L'INTERVISTA JUAN CARLOS BERTOGLIO
ESPERTO Juan Carlos Bertoglio, medico specializzato in immunologia
<<Il Cile ha seguito la vera scienza»
Il professore: <<All'inizio della pandemia usammo idrossiclorochina e fans. Poi quasi solo vaccini tradizionali testati in modo trasparente, senza obblighi né green pass>
di FRANCO BATTAGLIA
Medico internista con spe-cializzazioni in immunologia, allievo di Anthony Fauci, verso cui nutre stima e gratitudine, il professor Juan Carlos Berto-glio ha dedicato oltre 47 anni a insegnare all'università, al-l'assistenza clinica ospedalie ra e alla direzione sanitaria re-gionale durante la pandemia da Covid-19. In Italia, per i ser vizi offerti nel periodo pande mico, ha ricevuto la nomina di Cavaliere di Gran Croce.
Professor Bertoglio, in Ita-lia, pena esclusione dal lavoro e altre vessazioni, siamo stati obbligati all'inoculazione so-lo di farmaci mRna. Cosa ave-te fatto in Cile?
«Abbiamo fatto esattamen te l'opposto. Il primo anno, quando non c'erano ancora i vaccini, io ho potuto utilizzare idrossiclorochina, ivermecti-na, gli antinfiammatori non steroidei e gli inibitori prosta-glandinici. Il paracetamolo non era raccomandato perché blocca la sintesi di interferone
e senza febbre non c'è ragione di utilizzarlo. E abbiamo anche eseguito trasfusioni. A questo proposito, vorrei rin graziare il dottor Giuseppe De Donno: lui aveva fatto la prima trasfusione di plasma immu-ne e io, dieci ore dopo, guar dando online il suo protocollo. ho fatto la seconda».
Ora la terapia di De Donno è stata riconosciuta ufficial mente, anche se da noi l'uomo fu disintegrato in modo inde gno. E poi, quando sono arri-vati i vaccini?
«Tutti i vaccini utilizzati in Cile sono studiati prima di es sere utilizzati nella popolazio ne. Cosi è stato per tutti quelli anti Covid. Sono stati studi trasparenti, e i medici avevano l'obbligo di denunciare tutti gli eventi avversi, non nascon-derli. Coi vaccini tradizionali sappiamo per esperienza che lastragrande maggioranza de-gli eventi avversi sono acuti e si manifestano nei primi giorni. Con questi a mRna si deve sta re molto attenti perché non si sa quanto tempo può durare
un effetto avverso o se può sca-tenarsene qualcuno di qual siasi genere, endocrino, au toimmunitario, oncogeno, ri produttivo, psichiatrico, neu-rologico. Allora, per principio di precauzione, non abbiamo vaccinato sotto i 18 anni. Quando poi è venuta la secon-da ondata e c'erano nuove va-rianti, arrivò la campagna del-la Oms di vaccinare, e hanno raccomandato, se non impo-sto, di togliere tutti gli altri vaccini dal mercato e utilizza re solo gli mRna. Ma in Cile, ove il vaccino era volontario, quasi tutti erano già vaccinati col vaccino tradizionale, e alla fine si è deciso di utilizzare gli mRna soltanto sugli adulti che non erano ancora vaccinati, ma era solo il 3% della popola zione».
Avete avuto green pass co-me da noi?
«Essere vaccinato non era requisito per andare al lavoro o per la normale vita quotidia-na. C'erano restrizioni solo per alcune attività sociali vo-luttuarie, tipo festival musicali o andare allo stadio, non per la vita normale. Il 100% della popolazione aveva già immu-nità naturale e il 75% aveva im-munità naturale più vaccinale con virus completo inattivato. Poi è arrivata l'ondata di Omi-cron di bassa patogenicità e di alta trasmissibilità, ed è stata come un richiamo naturale, un rafforzamento naturale che ha reso inutile l'uso di mR-na».
A oggi, Italia e Cile, per mi-lione d'abitanti, hanno avuto sostanzialmente lo stesso nu-mero di decessi per Covid (3.400 l'Italia e 3.200 il Cile), prova che le restrizioni italia-ne non hanno salvato una vita. Ma in Italia il solo discutere di queste cose era sufficiente per essere bollati come no vax.
lo sono un pro vax assoluto della vaccinazione tradiziona-le, che ha permesso di debella-re molte malattie infettive. Ma sono un no vax quando si pretende vaccinare bambini o donne incinte con prodotti i cui effetti non si conoscono
non dico a lungo termine, ma neanche a medio termine». Quanti vaccini tradizionali obbligatori avete in Cile?
«Non c'è alcun obbligo, ma la grande maggioranza dei ge-nitori vaccina i propri bimbi coi vaccini tradizionali. A que-sto proposito, ho una sola cri-tica: l'immunizzazione con sei patogeni con una sola iniezio-ne non sarebbe raccomanda bile. C'è un concetto basilare della immunologia che si chia ma competizione antigenica: quando si dà un antigeno per volta, la risposta è 100% contro quell'antigeno, ma quando si somministrano più antigeni insieme, la risposta a ciascuno di essi si abbassa. Ma spesso
prevalgono ragioni economi-che e di praticità».
Sembra che in Cile i politici si sono affidati ai medici, men-tre qui in Italia è stata la politi-ca a dare le direttive (anche agli organi di informazione).
«Eh, i politici cileni sono stati più furbi di quelli euro-pei, perché hanno trasferito la responsabilità politica alla classe sanitaria. Non riesco a capire veramente perché in Europa abbiano avuto una specie di isteria governativa e una paura estrema e abbiano deciso di controllare tutto in modo autoritario, senza fidu-cia nella sempre leale e eroica sanità di base».
RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento:
Posta un commento