Torna dallo Sheol
(Preghiera nelle tenebre di Maria di Magdala)
Cammino
verso di Te
in una notte terribile e
nebbiosa.
Ma Tu non sei.
Le prime luci
trafiggono
l'ora
più buia della storia.
Tremo.
Sussultano le mie membra.
Il mio cuore
tramortito sanguina
ancora.
Sono solo una donna
avvolta nelle sue vesti
di lutto
e di angoscia.
«Adonai» .
Affretto il passo.
Mi affretto,
verso un sepolcro.
Perchè poi,
se Tu sei morto?
E sento, sento, sai
di non essere
in vita
neppure io.
Eppure.
Qualcosa in me
disperatamente attende
ancora.
Disperatamente qualcosa
in me
rimane ferma,
eretta
contro la morte stessa.
Ma cosa?
«Adonai, Adonai »
Mi accingo forse
alla visione piena
della Tua Promessa?
Noi tutti così smarriti
- travolti dalla morte -
noi «i chinati nell'ombra» ,
vedremo il compiersi
della tua Vita,
in quest'ora?
Sono in pieno Delirio.
Sto delirando.
Io non lo so, non lo so.
Vorrei Tu tornassi, Rabbunì.
Torna dallo Sheol.
Torna.
Vorrei sorgessi dal buio...
Parlami ancora
con il Tuo sguardo,
che in me scosse
demoni e inferno.
Torna dallo Sheol,
o mio Maestro.
Torna.
Parlami
come il Roveto ardente
parló
al suo amico più caro :
bocca a bocca.
Che io ti stringa
ancora, oppure muoia!
Torna dallo Sheol, Rabbunì.
Ch'io senta ancora
il profumo della Tua vita :
perché eri Tu che davi
profumo al Nardo,
Tu eri la fragranza di ogni unguento,
eri il calore di ogni abbraccio,
la vita
di questo mondo solitario.
Torna dallo Sheol,
Amico mio,
mio respiro e mio compagno,
Torna dallo Sheol
Rabbunì, o Amato.
Torna dallo Sheol,
Adonai.
©Deborah Sutera
#uncantonellanotte per #teologia della #vita
#triduo Pasquale
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