Se le prostitute "entrano" prima di noi
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Pubblicazione:
Per molti anni il mio
lavoro come prete si è interrotto a causa del mio licenziamento, dovuto
normalmente a dichiarazioni, parole o affermazioni che erano o troppo
rozze per essere sopportate, o troppo provocatorie per poter passare
senza forti reazioni. Alla fine, un mio superiore venne da me con il
dichiarato intento di dirmi che dovevo abbandonare queste provocazioni e
continuare invece in un modo che potesse essere accettato dagli altri
senza reazioni violente. Mi vergognai abbastanza di me stesso, ma mi
sentii anche consolato nel pensare che, dopo tutto, vi era qualcuno
nella storia cristiana le cui parole erano state a volte ancor più
provocatorie, più capaci di portare a violente reazioni che non le mie:
sto parlando del Signore Gesù.
Il Vangelo di questa domenica è un buon
esempio di quanto sto dicendo. "Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli
anziani del popolo…'In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute
vi passano avanti nel regno di Dio'" (Mt 21,31). Ora, questa è un'accusa
tale da sollevare una tempesta di proteste indignate. Non sono forse
sacerdoti e anziani quelli che si sono dedicati a essere modelli di vita
secondo Dio, a compiere i loro doveri nel loro tempio, nelle loro
famiglie, nelle loro comunità? Non sono proprio loro i buoni sui quali
può contare e costruirsi la società? E non sono invece i pubblicani
coloro che tolgono i beni al popolo di Dio per consegnarli ai violenti
miscredenti della forza militare di occupazione, riempiendo al contempo i
propri forzieri? E non sono le prostitute che distruggono l'ordine
della vita familiare, portando gli uomini a tradire la fiducia e
l'affetto delle loro famiglie e a dilapidare i propri beni senza
riguardo per il benessere della moglie e dei figli?
È difficile non rimanere offesi dalle parole di Gesù. Ho perfino sentito apologisti musulmani citare queste parole come prova che "le parole del profeta Gesù" sono state distorte e che i Vangeli non sono quindi affidabili. "Nessun uomo di Dio potrebbe aver detto una cosa simile".
È difficile non rimanere offesi dalle parole di Gesù. Ho perfino sentito apologisti musulmani citare queste parole come prova che "le parole del profeta Gesù" sono state distorte e che i Vangeli non sono quindi affidabili. "Nessun uomo di Dio potrebbe aver detto una cosa simile".
In effetti, come avrebbe potuto dire
questo? Perché lo avrebbe fatto? Lo ha fatto per dare ai suoi
ascoltatori una scossa tale da risvegliarli alla condizione fondamentale
della vita che avevano invece dimenticato. Essi non pensavano più di
aver bisogno della salvezza misericordiosa di Dio e non riuscivano
perciò a riconoscere il Salvatore, perché ritenevano che la salvezza
mediante il perdono dei peccati avesse poco o niente a che fare con
loro. Gesù cercò di liberarli da questa illusione. Infatti, Gesù non era
venuto in primo luogo per assicurare la coesione nella famiglia o il
buon ordine nella società, o forse è meglio dire che voleva dare un più
vero fondamento a questi grandi beni.Se penso a queste affermazioni "offensive" di Gesù, mi viene alla mente
un'immagine che mi aiuta a chiarire di più le parole di Gesù. Penso a
due astronauti sulla Luna. Terminati i compiti loro assegnati sul
pianeta, risalgono sul modulo di atterraggio e premono il bottone di
accensione dei razzi per tornare alla nave madre. Ma non succede niente.
Sono inchiodati alla superficie lunare. Ci vorrà molto tempo prima che
arrivino per salvarli e, nel frattempo, potrebbero morire per mancanza
d'aria, cibo e acqua. Uno dei due astronauti apre immediatamente il
libro con le procedure e comincia a mettere in pratica ciò che in esso è
prescritto, seguendo fedelmente le istruzioni. L'altro comincia ad
andare nel panico, ignorando ogni regola e mettendo ancor più a
repentaglio la loro sopravvivenza, e il primo astronauta comincia a
odiarlo. Ad un certo punto, il cattivo astronauta prende delle provviste
e fugge via. Ma quando arrivano i soccorsi, chi ha bisogno di essere
salvato? Entrambi! Sono tutti e due sulla stessa barca! Cosa potrebbe
essere più assurdo del primo astronauta così compreso del suo
comportamento diligente e della sua fredda obbedienza da dimenticare che
anch'egli è nella stessa situazione dell'altro astronauta: ha bisogno
di essere salvato!
Questa è la consapevolezza che rende tutti noi – anche i macellai islamici che uccidono, stuprano e distruggono nel nome di Dio – ciascuno e ognuno di noi assolutamente simili. Scoprire il nostro bisogno di salvezza mediante la presenza del Salvatore è scoprire ciò che unisce me a ogni essere umano in un oceano di compassione. Questo è ciò che gli anziani avevano dimenticato, di essere nella stessa condizione e con lo stesso bisogno dei peccatori. Gesù cerca di risvegliare tutti noi a questo fatto fondamentale.
Questa è la consapevolezza che rende tutti noi – anche i macellai islamici che uccidono, stuprano e distruggono nel nome di Dio – ciascuno e ognuno di noi assolutamente simili. Scoprire il nostro bisogno di salvezza mediante la presenza del Salvatore è scoprire ciò che unisce me a ogni essere umano in un oceano di compassione. Questo è ciò che gli anziani avevano dimenticato, di essere nella stessa condizione e con lo stesso bisogno dei peccatori. Gesù cerca di risvegliare tutti noi a questo fatto fondamentale.
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