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sabato 30 novembre 2024

 Diceva Kafka: 

«Anche se la salvezza [il senso della vita] non viene [era ateo], voglio però esserne degno a ogni momento». Che grandezza, che magnanimità, che stoicità! È grande, lo diceva seriamente. Per lui fu così. «Anche se la salvezza non viene, voglio però esserne degno a ogni istante»; perché se uno non cerca di essere degno della salvezza, anche se non viene, a ogni istante, non è più uomo. Perché l’uomo è un cuore che desidera e respira, ed è fatto per la felicità, per la verità, per la giustizia e per l’amore. Allora uno, ogni momento, cerca di essere degno di questa aspirazione, anche se non viene la risposta. Ma Kafka fa uno sbaglio. Se fossimo in classe direi: «Chi sa rispondere a questa domanda: ragazzi, in che cosa sbaglia Kafka?». In questo: che vive ogni momento in modo tale da essere degno della salvezza, ma non chiede la salvezza, non domanda, non mendica. Questa è l’ultima parola che vi lascio: «Mendicanza».

Siamo peccatori fin quanto si vuole, ma mendicanti. … Mendicanti della capacità di progredire, di resistere, di essere fedele, di continuare… Perché da noi non viene nulla, tutto ci viene da lui, da quest’uomo che è nato dalla Madonna duemila anni fa e che è presente ora: «Sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» - tutti i giorni fino alla fine del mondo! -. Ed è presente e si lascia intravedere attraverso l’eccezionalità che realizza in chi crede in Lui. Per quanto piccoli siamo, se noi crediamo in Lui, se diciamo: «Ti amo, Signore», c’è qualcosa che in noi avviene, per cui un altro, vedendolo, ci dice: «Come fai a essere così, come mai sei così? Come fai a essere così?». Ma la trasformazione più grande, l’eccezionalità più grande è l’uomo che mendica dal Mistero di conoscerlo, di amarlo e di servirlo: mendica. È la preghiera. La preghiera è solo mendicanza, mendicare da Dio la capacità di poter riesprimere la frase di Pietro: «Signore, tu lo sai che io ti amo». (Luigi Giussani)

giovedì 28 novembre 2024

Ormoni nel cuore

è stato dimostrato che il cuore non è solo un motore che pompa sangue all'interno del corpo ma anche una struttura endocrina in grado di produrre ormoni e neurotrasmettitori che a loro volta hanno una serie di recettori sia a livello periferico che centrale.

Questo significa che cuore e cervello dialogano tra loro.

Uno degli ormoni prodotti dal cuore è l'ENDOTELINA-1 che, attraverso recettori periferici, provoca innalzamenti pressori.

A livello centrale invece ci sono dei recettori nell'ipofisi dove guarda caso è attiva la reazione dello stress attraverso l'asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene.

E lEndotelina-1 viene a sua volta prodotta quando ci sono dei livelli di stress e paura molto elevati, provocando una reazione a catena da cui è difficile uscire.

Ci sono poi degli ormoni, come il natriuretico atriale, che a livello periferico hanno invece un effetto di vasodilatazione e quindi di abbassamento di pressione. Il natriuretico atriale a livello centrale è collegato alla ghiandola pineale sede, sempre guarda caso, dei sentimenti nobili, dell'amore, della condivisione.

E sono proprio questi i sentimenti che inducono una maggiore produzione di quest'ormone.

Da:  Schiena forte  di Nadia Forte 

mercoledì 27 novembre 2024

foglie di olivo

 

I benefici nascosti delle foglie di olivo: un tesoro naturale  

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L’olivo, simbolo di pace e longevità, è conosciuto in tutto il mondo per i suoi frutti e per il pregiato olio extravergine d’oliva. Tuttavia, pochi sanno che anche le foglie di olivo possiedono straordinarie proprietà benefiche per la salute. Utilizzate fin dall’antichità nella medicina tradizionale, queste foglie sono ricche di composti naturali che contribuiscono al benessere del corpo e della mente. In questo articolo, esploreremo i principali benefici delle foglie di olivo e come possono essere integrate nella vita quotidiana per migliorare la nostra salute.

1. Potente fonte di antiossidanti

Le foglie di olivo sono una miniera di antiossidanti, in particolare l’oleuropeina, un composto che svolge un ruolo chiave nella protezione dell’albero contro i parassiti. Per gli esseri umani, l’oleuropeina e altri antiossidanti presenti nelle foglie aiutano a combattere i radicali liberi, molecole che danneggiano le cellule del corpo e accelerano l’invecchiamento. Consumare tè o estratti di foglie di olivo può contribuire a ridurre il rischio di malattie croniche, come il cancro, le malattie cardiovascolari e il diabete.

