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domenica 28 dicembre 2014

Un Natale del pensiero

                Un Natale del pensiero                          
                                                                             ***
di Fabrice Hadjadj*
Il Verbo si fa carne, l’invisibile si rende visibile in un piccolo bambino. Ma dopo Natale viene l’Ascensione. Il Dio che si era manifestato fisicamente scompare di nuovo. Senza dubbio Egli è ancora sostanzialmente presente nella messa, ma non si vede che del pane, non più il suo corpo nel suo proprio esserci. E allora? Dalla Natività all’Ascensione il ciclo liturgico non ci consegna altro che un’azione che si va azzerando? L’invisibile si rende visibile solo per ritornare poi invisibile – come un ritorno al punto di partenza senza neanche prendere i trenta denari? No. Perché il Verbo non è disincarnato, ha preso con sé la nostra umanità nei cieli. In modo che ormai la nostra carne stessa fa parte delle realtà invisibili. Questa verità si fa sentire sempre più. Il mondo s’ingegna a rendersi cieco davanti a quello che salta agli occhi. E gli apostoli sono condannati a essere ridicoli, perché non hanno più soltanto dei miracoli da fare, ma hanno da mostrare delle primarie evidenze: che ci sono degli uomini e delle donne; che un bambino nasce da un padre e da una madre; che le mucche non sono carnivore; che non si fa crescere l’erba tirandola; che la tavola è più conviviale del tablet, che la notte non è il giorno… Se l’adagio “io non credo se non ciò che vedo “ è il segno di una crassa imbecillità, è probabile che colui che afferma che non si vede se non quello che si crede riveli una saggezza profonda. Per essere attenti a ciò che si vede e non rivenderlo in pezzi slegati, bisogna credere che esso proviene da una fonte invisibile e sovrana…Questo è il nostro affidamento. Quando più nulla va da sé, tutto non può più ripartire se non da Dio, e dal Dio fatto carne, che non schiaccia ma salva l’umano nella sua stessa evidenza. Oggi una giusta antropologia non può conservarsi che nel clima della teologia rivelata. E’ questo che noi cerchiamo di trasmettere a Philanthropos: un Natale del pensiero.
*Directeur de l’Institut Philanthropos

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