DIO SI NASCONDE
E NOI NON LO CERCHIAMO PIÙ...
Dio si è fatto uomo.
Egli è diventato un bambino...
egli non è più irraggiungibile per nessuno...
Ciò mi fa tornare alla memoria un racconto rabbinico, trascritto da Elie Wiesel.
Narra di Jehel, un giovinetto che si precipitò - piangendo, le guance solcate da lacrimoni - nella stanza del nonno, Baruch, famoso rabbino. Jehel si lamentava: "Il mio amico mi ha lasciato tutto solo. E' stato ingiusto e sleale con me". "Davvero? Puoi spiegarti meglio?", gli chiese il maestro. "Sì, - gli rispose il giovane - abbiamo giocato a nascondino, e io mi sono nascosto così bene che l'altro non riusciva a trovarmi. Ma egli ha semplicemente smesso di cercare, e se n'è andato via. Questo non è sleale?".
Il nascondiglio più bello ha perduto la sua bellezza, perché il nostro "partner" ha spezzato il gioco. Allora il maestro gli accarezza il viso, anche a lui vengono le lacrime agli occhi, e gli dice: "Hai ragione, tutto ciò è davvero sleale. E vedi, con Dio succede la stessa cosa. Egli si è nascosto, e noi neanche lo cerchiamo più. Pensa solo a questo: Dio si nasconde, e noi uomini non lo cerchiamo semplicemente più".
In questo breve apologo, un cristiano può trovare dispiegato tutto il mistero del Natale. Dio si nasconde e aspetta che la creatura si metta a cercarlo, che essa pronunci un nuovo e libero "sì" nei suoi confronti, e che l'evento dell'amore di nuovo si accenda nella creazione.
Egli aspetta l'uomo...
JOSEPH RATZINGER
Omelia inedita 24 dicembre 1980 -
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