2. Miglioramento della salute cardiovascolare

Le foglie di olivo sono note per i loro effetti benefici sul sistema cardiovascolare. L’oleuropeina agisce dilatando i vasi sanguigni e migliorando il flusso sanguigno, riducendo così la pressione arteriosa. Inoltre, questo composto è in grado di ridurre i livelli di colesterolo LDL (noto come “colesterolo cattivo”), prevenendo la formazione di placche nelle arterie e riducendo il rischio di infarti e ictus. Bere regolarmente infusi di foglie di olivo o assumere integratori può quindi aiutare a mantenere il cuore sano.

3. Proprietà antinfiammatorie

L’infiammazione cronica è alla base di molte malattie, tra cui l’artrite e altre patologie autoimmuni. Le foglie di olivo possiedono potenti proprietà antinfiammatorie che possono contribuire a ridurre il dolore e l’infiammazione in tutto il corpo. Assumere estratti o tisane di foglie di olivo può essere un supporto naturale per alleviare i sintomi di malattie infiammatorie e migliorare la qualità della vita.

4. Rafforzamento del sistema immunitario

Grazie alle loro proprietà antivirali e antibatteriche, le foglie di olivo sono utili per rafforzare il sistema immunitario. Studi hanno dimostrato che i composti presenti nelle foglie di olivo possono aiutare a prevenire infezioni batteriche e virali, sostenendo il corpo nella lotta contro malattie stagionali come il raffreddore e l’influenza. Un sistema immunitario forte è essenziale per prevenire malattie e mantenere il corpo in salute.

5. Regolazione della glicemia

Per le persone con diabete di tipo 2 o a rischio di sviluppare questa malattia, le foglie di olivo possono essere un valido alleato. Gli estratti di foglie di olivo contribuiscono a regolare i livelli di zucchero nel sangue migliorando la sensibilità all’insulina e aiutando il corpo a utilizzare il glucosio in modo più efficiente. Integrare le foglie di olivo nella dieta può quindi aiutare a mantenere stabili i livelli di glicemia e a ridurre i picchi di zucchero nel sangue.

6. Benefici per il cervello

Gli antiossidanti presenti nelle foglie di olivo offrono una protezione contro i danni ossidativi alle cellule cerebrali. Questo aiuta a prevenire malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e la demenza, mantenendo la mente più giovane e migliorando la memoria e la concentrazione. Le foglie di olivo, quindi, non solo migliorano la salute fisica ma anche quella mentale.

7. Proprietà antivirali e antibatteriche

L’uso di foglie di olivo come antivirale naturale è una pratica diffusa nella medicina tradizionale. Gli estratti di foglie di olivo sono stati dimostrati efficaci nel combattere vari virus e batteri, prevenendo infezioni e favorendo una guarigione più rapida. Per chi cerca rimedi naturali per rafforzare il proprio sistema immunitario, le foglie di olivo rappresentano una valida opzione.

8. Aiuto per la perdita di peso

Le foglie di olivo possono anche aiutare nella gestione del peso. Grazie alla loro capacità di migliorare il metabolismo dei grassi e di ridurre l’appetito, le foglie di olivo possono essere un supporto naturale per chi desidera perdere peso in modo sano. Inoltre, favoriscono la digestione e aiutano a mantenere un livello energetico costante durante la giornata.

9. Benefici per la pelle

Le foglie di olivo hanno anche effetti positivi sulla salute della pelle. Grazie alle loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, possono aiutare a prevenire l’invecchiamento precoce e a migliorare l’elasticità della pelle. Applicare creme o lozioni a base di estratti di foglie di olivo può aiutare a lenire irritazioni cutanee e migliorare l’aspetto generale della pelle.

Come utilizzare le foglie di olivo

Le foglie di olivo possono essere assunte in vari modi. Il più comune è sotto forma di , preparato semplicemente facendo bollire le foglie in acqua per 10-15 minuti. Gli integratori di foglie di olivo sono disponibili in capsule o compresse e rappresentano un modo pratico per ottenere i benefici di questa pianta. Gli estratti liquidi, invece, possono essere utilizzati per applicazioni topiche o mescolati a bevande.

Conclusione

Le foglie di olivo sono una preziosa risorsa per migliorare la salute e prevenire molte malattie. I loro effetti antiossidanti, antinfiammatori e protettivi per il cuore e il cervello le rendono un’aggiunta eccellente a qualsiasi regime di salute naturale. Come per qualsiasi rimedio naturale, è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare l’assunzione, soprattutto in presenza di patologie preesistenti o se si stanno già assumendo farmaci.

