L'eritritolo è un dolcificante naturale utilizzato come sostituto dello zucchero. Pur avendo il suo stesso aspetto e il suo stesso sapore, è caratterizzato da un apporto calorico, e nutrizionale, pressoché nullo.
Perché usarlo? Quali sono i vantaggi e gli eventuali effetti indesiderati? Ne parliamo con la professoressa Stefania Paolillo, Cardiologa dell’Università Federico II di Napoli.
È utile sostituire lo zucchero con un diverso edulcorante?
È utile sostituire lo zucchero con un diverso edulcorante?
CHE COS’È L’ERITRITOLO?
Dal punto di vista chimico l’eritritolo è un polialcol presente in natura nei prodotti di origine vegetale, come frutta o mais, ed estratto industrialmente proprio a partire da zuccheri vegetali sottoposti a processi intensivi di fermentazione batterica in specifici bioreattori. L’eritritolo è anche comunemente addizionato ad alcuni alimenti e bevande, soprattutto fermentate, in quantità molto maggiori rispetto a quelle che naturalmente sono presenti negli alimenti.
A partire dal 2006, data di approvazione concessa dalla Commissione Europea, l’eritritolo sta assumendo nel territorio europeo e italiano sempre maggior rilevanza tra i dolcificanti, rappresentando una valida alternativa ai classici dolcificanti sintetici e semisintetici.
I VANTAGGI
Quali sono i motivi che hanno determinato un uso sempre maggiore di eritritolo come dolcificante? Comunemente indicato in etichetta con la sigla E968, è uno dei dolcificanti naturali preferiti dai consumatori per il suo potere calorico praticamente nullo, pari circa 0,2 Kcal per grammo, nonostante l’elevato potere dolcificante, stimato intorno al 60 - 80% del comune saccarosio. I vantaggi, però, non sono finiti.
«A differenza dello zucchero – spiega la professoressa Paolillo –, oltre a non aggiungere
calorie ulteriori a quello che mangiamo o beviamo, ha un indice sia glicemico sia insulinemico piuttosto irrilevante. Questo significa che, nell'immediato, non causa variazioni di glicemia e di insulinemia, i due parametri strettamente correlati al diabete e alla scarsa tolleranza al glucosio. Inoltre, a differenza di altri dolcificanti come la stevia che ha un retrogusto un po' amaro, simile alla liquirizia, l'eritritolo non ha pressoché nessun retrogusto e, anche visivamente, è molto simile allo zucchero. L'effetto psicologico sulla persona che lo assume, dunque, è da paragonare all’assunzione dello zucchero vero».
Non vanno dimenticate le caratteristiche metaboliche che impediscono all'eritritolo di accumularsi nel lume intestinale, riducendo quindi, a dosi limitate, la comparsa di diarrea e dolori addominali crampiformi, permettendone invece l'assorbimento intestinale e la conseguente eliminazione per via renale.
sono stati tutti selezionati da centri specialistici in cui si erano recati per un follow up cardiologico. Nel 75% dei casi questi soggetti avevano già una malattia coronarica, nel 70% ipertensione e in quasi il 50% si era già verificato un infarto del miocardio. Si tratta quindi di persone che, di per sé, presentano un rischio aumentato di eventi cardiovascolari».
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