predicare i valori morali non partendo dal fatto di Cristo è fuorviante
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"...predicare i valori morali non partendo dal fatto di Cristo è fuorviante: si provoca l’uomo a una cosa di cui non è capace, perché non è capace d’applicare tutti questi valori, anzi, non è capace neanche d’applicarne uno solo, perché sono tutti collegati. È il famoso paragone che facevo del ragazzo che è un disgraziato, un delinquente, cioè un poco di buono, e tutte le ragazze del paese sono sue, e tutte le mamme dicono alle ragazze: «State attente a quello lì! State attente a quello lì!», e tutte lo rifuggono. A un certo punto, invece, si innamora di una persona, ma si innamora veramente. Questa qui tutte le volte che lui l’accosta scappa, perché sa che tipo è, ma lui le dice: «Ma no, ma questa volta è diverso, questa volta è diverso: ti voglio bene veramente». E quella, prima, non ci crede... Supponiamo che ci mettano sei mesi: per sei mesi questa qui scappa e lui dietro. In quei sei mesi lì, cambia. Alla fine di quei sei mesi, sua madre incontra la madre della ragazza e dice: «Mio figlio è cambiato, è irriconoscibile!». Seguendo la ragazza e quello che lei voleva, lui è cambiato: ha imparato tutto e non ha studiato a memoria il catechismo dei valori! Il cristianesimo entra nel mondo così."Don Luigi Giussani
-Il cristianesimo entra nel mondo così-
Appunti da una conversazione di Luigi Giussani con i “Memores Domini”1993
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