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sabato 27 gennaio 2018

per il fatto stesso che ci è venuto, ha riconosciuto di essere peggiore di tutti i secolari e di chicchessia sulla terra

Ha riconosciuto di essere peggiore di tutti i secolari e di chicchessia sulla terra
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Vi voglio leggere altri due brani di Dostoevskij. Tenete presente l’osservazione circa il debordamento, come il latte che bolle e che va fuori.
Sono brani preziosissimi, se sono letti dentro l’occhio netto e chiaro e sicuro dell’esperienza cristiana, dell’esperienza cattolica, della nostra esperienza. Però, come è grande Iddio che ci fa capire noi stessi proprio dalla scoperta degli altri!

(brano Dostoevskij)
«Amatevi gli uni gli altri [è il discorso che sta facendo ai monaci lo starets Zosima], padri, amate le creature di Dio.
Noi non siamo più santi dei secolari per il fatto di essere venuti qui a rinchiuderci tra queste mura, ma, anzi, ognuno che è venuto qui, per il fatto stesso che ci è venuto, ha riconosciuto di essere peggiore di tutti i secolari e di chicchessia sulla terra, e quanto più a lungo poi vivrà il religioso fra le sue mura, tanto più caldamente dovrà riconoscere questo, giacché, in caso contrario, non ci sarebbe neppure ragione che egli fosse venuto qui.
Quando invece riconoscerà non solo di essere peggiore di tutti i secolari, ma di essere di fronte a tutti gli uomini colpevole per tutti e per ciascuno di tutti i peccati umani collettivi e individuali, allora soltanto lo scopo di questa nostra vita sarà raggiunto [Cristo in croce: “Egli che non aveva commesso peccato, il Padre lo ha fatto peccato”, dice san Paolo].
Sappiate infatti, o diletti, che ogni cenobita come noi risponde senza meno delle colpe di tutti e di ciascuno sulla terra, non solo della generica colpa del secolo, ma ognuno personalmente per tutti gli uomini e per ciascun uomo vivente sulla terra.
Questa consapevolezza è la corona della vita religiosa, come del resto di qualunque uomo sulla terra perché i religiosi non sono già uomini diversi dagli altri, ma tali semplicemente quali tutti gli uomini della terra dovrebbero essere.
Soltanto allora il nostro cuore saprà dilatarsi di un amore infinito, universale e insaziabile.
Allora ciascuno di noi avrà la forza di conquistare il mondo intero con l’amore e mediante le proprie lacrime lavare i peccati del mondo».

Giuss
Questo è perfetto da qualunque punto di vista (ricordate Emmanuel Mounier che parla di sua figlia ammalata).
 E non è finzione quando dice che «siamo venuti qui perché ci siamo riconosciuti i peggiori tra gli uomini»!

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