In definitiva, le foglie di olivo offrono una vasta gamma di benefici per la salute che vanno ben oltre l’uso tradizionale dell’olio d’oliva

martedì 26 novembre 2024

SE VENISSE CRISTO

 TOLSTOJ: SE VENISSE CRISTO E DESSE ALLE STAMPE IL VANGELO, LE SIGNORE GLI CHIEDEREBBERO L’AUTOGRAFO, E NIENTE PIÙ.

“25 novembre 1888. / Sono stato poco bene. Ho dormito male. E’ venuta la Hapgood. / La Hapgood: ‘Perché non scrivete?’ / Io: ‘E’ un inutile passatempo’. / La Hapgood: ‘Perché?’ / Io: ‘Ci sono troppi libri, e ora qualsiasi libro scrivi, il mondo va avanti sulla stessa strada. Se venisse Cristo e desse alle stampe il Vangelo, le signore gli chiederebbero l’autografo, e niente più”. 

(Lev Tolstoi, dal Diario)

... dalla bacheca di Franca Negri

lunedì 25 novembre 2024

Conviene credere

 “Conviene credere. Se non credi in Dio in cosa credi? Nel mercato? Nella tecnologia? È bello credere, è bello pensare di essere figli di qualcuno. Una volta Saviano mi invitò in una sua trasmissione a cantare Imagine. Dissi di no. Non voglio cantare un mondo in cui non esista la religione. L’idea che la Chiesa si debba trasformare in una onlus non mi pare condivisibile. La Chiesa è trascendenza, è la presenza di Dio nella storia. La Chiesa è casa mia, ci sono nato dentro. L’aldilà sarà il punto più alto, il luogo dell’affetto eterno”. 

 Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti nell’intervista pubblicata oggi da Cazzullo sul Corriere della Sera. 

“LA LIBERTÀ

 LA LIBERTÀ È LA VOLONTÀ DI ESSERE RESPONSABILI DI NOI STESSI.” 

(Friedrich Nietzsche

sabato 23 novembre 2024

Zinco

 

Zinco, dove si trova e come assumerlo. Gli 8 Potenziali benefici di questo fondamentale integratore

07/10/2024

La maggior parte degli italiani non consuma abbastanza zinco attraverso la dieta, ma in realtà la ricerca ha indicato diversi potenziali vantaggi degli integratori.

Per alcune persone, gli integratori di zinco possono aiutare ad abbreviare la durata del raffreddore, gestire i livelli di zucchero nel sangue e aumentare la salute del cuore. 

A meno che tu non sia a rischio di una carenza di zinco, probabilmente non hai prestato molta attenzione all'assunzione di zinco.

Questo perché il corpo non richiede molto zinco e la maggior parte delle persone è in grado di acquisirne abbastanza attraverso la dieta e un integratore, 

La dose dietetica raccomandata per le donne adulte 15 mg per adulti e  7.5 mg per bambini (a partire da 3 anni) e adolescenti.

Tale quantità può provenire da cibi ricchi di zinco, come ostriche, carne rossa, granchi e aragoste, o da integratori.

Vi sono, tuttavia, alcune ricerche che suggeriscono che l'assunzione di zinco in dosi più elevate sotto forma di supplementi può offrire alcuni benefici per alcuni individui.

La maggior parte di queste prove implica il consumo di zinco a dosi molto più elevate di quelle che potresti realisticamente aspettarti dal cibo.

A meno che tu non stia buttando giù qualche ostrica ogni giorno, sarebbe difficile assumere più di 40 mg di zinco al giorno, ha affermato il dottor Trista Best, specialista della salute ambientale.

Ecco sette potenziali benefici che sono stati collegati agli integratori di zinco.

 

1. Rafforza il sistema immunitario

Lo zinco è proprio lì con la vitamina C come un popolare rimedio contro il raffreddore. 

"Le cellule immunitarie dipendono dallo zinco per uno sviluppo e una funzione sani", afferma Best. Questo ruolo che lo zinco svolge nel funzionamento immunitario è il motivo per cui i ricercatori sospettano che aumentare l'assunzione di zinco quando sei malato o appena prima di ammalarti possa aiutare ad abbreviare la durata della malattia o aiutarti a impedirti di stare male.

Secondo una meta-analisi del maggio 2017 pubblicata su  JRSM Open , almeno 75 mg di zinco al giorno hanno ridotto il comune raffreddore del 33%. 

