DIETA ANTI DIABETICA
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Lo scopo della dieta DIANA, sperimentata ad Attivecomeprima
nel 1996, è ridurre gli
alti livelli di ormoni sessuali che caratterizzano le donne ad alto rischio di
sviluppare un tumore mammario. Si tratta sia di ormoni di tipo
maschile (i cosiddetti androgeni), come il testosterone, sia di ormoni
femminili (gli estrogeni), come l'estradiolo. Non sono essi stessi la causa del
tumore ma ne favoriscono
la formazione e lo sviluppo in quanto stimolano la proliferazione delle cellule
mammarie.
Gli
ormoni sessuali sono prodotti dalle ovaie e dalle ghiandole
surrenali, che a loro volta sono stimolate a produrli dagli ormoni
dell'ipofisi. La loro
azione è moderata da una proteina prodotta dal fegato, la SHBG (in sigla la
'globulina che lega gli ormoni sessuali').
Quanto
più è alto il livello di SHBG nel sangue tanto più è basso il rischio di tumore
mammario. La
produzione della SHBG è regolata soprattutto dall'insulina: quanta più insulina
c'è nel sangue tanto meno SHBG viene prodotta dal fegato.
L'insulina, inoltre, farebbe aumentare gli androgeni sia stimolando
direttamente l'ovaio a produrli sia stimolando l'ipofisi a produrre l'ormone
responsabile della produzione ovarica di androgeni, il cosiddetto LH. Con la dieta è possibile da un
lato ridurre i livelli di insulina privilegiando gli alimenti integrali
rispetto agli zuccheri e alle farine raffinate e ai grassi, e dall'
altro contrastare gli
ormoni sessuali aumentando il consumo di alimenti vegetali ricchi di sostanze
che avendo una debole azione ormonale inibiscono la produzione dei più forti
ormoni prodotti dall'organismo e prendendone il posto ne impediscono l'azione.
Si tratta dei cosiddetti fitoestrogeni,
classificabili in tre grandi gruppi chimici: gli isoflavonoidi, tipici della soia, i lignani,
di cui sono ricchissimi i semi di lino ma anche i cereali e i legumi, e alcuni indoli presenti
nella famiglia delle crucifere, cui appartengono cavoli e rape. Soia: viene
usata nella dieta Diana perché è l'alimento più ricco di isoflavonoidi…….
Nello
scheletro di un adulto c'è circa un chilo e mezzo di calcio, ma il
calcio
non serve solo per irrobustire le ossa, bensì per
innumerevoli funzioni
dell' organismo; lo scheletro in particolare, ha anche la
funzione di mantenere
costante
il livello di calcio nel sangue, con un valore di circa dieci milligrammi
ogni
decilitro: se ce ne fosse di meno o di più ci sentiremmo ipereccitati o, al
contrario,
depressi e senza tono, perché il calcio regola la funzionalità dei nervi
e
dei muscoli. Per questo il livello di calcio nel sangue viene
controllato con
meccanismi di regolazione molto sofisticati, con il concorso della vitamina D
e
di vari ormoni: non appena il livello diminuisce subito
le ossa ne liberano la
quantità necessaria a ripristinare l'equilibrio, mentre
se il livello di calcio au-
menta i reni provvedono ad eliminarlo. Il calcio
inoltre è indispensabile per il
funzionamento di molti enzimi, le proteine che controllano
il nostro metaboli-
smo, e per la regolazione del livello di acidità del sangue:
quando il sangue è
molto acido, ad esempio quando mangiamo troppe
proteine animali, le ossa
provvedono a tamponare l'eccesso liberando calcio.
Molti specialisti si occupano di osteoporosi, innanzitutto
gli ortopedici e poi
radiologi, che oggi possono diagnosticare il grado di
osteoporosi con macchine
sofisticatissime, gli endocrinologi e ancora più spesso i
ginecologi, a cui le
donne si rivolgono al passaggio della menopausa. Alla menopausa, infatti,
quando
le ovaie smettono di produrre estrogeni, si ha generalmente una spicca-
ta
caduta della concentrazione di calcio nelle ossa, perché la fissazione del cal-
cio
nelle ossa è favorita dagli ormoni sessuali. …..
Come dovremmo mangiare, dunque, per contrastare l'
osteoporosi?
Ovviamente è importante che nella dieta ci sia un sufficiente
apporto di calcio,
ma non basta guardare le tavole di composizione degli
alimenti e scegliere
l’aumento
della produzione di insulina che che
segue un pasto ricco di carboidrati, può attivare una serie di complessi
meccanismi biochimici che favoriscono l'obesità e molte malattie croniche del
mondo occidentale, dall'aterosclerosi, al cancro, alle demenze.
L'insulina ha molteplici funzioni: ogni volta che mangiamo, il pancreas,
accorgendosi che il glucosio nel sangue aumenta, produce insulina, che consente l'ingresso del glucosio
in tutte le cellule dell'organismo, dove verrà bruciato per produrre l'energia
necessaria a tutte le funzioni vitali.
L'insulina
può essere immaginata come
una chiave che apre le porte del glucosio sulle pareti delle nostre cellule: il glucosio entra nelle
cellule e la glicemia si normalizza. Una produzione esagerata di insulina, però, finisce per
causare una riduzione esagerata della glicemia, e di conseguenza fame di
zuccheri. Più zuccheri si mangiano più aumenta il desiderio di
zuccheri. Un altro
effetto metabolico importante dell'insulina è quello di attivare gli enzimi
predisposti a smontare' i grassi presenti nel sangue per consentirne l'ingresso
nel tessuto adiposo. Più l'insulina è alta, quindi, più si ingrassa.
L'insulina, inoltre, attiva il sistema
renina-angiotensina e il sistema nervoso simpatico, favorendo l'ipertensione, stimola
la proliferazione delle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni, uno dei
meccanismi della formazione della placca aterosclerotica, fa aumentare la produzione o
l'attivazione di fattori di crescita, che favoriscono la crescita di tumori, e
di fattori dell'azione.Da: Alimentare il benessere. - Franco Angeli Editore
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