Si può essere vecchi anche se si è anagraficamente giovani, e si può restare giovani anche se si è anagraficamente vecchi. La vera domanda rimane riguarda le nostre attese, non il nostro corpo. Se non c'è più nulla da attendere cosa rimane del presente? Cancellare una ruga è un'illusione o una soluzione? Questo è uno dei tanti dilemmi della nostra contemporaneità. Abbiamo spostato sul corpo una questione che riguarda l'anima. È infatti in noi che si costruiscono le nostre attese. Combattiamo la morte cancellando il passaggio del tempo sul nostro corpo ma non ci domandiamo quasi mai che cosa il tempo ha lasciato dentro di noi. Non si tratta di moralizzare la questione estetica, ma di recuperare profondità su ciò che non può riguardare semplicemente la superficie del nostro corpo. Il cinismo e il disincanto che si sedimentano in noi sono la vera vecchiaia che dovremmo temere. Aver cura di sé è una linea sottile che non di rado può diventare accanimento di sé. Infatti ogni bene sa manifestare la sua onda benefica quando accompagna ma non stravolge. Certe scelte che riguardano il nostro corpo sono il chiaro segno della fatica che facciamo a convivere con l'idea della morte. Invece non esiste nessun altro modo di fronteggiare la morte se non vivere, opporle una vita viva, non un semplice corpo.
L.M. Epicoco
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