Un'altra meta-analisi, pubblicata nell'aprile 2017 Open Forum Infectious Disease, ha rilevato che i pazienti che assumevano da 80 a 92 mg di zinco al giorno per curare il raffreddore hanno recuperato tre volte più velocemente di quelli che non l'hanno fatto, portando i ricercatori dello studio a raccomandare alle persone di assumere zinco pastiglie in capsule entro 24 ore dalla comparsa dei sintomi.

Lo zinco può aiutare le persone con C.O.V.I.D-19, si ipotizza che potrebbe, specialmente quelle ad alto rischio, secondo una  recensione pubblicata a luglio 2020 su Frontiers in Immunology .

Il National Institutes of Health (NIH, un'agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti) 40 mg al giorno come limite massimo tollerabile a cui le persone dovrebbero attenersi, quindi è una buona idea consultare il proprio medico per una raccomandazione personalizzata prima di provare una dose più alta.



2. Diminuisce il rischio di parto pretermine

 

Lo zinco aiuta il corpo a produrre proteine ​​e DNA, ed è necessario anche per una crescita e uno sviluppo adeguati, secondo l' NIH . 

A causa di queste funzioni è un minerale importante per le donne incinte e i bambini piccoli e gli integratori di zinco possono aiutare le donne in gravidanza a evitare il travaglio precoce.

Una  revisione pubblicata nel febbraio 2015 nel Cochrane Database of Systematic Reviews ha rilevato una riduzione del 14% dei parto pretermine quando le madri incinte assumevano un integratore di zinco.

Ma i ricercatori hanno notato che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che la maggior parte degli studi che hanno esaminato riguardava donne a basso reddito che potrebbero aver avuto una scarsa qualità alimentare generale e essere carenti di zinco per cominciare. 

Pertanto, la riduzione della nascita pretermine potrebbe essere stata il risultato degli integratori che correggono le carenze piuttosto che un ulteriore vantaggio dell'integrazione.

Il dottor Best afferma che consiglierebbe un integratore di zinco a una donna incinta se avesse una carenza nota.

Ma per le donne incinte e i bambini piccoli, è importante evitare la carenza assicurandosi di assumere abbastanza zinco nella dieta.

Ed è importante notare che l'assunzione giornaliera raccomandata di zinco è aumentata per le donne in gravidanza a 11 mg al giorno per le donne di età pari o superiore a 18 anni che sono incinte e 12 mg al giorno per quelle di età compresa tra 14 e 18 anni che sono incinte.

 

3. Supporta la crescita dell'infanzia

"La carenza di zinco nei bambini può portare a problemi di crescita e l'integrazione di zinco può aiutare in alcuni di questi casi", ha affermato il Dottor Yule.

Secondo una  meta-analisi del marzo 2018 pubblicata su Nutrients , l'integrazione di zinco nei neonati e nei bambini piccoli ha promosso una crescita sana e ha portato ad un aumento di altezza e peso, soprattutto dopo il secondo compleanno del bambino. 

Parla con il pediatra di tuo figlio dei rischi specifici e dei potenziali benefici prima di iniziare il tuo bambino con gli integratori.

4. Gestisce lo zucchero nel sangue

"Quelli con il diabete possono essere a maggior rischio di inadeguatezza dello zinco", dice Yule. Uno  studio pubblicato da gennaio ad aprile 2020 sul Journal of Family and Community Medicine ha rilevato che il 6,4% dei partecipanti al gruppo di controllo era carente di zinco, mentre il 67,9% dei partecipanti del gruppo con diabete era carente, sebbene i ricercatori non potessero determinare se il diabete ha causato carenza di zinco o viceversa.

"In alcuni casi, questi individui saranno in grado di soddisfare i loro bisogni attraverso la dieta , mentre altri potrebbero trarre beneficio dall'integrazione", spiega Yule.

Secondo uno studio pubblicato su Diabetology & Metabolic Syndrome , l'integrazione di zinco ha contribuito al controllo della glicemia e ha promosso parametri lipidici sani tra le persone con diabete. 

E l'integrazione con lo zinco ha dimostrato di aumentare la sensibilità all'insulina tra gli individui obesi, in uno  studio pubblicato su Biological Trace Element Research nell'aprile 2017 .

Lo zinco svolge un ruolo nell'immagazzinamento e nella secrezione dell'insulina, l'ormone che consente alle cellule di utilizzare gli zuccheri del cibo che mangiamo in modo che non si accumulino nel sangue, spiega Megan Wong, RD, nutrizionista di Vancouver. 

La supplementazione di zinco non fa parte del trattamento standard del diabete, ma potrebbe valere la pena chiedere al tuo medico.


5. Rallenta la progressione della degenerazione maculare

Questa malattia degli occhi, che tende a peggiorare con l'età, può essere trattata con alcune vitamine e minerali chiave, incluso lo zinco, secondo la Cleveland Clinic.

