«Il Dio in cui nutro speranza non ha mai suggerito ai suoi seguaci i sentimenti della calunnia, dell'odio, della vendetta, sfociati in orribili guerre, in devastanti persecuzioni, in una spaventosa varietà di tormenti fisici e morali.
Il Dio in cui, nonostante tutto, continuo a sperare è un'entità al di sopra delle parti, delle fazioni, delle ipocrite preci collettive;
un Dio che dovrebbe sostituirsi alla così detta giustizia terrena in cui non nutro alcuna fiducia, alla stessa maniera in cui non la nutriva Gesu, il più grande filosofo dell'amore che donna riuscì mai a mettere al mondo».
Fabrizio De André
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