2.10.1. Educazione alla libertà come responsabilità
Ecco il passo nuovo. Il problema fondamentale di questa grande avventura del «segno» che è il mondo, perché in essa si palesi l'evidenza del destino, è l'educazione alla libertà. Se la realtà chiama l'uomo a qualcosa d'altro, educazione alla libertà è uguale a educazione alla responsabilità.
Responsabilità deriva da «rispondo». L'educazione alla responsabilità è educazione a rispondere a ciò che chiama.
In che cosa consiste questa educazione alla libertà, cioè alla responsabilità?
a) Innanzitutto l'educazione alla responsabilità implica una educazione alla attenzione. Perché l'attenzione non necessariamente ottiene lo spazio di una libertà impegnata; non è automaticamente facile fare attenzione.
Il preconcetto, comunque venga originato, impedisce l'attenzione: il prevalere dell'interesse, quindi distrazione; l'affermarsi di una idea già fatta, quindi snobbamento del messaggio nuovo; concentrare la sensibilità su quello che piace, perciò il progredire di una insensibilità a sfumature o a particolari di una proposta; la goffaggine di una sommarietà, che diventa delitto, quando si tratti di un problema grave.
L'attenzione deve soprattutto dare conto della totalità dei fattori. Come è importante questa accanita sottolineatura della totalità!
b) Ma oltre l'educazione all'attenzione, una educazione alla responsabilità è anche educazione alla capacità di accettazione. Anche ospitare una proposta nella sua integrità non è automatico.
Educare a una attenzione e a una accettazione qualificate dalla sensibilità alla totalità dei fattori in gioco è una pedagogia ad aprire le porte magari già chiuse prematuramente, anche se comprensibilmente: a qualunque ora, anche della notte, può venire a bussare la consistenza della realtà.
Educare alla attenzione e alla accettazione assicura la modalità profonda con cui uno deve atteggiarsi di fronte alla realtà: spalancato,libero, senza quella presunzione che chiami la realtà di fronte al proprio verdetto di giudice, e perciò senza giudicare la realtà in base al preconcetto.
Comunque una educazione della libertà alla attenzione, cioè a uno spalancarsi verso la totalità dei fattori in gioco, e una educazione alla accettazione, cioè all'abbraccio consapevole di ciò che viene davanti agli occhi, è la questione fondamentale per un cammino umano.
DON GIUSSANI da "IL SENSO RELIGIOSO"
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