Una revisione sistematica pubblicata su Investigative Ophthalmology & Visual Science ha suggerito che l'integrazione con un integratore contenente zinco può impedirne la progressione, ciò può essere dovuto al fatto che lo zinco svolge un ruolo chiave nella salute della retina o perché gli anziani sono più a rischio di carenza di zinco, secondo uno  studio pubblicato nell'aprile 2019 su  Antiossidanti .

Il NIH consiglia di consultare il proprio medico per vedere se l'integrazione di zinco dovrebbe far parte del piano di trattamento.

 

6. Contro l'acne

Lo zinco contiene proprietà antinfiammatorio, il che lo rende un potenziale candidato per combattere l'acne, dice il Dottor Best.

Uno  studio pubblicato su Dermatology ha scoperto che lo zinco ha portato a miglioramenti per i pazienti con acne. 

 

7. Promuove un cuore e vasi sanguigni sani

Una  revisione sistematica dell'agosto 2015 e una meta-analisi pubblicate su Nutrition & Metabolism hanno rilevato che l'integrazione con zinco (gli studi includevano dosaggi variabili da 15 a 240 mg al giorno) aiutava con una serie di fattori legati alla salute del cuore, tra cui l'abbassamento del colesterolo totale, basso -densità di colesterolo lipoproteico ( LDL o "cattivo") e trigliceridi . 

Uno studio pubblicato su  Nutrition Research and Practice ha rilevato che una maggiore assunzione di zinco era associata a letture della pressione sanguigna sistolica più basse tra un gruppo di 40 donne coreane obese. 

Tuttavia, i ricercatori non erano sicuri del motivo per cui lo zinco avesse questo effetto.

Best dice che più ricerca è sempre meglio, ma sulla base di questi studi, sembra che l'integrazione di zinco possa aiutare il tuo cuore. 

8. Vitalità sessuale 

L'integrazione di zinco può offrire diversi vantaggi per le prestazioni sessuali. Lo zinco è un minerale essenziale per la produzione di testosterone, un ormone chiave legato alla libido e alla funzione sessuale maschile.

Un adeguato apporto di zinco può contribuire a mantenere livelli ottimali di testosterone, migliorando così il desiderio sessuale, la qualità dell'erezione e la fertilità.

Inoltre, lo zinco supporta la salute del sistema immunitario e la produzione di sperma, promuovendo la vitalità e la salute riproduttiva complessiva

lunedì 18 novembre 2024

EFFICACIA DELLA VITAMINA K2

 EFFICACIA DELLA VITAMINA K2 NELLA PREVENZIONE E NEL TRATTAMENTO DELL'OSTEOPOROSI.

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1) la vitamina K2 è un cofattore nella attivazione dell'#Osteocalcina che promuove la mineralizzazione ossea e aumentare la resistenza ossea. 

Tuttavia, alcuni studi sono stati incoerenti sul fatto che la vitamina K2 possa mantenere o migliorare la densità minerale ossea e ridurre l'incidenza di fratture nelle donne in postmenopausa. 

2) Nel 2022 è stata eseguita una revisione sistematica DELLA LETTERATURA e meta-analisi su 16 studi clinici randomizzati e controllati con un totale di 6.425 soggetti; i test statistici dell'effetto complessivo di 10 su 16 studi ha mostrato:

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- Miglioramento significativo della densità minerale ossea della colonna lombare con VITAmina K2; 

- la densità minerale ossea  della colonna lombare è stata significativamente mantenuta e migliorata con la somministrazione di VITAmina K2; 

- dopo aver escluso uno "studio eterogeneo", il test dell'effetto complessivo ha mostrato una significativa riduzione dell'incidenza di fratture con VITAmina K2; 

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LE CONCLUSIONI?

I risultati di questa meta-analisi sembrano indicare che l'integrazione di VITAmina K2 ha un effetto positivo sul mantenimento e sul miglioramento della densità minerale ossea  della colonna lombare nelle donne in postmenopausa e può ridurre l'incidenza di fratture.

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E può promuovere indirettamente la mineralizzazione ossea e aumentare la resistenza ossea.

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RI-CORDA: se sai COSA non funziona IN TE puoi ripararlo o  compensarlo. Ad esempio con VITAmina D3, con #MAGNESIO, con #BORO,  con #SILICIO, con #SELENIO eccetera.

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l’utilità del boro

 

 l’utilità del boro

Oltre ad avere buone proprietà antisettiche, antimicotiche ed antivirali, è essenziale per garantire l’integrità e la funzionalità delle membrane cellulari e per la trasmissione dei segnali tra le varie cellule.

