall’alto e fanno buche,

altre volte si appoggiano soltanto

lasciando un ricordo un po’ in penombra.

Geometra perito io li misuro

li conto e li divido

in anni e stagioni, in mesi e settimane.

Ma veramente aspetto

in segretezza di distrarmi

nella confusione perdere i calcoli,

uscire di prigione

ricevere la grazia di una nuova faccia.

E’ tutto così semplice,

sì, era così semplice,

è tale l’evidenza

che quasi non ci credo.

A questo serve il corpo:

mi tocchi o non mi tocchi,

mi abbracci o mi allontani.

Il resto è per i pazzi.


Patrizia Cavalli da "Le mie poesie non cambieranno il mondo" (1974)


damm

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