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domenica 8 agosto 2021

il “tecnopolio"

 Se non si mette in discussione quello che Neil Postman chiamava il “tecnopolio”, a livello di discorso intellettuale e nell’organizzazione della società (la politica), siamo destinati a diventare sudditi di neo-totalitarismi. (Anche se certi giornalisti cattolici dicono di no). La tecnologia senza controllo sociale e democratico trasforma il mondo in Totalità, e lo offre in gestione al nuovo totalitarismo. Un altro che lo aveva già capito quasi mezzo secolo fa è Jacques Ellul.


«(…) attraverso l’informatica, la tecnica ha cambiato natura. Unificando tutti i sottosistemi, il computer ha permesso la nascita di un Tutto organizzato che modella, trasforma, controlla, e tende a poco a poco a confondersi con essa. Ormai tutti i settori sono interconnessi, interagiscono uno con l’altro, condizionano e sono condizionati dagli altri. Banche dati, trattamento di enormi flussi d’informazione, reti di comunicazione immediate: l’informatica permette la crescita illimitata delle organizzazioni economiche e amministrative. La società non è per questo diventata una Megamacchina di cui gli uomini sono gli ingranaggi, ma la libertà dell’uomo sparisce poco a poco. All’interno del sistema, a condizione di consumare, lavorare e divertirsi in modo conforme alle sue direttive, l’uomo è sicuramente libero e sovrano. Ma questa libertà è artificiale e sotto controllo. Uscire da questo accerchiamento, adottare un comportamento diverso da quello ritenuto normale esige eroismo».


(Jean-Luc Porquet, Prefazione a Jacques Ellul, Il sistema tecnico – La gabbia delle società contemporanea, Jaca Book 2009, p. 10. Edizione francese originale: 1977)

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