BLU DI METILENE
Miglioramento cognitivo
Disturbi neurodegenerativi
Neurogenesi
Neuroprotezione
Il blu di metilene (MB) è un farmaco consolidato con una lunga storia di utilizzo, grazie alla sua vasta gamma di utilizzo e al suo profilo di effetti collaterali minimi. Il MB è stato utilizzato classicamente per il trattamento della malaria, della metaemoglobinemia e dell'avvelenamento da monossido di carbonio, nonché come colorante istologico. Il suo ruolo nei mitocondri, tuttavia, ha suscitato molto del suo rinnovato interesse negli ultimi anni. Il MB può reindirizzare gli elettroni nella catena di trasferimento degli elettroni mitocondriali direttamente dal NADH al citocromo c, aumentando l'attività del complesso IV e promuovendo efficacemente l'attività mitocondriale, mitigando al contempo lo stress ossidativo. Oltre al suo effetto benefico sulla protezione mitocondriale, è noto anche che il MB ha effetti robusti nella mitigazione della neuroinfiammazione. La disfunzione mitocondriale è stata identificata come un fenomeno patologico apparentemente unificante in un'ampia gamma di disturbi neurodegenerativi, il che posiziona quindi il blu di metilene come una promettente terapia. In studi sia in vitro che in vivo, MB ha mostrato un'efficacia impressionante nell'attenuare la neurodegenerazione e i fenotipi comportamentali associati in modelli animali per condizioni quali ictus, ischemia cerebrale globale, malattia di Alzheimer, malattia di Parkinson e trauma cranico. Questa revisione riassume i recenti lavori che stabiliscono MB come un candidato promettente per la neuroprotezione, con particolare enfasi sul contributo della funzione mitocondriale alla salute neurale. Inoltre, questa revisione esaminerà brevemente il collegamento tra MB, neurogenesi e miglioramento della cognizione rispetto al declino cognitivo correlato all'età.
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