Il boro si può trovare in tutto l’organismo ma la maggiore concentrazione è situata nelle paratiroidi, nelle ossa e nello smalto dentale.

Da questo si può desumere la sua importanza per una sana funzionalità delle ossa e delle articolazioni in quanto regola l’assorbimento e il metabolismo del calcio, magnesio e fosforo attraverso una regolazione delle paratiroidi.

Il Boro per le ossa e le articolazioni

Del boro se ne sente parlare davvero troppo poco.

Considera che una sua carenza causa un’iperattività delle paratiroidi con eccesso del loro ormone specifico, il paratormone, il quale aumenta il calcio nel sangue prelevandolo dalle ossa e dai denti.

Inoltre il boro influisce sulla regolazione di tutti gli ormoni steroidei compresa la vitamina D (che, come sappiamo è un ormone) e gli ormoni sessuali riequilibrando i bassi livelli di testosterone negli uomini in andropausa e degli estrogeni nelle donne in menopausa.

Ricopre un ruolo specifico nel convertire la 25-oh-vitamina D nella sua forma attiva e possiede un effetto antiosteoporotico.

Si è potuto notare che, grazie all’integrazione di boro, le fratture ossee guariscono nella metà del tempo occorrente sia negli esseri umani che negli animali.

Integrazioni di boro, oltre che aiutare il metabolismo osseo, regolano efficacemente gli ormoni sessuali, in special modo il testosterone maschile influendo sulla riduzione dell’antigene prostatico specifico (PSA).

Analoghi risultati positivi si hanno nella candidosi vaginale per la quale è possibile anche un’irrigazione serale con acido borico.Infine il rapporto calcio/magnesio viene modulato positivamente.

Più importante del calcio

L’eccesso di calcio, specie a livello intracellulare danneggia la produzione energetica.

Se abbiamo una carenza di boro, nella cellula tende ad entrare troppo calcio ed il magnesio non riesce ad espellerlo adeguatamente.

Per questo motivo, nell’invecchiamento e nelle patologie degenerative c’è sempre un aumentato fabbisogno di boro e di magnesio e meno bisogno di calcio.

Infatti il boro esplica effetti più completi in presenza di adeguate quantità di magnesio.

Nonostante molti medici insistano a consigliare una maggiore assunzione di calcio per l’osteoporosi, è vero il contrario, in quanto troppo calcio non utilizzato, può aumentare la contrattura muscolare provocando crampi e spasmi che vengono invece migliorati dalla contemporanea assunzione di boro e magnesio.

La dose raccomandata varia da persona a persona ma generalmente oscilla tra 3 e 10 mg quotidiani senza alcun effetto indesiderato a questi dosaggi.”

sabato 16 novembre 2024

La mitezza

La mitezza

 La mitezza consiste nel lasciar essere l'altro quello che è. È il contrario della protervia e della prepotenza. 

Il mite non entra nel rapporto con gli altri con il proposito di gareggiare, di confliggere e alla fine di vincere. 


La mitezza non è remissività: mentre il remissivo rinuncia alla lotta per debolezza, per paura, per rassegnazione; il mite invece rifiuta la distruttiva gara della vita per un profondo distacco dai beni che accendono la cupidigia dei più, per mancanza di quella vanagloria che spinge gli uomini nella guerra di tutti contro tutti. 


Il mite non serba rancore, non è vendicativo, non ha astio verso chicchessia. 

Attraversa il fuoco senza bruciarsi, le tempeste dei sentimenti senza alterarsi, mantenendo la propria misura, la propria compostezza, la propria disponibilità. 

Ecco quel "potere su di sé" di cui abbiamo già sentito. 


Il mite può essere configurato come l'anticipatore di un mondo migliore. 

Egli non pretende alcuna reciprocità: la mitezza è una disposizione verso gli altri che non ha bisogno di essere corrisposta per rivelarsi in tutta la sua portata. 


Le persone miti sono quelle che rendono più abitabile questa “aiuola”, tanto da farmi pensare che la città ideale non sia quella fantastica e descritta sin nei più minuti particolari dagli utopisti, dove regna una giustizia tanto rigida e severa da diventare insopportabile, ma quella in cui la gentilezza dei costumi sia diventata una pratica universale.


