"Questo mondo tecnologico e utilitarista suscita una reazione che non è una vera risposta: il culto dell'emozione. Il culto dell'emozione reagisce al potere della manipolazione, ma ne è anche il complice. Perché nell'uno come nell'altro, nel patocentrismo come nella tecnocrazia, la misura di tutte le cose sembra appartenerci. Nel patocentrismo, nel modo dell'emozione soggettiva; nella tecnocrazia, nel modo della manipolazione oggettiva. Il reale è, nel primo caso, quello che sento, nel secondo, quello che costruisco, ma in un caso come nell'altro, nella fusione sentimentale o nello sfruttamento tecnico-commerciale, l'essere è sempre ridotto al mio benessere e ai miei progetti".
(F. Hadjadj, L'aubaine d'etre né en ce temps, p.44)
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