Il pessimista e l'ottimista hanno in comune il fatto di non vedere le cose così come sono: l'ottimista è un imbecille felice, il pessimista un imbecille infelice.
L'ottimismo è un surrogato della speranza, di cui la propaganda ufficiale si riserva il monopolio. Approva tutto, subisce tutto, è per eccellenza la virtù del contribuente.
L'ottimismo è una falsa speranza ad uso dei vili e degli imbecilli.
La speranza è un rischio da correre. È addirittura il rischio dei rischi.
La speranza è una virtù, virtus, una determinazione eroica dell'anima. La più alta forma della speranza è la disperazione vinta.
Georges Bernanos
La libertà, perché?
La liberté, pour quoi faire?, 1953 (postumo)
Nessun commento:
Posta un commento