(Norberto Bobbio - da "Elogio della mitezza")



mercoledì 13 novembre 2024

Parkinson, benefici della vitamina D

Parkinson, benefici della vitamina D su funzioni cognitive e motorie  

La vitamina D come supporto alle terapie in caso di malattia di Parkinson, per rallentare il processo neurodegenerativo, migliorare il controllo motorio e frenare il rischio di caduta. Il suggerimento arriva da un gruppo di ricercatori del dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica avanzata dell’Università di Palermo a seguito di una review della letteratura da loro condotta e pubblicata di recente su Nutrients. Precedenti ricerche avevano messo in evidenza come un deficit di vitamina D si correlasse a malattie psichiatriche quali, per esempio, depressione, disturbo bipolare e schizofrenia, nonché di tipo neurologico, inclusi disturbi neurodegenerativi come demenza o Parkinson. Da qui l’ipotesi che una correzione possa evitare l'insorgenza della malattia o migliorarne gli esiti clinici. “Nel nostro lavoro, abbiamo raccolto i dati oggi disponibili sul ruolo della vitamina D in numerose funzioni fisiologiche, dalla modulazione della risposta immunitaria alla regolazione dello sviluppo cerebrale e dei processi di invecchiamento”, sottolineano gli Autori. “La vitamina D ha effetti antiossidanti, riducendo così la formazione di radicali liberi e la progressione del danno neurodegenerativo. Quello che sembra emergere, infatti, è che bassi livelli sierici di 25(OH)D aumentino il rischio di sviluppare il Parkinson, mentre valori più elevati si associano a migliore sintomatologia motoria, in particolare con benefici sul controllo dell'equilibrio e riduzione del rischio di frattura. Sono sicuramente necessari ulteriori studi clinici per stabilire il ruolo della vitamina D nell’insorgenza del Parkinson, sui sintomi motori e non e sulla progressione della malattia. Ancora, peraltro, non è stato dimostrato se un’eventuale integrazione a supporto della terapia farmacologica e riabilitativa possa portare benefici. Tuttavia, considerando i rischi limitati, siamo abbastanza fiduciosi nel ritenere che un’integrazione garantirebbe tre importanti risultati: benefici di salute pubblica, considerando il ruolo della vitamina D nello sviluppo cerebrale e la sua influenza nella patogenesi di molti disturbi neurologici, compreso il Parkinson; azione di rallentamento sulla progressione di alcuni sintomi della malattia; riduzione del rischio di frattura nei parkinsoniani”. Nicola Miglino

martedì 12 novembre 2024

L'amore può avere tre dimensioni

 "L'amore può avere 

  tre  dimensioni:

- Una è la DIPENDENZA, in cui vive la maggior parte delle persone.

Le donne dipendono dagli uomini, gli uomini dipendono dalle donne: si sfruttano e si dominano a vicenda, si possiedono e riducono l'altro ad essere solo una merce.

Questo è ciò che accade nel mondo il 99% delle volte, ed è per questo che l'amore, che dovrebbe aprire le porte del paradiso, apre le porte dell'inferno.


- Un'altra possibilità è l'INDIPENDENZA, che si verifica di tanto in tanto.

Ma anche questa possibilità porta infelicità, perché qui il conflitto è quasi costante.

Non è possibile alcun accordo: entrambi sono assolutamente indipendenti e nessuno dei due è disposto a scendere a compromessi.

L'uno offre la libertà all'altro, ma più che di libertà si tratta di indifferenza.

Entrambi vivono nei propri spazi e la loro relazione sembra superficiale; entrambi hanno paura di penetrare nella profondità dell'altro, perché entrambi sono più attaccati alla loro libertà che all'amore.

- La terza possibilità è l'INTERDIPENDENZA.

Avviene tra due persone che non sono né dipendenti né indipendenti, ma in profonda sincronia l'una con l'altra, come se respirassero l'una per l'altra, un'anima in due corpi: ogni volta che accade, è veramente amore.

Gli altri due sono solo accordi sociali, psicologici o biologici... solo accordi.

Nel terzo caso, l'amore ha qualcosa di spirituale.

Succede molto raramente, ma ogni volta che accade una parte di cielo scende sulla terra...

Mary Kenneth Keller, la suora pioniera dell’informatica

 Non è però con la nascen

Il ritratto

Chi era Mary Kenneth Keller, la suora pioniera dell’informatica

In un periodo storico in cui le donne erano praticamente assenti nel mondo dei computer, ha dato un importante contributo allo studio e alla diffusione dei dispositivi tecnologici che hanno cambiato il mondo
Mary Kenneth Keller la suora pioniera dellinformatica
Mary Kenneth Keller, la suora pioniera dell’informaticaArchivio delle suore della carità della beata vergine Maria

È stata la prima donna e la seconda persona in assoluto a conquistare un dottorato in Scienze dell'informatica. Si narra – anche se, come vedremo, in maniera non del tutto accurata – che abbia contribuito all’ideazione del cruciale linguaggio di programmazione Basic, che diede un enorme impulso alla diffusione dei personal computer, permettendo il loro utilizzo anche ai non addetti ai lavori. Già tutto questo sarebbe straordinario. Ma c’è un elemento della sua vita che rende il tutto ancora più affascinante: Mary Kenneth Keller era una suora.

