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martedì 23 ottobre 2012

DIETA ANTI DIABETICA


 DIETA ANTI DIABETICA
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Lo scopo della dieta DIANA, sperimentata ad Attivecomeprima nel 1996, è ridurre gli alti livelli di ormoni sessuali che caratterizzano le donne ad alto rischio di sviluppare un tumore mammario. Si tratta sia di ormoni di tipo maschile (i cosiddetti androgeni), come il testosterone, sia di ormoni femminili (gli estrogeni), come l'estradiolo. Non sono essi stessi la causa del tumore ma ne favoriscono la formazione e lo sviluppo in quanto stimolano la proliferazione delle cellule mammarie.
Gli ormoni sessuali sono prodotti dalle ovaie e dalle ghiandole surrenali, che a loro volta sono stimolate a produrli dagli ormoni dell'ipofisi. La loro azione è moderata da una proteina prodotta dal fegato, la SHBG (in sigla la 'globulina che lega gli ormoni sessuali').
Quanto più è alto il livello di SHBG nel sangue tanto più è basso il rischio di tumore mammario. La produzione della SHBG è regolata soprattutto dall'insulina: quanta più insulina c'è nel sangue tanto meno SHBG viene prodotta dal fegato. L'insulina, inoltre, farebbe aumentare gli androgeni sia stimolando direttamente l'ovaio a produrli sia stimolando l'ipofisi a produrre l'ormone responsabile della produzione ovarica di androgeni, il cosiddetto LH. Con la dieta è possibile da un lato ridurre i livelli di insulina privilegiando gli alimenti integrali rispetto agli zuccheri e alle farine raffinate e ai grassi, e dall' altro contrastare gli ormoni sessuali aumentando il consumo di alimenti vegetali ricchi di sostanze che avendo una debole azione ormonale inibiscono la produzione dei più forti ormoni prodotti dall'organismo e prendendone il posto ne impediscono l'azione. Si tratta dei cosiddetti fitoestrogeni, classificabili in tre grandi gruppi chimici: gli isoflavonoidi, tipici della soia, i lignani, di cui sono ricchissimi i semi di lino ma anche i cereali e i legumi, e alcuni indoli presenti nella famiglia delle crucifere, cui appartengono cavoli e rape. Soia: viene usata nella dieta Diana perché è l'alimento più ricco di isoflavonoidi…….


Nello scheletro di un adulto c'è circa un chilo e mezzo di calcio, ma il calcio
non serve solo per irrobustire le ossa, bensì per innumerevoli funzioni
dell' organismo; lo scheletro in particolare, ha anche la funzione di mantenere
costante il livello di calcio nel sangue, con un valore di circa dieci milligrammi
ogni decilitro: se ce ne fosse di meno o di più ci sentiremmo ipereccitati o, al
contrario, depressi e senza tono, perché il calcio regola la funzionalità dei nervi
e dei muscoli. Per questo il livello di calcio nel sangue viene controllato con
meccanismi di regolazione molto sofisticati, con il concorso della vitamina D e
di vari ormoni: non appena il livello diminuisce subito le ossa ne liberano la
quantità necessaria a ripristinare l'equilibrio, mentre se il livello di calcio au-
menta i reni provvedono ad eliminarlo. Il calcio inoltre è indispensabile per il
funzionamento di molti enzimi, le proteine che controllano il nostro metaboli-
smo, e per la regolazione del livello di acidità del sangue: quando il sangue è
molto acido, ad esempio quando mangiamo troppe proteine animali, le ossa
provvedono a tamponare l'eccesso liberando calcio.
Molti specialisti si occupano di osteoporosi, innanzitutto gli ortopedici e poi
radiologi, che oggi possono diagnosticare il grado di osteoporosi con macchine
sofisticatissime, gli endocrinologi e ancora più spesso i ginecologi, a cui le
donne si rivolgono al passaggio della menopausa. Alla menopausa, infatti,
quando le ovaie smettono di produrre estrogeni, si ha generalmente una spicca-
ta caduta della concentrazione di calcio nelle ossa, perché la fissazione del cal-
cio nelle ossa è favorita dagli ormoni sessuali. …..

Come dovremmo mangiare, dunque, per contrastare l' osteoporosi?
Ovviamente è importante che nella dieta ci sia un sufficiente apporto di calcio,
ma non basta guardare le tavole di composizione degli alimenti e scegliere
l’aumento della  produzione di insulina che che segue un pasto ricco di carboidrati, può attivare una serie di complessi meccanismi biochimici che favoriscono l'obesità e molte malattie croniche del mondo occidentale, dall'aterosclerosi, al cancro, alle demenze. L'insulina ha molteplici funzioni: ogni volta che mangiamo, il pancreas, accorgendosi che il glucosio nel sangue aumenta, produce insulina, che consente l'ingresso del glucosio in tutte le cellule dell'organismo, dove verrà bruciato per produrre l'energia necessaria a tutte le funzioni vitali.
L'insulina può essere immaginata come una chiave che apre le porte del glucosio sulle pareti delle nostre cellule: il glucosio entra nelle cellule e la glicemia si normalizza. Una produzione esagerata di insulina, però, finisce per causare una riduzione esagerata della glicemia, e di conseguenza fame di zuccheri. Più zuccheri si mangiano più aumenta il desiderio di zuccheri. Un altro effetto metabolico importante dell'insulina è quello di attivare gli enzimi predisposti a smontare' i grassi presenti nel sangue per consentirne l'ingresso nel tessuto adiposo. Più l'insulina è alta, quindi, più si ingrassa.
 L'insulina, inoltre, attiva il sistema renina-angiotensina e il sistema nervoso simpatico, favorendo l'ipertensione, stimola la proliferazione delle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni, uno dei meccanismi della formazione della placca aterosclerotica, fa aumentare la produzione o l'attivazione di fattori di crescita, che favoriscono la crescita di tumori, e di fattori dell'azione.
 Da: Alimentare il benessere.  - Franco Angeli Editore

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