Giovedì Santo 2012
"Gesù dice: “Padre! Tutto è possibile a te:
allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu”
(Mc 14,36). La volontà naturale dell’Uomo Gesù indietreggia spaventata davanti
ad una cosa così immane. Chiede che ciò gli sia risparmiato. Tuttavia, in
quanto Figlio, depone questa volontà umana nella volontà del Padre: non io, ma
tu. Con ciò Egli ha trasformato l’atteggiamento di Adamo, il peccato
primordiale dell’uomo, sanando in questo modo l’uomo. L’atteggiamento di Adamo
era stato: Non ciò che hai voluto tu, Dio; io stesso voglio essere dio. Questa
superbia è la vera essenza del peccato. Pensiamo di essere liberi e veramente
noi stessi solo se seguiamo esclusivamente la nostra volontà. Dio appare come
il contrario della nostra libertà. Dobbiamo liberarci da Lui – questo è il
nostro pensiero – solo allora saremmo liberi. È questa la ribellione
fondamentale che pervade la storia e la menzogna di fondo che snatura la nostra
vita. Quando l’uomo si mette contro Dio, si mette contro la propria verità e
pertanto non diventa libero, ma alienato da se stesso. Siamo liberi solo se
siamo nella nostra verità, se siamo uniti a Dio. Allora diventiamo veramente
“come Dio” – non opponendoci a Dio, non sbarazzandoci di Lui o negandoLo. Nella
lotta della preghiera sul Monte degli Ulivi Gesù ha sciolto la falsa
contraddizione tra obbedienza e libertà e aperto la via verso la libertà.
Preghiamo il Signore di introdurci in questo “sì” alla volontà di Dio, rendendoci
così veramente liberi. Amen."
Benedetto XVI
© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana
Nessun commento:
Posta un commento