Gli esordi

Nata il 17 dicembre 1913 a Cleveland, negli Stati Uniti, con il nome di Evelyn Marie Keller, a 18 anni iniziò il processo per prendere i voti ed entrare a far parte delle suore della carità della beata vergine Maria, una congregazione nata in Irlanda ma molto attiva negli Stati Uniti. Il suo interesse per gli studi si dimostra fin da subito spiccato: inizia a seguire le lezioni in due università fondate dalla sua congregazione – il Clarke College dell’Iowa e il Mundelein College di Chicago – per poi laurearsi nel 1943 alla cattolica DePaul University, sempre di Chicago.

Se già erano poche, all’epoca, le donne che frequentavano l’università (per non parlare delle suore), ancora più rare erano quelle che studiavano la materia in cui Mary Keller si laureò: Scienze matematiche. Inizia così l’avvicinamento alle due passioni che caratterizzarono tutta la sua vita: l’insegnamento e l’informatica. Dopo un periodo alle scuole elementari, diventa insegnante alle superiori, dove già al tempo spronava le sue studentesse ad andare a scoprire quei calcolatori informatici (ancora lontanissimi dal diventare dei personal computer) che, a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, popolavano soltanto i laboratori delle università.

Al convegno sull'intelligenza artificiale

D’altra parte, Keller era entrata in contatto con il mondo dell’informatica proprio seguendo la sua curiosità. “Andai a vedere un computer e non tornai più indietro”, racconterà ormai anziana. E infatti Mary Keller non cambia più idea: dopo aver conquistato un master in Matematica, si reca nel 1961 al Dartmouth College per seguire un corso estivo per insegnanti. È un momento di fondamentale importanza: il Dartmouth è all'avanguardia in campo informatico ed è anche il luogo dove nel 1956 si era tenuto la storica Dartmouth Conference: il primo convegno dedicato esclusivamente all’intelligenza artificiale e durante il quale venne coniato anche questo stesso termine

intelligenza artificiale che Mary Keller lavorerà. I suoi interessi si concentreranno sempre sull’informatica strettamente intesa. Nel 1965, all’età di 51 anni, divenne come detto la seconda persona e prima donna negli Stati Uniti a conquistare un dottorato in Scienze informatiche. È proprio in quegli anni che, sempre a Dartmouth, i programmatori John G. Kemeny e Thomas E. Kurtz idearono il programma di linguaggio Basic. È un passaggio cruciale: Basic semplifica infatti enormemente le comunicazioni con il computer, ampliando la platea di chi poteva utilizzarli.

Manuale per informatici

In realtà, a differenza di quanto spesso si sostiene, suor Keller non contribuì alla scrittura del programma. Fu però coautrice nel 1973 di un libro di testo molto diffuso all’epocaMathematical logic and probability with basic programming. Negli anni che precedettero la stesura di questo manuale, Mary Keller aveva infatti imparato a scrivere codice informatico e soprattutto aveva fondato il dipartimento di Scienze Informatiche del Clarke College, che presiederà per ben 18 anni, lavorando anche come consulente per istituzioni e imprese locali, tenendo anche conferenze sempre a tema informatico

Il suo ruolo come insegnante, consulente e divulgatrice è quindi di primissimo piano, mentre i soldi così guadagnati vengono investiti per assicurarsi che il dipartimento da lei fondato abbia sempre tutti gli strumenti necessari a offrire una formazione al passo coi tempi: nel 1982, all’esplosione dei personal computer, nel dipartimento sono presenti 21 computer Apple.

Il suo impegno proseguì fino alla morte, avvenuta nel 1985 all’età di 71 anni. Negli ultimi anni aveva infatti continuato a insegnare programmazione anche in corsi serali per adulti, aveva contribuito alla nascita della Association of small computer users in education (ancora oggi esistente e che si occupa di mettere in contatto università e istituzioni, per ricercare gli utilizzi della tecnologia in campo educativo) e aveva addirittura testimoniato davanti al Congresso statunitense, parlando dell’importanza dell’informatica in campo educativo.

Come testimoniato dalle sue lettere private, anche lo studio della religione occupò un ruolo di primo piano nella sua vita, durante la quale indagò il mistero della Trinità. Ma ciò per cui sarà ricordata per sempre è il suo cruciale, e pionieristico, ruolo nella diffusione della cultura informatica